letteratura funeraria






Una delle prime creazioni della letteratura fu quella religiosa, in essa erano compresi testiteologici, mitologie e una parte molto vasta riguardante la letteratura funeraria(strettamente connessa a religione e mitologia). Le cosmogonie si occupavano di spiegare le origini degli dei e dell'universo, i testi mitologici descrivevano le gesta delle singole divinità o dei gruppi familiari, che erano solitamente divisi in triadi, infine i testi funerari erano concepiti come guide per il defunto nell'aldilà, esse contenevano anche formule e riti per superare i pericoli. I testi cambiano e si evolvono durante le varie epoche in cui è divisa la storia egizia.
I testi del "Mito di Horus e Seth" e "Testo di teologia Menfita" appartengono all'Antico regno, così come i Testi delle Piramidi, che in seguito evolveranno nei Testi dei Sarcofagi, questi due testi vengono rispettivamente indicato con le sigle TdP e TdS.
Come per tutti gli esseri viventi anche per gli egizi la morte era qualcosa di ignoto e spaventoso, i faraoni cercarono così di assicurari la sopravivvenza in un altro mondo quando sarebbe sopraggiunta la morte. L'idea di sopravvivere nell'aldilà è molto antica e fu ispirata dal movimento del sole: esso infatti nasce alla mattina e muore alla sera per poi rinascere il giorno seguente. Attenzione non deve portare a credere che gli egizi credessero alla reincarnazione, questo è sbagliato, essi credevano solamente in una nuova vita dopo la morte. Il percorso del sole suggeriva così due logiche conclusioni: quella della resurrezione e quella di un percorso buio e difficile dell'aldilà, questo sarebbe stato il cammino del defunto. I teologi costruirono vari modelli dell'aldilà, pieni di ostacoli e di pericoli da superare, e popolato di spiriti maligi e di guardiani. Per superare questi ostacoli era necesario conoscere la topografia dell'aldilà e le formule per difendersi dagli essere malvagi, nonchè tutti i nomi delle divinità.
Questa era anche la funzione dei Testi delle Piramidi, essi infatti raccoglievano e organizzavano tutte queste formule. I TdP appaiono per la prima volta nella Piramida di Unis che si trova a Sakkara e appartiene alla 5a dinastia, questi testi appaiono incisi nella camera funeraria. Questi testi rappresentano la più antica raccolta di formule funerarie e religiose, ma anche la più antica raccolta di riti funerari. Dall'analisi si possono individuare tre fonti: testi e formule provenienti dalla tradizione orale della 3a dinastia, alcuni probabilmente ancora più antichi, passaggi e formule ricopiati da testi che risalgono ad un'epoca precedente a quella di Unis, ma molto probabilmente disponibili, e testi creati appositamente in quell'epoca (Unis).

Quest'immagine rappresenta alcuni TdP incisi nella camera funeraria della piramide di Unis a Sakkare, risale alla 5a dinastia.

Dopo questo periodo i TdP (circa dalla 6a dinastia) appaiono nelle piramidi di re e regine, in seguito anche nelle stanze dei nobili. Questi TdP sono un corpus di testi, versetti, formule magiche, incantesimi ed espressioni, il cui compito era quello di difendere e assicurare il benessere del faraone nell'aldilà. Nessuna piramide ha dato una serie completa di testi, e molto spesso si hanno versioni diverse in molti passi, spesso questi testi sono molto più antichi della dinastia in cui sono stati scritti, infatti molti concetti risalgono addirittura all'epoca predinastica e riflettono una società tribale.
va sottolineato il valore magico che assumono i geroglifici, non compaiono mai espressioni che potrebbero nuocere al defunto, come alcune azioni tipo battere, colpire o prendere. questo ruolo va accentuandosi dalla 6a dinastia in poi, infatti da qui in poi anche gli animali pericoli vengono neutralizzati, mutilandone il corpo, dividendolo e a volte "ancorandolo" al terreno con dei chiodi, questo è un caso tipico dei serpenti.
Verso la fine dell'Antico Regno si ha un'evoluzione dei TdP che diventano testi dei Sarcofagi. Inizialmente questi si presentano come frasi tratte dai TdP e riportate sui sarcofagi, ma ben presto le formule aumentano e alle frasi se ne aggiungono di nuove, tratte magari dai vari credo locali, inoltre questi testi assumono una funzione più terrena, legata alle necessità pratiche, allontanandosi dall origini quando i testi erano completamente metafisici. Un'altra innovazione del Medio Regno è il libero arbitrio. sempre al medio regno risale il libro delle Due Vie (o dei due cammini), questo appare dall'11a dinastia e si trova inciso sul fondo di bare rettangolari e din legno provenienti dall'area di bersha, questi testi sono vere e proprie carte del'aldilà.
Nel Nuovo regno si ha un ulteriore evoluzione e i TdS vengono organizzati in raccolte e scrtti su papriri per poter accompagnare il morto. Questo Libro deve il suo nome a Lepsius, infatti il titolo originale dato dagli egizi era "Libro dell'Uscire al Giorno". Come nei testi precedenti anche in questo per rinascere era necessario attraversare ostacoli e demoni. Un punto i fonadmentale importanze in questo libro è rappresentato dalla Psicostasia, ovvero la pesatura del'anima, cioè quando il defunto affronta le divinità.
Il numero dei capitoli varia di Libro in Libro, come pure il contenuto e la selezione dei capitoli la cui scelta era effettuata direttamente dal proprietario. Alcuni aspetti delle concezioni dei libri funerari erano presenti nella vita quotidiana, è il caso del senet, un gioco da tavola che era un simbolo della strada da percorrere.
Sempre dallo stesso concetto nascono altri sei libri che sono realizzati esclusivamente per le tombe della Valle dei Re. Essi descrivono l'oltretomba in migliaia di dettagli e sfumature, questi rappresentano una sorta di gigantesco promemoria della vita che il ka deve percorrere. Questi sei libri sono indicati con il nome di "Libri dell'Oltretomba".

In questo papiro è rappresntato uno dei punti fondamentali del libro dei Morti, la psicostasia, ovvero la pesatura dell'anima del defunto.