ALGHERO

Breve storia della città

 

Il territorio dove sorge l'attuale città di Alghero è stato scelto come sito abitativo più di 3500 anni fa, ne sono testimonianza i tantissimi siti archeologici più o meno famosi. Quali furono i motivi che spinsero questi antichi uomini a stanziare proprio in questo territorio? Semplice, siccome non erano stupidi, si guardarono intorno e notarono sulla costa a Nord-Ovest il promontorio di Capo caccia, un enorme bastione di roccia in grado di proteggere tutto il territorio dai venti del nord e che forma un grande golfo ricco di spiagge, calette e facili approdi. Tra Nord ed Est gli antichi videro, circondata da piccoli monti e colline, una grande pianura, interrota ogni tanto da piccole colline, questa era ricca di vegetazione, miniere, acqua (a pochi metri dalla superficie) e terreno molto fertile. Verso Sud, invece, altre colline e piccoli ed aspri monti chiudevano il territorio di Alghero con un'enorme cinta muraria naturale. Come si può vedere questo era un territorio ideale allo sviluppo di centri abitati (territorio dalle grandissime potenzialità, anche attualmente).

Molte genti popolarono questa zona, dagli indigeni, ai punici quindi i fenici, i greci, i romani, gli arabi ed altri ancora.

Ma andiamo direttamente al 1102, anno ufficiale della nascita della città di Alghero (all'epoca Alaguerium) ad opera della famiglia genovese dei Doria, i quali impararo a sfruttare il territorio e la popolazione indigena.

A quanto pare il nome "Alghero" compare, così scritto, su alcuni documenti diplomatici risalenti all'anno 1288, nei quali si trattava la pace tra Pisa e Genova dopo un attacco portato ad opera dei pisani a danno dei genovesi residenti in Alghero.

Passano ancora gli anni e si arriva al 1353, quando la città passò nelle mani degli aragonesi dopo una terribile battaglia navale svoltasi al largo di Porto Conte e nella quale questi ultimi affrontarono la flotta genovese, guidata dall'ammiraglio Antonio Grimaldi, che fu sconfitta. Alghero divenne la roccaforte preferita degli Aragonesi e nel 1354, Pietro IV d'Aragona (detto anche il CERIMONIOSO), ripopolò la città con catalani, aragonesi, valenziani e spagnoli in genere e allontanò i vecchi abitanti, i sardi quindi i liguri ed i corsi.

Alghero divenne un pezzo di Spagna in terra sarda, e delle possenti mura, ancora oggi presenti, proteggevano gli spagnoli dalle incursioni delle popolazioni vicine, separandola dal resto della Sardegna.

Alghero è stata italianizzata completamente circa duecento anni fa, la parlata tipica algherese è il catalano, ma non quello parlato attualmente a Barcellona bensì quello che si parlava nel 1300 (pensate! un algherese che va a Barcellona parla con i residenti come parlerebbe Dante nell'attuale Firenze).

Alghero conserva ancora oggi tantissimi connotati tipici catalani che si manifestano soprattutto nell'architettura delle chiese, delle vie strette, con archi e contrafforti, dei suoi palazzi e del suo sistema di fortificazioni.