Necropoli ipogeica di Santu Pedru

 Il sito è ubicato nei pressi della strada che conduce da Alghero verso Ittiri, Uri e Putifigari, sulla sinistra per chi proviene da Alghero, dopo il bivio per Olmedo (Km 24,5 della 127 bis). La prima tomba è facilmente individuabile alla base di una collinetta trachitica, confina con la strada.

 

Complesso archeologico costituito da 8 domus de janas con ingresso a dromos (corridoio scoperto) risalenti alla fine del neolitico e inizio del eneolitico (età del rame); 3500 a.C..

Quando si entra in una delle domus, si attraversa un corridoio scoperto e si finisce in una prima camera, l’anticella, attraversata questa si arriva nella cella maggiore; queste prime due celle sono sempre ben rifinite e hanno decorazioni. Nella cella maggiore, se ci guardiamo intorno, vedremo dei piccoli ingressi, generalmente sopraelevati, che ci introducono a celle secondarie, molto più piccole delle primarie e prive di decorazioni.

 Si ritiene che nei due vani principali avvenissero le cerimonie legate al culto dei morti e che nei vani secondari si accogliessero le tumulazioni.

Osservando queste domus ci si rende subito conto della grande abilità degli scalpellini, che riuscivano a plasmare la pietra, in questo caso tenera trachite rossastra e tufo, con strumenti costruiti in pietra e forse rame.

All’interno non sono presenti elevate quantità di segni magico-religiosi o decorazioni figurate, però si trovano motivi decorativi di tipo architettonico, ispirati dalle capanne dei vivi, come gradini, fasce, zoccoli, cornici, architravi e pilastri. Probabilmente i costruttori delle nostre domus de janas credevano ad una vita ultraterrena e che i defunti avessero bisogno di una dimora eterna. Sempre all’interno si vedono, scolpite, delle false porte; probabilmente stanno ad indicare l’ingresso al mondo dei morti, invalicabile per i vivi.

In alcune delle 8 domus si conservano ancora tracce di pittura rossa (in origine probabilmente erano completamente affrescate) e sono presenti delle decorazioni a forma di corna taurine di tipo rigido e simboli religiosi relativi a divinità prenuragiche.

Le domus sono distribuite su una collinetta che sovrasta la prima tomba, situata all’altezza del piano stradale della strada Alghero – Ittiri, e si notano facilmente perché sono precedute da ampie imboccature.

Particolare dell'imboccatura della tomba VI >

Appena sotto la cima del colle, ove sorge il piccolo nuraghe di S. Pedru, si trova l’ultima tomba (tomba VIII), che fu trasformata, in tempi recenti, in chiesetta rupestre.

Alcune di queste tombe furono riutilizzate per tutto il periodo compreso tra il neolitico e l’età del bronzo, infatti, è stata trovata una successione stratigrafica che comprendeva, dal basso verso l’alto, manufatti delle seguenti culture: Ozieri, Filigosa, Abeazu, Monte Claro, Campaniforme, e Bonnanaro.

All’interno si trovarono ciotole emisferiche con quattro piedi cilindrici e decorate nello stile campaniforme.

Non sono state trovate ossa umane perché l’acidità, dovuta all’umidità, di questo tipo di rocce, le ha distrutte.

Non tutte le tombe sono accessibili perché in fase di esplorazione e di restauro.

 

Queste informazioni sono tratte da "Necropoli ipogeica di Santu Pedru" di Giovanni Maria Demartis.