Le
opere in mostra
Limpeto creativo di Domenico Severino
Larte non può
essere premeditata, deve prender forma da un impulso estemporaneo in mancanza del quale
lopera risulta un semplice artefatto. È da questo concetto che si muove la
produzione più recente dellartista pompeiano Domenico Severino, culminata nella
realizzazione di una serie contraddistinta da tecnica mista su supporto cartaceo, di
ridotte dimensioni, ma di notevole effetto sotto il profilo semiotico e semantico.
Affrancatosi dal mero esercizio tecnico e da ogni sterile finalità estetica, lo stesso
supporto diventa per Severino la lastra sulla quale imprimere il segno dellio,
fotogramma di un impulso destinato ad esaurirsi nel momento stesso in cui trova
espressione e pertanto unico ed irripetibile. Decifrare la traccia lasciata
dallartista nel suo furore creativo è un compito che il pittore delega
allosservatore. Fornire spunti dinterpretazione significherebbe sminuire la
sua stessa concezione dellarte, inglobarla nella categoria della ragione quando essa
è invece espressione dello spirito e proprio come lanimo umano si compone di
variabili dipendenti dalle infinite possibilità di combinazione. Di certo nelle sue opere
sono forti i tratti riconducibili a quel genius loci la cui vicinanza ha
finito per forgiare la personalità umana ed artistica del pittore Domenico Severino
infondendogli energia vitale e ponendosi quale motivo ispiratore di ogni processo
creativo. Lartista più autentico, alla stregua di un vulcano attivo, raccoglie
materiale sotto forma di esperienze e lo condensa fino allistante in cui la
pressione è tale da dover necessariamente fuoriuscire. È quello il momento creativo,
lattimo in cui quel magma si plasma secondo un disegno spontaneo la cui sostanza
sarà nel percorso che avrà compiuto e non nella forma che avrà assunto nel rapportarsi
al mondo esteriore.
Esasperatista ante litteram,
Domenico Severino ha trovato nellicona del bidone lo strumento attraverso il
quale la figurazione si salda con linformale che allo stadio attuale della ricerca
artistica del pittore campano si presenta come suo più naturale sviluppo. Nella serie in
oggetto confluiscono molti degli elementi che hanno caratterizzato la pittura di Domenico
Severino sin dalle origini. La location in cui i contenitori sono calati è in massima
parte campestre benché le sue opere appaiano prive di ogni figurazione a riguardo. Il
riferimento è tutto nei colori, in quelle bucoliche tonalità di una Campania ex
felix, devastata da un inquinamento materiale e morale rappresentato
dallimpropria collocazione delloggetto bidone quasi a creare un
contrasto stridente con la natura circostante. Ma loperazione che ha maggiormente
caratterizzato il Severino esasperatista è stata quella di elevare il simbolo del
Movimento ad umana rappresentazione animandolo nelle sue tribolazioni raffigurate da un
dinamismo delle linee senza soluzione di continuità, un effetto che si accentua nella
resa delle prospettive nella quale lartista offre anche prova del suo virtuosismo
tecnico. Il bidone sembra quasi voler seguire lo sguardo dellosservatore
mostrandogli la faccia da qualunque posizione losservatore si ponga, un gioco magico
attraverso il quale il simbolo dellEsasperatismo pare invocare laiuto
delluomo per sottrarsi dalla sua drammatica condizione. Il contenitore è
rappresentato nel suo abbandono in unatmosfera evidentemente metafisica, solo in
mezzo ai suoi simili già riversi a terra perché ormai privi di ogni funzione o perché
la loro funzione si è rilevata deleteria per le sorti nella natura o dellumanità
stessa. Il bidone diventa allora unulteriore metafora, un capro espiatorio che
fattosi carico delle responsabilità che luomo, per stoltezza e viltà, non si
assunto, attende quel nuovo big bang che potrà fondere la sua materia purificandola e
rigenerandola sotto altra forma dopo la grande esplosione cosmica che lartista
Domenico Severino ha raffigurato in alcune opere le quali già preludono a quella che
sarà la sua nuova cifra stilistica nellinterpretazione dellEsasperatismo
e non solo.
Domenico Raio |
CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso |