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Adolfo Giuliani e Domenico Spinosa


Consegna del bidone d'oro

 

Altre opere in mostra

26 febbraio / 17 marzo 2004
Personale del maestro Domenico Spinosa
e consegna del bidone d'oro quale riconoscimento all'artista dal Movimento Artistico Culturale Esasperatismo Logos & Bidone

A cura di  Rosario Pinto

Alcuni momenti dell’inaugurazione

Domenico Spinosa è figura di primo piano dell’arte napoletana certamente, ma il suo spessore travalica i confini regionali per assumere rilievo nazionale ed internazionale come personalità di riferimento per la stagione dell’ Informale.
Il suo contributo dell’Informale, infatti, non solo si data, precocemente e tempestivamente, agli alberi della fioritura del Movimento, ma, di più, ne costituisce una voce fondante ed un’espressione nodale per definirne le peculiarità e le coordinate espressive.
Un dato importante si impone all’analisi ed è quello della valutazione del suo contributo fornito all’Informale muovendo da un’esperienza creativa che già conteneva in sé elementi distintivi di grande pregnanza.

Se, infatti, è importante tener conto per la valutazione dell’opera di Spinosa del suo contributo offerto già a partire dagli anni Cinquanta ( pensiamo, in particolare, al suo famoso dipinto de " La macchina per cucire " ) non meno rilevante è da considerare la sua " preistoria ", il periodo formativo e d’esordio, l’assorbimento, preterintenzionale, se si vuole, di certe "anticipazioni" informali fornite da Mancini o da Casciaro.

Non c’è, evidentemente, esemplarismo diretto, ma è un fatto che a Napoli si sia percorso precocemente un tentativo di analisi materia che non poteva trovare, evidentemente, nei tempi in cui era esperito, il suo meritato consenso e, soprattutto, esercitava un’azione di indirizzo formativo sulle più giovani leve.

Abbiamo detto indirizzo formativo ed è questa un’altra caratteristica che distingue l’impegno di Spinosa e lo rende un punto di riferimento per le giovani generazioni di artisti che si affacciano nel secondo dopoguerra alla ribalta dell’arte.

Per loro l’informale lirico di Spinosa diviene un punto di orientamento irrinunciabile: pensiamo, una per tutte, alla figura, ed esempio, di Mario Lanzione. Ma il discorso, evidentemente, dovrebbe farsi più ampio: tener conto delle varie fasi, in tutto il corso di almeno cinquant’ anni a partire proprio dalla citata opera de la Macchina da cucire, in cui la pittura di Spinosa s’è variamente sviluppata sempre fedele al suo dettato informale.

Questa breve nota, che il prof. Giuliani amabilmente legge, non è che una testimonianza semplice e breve che non mi assolve dall’obbligo di rendere un più compiuto percorso d’analisi, cosa di cui quì avverto il dovere di contrarre debito nei confronti di Spinosa, di Giuliani e del paziente pubblico.

Un’ultima notazione sembra importante aggiungere e giova collocarle qui, in conclusione di questa nota, ed è quella di porre in risalto il rilievo che assume l’adesione convinta di Spinosa al movimento dell’Esasperatismo promosso da Adolfo Giuliani.

Ciò che appare convincente nella adesione specifica di Spinosa è l’aver scelto di assumere un importante impegno personale nella condivisione dei forti temi contenutistici che all’ Esasperatismo appartengono. E non meno importante è il fatto che il Maestro dell’Informale napoletano abbia consentito ed immedesimarsi lui, pittore prettamente materico, in una opzione che accetta anche la dinamica iconica che il simbolo del " Bidone " necessariamente implica. E’ questa una testimonianza importante che giova additare come una scelta responsabile e matura che contribuisce ad accreditare nel modo più sano e costruttivo il dibattito che il movimento di Giuliani intelligentemente ha deciso di aprire e che con sacrificio viene sviluppato nel tempo.
                                     Rosario Pinto

 

CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso