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 Libro del mese   

Anno 2016


Tecnologie dell'informazione e della comunicazione
NOVEMBRE 2016 Prima edizione,
marzo 2014

L'Autore

Jaron Lanier, è un esperto di realtà virtuale. Nel 2010 il settimanale "Time" lo ha inserito tra i 100 pensatori più influenti del nostro tempo.

Jaron Lanier


La dignità ai tempi di Internet
Per un'economia digitale equa

Editore

Milano, il Saggiatore, 2014. 
Collana: "La Cultura".

Ed. or. Who owns the future (2013).

ISBN 978-884281984-4

Lanier 2016

Stiamo andando verso un mondo con un alto grado di automazione - mediato dai software. Dobbiamo reagire o subire?

L'Autore sostiene che se la situazione rimane così com'è adesso andiamo dritti a schiantarci contro un muro. Ma c'è un'alternativa. Il libro propone un sistema alternativo e sostenibile. Il punto cruciale è che fino ad oggi gli utenti di internet hanno messo in rete una quantità enorme di dati - e l'hanno fatto gratis. Questo sistema dev'essere cambiato: le persone vanno ricompensate. «Gratis» significa semplicemente che qualcun altro decide il modo in cui viviamo.

Viviamo un paradosso: la «new economy» (in cui noi siamo immersi) è l'economia dell'informazione, ma in realtà oggi siamo di fronte a una gigantesca privazione di diritti (p. 25). Il potere di gestire l'informazione è centralizzato nei "Server Sirena" (capitolo 5). Sono i computer della "nuvola informatica" (cloud). Il cloud computing è enormemente invasivo nelle nostre vite. Ma allo stesso tempo, il cloud computing è misconosciuto dagli utenti. Ci illudiamo che sia una cosa buona perché quando clicchiamo "sì" sui nostri smartphone per attivare le opzioni di geolocalizzazione lo facciamo gratis.

L'opera, molto corposa e molto densa (393 pagine), è divisa in nove parti. Tra una parte e l'altra l'Autore ha piazzato degli interludi, gustose divagazioni sul mondo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Delle nove parti di cui si compone l'opera, le prime sette servono a descrivere il problema. Nell'ottava parte l'Autore descrive il suo progetto.


Se il nostro sistema economico è sempre più legato all'informazione, se viviamo nel web 2.0, dove i contenuti sono forniti direttamente dagli utenti, come mai la ricchezza, invece di redistribuirsi, si concentra sempre di più nelle mani di pochi (Google, Facebook, ecc.)?

Un sistema migliore è ancora da creare. L'Autore propone di fondare un'«economia umanistica». L'idea base è che le informazioni devono essere considerate parte delle persone e di conseguenza gli individui devono essere remunerati per il valore a cui contribuiscono (p. 269).

Nella nostra vita di utenti della rete, siamo presi tra due estremi entrambi non desiderabili:
- le informazioni sono in apparenza gratuite, ma tutto quello che facciamo in rete è memorizzato (falsa gratuità);
- se vogliamo acquistare degli oggetti, possiamo essere incastrati in contratti unilaterali. Comprare un libro online, per esempio, non è come portarsi a casa un libro da un negozio. Al contrario, l'acquisto di un e-book non è un vero acquisto: si tratta della sottoscrizione di un contratto (falsa proprietà) (p. 271). Sembra che quando utilizziamo la rete diventiamo cittadini di seconda classe.
Uno dei passi più importanti per immaginare un'economia dell'informazione sostenibile è pensare a un modello sostenibile per le transazioni. L'idea dell'Autore è questa:

simmetria tra chi vende e chi compra

In termini informatici, significa che le persone dovranno avere un'identità commerciale esclusiva: un unico account per qualsiasi transazione.
Costruire una società della reciprocità, dove tutti sono cittadini di prima classe dello spazio informazionale: ecco cosa significa creare un'economia digitale equa.