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 Libro del mese   

Anno 2000


Epistemologia e Storia
del pensiero scientifico
AGOSTO 2000
Prima edizione,
1986

La prendo alla larga. Si è scoperto che molti libri medievali che portano la firma di Aristotele o Platone in realtà sono plagi di scrittori dell'epoca. Tali pseudo-Platone non erano animati da uno spirito fraudolento, bensì da un sentimento di sincera ammirazione verso gli autori antichi, dei quali volevano essere solamente i continuatori. Attribuivano il loro pensiero a loro come per un processo di immedesimazione. Questo poteva succedere anche perché non esisteva all'epoca il copyright. Ma anche perché si pensava che gli antichi fossero ancora superiori ai contemporanei, i quali potevano aspirare al massimo ad affiancarli, ma non a superarli.
Nel Sei-Settecento avviene un capovolgimento: si comincia a pensare che il futuro sarà senz'altro diverso dal passato, e che quindi la nostra civiltà potrà essere migliore (o, malauguratamente, peggiore) di quella antica. Nasce quindi il concetto di progresso, anzi, il suo paradigma, che è vivo e vegeto ancora oggi. E quali conseguenze ha avuto sulla storiografia il paradigma del progresso? Ha provocato la nascita di nuove periodizzazioni: l'epoca attuale (del Settecento, intendo dire) è stata chiamata Età Moderna, mentre tutto il passato dalla caduta di Roma in poi è stato denominato Medioevo. Io, giuro, non sapevo che era questa l'origine di tali periodizzazioni storiche.

Reinhart Koselleck

Futuro passato. Per una semantica dei tempi storici.

 

Editore
Marietti, Genova, 1986. Collana di Filosofia.

 

L'autore
Reinhart Koselleck (1923) è uno dei massimi storici tedeschi viventi.