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La Repubblica del Sudafrica (af. Republiek van Suid-Afrika, ingl. Republic of South Africa), o Sudafrica, è uno Stato indipendente dell'Africa australe. È situato nella punta meridionale del continente africano e confina a nord con la Namibia, il Botswana e lo Zimbabwe, a nord-est con il Mozambico e lo Swaziland; comprende nei suoi confini il Lesotho. Si affaccia inoltre sull'oceano Atlantico e su quello Indiano. Capo Agulhas, il punto più meridionale del continente africano, delimita il confine fra i due oceani.

Dalla fine del regime di apartheid – vigente fino ai primi anni novanta – il Paese ha acquisito la denominazione informale di Rainbow Nation ("nazione arcobaleno", ovvero "abitato da persone di diversi colori").

Il Sudafrica è inoltre l'unico Paese al mondo con tre capitali: Pretoria, sede del Governo, Città del Capo, dove si trova il Parlamento, e Bloemfontein, sede del potere giudiziario. Ai fini internazionali, tuttavia, è Pretoria a essere identificata come capitale in quanto sede della Presidenza.

Storia [modifica] Per approfondire, vedi le voci Storia del Sudafrica e Cronologia storica del Sudafrica.

Secondo la moderna paleoantropologia, il Sudafrica fu probabilmente la "culla dell'umanità"; qui (soprattutto nella zona del Transvaal) si sono infatti trovati fossili di australopitechi, Homo habilis, Homo erectus e Homo sapiens sapiens.

Circa 10.000 anni fa l'odierno Sudafrica, come tutta l'Africa del Sud, era abitata dai boscimani, cui si aggiunsero successivamente popolazioni affini di etnia khoikhoi (ottentotti). Boscimani e ottentotti (collettivamente noti come khoisan) erano cacciatori-raccoglitori nomadi, che non diedero mai luogo a insediamenti popolosi o strutture politiche complesse.

Successivamente (fra il III e il V secolo) da nordest iniziarono ad affluire in Africa meridionale gruppi bantu, soprattutto zulu e xhosa. I movimenti migratori bantu si svilupparono nell'arco di numerosi secoli, giungendo al pieno compimento solo nella prima metà del secondo millennio.[1] Buoni agricoltori e allevatori, i bantu si insediarono prima nell'odierno KwaZulu-Natal e poi più a sud; gli xhosa si spinsero fino all'odierna Provincia del Capo Orientale, respingendo i khoisan nelle regioni più aride e inospitali dell'area.

Colonizzazione europea [modifica]

Lo sbarco di Jan van Riebeeck nella Penisola del CapoNel 1487, l'esploratore portoghese Bartolomeo Diaz oltrepassò il Capo di Buona Speranza, aprendo la via marittima alle Indie. Furono però gli olandesi della Compagnia Olandese delle Indie Orientali i primi a creare un insediamento stabile in Sudafrica, nel 1652, fondando quella che sarebbe poi diventata Città del Capo. Questa fu il punto di partenza di un vasto processo di colonizzazione a cui presero parte europei di diverse origini (soprattutto olandesi, francesi ugonotti, bavaresi e scandinavi) che sciolti i legami con la Compagnia diedero vita a una comunità autonoma, e svilupparono una propria cultura e una propria lingua (l'afrikaans). Noti come "boeri" (dall'olandese per "contadino"), i coloni si espansero verso est e verso nord.

I rapporti fra i boeri e le popolazioni indigene della zona del Capo (di etnia khoikhoi) furono relativamente buoni; i khoikhoi, già nomadi, non fecero che ritrarsi gradualmente di fronte all'espansione boera. Quando i boeri giunsero nei pressi dell'odierna Port Elizabeth, però, essi entrarono in attrito con gli xhosa, che si stavano espandendo in direzione opposta. Ne derivarono una serie di conflitti noti con il nome di Guerre della Frontiera del Capo.

Il conflitto con gli inglesi [modifica] Per approfondire, vedi la voce guerre boere.

In seguito all'avanzata di Napoleone Bonaparte in Europa e la successiva caduta dell'Olanda, i britannici occuparono la Colonia del Capo alla fine del XVIII secolo.

Nella prima metà del XIX secolo i boeri, oppressi dal dominio britannico, diedero via a una grande migrazione verso nord alla ricerca di nuove terre, passata alla storia col nome di Grande Trek. I voortrekker si stabilirono in varie zone del nord, fondando una serie di piccole repubbliche boere, in seguito unitesi nello Stato Libero di Orange, nella Repubblica di Natalia e nella Repubblica del Transvaal, e nello Stellaland, che, insieme al Capo, costituirono l'embrione delle future province sudafricane. Le personalità più eminenti di questa fase furono Paul Kruger e Marthinus Wessel Pretorius.

L'esistenza delle repubbliche era d'ostacolo all'espansione dell'Impero Britannico, e la scoperta di diamanti e oro nel nordest del Sudafrica contribuirono ad alimentare l'interesse degli inglesi per la completa annessione del paese. Fra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX, inglesi e boeri si scontrarono in una serie di sanguinosi conflitti noti come guerre anglo-boere. Il conflitto contrappose anche i popoli bantu del Sudafrica; gli zulu si schierarono infatti con i boeri, mentre xhosa e swazi combatterono a fianco degli inglesi. Questi ultimi ebbero alfine la meglio e unificarono tutto l'odierno Sudafrica (1902), che nel 1910 fu formalmente costituito come dominion unitario all'interno del Commonwealth, col nome di Unione Sudafricana.

Le due guerre mondiali [modifica]L'Unione Sudafricana prese parte alla prima guerra mondiale a fianco del Regno Unito. Nel 1920 ottenne il mandato della Società delle Nazioni per il controllo dell'Africa del Sud-Ovest (Namibia), strappata ai tedeschi. Nonostante l'aumento del suo prestigio internazionale, l'Unione attraversò un periodo di forte crisi interna, con attriti sempre più violenti fra i nazionalisti boeri e la rappresentanza inglese. Nel 1931, con l'approvazione dello Statuto di Westminster da parte del parlamento britannico, il Sudafrica ottenne una parziale autonomia.

In occasione della Seconda guerra mondiale, i contrasti mai sopiti fra britannici e boeri tornarono a emergere. Una parte dei boeri, rappresentata da alcune correnti del Partito Nazionale come la Ossewabrandwag, simpatizzava infatti apertamente per la Germania. Ciononostante, il paese prese parte al conflitto sul fronte Alleato. Il boero James Hertzog, che governava il paese dal 1924 e pretendeva almeno la neutralità del paese, fu costretto a dimettersi.