IL SITO DEL MISTERO



Tratto da "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 3/1/2004

Domande & risposte

Storia Medievale

di Raffaele Iorio

Perché Gesù nell’iconografia dei Magi non è mai raffigurato circonciso?

Tra le fonti evangeliche, soprattutto Matteo e Luca documentano la inequivocabile ebraicità della famiglia di Gesù. Nome assegnategli "quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione" (Le 2, 21). Cioè gli fu praticata (come Dio pattuisce in Gn 17, 10-11), l’ablazione della plica cutanea del pene che copre il glande. Questo a Betlemme. Qui infatti se, alla nascita, fu deposto "en phàtne", in una greppia (Le 2, 7), dove lo videro i pastori, i Magi però vanno a trovarlo "eis tèn oikian", in una casa (Mt 2, 11).

Le nostre festività natalizie rispecchiano queste scadenze: otto giorni dopo il Natale, la circoncisione (soppiantata oggi da "Maria Madre di Dio"); dopo altri otto, la visita dei Magi. Epperò nella ripetutissima raffigurazione di questo incontro (soprattutto dal XIV sec. in poi, da Amolfo di Cambio a Masaccio) alla nudità del bambino, così come a quella di tutti i personaggi biblici (notissimo il David di Michelangelo)sempre è stata negata l’evidenza fìsica identitaria della sua ebraicità. Perché?

Dalle ipotesi proponibili è da escludere l’ignoranza delle caratteristiche di quel segno. Infatti ebrei e musulmani, spesso prigionieri, erano legalmente schiavizzabili e quindi sottoposti, anche da vivi, a esperimenti di dissezione anatomica, documentata nel 1275 da Guglielmo da Saliceto, docente all’Università di Bologna, e nel 1316 da Mondino de’ Luzzi.

Profondo invece è il retaggio culturale dei canoni estetici greco-latini. Per Grazio, Petronio e Tacito la circoncisione era cosa spregevole e risibile. Un pene senza prepuzio era come un viso senza naso. Come poteva Gesù, perfetto in quanto Dio, essere raffigurato con una mutilazione?

Discende da tale sconcio l’ipotesi eugenica. I testi scientifici di Ambroise Pare e di Scipione Mercurio sui mostri nella procreazione umana sostenevano che la fantasia della donna al momento del concepimento poteva condizionare l’aspetto del concepito. Guardare durante la copula ebrei veri come Davide o Gesù Bambino, circoncisi, sarebbe stato correre il rischio orrendo di partorire un mostriciattolo col pene scuoiato. Meglio allora, per prudenza, rimuovere la verità soprattutto nelle raffigurazioni visive.

Ma fondamentale è la precoce legislazione antiebraica dei primi imperatori cristiani che, sviluppando quella dei pagani Adriano del 130 e Antonino Pio poco dopo, da Costantino (315) a Teodosio II (438), passando per Valentiniano (368), Graziano (383) e Onorio (409), puniva spietatamente, equiparandole, la castrazione e la circoncisione. Il prepuzio era il simbolo dell'ebraismo, considerato ormai cancrena da resecare dal corpo sociale. Da quanto lontano giungono dunque, anche se invisibili ai semplici e assorbite nell’apparente innocuità d’un Bambino, le radici dell’odio.



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