Dialogo [messaggio giunto al Rimino via e-mail]
Tira un'aria diversa nella comunità ebraica italiana. Per vari motivi. Da ultimo, le manifestazioni unilaterali a favore dei palestinesi, messe in piedi dalla sinistra italiana no global, hanno fatto sentire più sola la comunità ebraica nel nostro paese, il quale come il resto d'Europa sarebbe troppo indulgente verso la causa palestinese. Il nuovo, perché appena eletto, rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni è stato chiaro: "Rifondazione comunista e Verdi hanno sposato posizioni che non condividiamo. Ce ne ricorderemo alle elezioni". Appena messa in atto l'azione militare israeliana, sia il rabbino capo romano che lo stesso ambasciatore israeliano in Italia, avevano detto fuori dai denti che la stessa informazione italiana, in particolare quella televisiva, faceva vedere solo i carri armati israeliani, e non le vittime del terrorismo palestinese.
Più in particolare, le relazioni tra comunità ebraica e chiesa cattolica, a prescindere da questi ultimi fatti, avevano registrato una crescente freddezza. La beatificazione di Pio IX, le polemiche sull'apertura degli archivi vaticani degli anni di Pio XII, le posizioni assunte nella Dominus Jesus, si dice siano tutti piccoli fatti che hanno contribuito a rendere più difficile il dialogo tra comunità ebraica e chiesa cattolica.
Qualcuno afferma anche che l'aria è cambiata da quando gli indirizzi religiosi sull'osservanza dei precetti, da parte del nuovo rabbino capo Riccardo Di Segni, si sono fatti più rigidi. Insomma, che qualcosa sia cambiato nel passaggio da Elio Toaff a Riccardo Di Segni, sembra venire confermato da più parti.
"Non è forse, si chiede l'ultimo numero di Jesus, che con la nomina del nuovo rabbino capo, l'ebraismo italiano si appresta ad abbandonare la strada promossa con saggezza e autorevolezza da Toaff, per sposare una sorta di inedito intransigentismo ebraico?". Comunque stiano le cose, non sembra questo il momento di dare fiato a irrigidimenti o rotture del dialogo. Siamo pienamente d'accordo con il veneziano Amos Luzzatto, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche in Italia, il quale afferma: "Penso che proprio in questi momenti difficili il dialogo sia più necessario".
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