Il 20 luglio 1944, ore 15, da Viserba mia nonna Lucia Meldini Nozzoli scriveva a mia madre Maddalena sfollata con me e mio padre Valfredo a San Marino:
«Stamani alle 5 sono venuti ad avvisare di sgomberare la Via Puccini, sembra solo la parte di fronte ed hanno dato quattro ore di tempo. Doveva essere libera per le 9, ma sembrava sorgessero dei malintesi ed allora per evitare tutto si è dovuto attendere una decisiva risposta del comando protratta alle 11 e così tra pochi minuti scadono le 4 ore. Vedessi è una cosa impressionante e nella nostra via non si rimarrebbe che noi. Mentre ti scrivo trema la casa perché in qualche posto bombardano, anche mezzodì si è dovuto sospendere il pranzo per lo stesso motivo e questa notte pure è stata bruttissima, sono alzata dalle due. [
] Certamente che a passo accelerato ci avvicineremo al brutto, ma speriamo che la bufera non sia tanto impetuosa come ce la prospettano
Dicono che per radio hanno inteso fare i nomi di tutti gli elencati fascisti repubblicani e dice che ci preavvisano di riguardarci da tutti loro. La realtà è che noi dobbiamo soffrire e lottare per vedere se ci riesce salvarci da ogni pericolo. [
] Che disperazione! Dobbiamo pensare a fuggire e nello stesso tempo, anche a rischio di perdere tutto bisogna pensare per lavvenire».(Dal mio «Rimini ieri».)