La «coscienza civile» di Guido Nozzoli All'on. Stefano Servadei, Bruno Castagnoli ha inviato alcune pagine su Guido Nozzoli, presenti in Riministoria. L'on. Servadei nel rispondere a Bruno Castagnoli ha scritto tra l'altro:
«Grazie, in particolare, degli scritti su Guido Nozzoli i quali costituiscono un giusto tributo di considerazione e riconoscenza di un Uomo di altri tempi. Di una grande coscienza civile con al servizio una grande capacità di comunicazione. Per Lui la verità veniva prima della rivoluzione, anche se le teorizzazioni erano di tipo diverso.» Richiamandosi poi al «dibattito del 23 gennaio 1983 nella Sala Resi di Rimini sul tema autobiografia di una generazione», Servadei sottolinea come in Nozzoli prevalga «loggettività e la generosità nei confronti dei coetanei che scelsero altre strade», mentre in altri interventi «opera esclusivamente linteresse di schieramento». Ringrazio l'on. Servadei per avermi autorizzato a rendere pubbliche le sue parole, e Bruno Castagnoli, nipote di Guido Nozzoli, di avermele comunicate.
Al proposito, desidero riportare la dedica a mio zio, del volume che ho pubblicato lo scorso anno sulla condanna allIndice nel 1752 dello scienziato riminese Giovanni Bianchi, con il titolo Iano Planco, la puttanella, il vescovo: «Alla memoria di mio zio Guido Nozzoli dedico questa storia, in cui avrebbe trovato conferma a quegli ideali di democrazia libertà e giustizia che per tutta la sua vita cercò di difendere con limpegno politico e nella professione giornalistica esercitata nobilmente e con onestà, meritandosi il rispetto anche da chi non concordava con le sue idee.» Antonio Montanari, 14 gennaio 2004
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