Con Italo Roberti, scomparso il 2 febbraio, se ne è andato un uomo di cultura discreto e dall'intelletto raffinato.
Nato nel 1904, era stato professore di violino, insegnante e direttore del Liceo Lettimi. La sua passione per l'arte spaziava dalla musica al disegno, con la vocazione in questo campo per il ritratto cosiddetto caricaturale che non è un sottoprodotto dell'illustrare, bensì qualcosa che ha bisogno di un valore aggiunto: la capacità interpretativa del personaggio, la stessa che si richiede a chi deve eseguire uno spartito.
Protagonista della rinascita musicale riminese post-bellica, dopo un'esperienza romana, vide crescere la Sagra Musicale organizzata a partire dal 1950 dall'impresario bolognese Carlo Alberto Cappelli, partecipandovi con la sua sensibilità e con le sue grandi qualità di concertista come primo violino.
Aveva sempre coltivato le memorie riminesi con un gusto garbato che ritroviamo nei tanti suoi disegni che raccontano anch'essi, a modo loro, una storia (non minore) della città.