Anche le statistiche hanno le gambe corte. Quella del «Sole-24 ore» sulla condizione di vita nelle città italiane, ha declassato Rimini pure nel settore cultura e tempo libero. Essa considera, tra l'altro, il numero di librerie e palestre esistenti. Dalla cultura al culturismo il passo è breve, secondo quest'Istat dei ricchi, che s'ispira indubbiamente al motto «mens sana in corpore sano».
Eravamo primi in Italia, l'anno scorso, per numero di librerie presenti ogni centomila abitanti. Adesso siamo al cinquantunesimo posto, in base agli acquisti fatti in quelle stesse librerie. Sono cambiati i parametri di riferimento, non siamo diventati più ignoranti noi. Lo eravamo anche l'anno scorso, ma il sistema contabile c'illudeva di una sapienza nascosta, ora smentita dai nuovi calcoli.(Nel calderone dei numeri forse ci favoriscono gli acquisti dei turisti, il che ci fa sospettare che come città potremmo essere ancora più in basso.)
In compenso siamo secondi per quanto riguarda la densità di palestre rispetto alla stessa popolazione di centomila unità. Dunque, molti muscoli e poca testa?
Altre cose non dicono le statistiche. Nelle librerie di Rimini è impossibile acquistare testi stranieri in edizione originale. E, se una rondine non fa primavera, una bancarella estiva di volumi «a metà prezzo» sul lungomare non è una libreria.
Ai pochissimi negozi specializzati in città fanno concorrenza da tempo la biblioteca pubblica (che addirittura aveva allestito un bancone di libri appena editi per adescare i lettori), ed ora pure le edicole: clienti di tutte le età esibiscono orgogliosamente i libri offerti in vendita da quotidiani nazionali.
Perché questi clienti non entrano mai in una libreria? La considerano un luogo di perdizione da cui stare alla larga? Oppure sono i librai che intimoriscono tra quelle pareti foderate di volumi, così solenni alla vista? O suscitano disorientamento le botteghe più moderne, con cartoleria annessa e dimensioni megagalattiche?
Cerchiamo statistiche per capirci qualcosa. Al prossimo anno, con «Il Sole». Intanto, leggiamo tanta nebbia.
