Il Positivismo è un movimento filosofico e culturale, caratterizzato da una esaltazione della scienza, che nasce in Francia nella prima metà dell'Ottocento e si impone, a livello europeo e mondiale, nella seconda parte del secolo. Il termine "positivo" assume il significato di reale, utile, concreto. Il Positivismo appare caratterizzato da una celebrazione della scienza, che si concretizza in una serie di convinzioni di fondo:

  • La scienza è l'unica conoscenza possibile e il metodo della scienza è l'unico valido; quindi la metafisica è priva di valore. Da ciò deriva il grido risuonato in Germania: "Keine Metaphisik mehr!" (Niente più metafisica!).

Parlando del Positivismo in generale, risulta tuttavia indispensabile distinguere tra una "prima" ed una "seconda" fase di esso. Infatti, mentre nella prima metà dell'Ottocento, il Positivismo con Comte, si pone soprattutto come proposta di superamento di una "crisi" socio-politica e culturale (quella post-illuministica e post-rivoluzionaria), nella seconda metà del secolo il Positivismo, più che come soluzione di una "crisi", si presenta come riflesso e stimolo di un "progresso" in atto.

Il decollo del sistema industriale, della scienza, della tecnica, degli  scambi e dell'estensione della cultura su larga scala, determina, in questo periodo, un "clima" generale di fiducia entusiastica nelle forze dell'uomo e nelle potenzialità della scienza e della tecnica.  

Questo ottimismo si traduce in un vero e proprio culto per il pensiero scientifico e tecnico. Se il Romanticismo aveva esaltato la figura  del poeta, il Positivismo esalta soprattutto lo scienziato.

Il Positivismo della seconda metà del secolo appare quindi come la filosofia della moderna società industriale e tecnico-scientifica; non per nulla esso si sviluppa principalmente in quelle nazioni (come l'Inghilterra, la Francia e la Germania) che appaiono all'avanguardia del progresso industriale e tecnico-scientifico, mentre impiega tempo ad affermarsi nei Paesi (come ad esempio l'Italia) in ritardo rispetto ad esso. Ma nello stesso tempo il Positivismo appare anche come l'ideologia tipica della borghesia liberale dell'Occidente.


Il Positivismo evoluzionistico

Questo indirizzo del Positivismo consiste nell'assumere il concetto d'evoluzione come il fondamento di una teoria generale della realtà naturale. Punto di partenza è l'evoluzionismo biologico che trova in Darwin il massimo rappresentante.

La teoria di Darwin si fonda su due ordini di fatti:

  1. l'esistenza di piccole variazioni organiche che si verificano negli esseri viventi lungo il corso del tempo e sotto l'influenza delle condizioni ambientali;

  2. la lotta per la vita che si verifica necessariamente tra gli individui viventi.

Da questi due ordini di fatti segue che gli individui presso quali si manifestino mutamenti organici vantaggiosi hanno maggiori probabilità di sopravvivere nella lotta per la vita; e in virtù del principio di eredità vi sarà in essi una tendenza a lasciare in eredità ai loro discendenti i caratteri accidentalmente acquisiti. Tale è la legge della "selezione naturale".


Herbert Spencer

L'epoca era quindi propizia per una teoria del progresso che non lo restringesse al destino dell'uomo nel mondo, ma lo estendesse al mondo intero, nella totalità dei suoi aspetti. Elaborare la dottrina del progresso universale e mettere in luce il valore infinito del progresso, fu il compito che si assunse Spencer, diffondendo nel marzo del 1860 il prospetto di un vastissimo "Sistema di filosofia sintetica".

La prima parte del suo capolavoro s'intitola "L'Inconoscibile". come Comte, Spencer non vuole studiare le cause prime ed ultime ma cerca di dimostrare la possibilità di un incontro e di una conciliazione tra la religione e la scienza. Ora la verità ultima inclusa in ogni religione è che "l'esistenza del mondo con tutto ciò che contiene e con tutto ciò che lo circonda è un mistero". Tutte le religioni falliscono nel dare un'interpretazione. Dall'altro lato, anche la scienza urta contro il mistero che avvolge la natura ultima della realtà di cui essa studia le manifestazioni. Che cosa siano lo spazio e il tempo, la materia e la forza sono per la scienza enigmi impenetrabili.

Spencer introduce quindi il concetto di Inconoscibile che è quella forza misteriosa che si manifesta in tutti i fenomeni naturali e la cui azione dell'uomo è avvertita positivamente. Il riconoscimento di tale realtà inaccessibile accomuna religione e scienza ed elimina ogni possibile conflitto tra loro.

I "Primi principi" definiscono la natura e i caratteri generali dell'evoluzione: le altre opere di Spencer studiano il processo evolutivo nei diversi domini della realtà naturale. La prima determinazione dell'evoluzione è che essa è un passaggio da una forma meno coerente a una forma più coerente. (Es. il sistema solare che è sorto da una nebulosa) Ma la determinazione fondamentale del processo evolutivo è quello che lo caratterizza come un passaggio dall'omogeneo all'eterogeneo (es. le parti di un animale che dapprima sono indistinte, formano tessuti e poi organi diversi oppure il linguaggio, dapprima costituito da semplici esclamazioni e poi differenziatosi in esclamazioni diverse). Infine l'evoluzione implica un passaggio dall'indefinito al definito (indefinita è la condizione di una tribù  selvaggia in cui non c'è specificazione di compiti e funzioni, mentre è definita quella di un popolo civile, fondata sulla divisione del lavoro).

L'evoluzione è un processo necessario e una volta cominciata deve continuare perché le parti rimaste omogenee tendono verso l'eterogeneità. Quindi il senso di questo processo necessario è profondamente ottimistico.

Ó 2001 Mario Ruocco   All rights reserved