Alla fine della prima guerra mondiale la Germania, sconfitta, è in una condizione politica, sociale, economica tragica. E' lacerata dai conflitti di classe: da un lato i militari ed i grandi capitalisti che hanno voluto la guerra, con essa hanno realizzato enormi profitti ed ora addossano la colpa della sconfitta al disfattismo della classe operaia invocando il riarmo e uno Stato forte che scateni un'altra guerra di rivincita; dall'altro, il popolo, che ha sostenuto tutto il peso della guerra ed ora è il solo a subire le conseguenze della disfatta. Sono gli intellettuali che chiedono e compiono una rigorosa autocritica della società.

Il funzionalismo architettonico tedesco s'inquadra in questa situazione storica e lo stesso Gropius, che si metterà a capo del razionalismo tedesco, ha partecipato a questa crisi. Come Le Corbusier, Gropius va visto nel duplice aspetto di artista e di animatore culturale; egli convoca intorno a sé, nella Bauhaus di Weimer, gli artisti più avanzati, ottiene la loro collaborazione, li persuade che il luogo dell'artista è la scuola e il suo compito sociale l'insegnamento.

La Bauhaus (che significa "casa della costruzione") è stata una scuola democratica nel senso pieno del termine: appunto per questo il nazismo, appena arrivato al potere, l'ha soppressa. Gropius, poiché considera la scuola come il nucleo formativo della società, ne studia l'organismo funzionale, a cominciare da quella che dirige, per la quale costruisce a Dessau una sede che è uno dei più grandi capolavori del funzionalismo architettonico europeo. Egli ritiene che il teatro sia anch'esso un centro educativo-sociale, e per questo il Teatro Totale, la cui architettura è tutta in funzione delle azioni sceniche ed in cui il pubblico non è spettatore, ma parte integrante dello spettacolo.

La società che l'industrialismo sta preparando è assolutamente standarizzata, ma non è detto che debba essere come un formicaio o un alveare. Lo sarà se quegli oggetti avranno per tutti il medesimo significato; non lo sarà se gli individui saranno in grado di decifrare e interpretare quegli oggetti in tanti modi diversi.

Gropius col progetto delle officine Fagus, muta radicalmente la concezione dell'architettura industriale risolvendo insieme il problema della strumentalità dell'edificio a quello delle condizioni psicologiche del lavoro.

Le grandi pareti vetrate annullano la separazione tra spazio esterno ed interno.

L'edificio non è più una massa plastica, ma una costruzione geometrica di piani trasparenti nello spazio.

Gropius, persuaso che l'architettura non può essere l'opera individuale di un artista, ha sempre lavorato in collaborazione in particolar modo con Breuer, un ex-alievo e insegnante della Bauhaus. Breuer, indubbiamente il maggior designer uscito dalla Bauhaus, fin dal 1925, inventando mobili di tubo metallico, aveva instaurato una nuova tipologia, una nuova tecnologia, una nuova funzionalità del mobile. In case "ridotte" i mobili non possono essere massicci, invadenti, pesanti. I mobili in tubo metallico sono leggeri, sono economici perché si

producono facilmente in serie, sono fatti di materiali poco costosi ma non volgari. Il mobile non è più una sorta di monumento domestico, ma è un oggetto utile, maneggevole, simpatico.

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