Leopardi, allargando la sua meditazione e oltrepassando la prima fase della sua ideologia secondo la quale la natura ha donato agli altri la felicità ed invece è stata avara con lui, si rende conto che questa felicità degli altri è solo apparente, perché la vita umana non ha uno scopo, un ideale degno per il quale valga la pena di lottare; tutto è falso: la religione, la virtù, l'amore, la patria, la gloria, perché tutti gli uomini sono condannati all'infelicità

Indagando sulla causa dell'infelicità umana, Leopardi segue la spiegazione di Rousseau, e afferma che gli uomini furono felici soltanto nell'età primitiva, quando vivevano allo stato di natura; ma poi essi vollero uscire da questa beata ignoranza e innocenza istintiva e, servendosi della ragione, si misero alla ricerca del vero.

Le scoperte della ragione furono catastrofiche: essa infatti rivelò la vanità delle illusioni che la natura, come una madre benigna e pia, aveva ispirato agli uomini; scoprì le leggi meccaniche che regolano la vita dell'universo, scoprì il male, il dolore, l'infelicità, l'angoscia esistenziale. La storia degli uomini, quindi, dice il Leopardi, non è progresso, ma decadenza da uno stato di inconscia felicità naturale ad uno stato di consapevole dolore, messo in luce dalla ragione.

Ciò che è avvenuto nella storia dell'umanità si ripete immancabilmente nella storia di ciascun individuo. Dall'età dell'inconscia felicità, quale è quella dell'infanzia, dell'adolescenza e della giovinezza, allorché tutto sorride intorno e il mondo è pieno di incanto e di promesse, si passa all'età della ragione, all'età dell'arido vero, del dolore consapevole e irrimediabile. 

Questo secondo aspetto del pessimismo leopardiano è detto pessimismo storico o progressivo, perché scoperto progressivamente nel corso della storia.

La ragione è colpevole della nostra infelicità, in contrasto con la natura, madre provvida, benigna e pia, che cerca di coprire col velo dei sogni, delle fantasie e delle illusioni, le tristi verità del nostro essere.

 

Ó 2001 Mario Ruocco   All rights reserved