Regione: Molise
Provincia: C
ampobassoComune: Mafalda
Località:
Ripalta VecchiaNellestate 2001 la cattedra di Archeologia Medievale ha iniziato un nuovo programma di ricerca in località Ripalta Vecchia di Mafalda (CB), grazie anche alle sollecitazioni, allinteressamento e alla volontà della locale Amministrazione nella persona del sindaco Egidio Riccioni.
La collina di Ripalta Vecchia è una sorta
di piattaforma dai fianchi scoscesi, la cui estremità orientale, naturalmente difesa da
affioramenti rocciosi di gesso cristallino, è occupata da una rocca edificata tra la fine
del XIII e gli inizi del XIV secolo, ma preceduta almeno da altre due fasi, databili tra
lXI ed il XIII secolo: tra i riutilizzi nelle strutture murarie della rocca si
segnalano numerosi frammenti architettonici di pregio (rosoni, capitelli, pilastrini,
bassorilievi, ecc
) databili nellambito del XIII secolo.
A
Sud-Ovest della rocca sorgeva labitato, protetto a Sud da una cinta muraria, ancora
in buona parte riconoscibile, a valle della quale è stato individuato un enorme
butto (immondezzaio) ricco di materiale archeologico.
Particolarmente interessante è la varietà del materiale ceramico
rinvenuto, per la maggior parte riferibile alla produzione pugliese (protomaiolica ed
invetriata), anche se, ad un primo esame, sembrano attestate anche produzioni
nordorientali (invetriata).
Ricordata da altri documenti di epoca
successiva, se ne perdono le tracce nella seconda metà del Trecento, fino a quando non
ritorna in un privilegio emanato da Alfonso il Magnanimo nel 1457, con cui il sovrano
aragonese lassegnava ad Andrea di Eboli. Nel documento risulta che
linsediamento allatto della cessione era inabitato.
Allabbandono, avvenuto nel corso della
seconda metà del XIV secolo in seguito ad una profonda crisi strutturale dellarea
adriatica, seguì nel tardo Quattrocento il ripopolamento con profughi croati che
sfuggivano allavanzata turca.
I nuovi arrivati, però, sinsediarono
nel sito dellodierna Mafalda, Ripalta fino allinizio del Novecento. Con R. D.
7 ottobre 1903, infatti, il Comune è stato autorizzato a mutare il proprio nome antico di
"Ripalta sul Trigno" in quello attuale di Mafalda, in omaggio alla principessa
omonima (secondogenita di Vittorio Emanuele III) che sarebbe diventata famosa per il
tragico epilogo della sua esistenza nel lager nazista di Buchenwald.