La prestidigitazione oggi

 

 

Esaminando com'è attualmente il mondo della prestidigitazione ad esclusione di alcune grandi città come Roma, Milano, Torino, Bologna e qualche altra città per il neofita è difficilissimo accostarsi all'ambiente magico. Oggi, per una persona che vive in provincia è molto difficile accostarsi a questo tipo di ambiente cosicché con l'aiuto di Internet (per chi è possibile) effettuando delle ricerche e con un po' di pazienza comprando anche dei libri da qualunque libreria sull'argomento si possono imparare  molti giochi e tecniche con le quali eseguendo un accurato studio si possono inventare molti altri giochi.

Riducendo il numero di praticanti si abbassa di molto il livello qualitativo. Considerando che oggigiorno, con le esibizioni televisive, vi è una richiesta di spettacolo "diversa" da quella tradizionale del teatro o di tutte le forme di spettacolo che avevano un impatto diretto con il pubblico.
Inoltre non esistono più catene di teatri nei quali si potevano rappresentare degli spettacoli su larga scala settimana dopo settimana. In Gran Bretagna c'è ancora un discreto numero di teatri, ma poiché gli show su larga scala dipendono da molte persone, il problema degli stipendi esclude oggi questo tipo di spettacolo. Un cantante di successo può riempire un teatro per diverse sere consecutive e far guadagnare di più all'amministrazione, ciò che non è possibile per uno spettacolo di magia. è improbabile perciò che queste amministrazioni rischino sul richiamo sul richiamo di uno spettacolo di magia, eccetto forse per brevi periodi dell'anno, come a Natale o durante le vacanze scolastiche, quando cioè possono contare sull'afflusso di bambini accompagnati dai loro genitori.

Oggi si tende ad offrire al pubblico spettacoli più lunghi, nei teatri, con parecchi numeri che riempiono la prima parte del programma e il nome della stella che occupa che occupa l'intera seconda parte. Si sceglie di preferenza il numero speciale, che in questo caso è la manipolazione. I teatri pertanto richiedono ancora dei numeri per riempire la prima parte del programma, ma la concorrenza è accanita; quindi il numero di manipolazione deve essere altrettanto soddisfacente, se non migliore, di ogni altro numero che possa essere proposto alla direzione. I benefici che ne derivano possono essere grandi. Grazie alla tendenza a dare lunghe rappresentazioni di sei mesi o più in molti grandi teatri del mondo, si è venuta a creare una catena internazionale, di tipo mai esistito in passato, dove un artista può dare spettacolo per un anno a Las Vegas, per sei mesi a Londra, per un anno a Parigi, per sei mesi a Tokyo, per tre a Stoccolma e così via, fino ad esaurimento di tutte le località, e poi ripetere la procedura da capo.

Invece di una catena inglese, americana, o australiana, ora ne esiste una molto più piccola ma mondiale, con la garanzia di rimanere più a lungo in ciascun posto.

Recentemente un famoso impresario teatrale ha affermato che i buoni numeri speciali nel mondo non sono più di venti. è probabile che ne abbia deliberatamente abbassato il numero per sottolineare che oggi c'è una notevole scarsità di numeri speciali di scala mondiale.

Perché accade tutto ciò? Prima di tutto, a causa della scomparsa degli spettacoli viaggianti c'è carenza di posti dove imparare quegli stessi numeri speciali. E c'è, di conseguenza, uno scarsità di agenzie teatrali che decidono di patrocinare un numero e lo aiutano ad affermarsi, perché quelle stesse agenzie non sono in grado di garantire alla spettacolo continuità di lavoro.

Come ha detto un buontempone - ed era molto vicino al vero - : "Non vi è più spazio per i mediocri". Bisogna essere bravi fin dall'inizio, e questo è difficile. Ma ha ragione il nostro burlone quando asserisce che non c'è più spazio per i mediocri?

Strettamente parlando, no. In Gran Bretagna, all'incirca negli ultimi venti anni, sono nati parecchi club. Oggi in questa nazione ci sono club dovunque, dai centri sociali delle fabbriche, ai club per lavoratori, la British Legion, gli Oddfellows, i Buffaloes, fino a giungere ad alcuni circoli molto esclusivi che possono permettersi di ingaggiare stelle internazionali con compensi mai sognati in passato.

Questi stessi club, pur concedendo ampio spazio a un'enorme quantità di numeri di ogni genere, hanno anche dato dei grattacapi collettivi ai più grandi numeri di magia e ai paladini dell'allestimento scenico. Mentre i teatri erano stati costruiti con un retro palcoscenico per dare la facoltà al personale di trasportare grandi attrezzi teatrali e scenari, dentro e fuori dal teatro, i club mancano di questa comodità, e anche se l'avessero, nella maggioranza di essi non esisterebbe comunque lo spazio sufficiente a rappresentare i numeri più impegnativi. In molti club non esiste neppure il palcoscenico o lo scenario di qualsiasi tipo, non vi sono quinte, né spazio sopra il palcoscenico o tutte le altre cose necessarie ai grandi numeri di prestidigitazione. Nella stragrande maggioranza dei casi lo spettacolo si svolge al centro del cabaret, sul pavimento, il che non è esattamente l'ideali per i numeri di magia, siano o no di manipolazione.

Tale è la situazione attuale in contrapposizione ai teatri del passato. Ci aiuta questo in qualche modo a prendere una decisione nella nostra mitica contesa? La risposta è no, perché, a dir la verità, non esiste risposta. è unicamente una scelta da parte di chi rappresenta lo spettacolo. Se si volesse dare una risposta al nostro problema, questa sarebbe probabilmente che dal punto di vista una combinazione di  tutte e due le forme risulterebbe più sensata dal punto di vista commerciale che non la stretta aderenza all'una o all'altra forma di spettacolo.

Il defunto Al Koran una volta disse che tutti i numeri di magia dovrebbero comprendere anche alcuni giochi di abilità delle dita, dato che il pubblico si aspetta che i maghi siano abili appunto in questi giochi. Così, se decidete di scegliere un numero del tipo che comporta la messa in scena, non sarebbe male includere un breve intervallo di giochi di prestigio. Allo stesso modo, se intendete diventare un manipolatore di carte, corde, ecc., offrite al pubblico anche qualcosa da vedere. Includete un finale straordinario con qualcosa di grosso, che faccia capire agli spettatori che il vostro spettacolo è finito.

Se c'è una cosa che irrita il mago più di qualsiasi altra, è la monotona affermazione, da parte di un profano, che il gioco "è tutto un trucco", sottintendendo che, se sapessero come funziona, tutti potrebbero eseguirlo. Questo è un punto di vantaggio che il manipolatore possiede nei confronti dell'artista strettamente legato all'apparato: il pubblico sa che non riuscirebbe a farlo. Dovrebbe essere buona norma perciò introdurre nel programma qualche gioco di abilità. In breve, io sono più favorevole alla manipolazione nell'arte della magia, ma se voi, cari lettori, doveste eseguire questa strada, evitate il trabocchetto di lasciarvi coinvolgere dagli aspetti tecnici dei giochi di abilità, e non dimenticate che lo scopo principale della vostra esibizione è quello di divertire il pubblico. Infine, un ultimo consiglio, non datevi mai delle arie.