C o s t a    q u a n t o   u n    s o r r i s o ,   e d    è    u g u a l m e n t e    u t i l e   
il GRILLO parlante
p e r    u n ' i n f o r m a z i o n e    e q u a    e    s o l i d a l e
 
supplemento a " www.educare.it " - Aut. Trib. VR n.1418 del 21 novembre 2000
Direttore Responsabile ed Editoriale: Amedeo Tosi
Redazione:  località Praissola 74/b - 37047 San Bonifacio (VR)
«il GRILLO parlante» è consultabile anche nel siti della Biblioteca di Nogara (VR)
che sta curando anche l'archivio di tutti i numeri della newsletter  http://digilander.libero.it/ilgrilloparlantevr/
nel sito dell'Associazione Altravicenza www.altravicenza.it
nel sito dell'ARCI di Verona  http://www.arci.verona.it/pagine/infoweb.htm

La responsabilità degli articoli e delle informazioni è tutta ed esclusiva dei rispettivi autori. il GRILLO parlante ospita volentieri ogni opinione e si assume la responsabilità degli articoli a cura della Redazione e di quelli non firmati. 

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NECESSITA' DI SCEGLIERE
«La pelle del leopardo è bella, ma il suo cuore è cattivo»
(Etnia: Baluba - Nazione: Repubblica Democratica Congo )

APPUNTAMENTI DA NON PERDERE
Inviaci gli appuntamenti organizzati dalle associazioni del tuo paese! grilloparlante@mbservice.it

 
FINO AL 09/09/2002 -  Poiana Maggiore (VI) - COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
 
Si terrà a Pojana Maggiore da venerdì 6 a lunedì 9 settembre la tradizionale sagra paesana. Nell'ambito di tale festosa manifestazione saranno previste varie attività culturali, tra le quali vale la pena ricordare la preparazione di mostre ed esposizioni di prodotti del commercio equo e solidale ad opera del Gruppo di Volontariato "Yerva Mate". Sarà possibile acquistare i tipici prodotti alimentari del commercio equo (tè, caffè, cioccolato, zucchero di canna, succhi di frutta, pasta alla quinoa, biscotti), bellissimi prodotti artigianali dei paesi in via di sviluppo (magliette, batik, lavori in legno, porta incensi e incensi, collane, bracciali), e sarà attiva una bancarella che raccoglie una bella rassegna di libri in tema. 
 
08/09/2002 -  Verona - Dolce e poesie

Domenica 8 settembre ore 17.00 presso Emmaus Verona (Strada Mattaranetta 41 Verona) raccogliamo fondi per i bambini di Nablus. L'iniziativa si intitola “dolce e poesie” ed è promossa da Ta'ayush in collaborazione con il Coordinamento laico Antirazzista Cesar.K, Donne in nero, Arci Verona, Associazione per la pace e Donne Città futura. La città di Nablus ha subito un coprifuoco senza pausa per più di 65 giorni. Gli abitanti hanno richiesto urgentemente aiuti umanitari. C'è carenza di cibo per i bambini e di generi di sostentamento. La scarsità di medicinali ed altri generi è cosi grave, che a causa della mancanza di latte, i bambini vengono nutriti con acqua e zucchero. Si tratterà di una dolce serata di recitazione con poesie di poeti palestinesi e israeliani.

08/09/2002 -  Soave (VR) - Composizione... tra Arte e Natura
 
Ai bambini e alle bambine basta poco: qualche legnetto, delle foglie, un po' di fantasia per giocare insieme a noi... «CON FOGLIE, SASSI, RAMI... piccole composizioni tra Arte e Natura» Il "Cerchio Magico" ti invita nel cuore verde della città a creare forme ed immagini con materiali naturali. Domenica 8 Settembre 2002, SOAVE (VR) - parco Zanella, ore 14.30 - 18.30 Se dal mare hai portato con te qualche conchiglia... Se durante una passeggiata in un bosco hai raccolto foglie, bacche, sassolini, gusci vuoti, rametti... Se nell'orto o nel giardino di casa puoi riempire un sacchettino di terre colorate... Porta tutto con te, ti aspettiamo! "Il Cerchio Magico" 
 
08/09/2002 -  Verona - Beppe Grillo
 
Festa de l'Unità, a Verona, presso l'area ex Magazzini Generali (zona Fiera). Oggi in programma uno spettacolare e scoppiettante Beppe Grillo.
 
08/09/2002 -  Soave (VR) - A teatro
 
Domenica 8 settembre, ore 21 presso il Parco Zanella di Soave il Gruppo «Teatroprova» mette in scena la commedia  dialettale "la ricompensa" di D.Conati, regia di Antonella Diamante. Ingresso libero.
 
09/09/2002 - Trento - Mons. Bregantini presenta il suo nuovo libro
 
Monsignor GianCarlo Bregantini, nativo della Val di Non, Vescovo di Locri-Gerace e presidente nazionale della commissione episcopale della CEI per i Problemi Sociali, il Lavoro, la Giustizia e la Pace, sarà nei prossimi giorni in Trentino per alcuni incontri pubblici: Lunedì 9 settembre alle ore 20,30 presso l’aula magna dell’Oratorio del Duomo, in Via Madruzzo, 45 a Trento. In questo incontro Bregantini presenterà il suo nuovo libro “LA TERRA E LA GENTE, LA SPERANZA IN CUI CREDO” (pp. 224 € 13,00) edito dalla Editrice Monti di Saronno. In tempi in cui diviene più acuto il bisogno di capire, di confrontarsi e di dialogare anche con genti e culture molto lontane, l’Autore si fa testimone di una nuova speranza fatta di reciprocità, solidarietà ed accoglienza. All’incontro di Trento, oltre all’autore, saranno presenti don Ivan Maffeis, direttore del settimanale diocesano Vita Trentina, e Sergio Slavazza, direttore dell’Editrice Monti. Per ulteriori informazioni e per interviste all’Autore, rivolgersi a: Sergio Slavazza c/o Editrice Monti, Via Legnani, 4 – 21047 Saronno (VA) Tel. 02.9670.3732 fax 02.960.2260 cell. 339.2962.804  www.padremonti.it - editrice@padremonti.it
 
11 - 16/09/2002 -  Verona - INSTALLAZIONE “AZIONE SOSPESA”
 
Dall’11 al 16 settembre, c/o il Teatro Nuovo (ingresso casa di Giulietta) di Verona, alcuni allievi dell’Accademia di Belle Arti, in collaborazione con Emergency, esporranno alcune loro opere sul tema della guerra in Afghanistan e altri conflitti osservati dal punto di vista delle vittime.
 
12/09/2002 -  Verona - L’«ESSENZA» DI UN PROGETTO DI SPERANZA
 
La Cooperativa «La RONDINE - Bottega del mondo» vi invita all’incontro:«DALL’ECUADOR - SULLE ALI DE "LA RONDINE": L’"ESSENZA" DI UN PROGETTO DI SPERANZA» Le essenze naturali della Fundacion Chankuap’. Padre Silvio Bruseghini, Andrea Lista e Silvia Lunardi racconteranno il delicato cammino degli Indios dell’Amazzonia verso uno sviluppo sostenibile. Il palinsesto di terrà giovedì 12 settembre alle ore 21,00 presso Sala Comboni (Missionari Comboniani) Vicolo Pozzo, 1
 
13/09/2002 -  Bovolone (VR) - Ecuador e commercio equo
 
Venerdi 13 settembre alle ore 21.00 presso l’auditorio della Biblioteca civica di Bovolone la “Bottega del Mondo, La Rondine 2, propone un incontro d’approfondimento: DALL’ECUADOR SULLE ALI  DE  “LA RONDINE”: L’”ESSENZA” DI UN PROGETTO DI SPERANZA. Le essenze naturali della Fundacion Chankuap’ e il delicato cammino degli Indios dell’Amazzonia verso uno sviluppo sostenibile. Andrea Lista, Silvia Lunardi (volontari del Vis) e Padre Silvio Broseghini (padre salesiano da molti anni in Ecuador e co-fondatore della Fundacion Chankuap), ci parleranno della situazione generale, politica ed economica del Ecuador, del tentativo delle multinazionali di “mettere le mani” sulla foresta  ma anche della resistenza degli Indios e in particolar modo del tentativo di alcuni Indios Achuar e Shuar di realizzare un progetto di sviluppo sostenibile nel rispetto e rivalutazione del patrimonio amazzonico esistente.
 
13/09/2002 -  Sommacampagna (VR) -  Incontro con Gianni Minà
 
Comune di Sommacampagna e la Parrocchia di Sommacampagna, in collaborazione con Libreria Castioni,  organizzano un incontro sul tema «PER CAPIRE IL PRESENTE». Ospite: Gianni Minà (giornalista). L’appuntamento si terrà Venerdì 13 settembre 2002  alle ore 21.00 presso il Cinema Virtus  Sommacampagna. Ingresso libero.
 
13/09/2002 -  San Bonifacio (VR) -  Pinocchio, estasi di un burattino
 
Venerdì 13/09/2002 andrà in scena a San Bonifacio alle ore 20,45, in Piazza della Costituzione, nell'ambito del Settembre Sambonifacese 2002, lo spettacolo teatrale musicale dal titolo "Pinocchio: estasi di un burattino". La rappresentazione è il risultato conclusivo della prima esperienza di laboratorio di arti espressive (recitazione, danza, canto) promosso dal Comune di San Bonifacio, in collaborazione con Informagiovani e Associazione San Gaetano sulla falsa riga di una recente trasmissione televisiva di successo e svoltosi da aprile a maggio a San Bonifacio. Lo spettacolo scritto e diretto da David Conati con le coreografie di Alberto Munarin e le canzoni scelte da Mara Furian vede la partecipazione dei ragazzi che hanno frequentato il corso impegnandosi nelle varie discipline, e sono: Rigodanzo Manuele, Carlotto Bruno, Veneri Marianna, Signorini Ilenia, Segala Valentina, Crestani Daniela, Marchi Laura, Pattaro Valentina, Zambon Chiara, Ferraretto Maria Sole, Pedrollo Francesca, Dani Matteo, Pezzo Licia, Viperli Francesca, Gobbi Carlo, Trani Alessandro, Antonin Francesco, Squillace Gionatan, Vignola Giorgia.   
 
13/09/2002 -  Nogara (VR) -  Atlantide: mito, leggenda, realtà / 1
 
«Atlantide - Incamminarsi nel mito; Incontrarsi nella leggenda; Ritrovarsi nella realtà» è il titolo del palinsesto di 3 incontri dedicati al continente perduto organizzato dall'Assessorato alla Cultura di Nogara (VR) in collaborazione con la Biblioteca comunale e l'associazione culturale "Gheriglio". Relatori della terna di appuntamenti saranno: Annamaria Mandelli ed Egidio Tullio, autori del libro «Memorie di Atlantide». Oggi, venerdì 13 settembre, in programma: "Atlantide, il mistero del nostro passato". L'incontro si terrà presso la Biblioteca Comunale (Palazzo Maggi), con inizio alle ore 21. Ingresso libero.
 
14 e 15/09/2002 -  Brentonico (TN) - Storia e violenza: alle radici dei terrorismi

ARCI del Trentino in collaborazione con SOCIETA' APERTA (Trento), organizza ed invita a partecipare al Convegno internazionale che si terrà sabato e domenica 14 e 15 settembre presso il Teatro Monte Baldo – Brentonico (TN) (via Roma 2, vicino alla chiesa) sul tema: Storia e violenza: alle radici dei terrorismi. Il terrorismo moderno come strumento socio-politico - il terrorismo e la globalizzazione. Tematiche: l'incendio del Reichstag del 1933 e conseguente colpo di stato di Hitler - il terrorismo della Rote Armee Fraktion (RAF) in Centro Europa - il rapimento ed uccisione di Aldo Moro, servizi segreti internazionali, servizi deviati, Brigate Rosse e anni di piombo - l’attentato alle Twin Towers dell’ 11 settembre 2001 e l’ipotesi di "Scontro delle civiltà". Relatori: Siegfried Prokop (Università Humboldt di Berlino - Storia contemporanea), Gerhard Feldbauer (Storico e giornalista, autore di un saggio sul rapimento di Aldo Moro), Fritz Tobias (storico), Gianfranco Bertolo (Università Statale di Milano),i rappresentanti delle associazioni vittime delle stragi di Milano, Brescia, Bologna: Francesca Dendena, Manlio Milani, Paolo Bolognesi, On. Giovanni Kessler (Magistrato), il regista Roberto Giannarelli, On. Marco Boato, il Presidente dell'Arci Nazionale Tom Benetollo, Matteo Dominioni (una ricerca sul terrorismo italiano in Africa orientale), Sen. Giovanni Pellegrino (già presidente Commissione Stragi), il Teologo Paul Renner e l’Imam Alboukir Breigeche (sul tema Twin Towers e come impedire lo "scontro tra civiltà"), Nicola Biondo (Ricercatore negli archivi sul terrorismo), Marco Romani (Giornalista – Avvenimenti). Moderatore: Fabrizio Franchi (Giornalista). Orari del convegno: sabato 14 settembre dalle ore 14:30 alle 19:30. Alle ore 21:00 proiezione del film "Di cielo in cielo" e recital a cura di Arci Lettore di Brescia sulla questione palestinese. Domenica 15 settembre dalle ore 9:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:30. L’ingresso è libero. Informazioni e logistica: ARCI DEL TRENTINO, Via S.Martino 35, 38100 Trento. Tel/Fax: 0461/231300. E-mail: trento@arci.it 

14/09/2002 -  Quarrata (PT) -  9 Marcia per la Giustizia
 
La Casa della Solidarietà della Rete Radié Resh di Quarrata (Pt) e «Libera» organizzano la «9 Marcia per la Giustizia» Agliana-Quarrata, sabato 14 settembre 2002 con ritrovo e partenza alle ore 18 ad Agliana in piazza Gramsci ed arrivo alle ore 21 in piazza Risorgimento a Quarrata. Parteciperanno: p. Alex Zanotelli (comboniano), Gianni Minà (giornalista), Giancarlo Caselli (magistrato), don Luigi Ciotti (presidente di Libera) Luis Sepulveda (scrittore), Gherardo Colombo (magistrato), Gino Strada (Emergency). Per adesioni e informazioni: Casa della Solidarietà tel. 0573-72297 e-mail: a.vermigli@rrrquarrata.it 
 
14/09/2002 -   Drizzona (Cremona) -  Giornata di studio con Mario Lodi
 
"La Casa delle Arti e del Gioco" di Mario Lodi (Via Trento e Trieste, 5/b -ingresso via Ghinaglia- Drizzona (Cremona) tel/fax 0375 980678 http://www.casadelleartiedelgioco.org  info@casadelleartiedelgioco.org ) organizza il 14 settembre una giornata di studio sul tema: "Nel mezzo della terra di mezzo", ovvero sul rapporto tra bambini e bambine e l'immaginario fantastico visto in Tv, al cinema, nei videogames. Al palinsesto prenderanno parte, nelle vesti di relatori: Mario Lodi, Carlo Ridolfi, Giulietta Fara e Andrea Romeo (Direttori del Future Film Festival). Per informazioni contattare il suddetto recapito.
 
15/09/2002 -  Casalecchio di Reno (BO) -  Incontro finale del Giubileo degli Oppressi 2002
 
Manifestazione conclusiva del "Giubileo degli Oppressi 2002", con arrivo della Carovana della Pace al PalaMalaguti di Bologna (Casalecchio di Reno). In programma: dalle 9 alle 12, saluto di apertura e benvenuto da parte di p. Francesco Antonini (provinciale Missionari Comboniani), Luigi Castagna (sindaco di Casalecchio) e presentazione della sintesi dei testimoni della Carovana, a cura di Raffaello Zordan (giornalista di Nigrizia). A seguire, Tavola Rotonda: «Quale pace per il presente? Impegni e priorità. Non c'è pace senza giustizia», con Enzo Biagi (giornalista), Gian Carlo Caselli (magistrato) e mons. Luigi Bettazzi (vescovo emerito di Ivrea). Dibattito pubblico, introduce e coordina: Jean Lèonard Touadi (giornalista RAI). Dalle 14,30 alle 16 «Dove eravamo rimasti?... e utopia?» con p. Alex Zanotelli e Moni Ovidia. Introduce e coordina Raffaello Zordan. Conclusioni del convegno e piste di cammino e di profezia, a cura di p. Francesco Antonini. A seguire la Celebrazione Eucaristica. Per ulteriori informazioni: www.giovaniemissione.it
 
16/09/2002 -  Verona -  Incontro mensile di Pax Christi
 
Lunedì 16 settembre alle ore 21, presso il Centro Missionario Diocesano di Verona, via Duomo 18/a, Pax Christi terrà l'incontro mensile sui seguenti argomenti: "Fermare la macchina da guerra", iniziativa di Pax Christi contro la guerra all'Iraq; La "diaconia per la pace", contributo della Pax Christi veronese per il Sinodo Diocesano; "Gli enti locali e la pace", contributo di Pax Christi per iniziative degli enti locali per la pace e i diritti umani; Impressioni di viaggio: Ecuador...e varie. L'incontro è aperto ad aderenti, simpatizzanti e persone interessate.
 
20/09/2002 -  Nogara (VR) - Atlentide: mito, leggenda, realtà / 2 
 
«Atlantide - Incamminarsi nel mito; Incontrarsi nella leggenda; Ritrovarsi nella realtà» è il titolo del palinsesto di 3 incontri dedicati al continente perduto organizzato dall'Assessorato alla Cultura di Nogara (VR) in collaborazione con la Biblioteca comunale e l'associazione culturale "Gheriglio". Relatori della terna di appuntamenti saranno: Annamaria Mandelli ed Egidio Tullio, autori del libro «Memorie di Atlantide». Oggi, venerdì 20 settembre, in programma: "Atlantide, meravigliosa leggenda dei mari". L'incontro si terrà presso la Biblioteca Comunale (Palazzo Maggi), con inizio alle ore 21. Ingresso libero.
 
21/09/2002 - Verona - Iniziative e solidarietà al congresso dell'ARCI
 
Arci Nuova Associazione - Verona - 2° Congresso territoriale. Programma: alle ore 9.15 di sabato 21 settembre inizierà, presso il "Liston 12", Piazza Bra, Verona, il 2° Congresso territoriale dell'Arci n.a. di Verona. Saranno presenti il presidente nazionale dell'Arci Tom Benetollo, la presidente regionale Marina Bastianello e la responsabile dell'Ufficio Politiche Internazionali Raffaella Bolini. In quest'occasione, sarà presentata ufficialmente  a Verona la campagna nazionale "AttivArci" finalizzata alla raccolta fondi per il sostegno di progetti internazionali a favore dell'infanzia che subisce i danni materiali e psicologici della guerra.  L'appuntamento potrà diventare una occasione di incontro e di confronto con tutte le forze associative, istituzionali e sociali che operano sul territorio veronese. L'Arci vuole continuare a dare il proprio contributo di solidarietà, anche qui a Verona.
 
21/09/2002 - Eremo di Ronzano (BO) - Festa dei popoli / 1
 
Sabato 21 settembre, ore 16-19, Seminario di approfondimento, Coordina Maria Elisabetta Gandolfi, giornalista  “Il Regno”. Temi: Situazione socio-economica e politica dell’Africa subsahariana. Relatore: Raffaello Zordan (redattore rivista Nigrizia); Guerre e mercato delle armi in Africa. Relatore: Achille Lodovisi (redattore rivista “Guerre e Pace”); Aids, farmaci, diritto alla salute: Relatrice: Nicoletta Dentico (direttrice Medici senza Frontiere).Con l’aiuto  di relatori esperti sarà possibile conoscere meglio la realtà dell’Africa, nelle sue mutevoli situazioni socio-politiche, e in alcune emergenze che chiamano in causa l’Occidente (guerre e farmaci). La Festa si svolge, sulla collina di Ronzano (4 Km dal centro di Bologna), nei locali dell’Eremo dei Servi di Maria.
 
22/09/2002 - Eremo di Ronzano (BO - Festa dei popoli / 2
 
Domenica 22 settembre, ore 9.45, Tavola rotonda: Un’altra Africa è possibile. Coordina: Giancarla Codrignani, Italia, Lega per i diritti dei popoli.Partecipano: Jean Leonard Touadi, Congo Brazzaville, giornalista Rai; Peter Bayuku Konteh, Sierra Leone, laureato in filosofia e sociologia dello sviluppo, responsabile progetto “Microcammino 2000”; Mamadou Cissokho , Senegal, presidente Cncr, organizzazione rurale; Nora McKeon, Stati Uniti, Fao, responsabile cooperazione con ong e società civile; Vivian S. Pour, Liberia, presidente Organizzazione Donne Liberiane. A Porto Alegre migliaia di rappresentanti della società civile hanno sostenuto che “un altro mondo è possibile”, fatto di diritti e di dignità per tutti, e non razzista e selettivo come quello programmato dai fautori del dio profitto. L’Africa, per il suo stato di isolamento e di abbandono, è un laboratorio speciale di tale diverso futuro. Ore 12 Eucarestia, Celebrata da padre Adriano Ukwatchali, angolano, accompagnato da canti africani; Ore 13 Pranzo (con gustosi e tipici piatti della cucina africana); Ore 15 I segreti di Ronzano: visite alla storia e arte dell’Eremo, con la guida di Michela Cavina; Ore 16 Spettacolo “Andiamo alla roccia…”, Recital musicale e meditativo: dal profondo di Korogocho, parte la rinascita dell’Africa, all’insegna della solidarietà. La Festa si svolge, sulla collina di Ronzano (4 Km dal centro di Bologna), nei locali dell’Eremo dei Servi di Maria.
 
27/09/2002 -  Nogara (VR) - Atlentide: mito, leggenda, realtà / 3 
 
«Atlantide - Incamminarsi nel mito; Incontrarsi nella leggenda; Ritrovarsi nella realtà» è il titolo del palinsesto di 3 incontri dedicati al continente perduto organizzato dall'Assessorato alla Cultura di Nogara (VR) in collaborazione con la Biblioteca comunale e l'associazione culturale "Gheriglio". Relatori della terna di appuntamenti saranno: Annamaria Mandelli ed Egidio Tullio, autori del libro «Memorie di Atlantide». Oggi, venerdì 27 settembre, in programma: "Atlantide, culla di civiltà". L'incontro si terrà presso la Biblioteca Comunale (Palazzo Maggi), con inizio alle ore 21. Ingresso libero.
 
05/10/2002 -  Verona - Nuova sede per «La Rondine», in festa per tutto il giorno 
 
Sabato 5 ottobre verrà inaugurata la nuova sede della Bottega del Mondo "La Rondine" di Verona, situata in via Pallone 2. Per l'occasione la cooperativa ha predisposto un palinsesto così strutturato: ore 10, convegno presso il Centro Toniolo (via Dogana 2) sul tema: «Problemi globali, soluzioni locali. Verona città solidale» al quale interverranno Alberto Castagnola, Riccardo Milano, Tito Brunelli e il sindaco, Paolo Zanotto. Ore 12,30, rinfresco presso la nuova sede, a base di prodotti equo-solidali e biologici. Dalle ore 16... «Musica etnica dal mondo», con la proposta di suonare gli strumenti del Commercio Equo e Solidale. Percussionista: Massimo Rubolotta. Alle ore 21, infine, presso la parrocchia Sacra Famiglia (Piazzale Sforni, 1), «Improvvisazioni etniche» di Marquino e Massimo Rubolotta, con animazione afro di Selys e, a seguire, musica con Dj Leo. Presso il negozio sarà allestita la mostra fotografica «Positivo-Negativo, sguardi e storie dal Sud del mondo» allestita in collaborazione con il «Consorzio Etimos per il microcredito».

INFORMAZIONI E RIFLESSIONI (NAZIONALE)



COINCIDENZE PERICOLOSE
La verità sull'11 settembre forse non la sapremo mai. Ma ora emergono tante «piccole» verità, come quelle delle redditizie speculazioni finanziarie della vigilia. Come se «qualcuno» sapesse prima ciò che sarebbe successo

di GIULIETTO CHIESA

La storia dell'11 settembre continua a offrire una sorpresa dietro l'altra. Pochi giorni fa il presidente pakistano Musharraf, campione della lotta «contro il terrorismo internazionale», ha fatto sapere di non ritenere Osama bin Laden il vero protagonista del Grande Attentato. «Non si può pensare che abbia potuto organizzare tutto standosene tra le montagne afghane», ha precisato Musharraf. Al massimo può avere «finanziato, spinto», ma chi ha ideato l'operazione doveva, tra le tante altre cose, «conoscere molto bene l'aviazione» (americana s'intende ndr). Roba da servizi segreti, da servizi «deviati», altro che Al Qaeda. Dobbiamo credergli? Di certo dobbiamo fare molta attenzione alle cose che dice, perché lui di cose ne sa certamente molte e quelle che lascia uscire sono molto meditate. L'altra sorpresa (di cui i grandi giornali stranamente non parlano) è che si comincia a sapere chi ha giocato in borsa sull'attentato dell'11 settembre. E' già stato accertato che «qualcuno» cercò di fare i soldi, tanti soldi, scommettendo in anticipo sul crollo delle azioni delle due compagnie aeree - American Airlines e United Airlines - che sarebbero poi state coinvolte nella tragedia dell'11 settembre 2001. Ora emerge molto, molto di più. Intanto questi «qualcuno» agirono a raggio più vasto e in direzioni assolutamente inequivocabili per dimostrare (oggi) che «apevano» (allora) della prossima esecuzione della gigantesca operazione terroristica. Infatti anche la Morgan Stanley Dean Witter & Co., che occupava 22 piani del World Trade Center, insieme alla Merrill Lynch & Co., che aveva i suoi uffici centrali nelle immediate vicinanze delle Twin Towers, furono oggetto delle stesse attività speculative. Insieme a loro furono colpite dal diluvio speculativo anche Axa Reinsurance (che possiede il 25% di American Airlines), Marsh & Mc Lennan, Munich Reinsurance, Swiss Reinsurance e Citigroup. Con quanti giorni d'anticipo? Secondo l'Istituto Israeliano per le politiche antiterrorismo, situato nei sobborghi di Tel Aviv, nella cittadina di Herzliyya, molte (non tutte) di queste operazioni speculative avvennero nel Chicago Board Options Exchange, tra il 6 e il 10 settembre 2001. Immediata vigilia. Ma ora emergono anche alcuni nomi di questi «qualcuno». I quali non paiono essere né arabi, né musulmani, bensì bianchi, cristiani e cittadini americani. E passi: anche tra i taleban c'erano degli americani. Ma qui c'è di più. Costoro - stando alle informazioni raccolte da Michael C. Ruppert e pubblicate da numerosi e autorevoli siti internet, tra cui quello stesso dell'istituto israeliano citato (www.ict.org.il), da Global Reserach, da Rense.com, da www.hereinreality.com - in almeno uno dei casi citati erano alti dirigenti di una importante banca americana, la Bankers Trust (BT). Fu proprio la Bankers Trust a piazzare un nutrito pacchetto di put options sul groppone di United Airlines. Per far capire il meccanismo: le put options sono contratti futures che consentono all'acquirente di fare affari se le azioni stanno per crollare (le call options , al contrario sono azioni che si acquistano in previsione di forti rialzi).
E ora l'altra sorpresa. La Bankers Trust acquistò nel 1997 la A.B.Brown, una banca minore d'investimenti il cui presidente era il signor A.B. Krongard, detto «Buzzy». Krongard diventò allora vice-presidente della Bankers Trust-AB Brown. Ma la sua carriera ebbe presto sviluppi importanti. Nel 1998 egli raggiunse gli uffici della Cia come consigliere del suo direttore, George Tenet. E fu promosso direttore esecutivo dal presidente George W. Bush nel marzo del fatale 2001. Piccolo ulteriore particolare: BT fa parte dal 1999 di Deutschebank. Quale fu l'ultima occupazione, di un tale (oggi) altissimo personaggio, nella BT? Gestiva il settore «relazioni con clienti privati». Affari molto delicati, da trattare con totale riservatezza, con personalità molto potenti di ogni area del mondo. Non si diventa numero tre della Cia senza queste esperienze. Ed è per conto di questi personaggi molto potenti che le banche d'investimento agiscono.
Non per caso il senatore Carl Levin ha denunciato pochi mesi fa la BT-AB Brown come una delle 20 maggiori banche americane implicate nel riciclaggio di denaro sporco. Da qui a provare la responsabilità diretta di «Buzzy» Krongard, naturalmente ce ne corre. Ma si sa che la Cia da lungo tempo teneva d'occhio, in tempo reale, attraverso sofisticati softwares, operazioni finanziarie del tipo descritto, sia in previsione di attacchi terroristici, sia di altre azioni finanziarie suscettibili di danneggiare l'economia americana. Dunque niente affatto sprovveduti, come li si vuole far passare adesso. Avevano gli occhi bene aperti ben prima dell'11 settembre. Non potevano non accorgersi, ad esempio, che le put options contro United Airlines si erano moltiplicate per 90 volte il normale tra il 6 e il 10 settembre. Secondo la Cbs del 26 settembre, il livello fu 285 volte più alto della media il giovedì precedente l'attentato.
E' solo un esempio. I campanelli delle borse suonarono l'allarme, ma nessuno se ne accorse. E «Buzzy» non può avere cancellato tutte le sue amicizie negli ultimi tre anni. Tra coloro con cui è andato a cena nel frattempo c'erano dunque, molto probabilmente, conoscitori in anticipo dell'operazione terroristica. E che «numero tre» della CIA abbiamo se frequenta amici così intimi dei terroristi senza saperlo? E, se si fa l'elenco degli ex alti funzionari della Cia che sono dentro il sistema finanziario, si possono trovare nomi come David Doherty, generale in pensione, ora vice-presidente della Borsa di New York, John Deutsch, ex direttore della Cia con Clinton e ora nel consiglio di amministrazione di Citigroup, Nora Slatkin, ex direttore esecutivo della Cia e ora nel CdA di Citybank, eccetera eccetera. Tutti molto sprovveduti?
Adesso i malloppi così guadagnati giacciono nei forzieri, non ritirati. Sono 2.5 milioni di dollari per United Airlines; sono 4 milioni di dollari per American Airlines; sono 1,2 milioni di dollari per Morgan Stanley; sono 5,5 milioni di dollari per Merril Lynch. Totale 13,2 milioni di dollari solo per queste operazioni. Sono le uniche di cui si è accertata l'esistenza ma, molto probabilmente, ce ne furono molte altre, rimaste segrete al grande pubblico, ma niente affatto segrete agli inquirenti. Secondo Andreas Von Bulow, ex parlamentare tedesco responsabile a suo tempo della commissione di controllo dei servizi segreti tedeschi - citato da Tagesspiegel il 13 gennaio scorso - le speculazioni da insider trading pre-attentato raggiunsero il vertiginoso livello di 15 miliardi di dollari, coinvolgendo numerose borse, incluse alcune europee. «Altri esperti - scrive Ruppert - hanno stimato un ammontare di 12 miliardi di dollari. La Cbs News ha emesso una stima prudente di 100 milioni di dollari».
Perché nessuno può ora incassare i premi delle operazioni di insider trading terroristico? Perché qualcuno bloccò per quattro giorni - dopo l'11 settembre - tutte le operazioni di borsa. Negli Stati Uniti. In altri paesi non fu così. Ma certo in America si trattava di qualcuno della Cia, che arrivò in ritardo ma fu più furbo degli amici della Cia che sapevano in anticipo e non solo lasciarono fare gli attentati ma ci specularono sopra. Il fatto è, però, che delle inchieste su questi fatti non si sa nulla, sempre che siano ancora in corso. Difficile risalire? Difficile, certo. Ma allora come mai l'ex responsabile della SEC (Security and Exchange Commission), William McLucas, dichiarò a Bloomberg News che le autorità «sono in grado di ricostruire ogni compravendita»? Bisogna volerlo. Se non lo si fa è perché non si vuole ricostruire un bel niente.

15 settembre, Treviso: No alla legge Bossi/Fini, permesso di soggiorno per tutti!  

E’ iniziato stamattina, 30 luglio 2002,  a Dal 9 settembre è in vigore la legge Bossi-Fini, che riduce gli immigrati a merce, prevedendo non più il permesso di soggiorno, ma il “contratto di soggiorno” valido per un anno. Se il lavoratore viene licenziato, avrà sei mesi di tempo per trovare un altro lavoro, se non lo trova dovrà andarsene dall’Italia. Il ricongiugimento familiare diventa molto più difficile, mentre non è affatto garantito il diritto di asilo e rifugio. I tempi di detenzione nei Centri di Permanenza Temporanea (CPT), vere e proprie prigioni per gli immigrati “clandestini” che non hanno commesso nessun crimine soltanto quello di avere scelto di esistere e vivere, vengono raddoppiati. La legge Bossi-Fini propagandata dal governo in nome della “sicurezza e dell’ordine”, produrrà in realtà disagi, insicurezza e l’aumento delle persone “irregolari”. La Bossi-Fini è senza dubbio una legge xenofoba e razzista, in quanto parte dal presupposto che tutti gli immigrati sono “criminali”. Insieme alla legge viene messo in atto anche un meccanismo di sanatoria, che interessa le persone che prestano la loro opera a domicilio (le cosiddette colf e badanti) e i lavoratori “in nero”. Le persone che hanno ricevuto decreti di espulsione dal territorio italiano saranno impossibilitate a rientrare nella sanatoria. Il giornale “Il Messaggero” ha dato notizia, ma non è ancora confermato, che forse il governo annullerà i decreti di espulsione (eccetto quelli emessi per reati). Se così fosse sarà anche grazie all’iniziativa e mobilitazione di tutto il movimento degli immigrati e degli antirazzisti. Comunque ci saranno forti limitazioni nel processo di regolarizzazione. Molto probabilmente si assisterà ad espulsioni di massa, come del resto sta già avvenendo da qualche mese, molto prima dell’entrata in vigore della legge. Inoltre molti datori di lavoro stanno cacciando i lavoratori “in nero” perché non vogliono regolarizzarli. E non si quale sarà la sorte dei lavoratori autonomi che con questa sanatoria non possono regolarizzarsi.
Prendendo atto di tutto ciò, in seguito all’incontro svoltosi a Roma il 28 luglio su una proposta scaturita dagli immigrati che partecipano al Tavolo migranti dei Social Forum, si è costituito il “Comitato provvisorio degli immigrati in Italia”, il quale propone una prima iniziativa di lotta e mobilitazione a tutti coloro che si battono per una società più giusta, che garantisca i diritti delle persone: iniziative in tutte le città contro le espulsioni, per il diritto al permesso di soggiorno per tutti!
Nel Veneto invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione di Treviso che si terrà DOMENICA 15 SETTEMBRE. Non saremo soli in questa battaglia, saranno con noi i/le nostri/e compagni/e italiani/e, il mondo dell’antirrazismo e la società civile. Il comitato invita tutti i cittadini italiani e immigrati a partecipare a questa giornata di mobilitazione nazionale. Contro la legge xenofoba e razzista di Bossi-Fini; per l’annullamento di tutti i decreti di espulsione; per l’abolizione dei centri di permanenza temporanea; per il diritto al permesso di soggiorno per tutti.
Comitato provvisorio degli immigrati in Italia: Gli immigrati di Caserta, Coordinamento antirazzista Cesar K (Verona) Gruppo migranti del movimento di lotta per la casa (Firenze), Associazione Todo Cambia (Milano) Associazione Multietnica  2001 (Milano) Forum sociale di Correggio, Comunità immigrata di Palma Campania (Napoli), Comunità del Burkina Fasso (Napoli), Immigrati in movimento (Napoli), Comunità Sri Lanka (Roma), Associazione Latinoamericana El Condor (Roma) Associazione Indiana (Roma), Dhuumcat (Roma), Associazione Sunugal (Roma), Asian Workers Association (Roma), Comunità Moldava (Roma), Associazione dei rom macedoni - Sutka (Roma), Associazione di Albanesi - Iliria (Roma), Associazione Filippina (Roma), Forum Associazioni Immigrati (Brescia). (fonte: comitatoimmigrati@libero.it )

Migrazioni: opportunità per costruire una cittadinanza comune
di Enrico Vendrame
 
Gli sbarchi di queste ultime settimane a Lampedusa dovrebbero farci riflettere oltre l’emergenza. Perché continuano ad arrivare kurdi e disperati dall’Africa nera? Queste sono le provenienze che si conoscono, ma molte altre rimangono nascoste. Vi sono testimonianze di pescatori di Mazara del Vallo (Sicilia) e di Bizerda (Tunisia) che parlano del Meditteraneo come di un grande cimitero. Altre che parlano degli inseguimenti della Marina spagnola alle imbarcazioni di fuggitivi e dei loro naufragi. Altre ancora che sussurrano come sulle piste del deserto si consumino innumerevoli tragedie, lontane dagli occhi di tutti. Oltre l’emergenza occorre incominciare a confrontarsi sulle realizzazioni avviate, per costruire e ricostruire una cittadinanza europea aperta alle sfide del mondo moderno. Nei fatti oggi ci troviamo tutti a vivere in una fase di passaggio, di accresciute interdipendenze e di mutamenti talora preoccupanti, nella quale cambiano gli assetti internazionali e i rapporti tra popoli e paesi, spesso avvicinati anche dalle migrazioni internazionali, mentre in situazioni di accresciuto benessere è aumentata l’aspettativa media di vita e si vengono intimamente ridefinendo i rapporti tra uomo e donna tra generazioni, tra persone in diverse condizioni umane, sociali, politiche, culturali e religiose. E’ la stessa costruzione e ricostruzione della cittadinanza che viene ad essere sfidata da più parti e in più direzioni: da un lato a riconoscere le nuove possibilità, elaborando patti capaci di ancorarle con fermezza al quadro dei diritti umani e della legalità democratica, dall’altro lato, e al tempo stesso, a trovare forme e modi per assorbire e ridurre le tensioni che crescono all’interno e nei rapporti con l’esterno, senza che queste degenerino in illegalità e violenze né nei nuovi venuti, né verso di loro o tra quanti sperimentano il disagio dei mutamenti in atto. Il coinvolgimento degli immigrati nella progettazione e nella implementazione degli interventi in campo normativo ma anche di politica sociale è un passo inevitabile per evitare scelte demagogiche e miopi. Tale coinvolgimento è importante a partire dal contesto urbano per arrivare poi al ripensamento dell’agire dell’amministrazione centrale. La Chiesa in Italia sente oggi la necessità di misurarsi nuovamente con la realtà dell’immigrazione, incoraggiando la partecipazione degli immigrati nelle scelte di politica sociale e orientando con la responsabilità che le è propria, le coscienze verso le ragioni e la pratica dell’accoglienza e della solidarietà. Essa è, infatti, convinta che occorre, nell’Europa unita, uno sforzo eccezionale, di ogni uomo e di ogni donna, di ogni gruppo e istituzione o agenzia culturale, per costruire motivazioni e comportamenti, che sappiano svuotare alla radice i sentimenti e gli atti di contrapposizione, intolleranza e razzismo presenti nel nostro Paese. Il non considerare solo la povertà dell’immigrato o le sue braccia lavoro per la nostra economia ci porta a riflettere su quello che questo fenomeno ci offre come ricchezza: un ritorno a una esperienza di fede ove la staticità, il sentirsi degli arrivati, il non sapersi mettere in discussione, sono pericoli da evitare con una pastorale più attenta ed ecumenica. Accettare questa sfida significa superare lo staticismo che spesso emerge nelle nostre comunità cristiane. Costitutivo dell’esperienza di fede, invece, è l’essere in cammino, come esuli alla ricerca di una terra, come pellegrini alla ricerca di un senso che trascenda i nostri stessi sforzi. Allora la fede diviene "dono" da condividere con tutti. (Enrico Vendrame, specialista in istituzioni e tecniche di tutela dei diritti umani)
 
INFORMAZIONI E RIFLESSIONI (INTERNAZIONALE) 

 
Pax Christi: fermare la macchina della guerra
 
Pax Christi Italia prende posizione in modo deciso contro le prospettive, ogni giorno più concrete, di una nuova guerra contro l’Iraq. La dichiarazione diffusa questa mattina fa seguito a quella della sezione britannica della stessa organizzazione, che nei giorni scorse ha raccolto il consenso di eminenti personalità cattoliche e anglicane, nonché di numerosi esponenti del mondo accademico. Pax Christi ora si rivolge direttamente al governo italiano, chiedendo che il nostro Paese non sostenga una svolta bellica voluta dagli Stati Uniti. In particolare chiede che l’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi ispiri la propria linea politica all’articolo 11 della Costituzione, in cui si sottolinea che l’Italia "ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali". Pax Christi fa poi notare che la eventuale dichiarazione di guerra “viene assunta in violazione con quanto disposto dalla carta delle Nazioni Unite e in contrasto anche con il pensiero più tradizionale della dottrina morale cristiana" ed esprime seria preoccupazione per il ricorso sempre più frequente allo strumento della guerra, condannato con fermezza dall'Enciclica ‘Pacem in terris’ che Giovanni XXIII quarant'anni fa proponeva ai fedeli e agli uomini di buona volontà.
 
FIRMA ANCHE TU L'APPELLO!
 
Lenta e inesorabile, la macchina della guerra si è messa in moto per colpire ancora una volta il territorio iracheno. Come movimento di Pax Christi abbiamo seguito le sorti della popolazione irachena sin dall'agosto del 1990, quando la comunità internazionale decise di mettere in atto il più intransigente degli embarghi che la storia recente ricordi. A giudicare dai danni e dal numero di vittime che questa misura ha provocato soprattutto tra i bambini e le fasce più deboli in questi 12 anni, può a ragione essere considerata una vera e propria guerra e pertanto vede la netta contrarietà di tutte le agenzie umanitarie internazionali. A queste, da sempre si aggiunge la nostra voce che chiede di porre fine a questa insopportabile agonia. Oltre ai gravi danni causati dall'embargo, ancora oggi non è possibile calcolare con esattezza gli "effetti collaterali" della Guerra del Golfo del gennaio 1991. La strage di soldati lungo la cosiddetta autostrada della morte rappresenta uno dei più gravi massacri della storia, le più di 300 vittime civili del rifugio di Al Almirya alla periferia di Baghdad attendono ancora di capire il perché del loro tragico coinvolgimento in quel conflitto, l'uranio impoverito e le altre armi sperimentate dagli strateghi americani continuano a far sentire i loro effetti sui nascituri.
Le ragioni che portano gli Stati Uniti a decidere oggi un attacco militare nei confronti dell'Iraq vengono giudicate pretestuose da molti dei più attenti analisti ed esperti. Come per altre vicende, la lotta al terrorismo internazionale e alla proliferazione di armamento chimico e batteriologico nascondono ragioni economiche legate soprattutto alla gestione della risorsa del petrolio. Sul piano del diritto internazionale è grave che la dichiarazione di guerra venga assunta in violazione con quanto disposto dalla Carta delle Nazioni Unite e in contrasto anche con il pensiero più tradizionale della dottrina morale cristiana.
A nostro avviso il problema riguarda soprattutto lo strumento stesso della guerra che anche in questo secolo in cui sembrano raggiunti importanti traguardi di civiltà, viene considerato inevitabile per perseguire la pace! Ricorrono nei prossimi mesi i 40 anni dalla Pacem in Terris e vorremmo farcene eco per dare corpo alle speranze di Giovanni XXIII. D'altra parte come non ricordare oggi le numerose prese di posizione di don Tonino Bello - vescovo presidente di Pax Christi che nel 1991 ci ricordava che "Non si spunta la spada del tiranno urtandola con un acciaio meglio affilato"? Al contrario oggi assistiamo ad un triste ritorno della logica della guerra e nelle stesse ore in cui Giovanni Paolo II a Toronto si rivolgeva ai giovani di tutto il mondo dicendo: "A voi Dio affida il compito, difficile ma esaltante, di collaborare con Lui nell'edificazione della civiltà dell'amore", il Presidente degli USA George W. Bush parlava di preparasi ad una guerra lunga e difficile. Ai pastori delle Chiese, alle donne e agli uomini che accolgono il Vangelo di Gesù Cristo come misura della propria vita e a tutte le persone di buona volontà, noi chiediamo di schierarsi con determinazione e coraggio dalla parte di coloro che vogliono costruire la civiltà dell'amore basata sul dialogo, sulla comprensione e sulla fiducia. valori che non possono convivere con la guerra.
Per queste ragioni chiediamo:
- Al Presidente del Consiglio e ai componenti il Governo del nostro Paese di adoperarsi in tutti i modi nel contesto internazionale e nelle alleanze di cui siamo parte per far prevalere lo spirito del nostro dettato costituzionale che all'Art. 11 dichiara solennemente: "L'Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali". Altri governi europei stanno svolgendo da tempo quest'azione.
- Alle donne e agli uomini che siedono nei due rami del Parlamento della Repubblica di dichiarare preventivamente che mai daranno il proprio consenso ad un eventuale coinvolgimento dell' Italia nel conflitto che si va preparando.
- Ai parlamentari europei e a tutte le istituzioni europee di intensificare l'opera di mediazione tra le parti e scongiurare il conflitto. Pax Christi Italia, 28 agosto 2002

* Quanti vorranno sottoscrivere il presente appello potranno far pervenire la loro adesione in posta ordinaria presso Pax Christi - segreteria nazionale  Via Petronelli, 6  70052 Bisceglie BA oppure tramite fax 080-3953450 o in posta elettronica all'indirizzo info@paxchristi.it  L'elenco delle adesioni di singoli e associazioni, comunità, realtà varie. sarà aggiornato quotidianamente sul sito di Pax Christi: www.paxchristi.it.
 
11 SETTEMBRE: SONO PERPLESSO...
di David Conati
 
Da quella fatidica data di settembre è trascorso un anno. Un anno in cui osservare e riflettere sono stati due verbi che mai hanno avuto una importanza simile. Partiamo dal fatto che l'attuale presidente americano è stato eletto con la conta e riconta delle schede e ancora oggi non è chiaro chi fosse il vincitore, se fosse successo in Italia saremmo diventati la barzelletta politica mondiale, ma in America tutto è stato diligentemente dimenticato. Per un impegno morale il presidente neo eletto "doveva" dare una guerra ai suoi sostenitori politici, petrolieri e fabbricanti di armi, il problema era solo quello di mettere d'accordo tutti gli elettori. Non bisognava giocarsi la fiducia degli americani ancora dubbiosi. Nel suo programma elettorale c'era la costruzione di uno scudo spaziale. Nessuno ne voleva sapere, a cosa serviva all'America uno scudo spaziale? Per convincere gli scettici che lo scudo spaziale è un investimento indispensabile, che l'America potrebbe essere colpita in casa e soprattutto per intraprendere un'azione militare nei confronti di qualcuno, non importa chi, con l'appoggio incondizionato del vecchio continente che non vedeva con grande benevolenza il neo-presidente ci voleva una mossa forte. Spettacolare. Meglio se in diretta televisiva. I giocatori di scacchi più esperti sanno bene che qualche volta per vincere la partita bisogna sacrificare qualche pezzo; cosa sarà mai la perdita di due torri contro la possibilità di dichiarare scacco matto all'avversario? Possiamo ancora vincere se sappiamo muovere bene i pedoni, i cavalli, gli alfieri e… la regina. Se l'avversario è il mondo intero, che sono cinquemila persone in confronto a tutta l'umanità? In uno stato dove il business conta a tal punto da far ammazzare un presidente senza che ancora oggi si sappia chi è il colpevole, dove le esecuzioni capitali sono uno spettacolo come la corrida per gli Spagnoli, dove hanno quasi estinto un popolo intero come quello dei pellirosse, chi mi può impedire di sospettare che per "montare" l'opinione pubblica nei confronti del cattivo di turno non siano stati loro stessi a studiare gli attentati? In fondo cosa sono le vite di poche migliaia di cittadini, sicuramente qualcuno scomodo, periti nel crollo delle torri gemelle contro l'affare miliardario della vendita delle armi, della costruzione di un oleodotto, della costruzione di uno scudo spaziale (ora finalmente indispensabile) dello sterminio di un popolo di religione diversa fatto con intelligenza. E tutto questo con l'appoggio quasi incondizionato del mondo occidentale unito dalla solidarietà per il danno subito (subito?) dagli Americani senza che il presunto colpevole sia stato catturato con tutta la tecnologia che la superpotenza ha a disposizione. Cosa sappiamo noi veramente di quello che è successo? Nulla. O meglio sappiamo solo quello che ci passa la televisione che ovviamente è mediato. Qualcuno si ricorda ancora il film "sesso e potere" con De Niro e Hoffman? Non voglio dire che il problema del terrorismo non esista, che non ci sia il rischio della perdita delle proprie radici perché ormai siamo "colonizzati" da tutta una serie di popoli che arrivano da tutte le zone del terzo mondo. Ma qualcuno ha strumentalizzato a dovere tutta la storia. Da sempre la cultura popolare nasce dall'impasto, dalla comunione (contaminazione non mi piace) di diverse esperienze. Qui ci hanno già pensato per primi gli americani ad azzerare la nostra cultura, facendoci dimenticare tradizioni nostre e adottando le festività loro, musica, cibo e stili di vita. Non voglio con questo ferire la memoria di quelli che sono periti, loro non ne hanno colpa, sono vittime innocenti a prescindere da chi sia il colpevole. Qualcuno scrisse che a pensare male si fa peccato, ma… i nostri vecchi dicevano che «no se dise vaca mora se no ghe n'è almanco un pelo» (non di dice vacca nera se non ha almeno un pelo nero). (David Conati)
 
DAL VERTICE DI JOHANNESBURG LA RICETTA PER SFAMARE L'AFRICA : AI PIU' MERITEVOLI GLI OGM "MADE IN USA"
 
Nel salone delle sedute plenarie del Convention Centre di Sandton il segretario di stato americano è stato breve, chiaro e arrogante: ha detto che "il presidente Bush e gli americani si sentono impegnati per lo sviluppo sostenibile", e che la fame qui in Africa meridionale è frutto della siccità ma anche di cattiva gestione economica: "In Zimbabwe, il mancato rispetto dei diritti umani e della legalità ha esacerbato il problema e spinto milioni di persone all'inedia". Primo scoppio di fischi in sala. "Di fronte alla fame, parecchi governi in Africa meridionale hanno impedito che arrivassero gli aiuti alimentari americani rifiutando il mais geneticamente modificato, che noi mangiamo dal 1985". La contestazione scoppia, compare qualche striscione, fischi, urla: dicono "vergogna", "le persone e il pianeta, non il business". Continua Powell: "Johannesburg è un passo importante sulla strada tra Doha e Monterrey verso il futuro": il criterio guida degli aiuti allo sviluppo sarà il buon governo, "l'assistenza [americana] andrà solo alle nazioni in via di sviluppo governate saggiamente e correttamente, che investono in salute e istruzione e incoraggiano la libera impresa". Powell conclude parlando di soldi: Bush chiederà al Congresso di aumentare gli stanziamenti per gli aiuti di 5 miliardi di dollari all'anno per tre anni da aggiungere agli attuali 10 miliardi all'anno, investirà perfino in tecnologie per "mitigare" il cambiamento del clima. Powell dice che "il commercio è il motore dello sviluppo" e i governi dei paesi poveri devono occuparsi di attrarre investimenti, annuncia tante "partnerships" [...] (da un articolo di Marina Forti sul Manifesto del 5/8/02)

IL CONTINENTE DA MODIFICARE
di Marco D'Eramo
 
Può l'Africa affamata permettersi il lusso di rifiutare cereali geneticamente modificati? È una delle domande più scabrose cui deve rispondere il vertice di Johannesburg, ed è uno dei dossier più spinosi che si porta in cartella il segretario di stato americano Colin Powell, soprattutto dopo che Zimbabwe, Mozambico e la settimana scorsa Zambia hanno respinto gli aiuti alimentari offerti dagli Stati uniti che per tutta la regione ammonteranno a fine anno a 500.000 tonnellate di cereali, comprendenti varietà geneticamente modificate (invece Malawi, Swaziland e Namibia li hanno accettati). Così ora migliaia di tonnellate di mais e di grano giacciono nei silos del porto di Durban in Sudafrica. Della questione si occupa anche l'Organizzazione mondiale della Sanità che da ieri tiene una riunione regionale di tre giorni ad Harare, capitale dello Zimbabwe. L'Africa australe sta subendo una delle sue peggiori carestie, perché da due anni è colpita dalla siccità, i raccolti sono andati a ramengo, il bestiame ha dovuto essere abbattuto, 13 milioni di persone sono in stato d'inedia e 300.000 di loro moriranno di fame nei prossimi mesi. Ora, gli statunitensi sostengono che l'Africa non può permettersi questo lusso: non vada tanto per il sottile e salvi la vita di decine di migliaia di persone. Tanto più che - affermano - il cibo geneticamente modificato (Gm) non ha mai fatto male a nessuno, visto che negli Stati uniti sono anni che se lo mangiano, sia direttamente, sia indirettamente, attraverso la carne di bestiame allevato a mais Gm. Gli Stati uniti dimenticano che il vero timore nei confronti degli organismi Gm (Ogm) non è per i danni alla salute che può provocare la loro ingestione. [...]
Il fatto è che, a causa dell'opposizione mondiale agli Ogm, i farmers Usa sono in difficoltà e la stessa azienda leader del settore, la Monsanto, è in crisi profonda, nonostante la superficie coltivata a Gm si sia trentuplicata in solo 5 anni, passando da 1,7 milioni di ettari nel 1996 a 52,6 milioni di ettari nel 2001. Infatti, scrive il Guardian, a luglio la Monsanto voleva rastrellare sul mercato un miliardo di dollari, ma è riuscita a raggranellarne solo poco più della metà, anche perché i creditori sanno che sta per scadere il brevetto sul suo pesticida Roundup che genera il 45% delle sue entrate. Se negli anni '50 era vero che gli interessi della Gm erano gli interessi dell'America, oggi la stessa sentenza continua a valere, solo che Gm significa non più General Motors ma Geneticamente modificati. Così, per scavalcare il rifiuto africano. Washington si è ridotta persino a chiedere all'Unione europea (Ue) di intercedere presso questi paesi, e di garantire loro che non è nocivo mangiare cereali Gm. Bruxelles ha risposto giovedì scorso che non erano affari suoi, che la gatta se la pelasse Washington e che, comunque, se gli Usa volevano mandare aiuti umanitari in Africa, 1) facessero come gli europei e comprassero cereali nella regione, in modo da stimolare l'agricoltura locale; 2) se proprio insistevano a mandare il proprio mais, che lo spedissero in forma di farina, così non ci sarebbe più rischio di contaminazione nell'ambiente: è questa la soluzione che il Mozambico ha alla fine accettato, di tritare il mais prima di distribuirlo; ma gli Stati uniti vi si oppongono sia perché è una soluzione cara (macinare costa 25 $ a metro cubo), sia perché, se l'accettassero, riconoscerebbero che questi cibi Gm presentano un problema vero. Ma venerdì scorso l'Ue ha un po' ammorbidito la sua posizione, e si è detta pronta a convincere i paesi africani che non sono dannose per la salute le cinque varietà di cereali Gm ch'essa stessa permette. Chi si oppone invece all'uso di cereali Gm in Africa invoca le seguenti ragioni: 1) Non vuole che l'Africa sia considerata la pattumiera dei paesi ricchi. Come prima - con la scusa dell'aiuto umanitario - le multinazionali smaltivano nel Continente nero latte in polvere avariato, farine marce e farmaci scaduti, così ora gli Stati uniti smaltiscono gli enormi surplus di cereali Gm coltivati grazie agli immani sussidi pubblici (ogni anno Usa ed Ue sovvenzionano le loro agricolture con 350 miliardi di dollari): il 60% della produzione dei farmers americani è esportata, ma le esportazioni sono diminuite dopo le polemiche di vari paesi contro gli Ogm. Secondo Vandana Shiva, tra il 1999 e il 2000 i surplus di derrate Gm hanno costituito circa il 30% delle 500.000 tonnellate di mais "donate" dalla Us Agency for International Development alle agenzie umanitarie, tra cui il World Food Program, grazie a contratti con le corporations dell'agrobusiness. 2) Se sementi Gm vengono rilasciate nella natura, possono contaminare le sementi locali e così chiudere ai prodotti africani i mercati europei: il bestiame africano nutrito con granaglie Gm non potrà più essere esportato nei paesi che rifiutano cibo Gm. Questi cereali possono perciò spazzare via una nicchia di mercato che permetterebbe ai contadini africani di guadagnarsi da vivere. 3) Gli aiuti umanitari rendono i paesi dipendenti. Ogni tonnellata di cereali ricevuta è una tonnellata di cereali che non sarà coltivata. Con lo stesso metodo gli Stati uniti hanno smaltito eccedenze di riso ad Haiti mandando in rovina migliaia di fattorie e l'Unione europea ha smaltito le proprie eccedenze di latte nell'economia giamaicana provocando la bancarotta degli allevatori locali. 4) Le sementi Gm provocano una doppia dipendenza. Poiché la quasi totalità di essa è manipolata per resistere a uno specifico pesticida prodotto da una specifica azienda, i coltivatori saranno poi costretti in tutte le future generazioni di raccolti a usare quel pesticida. Per esempio i due terzi di semi di soia Gm sono manipolati per resistere all'erbicida Roundup della Monsanto. Ultimo punto, decisivo, è che non vale la principale ragione invocata dai fautori degli Ogm, e cioè che la biotecnologia può aumentare la produzione e quindi far sparire lo spettro della fame. Il fatto è che la fame oggi dilaga in un mondo di abbondanza [...], un mondo in cui i magazzini europei e americani straboccano di derrate alimentari, di burro, latte, grano, vino olio, ma in cui ogni giorno muoiono per fame 24.000 persone, tre quarti delle quali sotto i cinque anni; più di 800 milioni di umani sono cronicamente denutriti; 180 milioni di bambini sono sotto peso e 2 miliardi di persone soffrono di malattie dovute a deficienze alimentari. Il fatto è che in Malawi si muore di fame anche se nei mercati di Lilongwe abbondano riso e mais. In fondo, per cinque anni di seguito l'India ha avuto un'eccedenza record di cereali, di 59 milioni di tonnellate, eppure decine di milioni di bambini indiani continuano a essere denutriti. Negli Stessi stati uniti, che esportano il 60% della loro produzione agricola e che hanno l'agricoltura più ricca e più efficiente del mondo, 26 milioni di poveri devono ricorrere ai Food stamps, ai bollini alimentari distribuiti dalla mutua, per riuscire a nutrirsi. La fame può decimare in un mondo ricco e le ossa a fior di pelle costeggiano l'oscena obesità dei paesi industrializzati. Vent'anni fa, scrive John Vidal del Guardian, il Ghana esportava riso, oggi la sua risicoltura è crollata sotto le importazioni di riso Usa o thailandese. I contadini pakistani hanno bruciato i loro raccolti per disperazione perché a coltivare ci perdono. Circa il 20% del cibo africano viene ora importato dai paesi ricchi, anche se potrebbe facilmente crescere sul posto. L'editorialista John Kamu del Daily Nation (Zimbabwe) cita un recente rapporto Oxfam, intitolato Rigged Rules and Double Standards, secondo cui "128 milioni di persone potrebbero uscire dalla povertà se le regole del commercio permettessero ad Africa, America latina, Asia orientale e del sud-est di aumentare la propria parte del commercio mondiale di appena l'1%. In Africa, quest'aumento generebbe un introito di 100 miliardi di dollari, il quintuplo di quanto il continente riceve in termini di aiuti e di ripianamento del debito. Con questo 1% ci potremmo ricomprare il nostro cibo". Sono verità così sacrosante da sembrare acqua calda. Nel frattempo tutta l'altrettanto sacrosanta resistenza dei paesi dell'Africa australe contro i cereali Gm rischia di essere un'altra di quelle battaglie di retroguardia che - a differenza delle Termopili e di Roncisvalle - si rivelano inutili, semplicemente perché il nemico era già in casa: infatti uno dei maggiori produttori al mondo di cibi Gm è il Sudafrica: e si sa che la dispersione delle sementi attraverso il vento e gli uccelli non è ostacolata dai posti di confine delle frontiere umane. (Il Manifesto del 27/8/02)

 ASSOCIAZIONI & APPELLI

VERONA: CUM ORGANIZZA CORSO PER CAMERAMAN E FOTOGRAFI MISSIONARI 

“Ciak sulla missione” è il titolo del corso organizzato dalla Fondazione Cum (centro unitario missionario) di Verona per fotografi e cameraman ‘missionari’, per imparare a raccontare il sud del mondo con i nuovi mezzi della comunicazione. Il corso punta a offrire a missionari, volontari e a quanti viaggiano nel sud del mondo per conoscere realtà diverse, la possibilità di raccontare quanto visto e vissuto in maniera “professionale”. L’appuntamento è per il 20, 21 e 22 settembre, con lezioni che prenderanno il via alle ore 15 di venerdì e termineranno alle ore 12 di domenica. Il corso è diviso in due parti. La prima riguarda la ‘Tecnica e composizione dell’immagine’. La sezione dedicata alla tecnica, è a sua volta suddivisa in due parti: “Fotografie” e “Riprese televisive”, dove verranno proposti gli elementi di base di tecnica fotografica e di ripresa televisiva. Nella seconda sezione, riguardante la composizione, verranno proposte le modalità di ripresa fotografica e televisiva e i diversi messaggi che si possono (e si vogliono) offrire con l’uso dell’immagine riguardante la vita e le situazione nel sud del mondo. I temi verranno sviluppati da esperti nell’ambito delle quattro sessioni di lavoro venerdì pomeriggio, sabato (mattina e pomeriggio) e domenica mattina. L’iscrizione a questa iniziativa costa 30,00 euro, a cui vanno aggiunti 70,00 euro per vitto e alloggio. Per informazioni e iscrizioni ci si può rivolgere a Fondazione Cum, Via Bacilieri 1/a - 37139 Verona. Il numero di telefono è 045/8900329, mentre l’e-mail è segreteria@fondazionecum.it

BOLOGNA, 15 SETTEMBRE - VUOI PARTECIPARE ANCHE TU ALL'APPUNTAMENTO CONCLUSIVO DELLA CAROVANA DELLA PACE?

Il Centro Missionario Diocesano di Verona sta valutando (ed organizzando) la possibilità di andare a Bologna il 15 settembre, per l'appuntamento conclusivo della Carovana della Pace. Il costo del biglietto dovrebbe essere di 10 euro. Chi desidera aderire contatti gli organizzatori entro mercoledì 11 settembre, prenotandosi o presso i Missionari Comboniani (045/8002418) o presso il Centro Missionario Diocesano (045/8033519 - 045/596700). La partenza potrebbe essere dalla Chiesa di S. Giorgio in Braida verso le 7.00 ... ma in merito verrà data conferma. 

CONTRO I MERCANTI DI MORTE, DIFENDIAMO LA LEGGE 185

Si discute al Senato l'11 settembre il ddl 1547, che andrebbe a modificare la Legge 185, voluta 10 anni fa dalla societa' civile, e difesa da oltre 80mila persone in questi ultimi mesi. L'argomento, come ricorderete, è già stato trattato parecchie volte in questa newsletter. Se ancora non hai aderito all'appello telematico ti preghiamo di farlo al più presto, consultando le informazioni: http://web.vita.it/185/

Campagna di solidarietà a sostegno dei piccoli produttori di caffè dell'honduras

TransFair Italia e Consorzio Etimos promuovono una campagna a sostegno dei piccoli produttori di caffè dell’Honduras, brutalmente repressi dalla violenza delle forze di polizia. Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto notizie gravi e allarmanti dai partner di Commercio Equo di CCCH: la Central de Cooperativas Cafetaleros de Honduras. CCCH raccoglie circa 10.000 piccoli produttori di caffè, organizzati in 62 cooperative, e in Italia ha avviato rapporti con alcuni licenziatari del marchio TransFair e con il Consorzio di microfinanza Etimos (che ha recentemente concesso un ingente finanziamento all’organizzazione). Le manifestazioni pacifiche, represse brutalmente con la violenza (come dimostrano le immagini che alleghiamo) e con accuse di "sedizione contro lo stato" all’indirizzo dei rappresentanti dei produttori di caffè, hanno visto anche l’arresto di Dagoberto Suazo e Josè Angel Saavedra, rispettivamente Direttore generale di CCCH e presidente dell’Asociación Nacional de Caficultores de Honduras, ospiti nell’autunno scorso di TransFair Italia e di numerose realtà del Commercio Equo e Solidale italiano. Alcuni dirigenti arrestati sono stati rilasciati, ma centinaia di produttori sono ancora trattenuti dalla polizia. In questo momento difficile desideriamo sostenere le rivendicazioni dei nostri partner in difesa dei diritti umani, sociali e politici con 3 azioni che Vi invitiamo ad inviare un FAX o e-mail all’Ambasciata dell’Honduras in Italia con il seguente testo:

Ambasciata Honduras, Via Giovanni Battista Vico 40 - 00196 Roma

c.a. Ambasciatore Valladores Soto Ramon

FAX 06-3207973 - embhon@tin.it

Data……………….

Abbiamo appreso negli scorsi giorni della dura repressione attuata in Honduras, nel dipartimento di Copan e di Zambrano, contro i piccoli produttori di caffè che pacificamente manifestavano per i loro diritti. Chiediamo per suo tramite al governo dell’Honduras di garantire il rispetto dei diritti umani e di impegnarsi alla liberazione dei cafetaleros detenuti. Chiediamo altresì di impegnarsi per una maggiore equità nell’accesso alle risorse e al mercato da parte dei piccoli produttori di caffè . (Firma)

13 settembre: dibattito a Milano... dopo Johannesburg

MILANO, VENERDI' 13 SETTEMBRE, ORE 20.30 presso la CASA DELLA CULTURA - VIA BORGOGNA 3, IL CIPSI IN COLLABORAZIONE CON: Associazione Culturale Punto Rosso, Forum mondiale delle Alternative, Gruppo Cons. Miracolo a Milano, il manifesto, Casa della Cultura, Rete di Lilliput, Comitato Italiano Acqua, Forum ambientalista PROMUOVE UN DIBATTITO PUBBLICO DOPO IL FALLIMENTO DEL VERTICE DELLA TERRA DI JOHANNESBURG,  ANCHE PER CONFRONTARSI SULLE PROSPETTIVE FUTURE  DEL PIANETA TERRA E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE: «DOPO JOHANNESBURG, L'INSOSTENIBILITÀ DI UN MODELLO DI SVILUPPO, L’INSOSTENIBILITÀ DEL NEOLIBERISMO». Il brutale rifiuto dei potenti del mondo ad affrontare e a risolvere radicalmente i gravissimi problemi dell’ambiente e dello sviluppo umano dimostra l’insostenibilità del neoliberismo e della sua globalizzazione. Ne discutiamo con chi è di ritorno da Johannesburg. Le culture e le politiche alternative dei movimenti per riappropriarci del nostro mondo. Intervengono: Riccardo Petrella (Univ. di Lovanio - Contratto Mondiale Acqua), Wolfgang Sachs (Wuppertal Institut - da confermare), Emilio Molinari (Punto Rosso-Fma - Comitato Italiano Acqua), Marina Forti (il manifesto), Francesco Martone (sen. Verdi), Basilio Rizzo (cons. com. Miracolo a Milano), Giovanna Ricoveri (Forum Ambientalista), Roberto Brambilla (Rete di Lilliput), Rosario Lembo (Cipsi-Comitato Italiano Acqua), Giovanni Colombo (pres. Rosa Bianca). Coord. Mario Agostinelli (Punto Rosso – Forum Mondiale delle Alternative). Proiezione del video di voci e immagini di Johannesburg Il vertice a cura di Max Pugh e Nick Francis.

VERONA – SCUOLA DI TUINA’ – MASSAGGIO TRADIZIONALE CINESE E TECNICHE MANUALI E COMPLEMENTARI DI MEDICINA TRADIZIONALE CINESE

L’Associazione “Arte per la Salute”, Associazione di Studio e Ricerca nelle Arti della Salute e dello Sport, inizia a Verona il 1° e 2° Anno Accademico della Scuola “MING MEN” di TUINA’ – Massaggio Tradizionale Cinese e Tecniche Manuali e Complementari di Medicina Tradizionale Cinese. La Scuola si inserisce nell’ambito delle terapie naturali di Medicina Tradizionale Cinese con l’applicazione di tecniche manuali e complementari parallele alle tecniche più avanzate di agopuntura ( queste ultime riservate per altro solo ai medici ) quali moxibustione, coppettazione, martelletto, auricolo-terapia ecc. Il Tuinà (tui = spingere; na = afferrare) è un metodo antico che affronta l’individuo come un’entità biofisica costituita da corpo, mente, sentimenti, relazioni secondo modelli di manipolazione in campo energetico e riabilitativo sperimentati ed affinati nel corso dei millenni. Si basa su 4 effetti fondamentali: 1 – Armonizza il sistema nervoso, fa circolare il sangue, la linfa e l’energia. 2 – Calma i dolori e riduce le infiammazioni. 3 – Riabilita i movimenti articolari. 4 – Aumenta le difese organiche riequilibrando le funzioni di tutti gli organi. Il trattamento può essere generale, interessando tutto il corpo con finalità di rilassamento, riequilibrio degli organi, anti stress, rigenerativo ecc. o mirato, lavorando zone circoscritte affette da patologie specifiche quali periartrite, cervicalgia, mal di testa, lombosciatalgia, traumi a spalle , ginocchia, caviglie ecc. Attraverso la digitopressione e le altre tecniche manuali e complementari, i trattamenti seguono il percorso dei canali energetici, Meridiani, e i punti di Agopuntura. Rilevante è la terapia Tuina pediatrica, che i genitori hanno facoltà di apprendere durante le lezioni e praticare poi in famiglia. La Scuola “Ming Men” è collegata e si avvale oltre che della professionalità di insegnanti propri, anche della professionalità, competenza ed esperienza pluriennale dell’ Ass. MediCina di Milano, associata con l’Università di Medicina Tradizionale Cinese di Nanjing (Nanchino-Cina), riconosciuta dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità. Docenti dei Corsi sono Medici Agopuntori italiani e cinesi, Terapisti Tuina diplomati e Ins. di Educazione Fisica che attraverso studi decennali hanno acquisito titoli, competenze e professionalità nel settore della Medicina Tradizionale Cinese, frequentando, direttamente in Cina, Corsi presso l’Università di M.T.C. e Tirocinio pratico ambulatoriale presso gli Ospedali. Al termine del 2° anno si consegue il Certificato di qualificazione in Tuina dell’Università di Medicina Tradizionale Cinese di Nanchino, che attesta la formazione e dà la possibilità di una professione alternativa od integrativa nell’ambito delle Terapie Energetiche Alternative. Il 1° Anno Accademico, con inizio il 19 ottobre, si articola in otto seminari nel fine settimana, per un totale di 120 ore; il 2°, con inizio il 28 settembre, si articola in 11 seminari nel fine settimana, per un totale di 170 ore. Sia per il 1° che per il 2° Anno alcuni seminari saranno tenuti direttamente da Docenti dell’Università di Nanchino con la presenza di un medico agopuntore italiano che tradurrà dal cinese all’italiano. Le lezioni teorico-pratiche si tengono a Verona presso la palestra Energia Libera in via Turchi 1 (Borgo Venezia). La direzione tecnica è affidata ai proff. Adriano Bertoldi (Verona tel. 045 590359, e-mail per l’iscrizione bertoldiadriano@hotmail.com) e Donatella Cont (Rovereto tel.0464 834776, e-mail per informazioni donatellacont@hotmail.com), docenti di educazione fisica, diplomati terapisti Tuina, Tecniche complementari di Medicina Tradizionale Cinese e operatori Shiatsu. Titolo di Studio richiesto per l’ammissione: Diploma di Scuola Media Superiore o altro titolo equipollente. Le iscrizioni sono a numero programmato e saranno confermate fino ad esaurimento dei posti disponibili.

A Siena, un laboratorio-azione contro la guerra

HARB/LaGuerra: parte il laboratorio/azione di Ennio Trinelli vincitore del 1° Bando Teatrale del Comune di Siena per artisti senesi. Aperte le iscrizioni per gli aspiranti attori.
SIENA- Harb, parola araba per Guerra. Il desiderio di riflettere sulle ragioni che la provocano, riflettendo sulla guerra che ognuno di noi si porta dentro. La manifestazione della guerra attraverso l'azione teatrale. In quadri semplici, quasi elementari, dopo un laboratorio intensivo di cinque giorni. La Guerra come pazzia, la pazzia che genera mostri, i mostri che combattono la guerra: la guerra rende uguali nella disperazione, uguali nella necessità di sentirsi diversi - nel giusto - per giustificare il pregiudizio che giustifica il giudizio che giustifica l'azione, che giustifica le morti e le barbarie. Harb è un progetto che nasce dalla necessità di manifestare una ferma e decisa opposizione a ogni tipo di conflitto violento. L'opera, che ha vinto, il primo bando teatrale del Comune di Siena per artisti senesi, verrà messa in scena agli Orti del Tolomei, nei prossimi giorni. Uno spettacolo che può essere realizzato per la strada, nelle piazze, come nei teatri più prestigiosi. Uno spettacolo contro la guerra realizzato tra la gente perché soldati-attori e pubblico presente possano sentire sulla pelle il profumo  e la tensione del conflitto. Attraverso il vissuto dei partecipanti, attingeremo ai sentimenti che porteranno alla creazione di una serie di movimenti scenici, per mezzo di improvvisazioni, reazioni e azioni fisiche. Partendo da ogni singolo sentimento, visto come un contenitore che contiene contemporaneamente tutti gli altri, i partecipanti saranno stimolati (attraverso suggestioni musicali) a costruire improvvisazioni fisiche che andranno a costruire lo scheletro dell'azione finale e dello spettacolo.
Il progetto cerca di coinvolgere partecipanti di nazionalità straniera -migranti- in modo da comporre un gruppo formato in larga parte da immigrati, di qualsiasi etnia, essenzialmente giovani, anche con nessuna esperienza teatrale. Il lavoro si baserà essenzialmente sulla scoperta dell'impulso che porta all'azione più immediata, ovvero la costruzione del movimento che nasce dall' impulso che porta all'azione compiuta. La suggestione nasce dalla simulazione di un improvviso attacco armato in tempo di pace: la paura, l'esplosione delle bombe, il panico che si impossessa delle persone, il terrore; e poi La Pazzia che si impossessa della mente e impedisce un comportamento razionale: la vita che continua a viversi e a far vivere quasi senza dare importanza alla difficoltà di vivere. L'amore che non scompare e che continua a manifestarsi. E quindi il conflitto che continua: l'uomo che combatte contro l'uomo, l'invisibile nemico che può nascondersi ovunque e l'inevitabile finale. Tutto senza che una sola parola sia pronunciata durante lo spettacolo: tutto il lavoro nato durante le improvvisazioni e le suggestioni del laboratorio si sono trasformati in Teatro Fisico.
Un progetto di Spettacolo che nasce dalla necessità di sensibilizzare le persone alla valorizzazione delle differenze, di genere in primo luogo, ma anche di etnia, di religione, di età anagrafica, di orientamento sessuale, di condizione personale come di abilità psico-fisiche, e di educare al totale rifiuto di ogni forma di conflitto violento; e l'esperienza sul campo, unita alle reazioni del pubblico, ci ha convinti a tentare di dare al Progetto una struttura.
Per informazioni ed iscrizioni, chiamare il 3487232426 o scrivere all'email siena@arcigay.it Iniziativa promossa dall' Arcigay di Siena e dall'Associazione 'LaManicaTagliata'.

Pavia per il Chiapas

Vi invio il presente messaggio per segnalarVi che Venerdì 4 e Sabato 5 Ottobre, presso il C.S.A. "Barattolo" di Pavia, Via Dei Mille n. 130/A, si svolgerà una manifestazione finalizzata alla raccolta di fondi da destinare alle popolazioni indigene dei Municipi Autonomi del Chiapas. Troverete informazioni esaustive relative al programma della manifestazione visitando il sito dell'Associazione No Profit Paviainseriea:http://www.paviainseriea.it.

TU TOGLI, IO FIRMO

Segnaliamo il collegamento internet per le adesioni alla campagna della CGIL per la raccolta di 5 milioni di firme contro la modifica dell'Art. 18 e le altre misure di ulteriore precarizzazione del lavoro e, invece, a favore dell'estensione dei diritti del lavoro e degli ammortizzatori sociali anche ai lavoratori delle piccole imprese: http://www.tutogliiofirmo.cgil.it/

20-22 settembre, Firenze, «La nonviolenza nonostante... La fatica del Quotidiano»

Pax Christi sta organizzando il secondo incontro della serie "La nonviolenza nonostante", un percorso di formazione sul significato, la pratica e le potenzialità della nonviolenza. L'appuntamento è fissato per i giorni che vanno dal 20 al 22 settembre prossimi, presso la Casa per la pace a Tavanuzze, in provincia di Firenze. Il tema specifico di questo appuntamento è "La nonviolenza non stante. La fatica del Quotidiano". In quella sede porteranno il loro contributo fra gli altri suor Patrizia Pasini, delle Missionarie della Consolata, Angela Dogliotti Marasso (Istituto Sereno Regis di Torino), Beppe Marasso (Mir Italia) e Renzo Laporta, formatore di Ravenna. Per informazioni e iscrizioni ci si può rivolgere alla segreteria nazionale di Pax Christi, tel. 0803.953507 ; e-mail info@paxchristi.it

30 settembre, manifestazioni per Vanunu

Ci saranno veglie in tutto il mondo  lunedì  30 settembre per chiedere  il rilascio immediato del ricercatore nucleare israeliano  Mordechai Vanunu, ancora in prigione. Il 30 settembre è il sedicesimo anniversario del suo sequestro e imprigionamento. Vanunu, che lavorava  al Dimona,  impianto nucleare nel deserto di Negev, fece delle rivelazioni al London Sunday Times nel 1986, come atto di coscienza, circa l'arsenale nucleare segreto d'Israele.  I promotori delle campagne internazionali per liberare Vanunu  chiedono a tutti di manifestare con striscioni e cartelli  davanti alle ambasciate israeliane, i consolati e  altri luoghi in tutti i paesi del mondo, chiedendo l'abolizione del nucleare e il rilascio di Mordechai . POTETE UNIRVI A NOI?  Siete interessati nell'organizzazione della veglia nella  vostro  città?  Speriamo nella partecipazione in  molti paesi, in modo che  per l'intera giornata ci sia una veglia per Vanunu in qualche luogo nel   mondo - Nel settembre scorso, veglie per  liberare  Vanunu si sono tenute a Wellington, Sydney, Gerusalemme, Nuova Delhi, Chennai, Hiroshima, Washington DC, San  Francisco, Boston, Toronto, Londra, Lisbona, Stoccolma ed Oslo. Se siete interessati a fare parte di questo vigil day-long in tutto il mondo per Mordechai, preghiamo di  mettervi  in contatto al più presto con campaign@vanunu.freeserve.co.uk o con  freevanunu@mindspring.com Ciascuno si RITENGA LIBERO di INOLTRARE QUESTO MESSAGGIO  AI GRUPPI antinucleari E per i diritti umani , alle sezioni di AMNESTY INTERNATIONAL ecc.  Per maggiori informazioni su Vanunu e per vedere le foto di  Dimona nel 1985, andare a: www/nonviolence.org/vanunu .
Per il  resoconto  e le foto delle veglie dello scorso anno, vedere http://www.nonviolence.org/vanunu/w02vigils.html

Nuovo assassinio di un sindacalista della Coca Cola in Colombia BOICOTTA COCA COLA

Abbiamo appreso che Il giorno 31 Agosto un altro Sindacalista del SINALTRAINAL è stato assassinato. Nell’esprimere la nostra solidarietà nei confronti della organizzazione sindacale che abbiamo conosciuto nel corso delle iniziative in Italia, Ricordiamo la necessità di diffondere e sviluppare la campagna di boicottaggio della Coca Cola. Riportiamo di seguito un comunicato del SINALTRAINAL (Comitato Carlos Fonseca Roma - Confederazione Cobas)

ASSASSINIO DIRIGENTE DEL SINALTRAINAL – COLOMBIA
Il sindacato nazionale dei lavoratori delle industrie alimentari di Colombia denuncia all’opinione pubblica nazionale e internazionale : 1 – Sabato 31 Agosto 2002 è stato assassinato il compagno ADOLFO del JESUS MUNERA LOPEZ, ex-lavoratore della Coca-Cola nell’impresa Imbottogliatrice “Roma S.A.” di Barranquilla – Atlantico. Il compagno è stato assassinato sulla porta di casa della madre a colpi di pistola. 2 – Durante la sua vita sindacale ha ricoperto cariche come Vice presidente della Centrale Unitaria dei Lavoratori – CUT Sezione Atlantico, e ha ricoperto diverse cariche nel SINALTRAINAL e nella giunta comunale del quartiere dove ha vissuto. 3 – Nel 1997 la sua casa venne perquisita da membri delle Forze Armate, ragione per la quale fu costretto all’esodo in altre città con lo scopo di salvaguardare la sua vita e la sua sicurezza. A seguito di questa scelta la Coca Cola procedette al suo licenziamento per abbandono del posto di lavoro 4 – Il SINALTRAINAL ha sempre denunciato che la perquisizione è avvenuto a seguito di segnalazioni da parte della Coca Cola, attraverso il responsabile dell’impresa, il sig. Emilio Hernandez. Nello stesso anno, e sempre a Bucaramanga, sono stati arrestati diversi dirigenti sindacali del SINALTRAINAL con l’accusa di terrorismo e ribellione a seguito delle denunce fatte dalla medesima impresa transnazionale. 5 – Il compagno Munera Lopez fece ricorso presso le autorità competenti per ottenere il suo reintegro in Coca Cola, vincendo il ricorso in prima istanza. La Coca Cola ricorse in appello. Il 22 Agosto 2002 la Corte Costituzionale inviò una lettera al Compagno Munera Lopez con un pronunciamento a seguito del quale esistevano buone possibilità per il reitegro nel suo posto di lavoro alla Coca Cola. 6 – Condanniamo questo nuovo assassinio di un dirigente sindacale del SINALTRAINAL della Coca Cola in Colombia. Questo assassinio fa parte di una politica genocida e di sterminio che stiamo subendo negli ultimi 10 anni. Fino ad oggi sono stati 18 i dirigenti sindacali della nostra organizzazione assassinati mentre, dall’anno della sua fondazione nel 1986, sono almeno 4000 i dirigenti sindacali della CUT assassinati. 7 – Si continuano ad assassinare dirigenti sociali, annichilendo le organizzazioni e distruggendo le comunità. Il Sinaltrainal in più di una occasione ha denunciato pedinamenti, minacce, sequestri, assassini, sfollamenti forzati di dirigenti sindacali, atti che proseguono nella totale impunità. Di tutti questi è responsabile lo stato di Colombia. 8 – Chiediamo alle organizzazioni sociali e dei diritti umani di denunciare questo nuovo attentato contro la vita e esigere dalle autorità colombiane l’individuazione dei responsabili e il loro castigo. JAVIER CORREA S. EDGAR PAEZ Presidente Direzione Nazionale SINALTRAINAL COCA COLA IL GUSTO DELL’INGIUSTIZIA SOCIALE !!! PER INFO SULLA CAMPAGNA CONTRO LA COCA COLA : http:\http://www.tmcrew.orgkillamulticocacola

MassMedi@


DA LEGGERE
La Nave di Penelope: educazione, teatro, natura, ecologia sociale.
Sessanta interventi intorno al tema della conversione ecologica
Amaranta Capelli e Franco Lorenzoni - 2002 - Edit.Giunti - Per informazioni: cencicasalab@pronet.it 

É uscito il 5 settembre un nuovo libro "La Nave di Penelope: educazione, teatro, natura, ecologia sociale. Sessanta interventi intorno al tema della conversione ecologica" a cura di Amaranta Capelli e Franco Lorenzoni. La presentazione di questo volume, realizzato in collaborazione con il CRIDEA ed edito dalla Giunti, avverrà sabato 21 settembre 2002, alle ore 15, presso la Casa–laboratorio di Cenci, Amelia (Terni). La Nave di Penelope raccoglie interventi di sessanta donne e uomini, attivi nel campo dell’arte, dell’educazione e dell’impegno sociale riuniti, in occasione dei 20 anni della casa–laboratorio, da dieci paesi di tre continenti, per discutere ed affrontare alcuni temi cruciali del nostro tempo narrando esperienze ed avanzando proposte.   

RICHIEDI UNA COPIA SAGGIO A cittadinidappertutto@libero.it
CITTADINI DAPPERTUTTO

Cosa ci fanno Natalino Balasso e Marco Paolini vestiti da Ku Klux Klan  sulla copertina di «CITTADINI Dappertutto» di agosto-settembre? Elementare, fanno RIDERE. Si, perché il numero estivo della rivista dedicata al multiculturalismo e alL'immigrazione è incentrato sull'umorismo come antidoto al razzismo e alla xenofobia. Certo lo sappiamo che di questi tempi c'è poco da ridere, con una nuova legge, la Bossi-Fini, che sembra concepita dopo una cena pesante e innaffiata di vini cattivi; una deriva xenofoba, in tutta Europa, che fa temere il peggio; per non dire dell'attacco sferrato a tutti i livelli alla cultura e alla pratica della solidarietà, dell'accoglienza, della sobrietà nei pensieri e nei comportamenti.  "Una risata vi seppellirà", si minacciava nel 1968. Ottimisti! Oggi ci basterebbe che un sorriso a denti stretti, uno sberleffo ironico, una pernacchia appena appena accennata, ci aiutassero a galleggiare sopra l'ondata montante di perbenismo xenofobo che vorrebbe spazzare via ogni isola di libero pensiero, a smontare il meccanismo della paura e del risentimento che vorrebbe cancellare ogni residuo di gratuità e di fiducia nei rapporti umani. La nostra scommessa è che sia possibile sdrammatizzare le difficoltà della convivenza con il diverso, esorcizzare le reciproche paure con un sorriso, seppellire il razzismo con una risata, facendone emergere il lato goffo, oscurantista, retrogrado, spaventato. Pensiamo che sia possibile ridere "con" gli altri, i poveri, gli immigrati, le minoranze, e non sempre "contro" di loro. E che con essi sia possibile condividere, oltre all'impegno per una società più giusta e solidale, anche i complessi meccanismi che portano al sorriso, e che presuppongono un orizzonte (ancora vasto di quello dell'impegno sociale) di significati condivisi. Su questo abbiamo chiesto una riflessione a Marco Paolini, Natalino Balasso e ad altri amici che della risata hanno fatto una scelta di vita (e anche una professione): intervengono infatti in questo numero della rivista Gino e Michele e Paolo Rossi, Moni Ovadia ed Enrico Bertolino, oltre al giornalista congolese Jean Leonard Touadi, al professor Paolo Balboni di Ca' Foscari, studioso dei diversi codici comunicativi, e a Sergio Romanelli, conservatore del museo De Henrique di Trieste, che possiede parecchi materiali sulla propaganda e la  satira di regime

PAROLE IN LIBERTA' 


Rubrica curata da Vincenzo Andraous ( vincenzo.andraous@cdg.it - Tel. 0382 3814417)  

Vincenzo Andraous è nato a Catania il 28-10-1954,  una figlia Yelenia che definisce la sua rivincita più grande, detenuto nel carcere di Pavia, ristretto da ventinove anni e condannato all’ergastolo “FINE PENA MAI”. Da otto anni usufruisce di permessi premio e lavoro esterno in art.21, da due anni e mezzo è in regime di  semilibertà svolgendo attività di tutor-educatore presso la Comunità “Casa del Giovane “di Pavia. Per dieci anni è stato uno degli animatori del Collettivo Verde del carcere di Voghera, impegnato in attività sociali e culturali con le televisioni pubbliche e private, con Enti, Scuole, Parrocchie, Università, Associazioni e Movimenti culturali di tutta la penisola,  Circa venti le collaborazioni a tesi di laurea in psicologia e sociologia; E’titolare di alcune rubriche mensili su riviste e giornali, laici e cattolici; altresì su alcuni periodici on line di informazione e letteratura laica, e su periodici cattolici di  vescovadi italiani; ha conseguito circa 80 premi letterari; ha pubblicato sette libri di poesia, di saggistica sul carcere e la devianza, nonché la propria autobiografia; “Non mi inganno” edito da Ibiskos di Empoli; “Per una Principessa in jeans”   edito da Ibiskos di Empoli; “Samarcanda” edito da Cultura 2000 di Siracusa; “Avrei voluto sedurre la luna“ edito da Vicolo del Pavone di Piacenza; “Carcere è società” edito da Vicolo del Pavone di Piacenza; “Autobiografia di un assassino-dal buio alla rinascita” edito da Liberal di Firenze; “Oltre il carcere” edito dal Centro Stampa della “Casa del Giovane” di Pavia.

 
DOVE MUORE LA CIVILTA'

Tante, troppe volte ho scritto, abbiamo scritto del e sul carcere, infinite volte ai silenzi assordanti sono seguiti sofismi e editti che sono rimasti lettera morta. Grosse fette della Società, delle Istituzioni, dei Governi trapassati/attuali, hanno speso parole e intenzioni, ma opere ben poche, se non quelle del redigere rapporti di morti sopravvenute e di utopie tutte a venire: nonostante le dimensioni di una disumanità ormai divenuta regola, di un moltiplicarsi tragico di suicidi, di autolesionismi, di miserie umane così profondamente deliranti, che l’orda barbarica, storicamente così definita dal carcere per i suoi abitanti, s’è tramutata in una colonna sgangherata di esseri perduti, senza più inizio né fine, senza più una professione di fede, neppure quella della strada. Il popolo della galera non ha più generazioni  da consegnare alla storia, quelle che in essa si sono imbattute, sono ormai annientate e hanno portato con sé la rabbia, il furore, la follia. Oggi rimangono in quelle celle fila male intruppate di uomini privi di lingua, di simboli, di segni, soprattutto di memoria da tradurre e rielaborare. Del carcere si parla per scatti, per ripicche, per reazione, per un’Erika, per un Piatti, per un nero o per un giallo, per un ladro e per un assassino, se ne parla per non parlarne più, per distanziare un fastidio pressante, non per rendere giustizia a chi è stato offeso né a chi l’offesa l’ha recata. Se ne parla  per rendere nebulosa e poco chiara ogni analisi, se ne parla per nascondere l’ingiustizia di una giustizia che tocca tutti, ma in cui il messaggio trasmesso, potente e annichilente, impedisce di intervenire. Il detenuto non è un numero, né un oggetto ingombrante…..lo dice il messaggio cristiano, dapprima, e quello di umanità ritrovata poi,  e invece la realtà che deborda da una prigione è riconducibile all’umiliazione che produce il delitto, ogni delitto nella sua inaccettabilità. E’ proprio questa irrazionalità che ingenera pericolose disattenzioni, a tal punto da ritenere il recluso qualcosa di lontano, estraneo, pericoloso, qualcosa di non ben definito. Dimenticando che stiamo parlando di persone, di pezzi di noi stessi scivolati all’indietro. Carcere duro, carcere hotel, sottonumero di organici, corpi speciali e corpi adagiati stancamente su piedistalli di carta. Lamenti e grida, sostituiscono le devastazioni, i massacri e il delirio di onnipotenza di ieri, fino a formare l’ossatura del carcere odierno, composto per lo più da una grammatura incontabile di commiserazione, che neppure intende sottrarsi alla sepoltura di ogni dignità calpestata. Eppure, nonostante le fratture, le lacerazioni, le assenze eterne siano le fondamenta su cui poggiano le ultime speranze, è palese il tentativo di una involuzione pilotata al passato, che incoraggia al presente ideologie senza alcun Dio, se non quello della forza. Nei decenni trascorsi tra sbarre e filo spinato, ho avuto netta l’impressione che incapacitare fosse l’unica risposta da parte di una Società e quindi uno Stato di porsi a mezzo al dilagare della violenza. Sebbene tremendo nel suo effetto il contenuto, non sorprende in quegli anni di rivolte e di ribellioni, l’intendimento di spersonalizzare e annullare l’identità del detenuto. Ma oggi che il carcere non rappresenta più uno zoo umano, ma un contenitore di numeri e di miserie, a che prò riproporre le armi della sola repressione. A che prò rifiutare una realtà infarcita di membra piegate e piagate. A che prò, proprio ora, che il lamento non è più un grido di guerra. Forse siamo preda di una visione che ci obbliga a rifiutare la realtà che c’è. O forse siamo addirittura dei bugiardi incalliti, e ciò ci obbliga a raccontare una realtà che non c’è. E’ vero,  il detenuto non è la vittima, infatti le vittime sono senz’altro altri, feriti, offesi, scomparsi, ma il detenuto è persona che sconta la propria pena, che vorrebbe riparare, se posto nella condizione di poterlo fare. Rieducare, risocializzare, reinserire, non sono solamente termini e concetti trattamentali da seguire e svolgere, essi purtroppo stanno a sottolineare l’inadeguatezza al dettato Costituzionale, tanto che nell’impossibilità di rendere fattivo l’intervento rieducativo, è assai più facile trincerarsi dietro i soliti scontati “motivi di sicurezza”. Ma non usare gli strumenti trattamentali e di contro incancrenendo la convivenza, ciò equivale a dichiarare fallito l’ideale più nobile, quello della promozione umana. Allora, sorprendersi se la funzione della pena è latitante, se la recidiva è galoppante, se le menzogne superano di gran lunga la trama di un film, è pura disonestà intellettuale. A chi parla di privilegi, di lussi impropri, basterebbe davvero osservare volti e mani di detenuti in qualche carcere, per rendersi conto del livello di abbruttimento  raggiunto, di quanto questa situazione di indifferenza e solitudine imposte, di mancata applicazione di quella famosa parola a nome rieducazione, risulti deleteria per la persona ristretta. Non so di quale carcere si parli, ma so di un carcere che non ha più al suo interno spinta a rinnovarsi, so di un carcere popolato di uomini vestiti non tanto e solo di rabbia o odio, ma di paura e stanchezza. Uomini che se non aiutati a migliorare, rimangono al palo, con la sola aspettativa di scontare in fretta la propria condanna, e ciò senza alcuna consapevolezza del presente, senza vista prospettica, senza figura del futuro, in una sola parola senza speranza. Chi conosce poco del carcere, di questa condizione inumana, dove è vietato persino sentirsi utili, responsabili, con delle prospettive, ebbene a costui sfugge il senso di questo arbitrio. Forse qualcuno pensa che inchiodare il detenuto in uno stato di inazione e alienazione, comporti la fatica minore, perché così facendo egli sconta la propria condanna senza rompere le scatole a nessuno. Ma questo agire è nuovamente un inganno, perché quel detenuto non è in una situazione di attesa, dove il tempo serve a ricostruire e rigenerare, è l’esatto contrario: quel detenuto non attende domani, egli è fermo a ieri, a un  passato riprodotto e mascherato, a tal punto, che tutto rincula a ieri, come se fosse possibile bloccare il tempo, come se delirare fosse identico a sperare. Rieducare ha costi elevati, comporta cadute e inciampi, ma per evitare il proliferare della criminalità, è la sola strada maestra da seguire, il resto è per davvero illusione. Inoltre, a ben pensarci, se io riconosco il diritto alle regole da rispettare, quel diritto a sua volta disciplina i rapporti con l’altro, e implica il riconoscimento di tutte le persone, fin’anche del detenuto…Ma forse è proprio questo che si vuole cancellare. Un carcere ridondante di criminali irrecuperabili? Ho l’impressione che il carcere italiano possa essere definito un involucro chiuso agli uomini, alle idee, ai cambiamenti, così premeditatamente chiuso e imbullonato al pregiudizio, che persino la pietà è divenuta un sentimento buonista. Tutto è buonista nei riguardi del carcere, a tal punto che l’inumanità oramai è un effetto meccanico di un contesto standardizzato, e allora perché scandalizzarsi, rischiando anche di essere annoverati nel movimento dei caritatevoli, o peggio dei sostenitori del male. Guardare da un’altra parte, quando in carcere ci sono tasselli di vita mancanti alla nostra? L’esperienza mi insegna che coloro che hanno fatto del male, hanno soltanto una via da percorrere per ritornare a essere uomini nuovi, una via che non è soltanto quella dei venti o trent’anni di carcere da scontare, ma quella della ricerca di azioni nuove per tentare di rimediare e quindi accorciare le distanze. Ma perché ciò possa diventare terreno fertile per costruire insieme un carcere a misura di uomo, occorre parlare dei problemi veri, affinché una Società e una Giustizia equa, possano davvero sperimentare ciò che è lecito da ciò che non lo è.

PAROLEALTRE


 
Istanti
 
Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita nella prossima cercherei di fare più errori; non cercherei di essere tanto perfetto, mi negherei di più, sarei meno serio di quanto sono stato, difatti prenderei pochissime cose sul serio. Sarei meno igienico, correrei più rischi, farei più viaggi, guarderei più tramonti, salirei più montagne, nuoterei più fiumi, andrei in posti dove mai sono andato, mangerei più gelati e meno fave, avrei più problemi reali e meno immaginari. Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente e precisamente ogni minuto della sua vita; certo che ho avuto momenti di gioia, ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti. Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita, solo di momenti, non ti perdere l'oggi. Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro, una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute; se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera e continuerei così fino alla fine dell'autunno. Farei più giri nella carrozzella, guarderei più albe e giocherei di più con i bambini, se avessi un'altra volta la vita davanti. Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo. (Jorge Luis Borges) 
 

Sorrisi & Ceffoni


Vademecum del buon giornalista

In un mondo in cui la comunicazione e' sempre piu' importante, parlare bene la propria lingua e' fondamentale. Nei nostri scritti ricordiamoci sempre queste regole:

1. I verbi avrebbero da essere corretti  2. Le preposizioni non sono parole da concludere una frase con  3. E non iniziate mai una frase con una congiunzione  5. Evitate le metafore, sono come i cavoli a merenda  6. Inoltre, troppe precisazioni, a volte, possono, eventualmente, appesantire il discorso  7. Siate press'a poco precisi  8. Le indicazioni fra parentesi (per quanto  rilevanti) sono (quasi sempre) inutili  9. Attenti alle ripetizioni, le ripetizioni vanno sempre evitate  10. Non lasciate mai le frasi in sospeso perche` non  11. Evitate sempre l'uso di termini stranieri, soprattutto sul web  12. Cercate di essere sintetici, non usate mai piu' parole del necessario, in genere e' di solito quasi sempre superfluo  13. Evitate le abbreviaz. incomprens. 14. Mai frasi senza verbi, o di una sola parola. Eliminatele. 15. I confronti vanno evitati come i cliche  16. In generale, non bisogna mai generalizzare 17. Evitate le virgole, che non, sono necessarie 18. Usare paroloni a sproposito e' come commettere un genocidio 19. Imparate qual'e' il posto giusto in cui mettere l'apostrofo 20. Non usate troppi punti esclamativi!!!!!!  21. "Non usate le citazioni", come diceva sempre il mio professore 22. Evitate il turpiloquio, soprattutto se gratuito, porca puttana!  23. C'e' veramente bisogno delle domande retoriche? 24. Vi avranno gia' detto centinaia di milioni di miliardi di volte di non esagerare 25. Trattate sempre i vostri interlocutori come amici, brutti idioti.

SITI AMICI


Nuovo sito unificato dei movimenti in vista della manifestazione del 14 settembre a Roma di protesta al "legittimo sospetto".
www.centomovimenti.it
 
23) Movimento Laici America Latina (MLAL) http://www.mlal.org/ 
22) Gruppo Missioni Asmara www.gmagma.org 
21) Sito promosso dalla Fondazione CESAR www.volontariatointernet.it
20) Sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org
19) Sito creato dai detenuti della Casa di reclusione di Padova e dalle detenute della Giudecca: www.ristretti.it 
18) Centro Studi Immigrazione di Verona www.cestim.it
17) Associazione Viottoli - Comunità cristiana di base  http://www.viottoli.it e http://web.tiscali.it/uominincammino/
16) Dall'omonima associazione no profit www.fagianinelmondo.it
15) Il mondo dei bambini nelle proposte di www.aquiloneblu.org  e Greta Blu :-) www.gretablu.it
14) Antimafia2000 www.antimafiaduemila.com
13) Il sito dell'Associazione no profit «Progetti Alternativi per L'energia e l'ambiente» www.paea.it
12) Rete Lilliput: www.retelilliput.org
11) Pedagogisti on line: www.educare.it
10) L'importante network italiano dell'informazione ecologica: WWW.PROMISELAND.IT
9) Giovani e missione... www.giovaniemissione.it
8) Tetti fotovoltaici:  www.energiasolare.net
7) Notiziario femminile www.femmis.org
6) Terre Libere, altre forme di comunicazione www.terrelibere.it
5) Biblioteca di Nogara (VR): http://digilander.iol.it/biblionogara
4) ARCI di Verona www.arci.verona.it
3) Da Monteforte d'Alpone... www.stilelibero.org
2) www.altravicenza.it è il sito di Altravicenza, che ha sede presso la Casa per la Pace di Vicenza.
1) Agenzia di Stampa Missionaria www.misna.org
 
Errata Corrige
LATTINE AVVELENATE?
In un precedente numero de «il GRILLO parlante» abbiamo pubblicato un comunicato stampa relativo al pericolo di contrarre la "leptospirosi folgorante" dalle lattine di bibita infettate di urina di ratti, lanciato in seguito ad un fatto riscontrato a Ginevra. Grazie alla segnalazione di un nostro lettore abbiamo tuttavia scoperto che Lorenzo Montali, esperto di leggende metropolitane, avrebbe dichiarato al mensile Focus (n.8/2002) che trattasi, appunto, di leggeda metropolitana: «Questo allarme circola dal ' 97» ha sottolineato alla testata, aggiungendo che «vari particolari provano che è una leggenda. La firma del comunicato stampa "incriminato", infatti, è di una non meglio precisata "Direzione del personale", mancano inoltre i nomi dei protagonisti e indicazioni sui tempi e luoghi. A Ginevra non esiste un Ospedale denominato con la nomea indicata nel comunicato. Certo, la leptospirosi è trasmessa all'uomo da urina di topi, ma solo se infetti: a oggi non risultano episodi di questo genere. Le lattine, nei depositi, sono avvolte nella plastica. Insomma: falso allarme. Anche se è buona norma pulire le lattine prima di bere».
 
Solidarietà

Prosegue la raccolta di contributi promossa da « il GRILLO parlante »
Un gruppo elettrogeno per El Salvador

Numero versamenti finora effettuati: 30 - Soldi raccolti: 883 euro - Fondi ancora da raccogliere: 717 euro

Nel ringraziare quanti finora si son fatti generosamente vivi, attendiamo fiduciosi e speranzosi il contributo di gran parte di Voi lettori. Per far ciò, utilizzate il Conto Corrente Postale numero 21008305 intestato a: Amedeo Tosi - Chiara Terlizzi - Indirizzo: località Praissola 74/b - San Bonifacio (VR) - Causale del versamento: "Salvador"

A PARTIRE DAL PROSSIMO NUMERO DE «IL GRILLO PARLANTE», CHE  VERRA' REDATTO ED INVIATO IL 19 SETTEMBRE 2002, LA NEWSLETTER SARA' ALLEGATA ALL'E-MAIL ED IMPAGINATA IN FORMATO WORD. 

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