Il diario di Aldaran

La dimensione nella quale siamo arrivati scopriamo essere molto meno ospitale della nostra: il clima è terribile (almeno nelle regioni in cui siamo finiti), e, chiacchierando con alcuni locali veniamo a conoscenza di un certo Iuz, non si sa bene se Semidio o Demone, in ogni caso a servizio di qualche dio malvagio.
Molti ci chiedono di impegnarci in questa battaglia per la liberazione delle terre da questa piaga, ma la questione ci interessa molto poco, e personalmente, se proprio volessi schierarmi da una delle due parti, non sono così sicuro di scegliere la parte della giustizia...anzi.
In ogni caso non passa molto tempo prima che qualcuno ci offra una ricompensa per un certo lavoretto. Questa volta l'oggetto del desiderio sembra essere un tempio maledetto, nascosto all'interno di una cittadella, possibile covo di seguaci di Iuz, ma sicuramente un posticino pieno zeppo di non morti, e quindi l'ideale per fare un po' di pratica nel dominarli.
Partiamo quindi armati ed equipaggiati alla volta di questo tempio. Insieme alle nostre abilità nel combattimento e negli incantesimi però, sono cresciute anche difficoltà interne al gruppo (ovviamente sto parlando di personaggi e non di persone!). L'atteggiamento da leader di Valaria, e la sua continua predisposizione a cacciarsi nella merda, trascinando anche noi, ha portato a vari litigi, e alla creazione di difficoltà nella strategia di combattimento. Nonostante tutto nel dungeon riusciamo a cavarcela abbastanza bene, e troviamo le sale del tempio, l'obbiettivo della nostra ricerca, più velocemente di quello che pensavamo.
Il combattimento all'interno del tempio si rivela però piuttosto duro, molto di noi vengono feriti, ma riusciamo a tener testa al chierico a capo del tempio.
In quel momento però succede qualcosa di completamente inatteso: un sordo brontolio e alcuni schianti preannunciano il crollo del tempio!
Scappiamo tutti a gambe levate, ognuno pensando solo a se stesso, anche perchè non c'era nessuno ferito in maniera tale da non poter fuggire. La natura però ha dotato qualcuno di gambe troppe corte e di una robustezza fuori dal comune per essere sufficientemente agile da sfuggire alle pietre come i suoi compagni. Ulfgar, già ferito durante i combattimenti cadde prima di mettersi in salvo, e venne schiacciato dalle pietre crollate dal tempio.
Fu un duro colpo per la prima linea del gruppo perdere un combattente così tenace e determinato!
Tornammo quindi privi di uno dei nostri al villaggio, per ristorarci e riprendere le forze, ripromettendoci che appena avremmo potuto avremmo ripreso le esplorazioni.