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  Le molteplici utilità della spedizione verso Erebor


La spedizione verso Erebor narrata in Lo Hobbit, compiuta nel 2941 della Terza Età dalla compagnia dei Nani e da Bilbo, guidati da Gandalf, ha avuto nella realtà un successo ancora più grande di quello apparente della sconfitta di Smaug.
Bisogna anzitutto premettere che Thorin Scudodiquercia e Gandalf si incontrano del tutto casualmente, una sera del 15 marzo 2941, sulla strada che porta a Brea; ognuno dei due era afflitto dalle proprie preoccupazioni: Gandalf sapeva che Sauron, a quei tempi insediatosi a Dol Guldur, stava per attaccare il Rhovanion per assediare il Lórien e in seguito l’Eregion per espugnare Rivendell. Thorin, invece, si preoccupava di riconquistare il suo Reame sotto la Montagna, strappatogli dal Drago Smaug molti anni or sono. Thorin chiese aiuto a Gandalf, invitandolo nella sua dimora nei Monti Azzurri. Ben presto Gandalf si rese conto che l’impresa che Thorin voleva intraprendere aveva un obbiettivo in comune con i suoi progetti: entrambi volevano infatti che Smaug morisse. Certo la morte di Smaug avrebbe portato immediatamente dei vantaggi per Thorin, ma in seguito si scoprì che codesto avvenimento avrebbe segnato il destino della Terra di Mezzo. Gandalf infatti sapeva che, per attaccare il Lórien e Rivendell, Sauron avrebbe dovuto agire da nord. Ora, nelle regioni settentrionali della Terra di Mezzo, a quei tempi, dimoravano solo i Nani dei Colli Ferrosi, comandati da Dáin Piediferro. Dietro di loro vi era solamente una distesa desertica e Erebor, nel cui interno dimorava il Drago Smaug. L’ingresso nel Rhovanion da nord sarebbe stato quindi estremamente facile e, nel caso in cui Sauron fosse riuscito a convincere Smaug a prendere parte ai suoi piani, le cose si sarebbero semplificate enormemente per l’Oscuro Signore e sarebbero peggiorate radicalmente per il destino della Terra di Mezzo. Con la morte di Smaug, un nuovo Reame sotto la Montagna sarebbe stato ristabilito e il possibile attacco da nord di Sauron sarebbe stato scongiurato o quantomeno rallentato. Così Gandalf decise di prendere parte alla spedizione verso Erebor, e prese con sé, inizialmente contro la volontà dei Nani, Bilbo di Casa Baggins, che Gandalf da tempo conosceva; anche questa è una scelta premeditata da parte dello stregone: egli infatti sa che Bilbo è destinato a trovare l’Anello e a portarlo con sé. A questo punto la spedizione parte e, come si viene a sapere in Lo Hobbit, Gandalf la abbandona prima di entrare in Bosco Atro; nel libro il motivo del suo abbandono non viene spiegato, se non con parole criptiche. Il vero motivo è che Gandalf deve prendere parte all’ultima seduta del Bianco Consiglio, tenutasi nell’estate del 2941, nella quale si deciderà di scacciare Sauron da Dol Guldur: così Gandalf riesce a inferire due colpi all’Oscuro Signore: prima lo scaccia dalla sua dimora, e poi, più tardi, gli preclude il passaggio da nord, con l’eliminazione di Smaug. Così, dopo la Battaglia dei Cinque Eserciti, Dáin Piediferro assume il controllo dei Nani di Erebor, e assicura così una cospicua difesa alle regioni settentrionali della Terra di Mezzo. Dáin riuscirà, ai tempi della Guerra dell’Anello, a respingere un attacco di Sauron, ma perderà la vita, insieme a molti dei suoi uomini, nella Battaglia della Valle. Va peraltro detto che Sauron in quell’occasione fece forse uno dei suoi più grandi errori: concentrò la maggior parte della sua potenza a sud, su Gondor, dove la resistenza era maggiore, e tralasciò forse un po’troppo il nord, dove vi erano sì i Nani di Erebor, ma il passaggio era sicuramente più agevole che a sud. Bisogna quindi ricordarsi che la Battaglia del Pelennor ebbe la sua importanza, ma ne ebbe anche la Battaglia della Valle; e va ricordato inoltre che, non fosse stato per Gandalf che aiutò notevolmente la compagnia di Thorin Scudodiquercia a riconquistare Erebor, le creature di Sauron non avrebbero trovato il Regno di Dáin sulla loro strada, e avrebbero potuto invadere tranquillamente il Rhovanion. Perché Gandalf, come disse a Thorin durante il loro incontro, “si occupa di molti fili della grande ragnatela degli avvenimenti della Terra di Mezzo, e gli interessi di Thorin non erano che un piccolo filo”.

a cura di Gil-galad


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