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L' Albero Bianco di Gondor 

 

L’Albero Bianco ha origini molto remote e rappresenta il simbolo più significativo per gli Uomini, soprattutto per quelli di Gondor. La sua storia comincia quando il Regno di Numenor stava raggiungendo l’acme della sua potenza. Gli Elfi dell’Ovest, con cui i Numenorean avevano stretto amicizia, portavano molti doni: uccelli canori, fiori profumati, speciali erbe. Un giorno recarono anche un germoglio di Celeborn, l’Albero Bianco che cresceva nel bel mezzo di Eressea, isola che ospitava gli Elfi Teleri. L’Albero Bianco di Celeborn era a sua volta un germoglio di Galathilion, l’Albero di Tùna, l’immagine di Telperion donata da Yavanna agli Eldar del Reame Beato. Quindi l’Albero crebbe e produsse germogli e fiori nelle corti del Re ad Armenelos, capitale di Numenor. Esso fioriva la sera e con la sua fragranza riempiva le ombre della notte; i Dunedain lo chiamarono Nimloth. Intanto gli Uomini, mai sazi di potere, in cuor loro bramavano di sbarcare sulle sponde di Aman, ma avevano ancora timore dei Signori dell’Occidente e del loro divieto. Nel frattempo Sauron l’ingannatore uscì allo scoperto e preoccupatosi della potenza di Numenor e accortosi delle brame dei Dunedain, pensando di potersi servire della loro forza per ribellarsi ai Valar, escogitò un piano per ottenere la loro amicizia. Ben presto egli ottennne i servigi dei Numenorean e sottomise al suo volere il re Ar-Pharazon, che si volse all’adorazione dellla Tenebra. Sauron esortò il Re ad abbattere l’Albero Bianco, Nimloth il Bello, trattandosi di un memoriale degli Eldar e della luce di Valinor. Dapprima il Re non volle acconsentire, poichè credeva che le fortune della sua casa fossero legate all’Albero. Giunse voce ad Elendil del malvagio proposito di Sauron e ne rimase rammaricato. Isildur, suo figlio, non disse nulla ma uscì nottetempo e compì un’impresa per la quale poi fu celebrato: coperto di maschera, egli infatti entrò solo ad Armenelos e nei cortili del Re, giunse al luogo dell’Albero, che era proibito a tutti per ordine di Sauron, e l’Albero era vigilato giorno e notte da guardie al suo servizio; Isildur oltrepassò i guardiani e spiccò un frutto dall’Albero e si volse per andare; poi però le guardie si accorsero di lui e lo assalirono, ma Isildur riuscì a fuggire e a tornare a casa. Poi il frutto venne trapiantato in segreto e sorse un virgulto che sbocciò in primavera; quando la sua prima foglia si aprì Isildur guarì dalle gravi ferite inflittegli dalle guardie di Sauron. Alla fine il Re cedette a Sauron e l’Albero Bianco venne abbattuto. Era nelle intenzioni di Elendil di portare in salvo la sua famiglia e quelli che erano rimasti fedeli ai Valar fuggendo verso la Terra di Mezzo, prima che Sauron conducesse il Regno di Numenor alla rovina; quindi partirono in segreto navigando verso est. Così Sauron portò i Dunedain alla ribellione verso Valinor, essi persero la guerra e la collera dei Valar fece sprofondare l’isola di Numenor, ponendo fine al più grande reame degli Uomini. Nella Terra di Mezzo Elendil, insieme con i figli Isildur e Anarion, fondarono i regni di Gondor e Arnor. A Gondor furono costruite le cittadelle di difesa di Minas Anor (la futura Minas Tirith) e Minas Ithil (in seguito Minas Morgul). Minas Anor era dimora di Anarion e Minas Ithil invece lo era di Isildur, che vi trapiantò Nimloth. Sauron vide che parte dello splendore di Numenor era risorto nella Terra di Mezzo; si riorganizzò e si propose di muovere guerra a Gondor. Quando vide che era giunto il momento egli dichiarò guerra e si impadronì in primo luogo di Minas Ithil, distruggendo Nimloth. Ma ancora una volta Isildur ne colse un germoglio e si mise in salvo con i suoi. La guerra andò avanti ancora per anni e grazie all’Ultima Alleanza fra Uomini ed Elfi, alla fine Sauron venne sconfitto, e grande merito ne ebbe Isildur che tagliò, con la spada spezzata del Re, l’Anello di Dominio dalla mano dell’Oscuro Signore; tuttavia sia Anarion che Elendil persero la vita in guerra;. Ebbe così inizio la Terza Era. In ricordo di Anarion, Isildur trapiantò l’Albero Bianco a Minas Anor e dopo qualche tempo fu ucciso da un agguato degli orchi. Dopo la caduta di Minas Ithil, Minas Anor divenne il punto di riferimento principale di Gondor e fu chiamata “torre di guardia”, ovvero Minas Tirith, poiché gli uomini si accorsero che il male si stava lentamente risvegliando. L’Albero Bianco fiorì ancora per qualche tempo dinanzi alla dimora dei Re, che venne difesa negli anni successivi con coraggio e onore; durante gli anni duri della Guerra dell’Anello però Nimloth non fioriva più, a causa dell’avanzare della Tenebra. Alla fine della guerra l’Albero Bianco, divenuto più che mai simbolo di Gondor e dei discendenti di Numenor, tornò a fiorire, anche grazie a Gandalf che ne trovò un virgulto tra le nevi del Mindolluin (il monte che si trova alle spalle di Minas Tirith), e crebbe alto sopra la Città di Guardia; e finchè cosi fu gli Antichi Giorni non vennero del tutto dimenticati nei cuori dei Re.

 

a cura di Finarfin



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