Il Lupo e l'agnello

 

a cura della classi quinte

della Scuola Elementare "Mons. Pirone" di Salerno

 

 

1°Gennaio 2002: Inizia l’età dell’euro.

L’euro sta sostituendo definitivamente le varie monete nazionali: è una realtà con la quale ormai stiamo imparando a familiarizzare. Il 1°gennaio del 2002 entrano in circolazione le monete e le banconote in euro.

La moneta unica dovrebbe comportare numerosi vantaggi per i cittadini che l’ hanno adottata. Per i primi sei mesi del 2002 in Italia circoleranno lire ed euro contemporaneamente; durante questo periodo le lire potranno essere cambiate in euro presso tutti gli sportelli bancari. Dal 1° luglio del 2002 tutti i pagamenti dovranno essere fatti solo in euro e la lira perderà il suo corso legale

 
I Paesi che fanno parte della U.E.M.(Unione Economica Monetaria)

I Paesi che nel maggio 1998 hanno adottato la moneta unica sono :Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna.
L’ euro, sarà, come dice il nome, la nuova moneta dell’Europa, o meglio, di quei Paesi europei che faranno parte dell’Unione Economica Monetaria. Ciò vuol dire che non ci saranno più lire italiane, marchi tedeschi, franchi francesi, pesetas spagnole…ci saranno solo euro: una moneta unica per tanti Paesi.
Bisogna andare molto indietro nel tempo, addirittura agli antichi Romani per trovare monete accettate in tutta Europa. Ma a quel tempo un grande Stato si formava attraverso guerre, conquiste,annessioni. Oggi invece si vuole procedere per il verso opposto: si vuole fare dell’Europa  un unico Stato incominciando a facilitare gli scambi commerciali, a fissare alcune regole del vivere civile, accettato da tutti. E su questa via, la moneta unica è una tappa fondamentale:avere una sola moneta, per popoli diversi è un potente simbolo di appartenenza alla stessa comunità

 

 

VIAGGIO NEL PASSATO…VERSO IL BARATTO.
 

L’uomo primitivo ricavava dalla natura tutto quello che gli era necessario: una grotta per ripararsi, frutta per nutrirsi, acqua dei ruscelli per dissetarsi.

Non era proprio una vita tranquilla…sempre alla ricerca di quanto occorreva!…

 

Così, poco alla volta, allevò il bestiame da cui traeva la carne ed anche il latte che poteva essere lavorato in formaggio o burro; poi fece fruttare la terra raccogliendo nuovi prodotti. Queste risorse gli diedero la prima ricchezza, ma tutto ciò non bastava per vivere: l’uomo si trovò presto con troppo formaggio e pochi fagioli, tanto latte e neanche una ciotolina di sale.

 

Un bel giorno, carico dei suoi prodotti ,andò in cerca di qualcuno con cui poter fare degli scambi.  Questo sistema, chiamato BARATTO, non era decisamente comodo….  
Naturalmente allora non esistevano i PREZZI: oggi, quando vai a comprare un giocattolo, sai quanto costa perché è scritto nel cartellino della vetrina. Chi ha scritto quel cartello non ha avuto problemi nel definirne il valore perché è un commerciante e fa una VENDITA.

 

Ma a quei tempi la vendita non esisteva ancora e lo scambio si faceva in base al BISOGNO.

Quando nevicava,chi non aveva una pelliccia per coprirsi era disposto a dare molti dei suoi beni pur di procurarsene una.

Il VALORE di un prodotto era, dunque,direttamente collegato con il BISOGNO.

 

 

DAL MERCATO…ALLA MONETA

L’uomo,si sa,ha voglia di conoscere,e,poco alla volta,uscì dal proprio villaggio spingendosi verso nuove terre. Là, gli furono offerti prodotti sconosciuti che scambiò con alcuni degli oggetti che aveva portato con sé; in questo modo il baratto si diffuse anche tra le popolazioni lontane fra loro. Si crearono così dei luoghi chiamati MERCATI in cui erano riuniti oggetti necessari alla vita quotidiana e cose utili e piacevoli. Da questi primi mercati, poco alla volta sono nati mercati sempre più grandi e importanti.
 


 

Ma cosa mancava perché il commercio nascesse definitivamente?
Mancava un mezzo per pagare la merce che, fino ad allora, veniva solo scambiata.
Occorrevano oggetti non deperibili,comodi da trasportare e di valore: pelli, sale, conchiglie, ma soprattutto il metallo!
Infatti i pezzi di metallo potevano essere di volta in volta diversi e pesati ognuno con un differente valore.

 

STAVA NASCENDO LA MONETA e con la moneta il COMMERCIO!

Gli uomini vendevano un prodotto ricevendo in cambio un oggetto che sarebbe servito solamente ad acquistare,nel momento opportuno,un’altra cosa.

Un bel giorno qualcuno pensò di STAMPARE questi pezzi di metallo, con un marchio che ne garantisse con sicurezza la qualità e il valore senza doverli pesare ogni volta.
Accadde probabilmente in Lidia, sulle coste dell’attuale Turchia.

Questo procedimento si chiamò CONIAZIONE.

  
ERA DEFINITIVAMENTE NATA LA MONETA:LA BIS-BIS-BIS NONNA DELL’EURO!

        

LA CONIAZIONE

 In Lidia (Asia minore) nel VII secolo a.C. furono coniati gli STATERI, realizzati dapprima in elettro una miscela naturale d’oro e d’argento poi in metallo puro oro o argento .

COME AVVENIVA LA CONIAZIONE ?

Un tondello di metallo, di peso prestabilito, veniva scaldato, posto fra due coni di ferro o di bronzo, recanti l’incisione del marchio da imprimere nella moneta e quindi battuto.
La coniazione della moneta era un’idea veramente geniale, così si diffuse subito in tutto il Mediterraneo soprattutto nel mondo greco, dove cominciarono a prosperare le Zecche autorizzate a fabbricare le monete.
 

 

LE CITTA’ GRECHE

Nel VI secolo a.C. quasi tutte le città greche emettevano le proprie monete molte delle quali in argento con immagini che raffiguravano animali sacri, divinità, simboli mitologici. Ogni città, però, ne stabiliva il valore a modo suo e i greci dovevano commerciare fra di loro adattandosi a tanti differenti SISTEMI MONETARI .

Il SISTEMA MONETARIO è l’insieme delle regole che, in un Paese ,determinano l’emissione e la circolazione delle monete.

L’IMPERO ROMANO

In epoca romana queste difficoltà furono in parte risolte perché il sistema monetario romano era diffuso ed utilizzato in tutti i territori che facevano parte dell’ impero.

                                                                                 

Queste non erano le uniche monete in circolazione, perché le tante province dell’impero continuavano a mantenere anche le proprie monete.
Con il sistema romano, comunque, si semplificarono notevolmente i commerci fra i tanti differenti popoli.
Non solo: poco alla volta le monete romane divennero vere e proprie gallerie di ritratti.
Allora, infatti, non c’erano né la televisione, né i giornali quindi gli imperatori, per diffondere la propria immagine e per celebrare le proprie imprese, si facevano ritrarre anche sulle monete.
 

Le ZECCHE romane erano sparse nelle varie province dell’ impero. Le più importanti, dopo quella di Roma erano Londra, Costantinopoli, Alessandria, Treviri, Antiochia.
I Romani usavano il termine moneta (dal verbo latino moneo, che significa ammonire, annusare) in ricordo della dea Giunone moneta cioè Ammonitrice.

La Zecca di Roma, infatti, si trovava proprio vicino al tempio di Giunoniche aveva avvisato i Romani dell’arrivo dei Galli invasori per mezzo delle oche a lei sacre che si erano messe a starnazzare sul Campidoglio.
 

         

 476 d.C.: caduta dell’ Impero romano d’Occidente

Fra il IV e il V secolo d.C. intere tribù barbariche si riversarono sull’ Impero romano d’Occidente che non resse a questa spinta devastatrice e crollò definitivamente. Fu un brutto momento:ci furono guerre e continui cambiamenti che interruppero quasi completamente i commerci. Il denaro circolava pochissimo e alcune famiglie conobbero la fame e la povertà.
 

 

    

800 d.C.: il Sacro Romano Impero

Dopo alcuni secoli di guerre e di lotte i Franchi si affermarono sugli altri popoli Germanici e, la notte di Natale dell’ anno 800, il loro re Carlo Magno ricevette dal Papa la corona di Imperatore. Carlo Magno affidò ai suoi vassalli il comando dei tanti territori, chiamati feudi, in cui aveva suddiviso l’Impero. E siccome era un bravo re capì che, per favorire la ripresa dei commerci, dando veramente il via alla rinascita economica del suo popolo occorreva una moneta comune in tutto l’ Impero:il denaro d’argento.

I denari venivano ritagliati da una lastra metallica e questa tecnica fu importantissima perché permise di battere molto più rapidamente le monete, le quali, essendo leggere e maneggevoli, si adattarono perfettamente agli affari.Ben presto, però, l’  Impero di Carlo Magno si disgregò e si affermò il feudalesimo.

 

 

XI secolo: le città comunali

Poco alla volta, gli uomini cominciarono ad uscire dai ristretti confini dei feudi per ripercorrere le antiche strade romane, riprendendo così i contatti e i commerci con gli altri popoli.Le città cominciarono a ripopolarsi e nacquero i Comuni che diventarono i veri centri della vita economica e sociale. Siccome ogni Comune coniava la propria moneta, per riuscire a commerciare, fra tanti differenti sistemi monetari si affermò la professione del cambiavalute. Inoltre,i mercanti più ricchi diventarono banchieri:prestavano il proprio denaro ricavandone grandi ricchezze.

 

 

  XII e XIII secolo: lo sviluppo dei commerci

La popolazione aumentò, le attività commerciali crebbero costantemente e i mercanti diffondevano merci, conoscenze, idee, invenzioni.

 

Firenze, Genova, Venezia

In un momento di così grande crescita economica le monete d’argento non bastavano più: gli affari, infatti, andavano a gonfie vele: si acquistarono quantità di merci sempre più grandi e furono necessarie monete di valore superiore all’ argento:occorreva l’oro!

Anche se in Europa non era facile trovare questo prezioso metallo, verso la metà del 1200 Genova, Venezia e Firenze, le potenze economiche più importanti, riuscirono a coniare le loro prime monete d’oro.
 



I mercanti, però, erano costretti a trasportare da un capo all’altro dell’ Europa, grandi quantità di metallo prezioso e ciò comportava operazioni costose e rischiose. Molto più semplice era, invece, depositare presso un banco il proprio oro e farsi rilasciare in cambio delle ricevute con cui effettuare i pagamenti:si diffuse così la lettera di cambio.

 1492: la scoperta dell’America

Adesso il nostro viaggio va per mare al seguito delle tre caravelle di Colombo, che sbarca sulle coste dell’America! Questa scoperta quante cose ha cambiato,quante novità portate!La spedizione era stata finanziata dalla Spagna, per cercare nuove vie di comunicazione con l’Oriente, da cui provenivano seta, pietre preziose e spezie, fondamentali per la preparazione di medicinali e per conservare il cibo. Colombo scoprì niente meno che un nuovo continente, da cui, col tempo e con altre esplorazioni arrivò in Europa un vero fiume di oro, argento e preziosi che aumentò incredibilmente l’attività bancaria.

 

 

 XVII secolo: banche e banconote in Europa

In questo secolo vi furono città e Paesi straordinariamente ricchi di commerci, traffici e affari. E’ l’Europa delle grandi banche che avevano sede nelle zone ricche e produttive. L’Olanda fu il Paese europeo che seppe trarre maggior profitto dalle ricchezze provenienti dall’America tanto che  nel 1600 dominava il mondo economico e finanziario. Non a caso, proprio in Olanda nacque la prima banca nazionale della storia.

 

Da allora sono nate tante banche ma solo una, in ogni Paese è quella nazionale: essa controlla che le banche esistenti svolgano bene il proprio lavoro. Essa regola la politica monetaria dello Stato.

 

La nascita delle banconote

Come abbiamo detto, ci fu, in Europa, un grande movimento di oro e argento che fece aumentare vertiginosamente i prezzi; c’era, quindi, necessità di quantità sempre più grandi di denaro:nacquero le banconote, comode da trasportare e in grado di coprire grandi somme di denaro.

Le monete sono nate proprio per rendere possibili i commerci, perché sono trasportabili, hanno un valore ben definito e sono resistenti all’ usura. Un altro vantaggio della moneta è la stabilità, cioè la capacità di mantenere il valore nel tempo e quindi essere accettata, spesa con fiducia.

La stabilità deriva dalla forza del Paese che la emette, delle giuste politiche che lo governano, dal lavoro.La salute della moneta è la prova della buona economia! 

 

XVIII secolo: la rivoluzione agricola e industriale

Nel 1700 la popolazione europea era incredibilmente aumentata ed occorrevano grandi quantità di cibo per sfamarla, stoffa per vestirla; si doveva fabbricare a ritmo vertiginoso tutto quanto era necessario per vivere.
Come fare?
Innanzi tutto si cominciò a trasformare l’agricoltura per produrre sempre di più: ciò fu possibile grazie anche a nuove colture provenienti dall’ America come il mais e la patata.

 

Ma furono soprattutto la scienza e la tecnologia a fare balzi da gigante in tutti i settori: la spoletta automatica, ad esempio, filando più velocemente aiutava la produzione di grandi quantità di tessuto e, grandi novità , la macchina a vapore forniva l’energia necessaria a far funzionare i nuovi macchinari che nel frattempo erano stati inventati. Tutto ciò successe in Inghilterra, il primo Paese che creò questo cambiamento. Sorsero le fabbriche e le prime industrie: l’economia moderna stava nascendo.

 

XIX secolo: lotte, rivoluzioni e trasformazioni

La rivoluzione industriale si diffuse in  tutto il resto d’Europa , così, nel XIX secolo, si ebbe uno sviluppo economico senza precedenti nella storia.

I commerci diventarono sempre più veloci grazie alle grandi invenzioni come,ad esempio, la  locomotiva a carbone, le navi a vapore, il telegrafo e i nuovi mezzi di comunicazione.

Anche l’industria ebbe un’evoluzione rapida e ci fu necessità di quantità sempre maggiori di denaro da investire nelle varie attività.In questo periodo si diffusero gli assegni.

Era nata l’economia  capitalista, che vive ancora ai nostri giorni.

Che cos’è?

Beh, diciamo che da una parte c’è chi ha tanti soldi, da costruire fabbriche e industrie, insomma, c’è chi ha il capitale.

Dall’ altra, invece, si trova chi può contare solo sul proprio lavoro, e che, quindi, fa l’impiegato o l’operaio in fabbriche o industrie.

Qualcuno è contento, qualcuno non lo è affatto, come sempre accade.

Una cosa è certa:tutte queste novità , idee e opportunità avevano accorciato incredibilmente le distanze fra i continenti, ingrandendo smisuratamente le possibilità di viaggiare, commerciare e…diventare ricchi.

E anche al di fuori dell’Europa c’erano Stati, come gli Stati Uniti d’America, che si stavano incredibilmente ingrandendo con economie e monete sempre più forti.

 

 

XX secolo: il grande cambiamento

Questo enorme sviluppo economico contribuì ad accentuare il desiderio di potenza degli Stati: scoppiarono dei conflitti devastanti, le guerre mondiali, che hanno causato distruzione, morte e miseria.
La gente allora decise…

MAI    PIU’   GUERRE    IN   EUROPA

 Le guerre combattute nel corso dei secoli, infatti, erano state inutili, dannose e non avevano risolto alcun problema, tutt’altro!Fu allora che nacque…

L’   UNIONE    DEI    POPOLI    EUROPEI
 

Infatti sin dall’Impero Romano i popoli europei hanno una storia “comune”.Fu proprio Roma a riunificate i popoli europei; in seguito ci pensò il Cristianesimo. E’ in questa storia comune che le varie genti europee hanno “costruito”,pur mantenendo carattere, lingua e tradizioni proprie.Una storia fatta di guerre ma anche di scambi, di merci,di conoscenze, di racconti, di favole, di miti.Così nel corso dei secoli queste culture sono entrate sempre di più in contatto attraverso il  dialogo e lo scambio.

 Storie di uomini e di idee

 Nella storia europea, alcuni personaggi, con le loro idee, hanno contribuito all’unione dei popoli europei. Questi uomini possono considerarsi dei precursori perché sono riusciti a vedere nel futuro e a capire in anticipo quali vantaggi sarebbero derivati dall’essere uniti:

 Claude Henri de Saint-Simon (1760-1825) « Un governo al di sopra delle nazioni, per costruire la pace in Europa”.

 Giuseppe Mazzini(1805-1872) ”Evviva la solidarietà umana e la fratellanza fra i popoli”.

 Carlo Cattaneo(1801-1869) ”Uniamo nazioni libere per realizzare un’Europa libera e unita”.

 Dopo di loro ne sono venuti altri, nei primi decenni del 1800, talmente importanti,da essere considerati i fondatori dell’Unione Europea.

Col tempo le loro idee sono state diffuse anche con i giornali in modo che tutti le potessero conoscere.

Era il periodo dell’ultimo dopoguerra; la guerra aveva distrutto risorse e famiglie e gli abitanti  dell’Europa erano veramente provati da tante sofferenze, sentirono così molto forte il desiderio di unirsi per vivere in pace.Avevano, inoltre, capito che, unendosi, avrebbero potuto diventare più ricchi e raggiungere un grande benessere continuando tuttavia a mantenere le proprie economie, le proprie tradizioni, le proprie consuetudini.Queste persone decisero di lavorare assieme, affinché, in Europa, non ci fossero Paesi ricchi e poveri, affinché tutti avessero soldi e beni sufficienti per vivere dignitosamente, insomma, affinché tutti fossero felici. In questo modo, le nazioni che si sono concretamente unite, sono diventate più grandi, più forti e, soprattutto, in grado di far sentire la propria voce.

Nel 1951, a Parigi, nasce la:

Comunità
Europea
Carbone
Acciaio

 Vengono messe in comune le risorse all’epoca più importanti:il carbone e l'acciaio.

L’industria europea viene ricostruita in un clima di pace e con maggiori vantaggi per tutti.

Questi 6 Stati, Francia, Germania, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Italia,di comune accordo, conferiscono ad un organismo al di sopra di loro il potere di decidere nell’interesse comune in alcuni settori.

Nel 1957, a Roma, nasce la:

Comunità
Economica
Europea

 Nasce per favorire lo sviluppo dell’economia e migliorare il tenore di vita dei Paesi membri.

Sempre a Roma, viene data vita alla:

Comunità
Europea
Energia
Atomica

 Viene istituita per fare ricerche sull’uso pacifico dell’energia nucleare.

 

 Dalla CEE all’Unione Europea

Le tappe e le adesioni

 1973 Entrano nella CEE Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca.

 1978 Viene creato lo SME (Sistema Monetario Europeo) e l’ECU, un’unità di conto che rappresenta le valute dei Paesi membri in proporzione al loro peso economico.

 1981 La Grecia entra nella CEE.

 1986 Stipula dell’ATTO UNICO EUROPEO che avvia il processo di istituzione del Mercato Unico Europeo, caratterizzato da libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali. Spagna e Portogallo entrano nella CEE.

 1992 Il 7 febbraio del 1992 viene siglato a Maastricht, una città olandese, un trattato detto proprio trattato di Maastricht.La CEE diviene UE e i Paesi membri si impegnano:

*ad istituire un’unione economica e monetaria con una moneta unica e stabile;

*ad attuare una politica estera e di sicurezza comune che favorisca la pace e il progresso.

 1993 Abolizione delle dogane entro i confini della UE e conseguente libera circolazione di merci, persone, servizi e denaro.

 1994 Per preparare la transizione all’euro, viene istituito l’IME (Istituto Monetario Europeo).

 1995 Austria, Finlandia e Svezia entrano nella UE: i membri diventano 15.

 Nel consiglio europeo di Madrid viene istituito il quadro giuridico per il passaggio alla nuova moneta e ne viene stabilito il nome: Euro.

 

L’unione monetaria europea

Il 2 maggio 1998, a Bruxelles, nel palazzo “Justus Lipsius”, in una grande conferenza stampa, seguita dalle televisioni di tutto il mondo, sono stati annunciati i nomi dei primi undici Paesi entrati nella UEM: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda,Portogallo, Spagna.

Per il momento restano fuori, per motivi diversi, Danimarca, Regno Unito, Svezia e Grecia. Quest’ultima è entrata nella “zona euro”il 1°gennaio 2001.I Paesi partecipanti all’Unione Europea Monetaria trasferiscono progressivamente all’Unione Europea poteri decisionali in materia finanziaria e di politica economica. L’UEM, attuando politiche ed azioni comuni nel mercato unico, deve promuovere uno sviluppo armonioso, una crescita produttiva, occupazionale e sociale, la coesione socio-economica e la solidarietà fra tutti i Paesi dell’area euro.

Curiosità

Perché la bandiera dell’Europa ha 12 stelle su un drappo blu?

 Un drappo blu con dodici stelle gialle, è la bandiera dell’Unione Europea, dopo che nel 1986 era diventata ufficialmente la bandiera della Comunità. Le stelle, disposte in circolo, significano l’unione dei popoli d’Europa e il loro numero è invariabile, in quanto simbolo della perfezione dell’universo. Infatti, il 12 è dall’antichità numero relativo alla perfezione del cosmo, all’equilibrio dello zodiaco:12 sono i segni zodiacali;12 sono i mesi dell’anno;12 sono le fatiche di Ercole;12 sono gli Apostoli;12 sono le tribù d’Israele.

La bandiera dell’Europa viene sistematicamente esposta insieme a quella di ogni Paese della UE durante le occasioni ufficiali nazionali ed internazionali.

In Italia, dal 1998, compare a fianco al tricolore su tutti gli edifici pubblici, statali e locali(scuole, comuni, centri sportivi).

 

L’inno europeo

 E’ l’adattamento del movimento finale della nona sinfonia di Ludwig Van Beethoven conosciuto anche come “inno alla gioia”. Il brano fu adottato come inno ufficiale europeo dal consiglio d’Europa del 1992, che ne richiese l’arrangiamento ad uno dei più grandi direttori d’orchestra di questo secolo: Herbert Von Karajan.

 La giornata dell’Europa

 La festa dell’Europa si celebra il 9 maggio. Nel vertice dei capi di Stato e di governo dei Paesi europei, tenuto a Milano nel 1985, fu deciso di festeggiare la giornata dell’Europa nella ricorrenza della Dichiarazione di Schumann (9 maggio 1950) da cui prese avvio l’Europa unita.

 Perché è stato scelto questo nome?

 Il trattato di Maastricht indicava come nome della moneta unica la parola ECU , che aveva un doppio significato:

*sigla inglese di EUROPEAN CURRENCY UNIT( unità valutaria europea).

*SCUDO, di origine francese. Essa era una vecchia moneta già esistita in vari Paesi compresa l’Italia prima dell’Unità risorgimentale.

ECU, aveva quindi un senso per Inghilterra e Francia, ma non per gli Stati membri della UE. Pertanto è stato scelto il nome di EURO che è radice di Europa di cui fanno parte gli aderenti all’Unione Monetaria.

La parola euro è maschile o femminile?

La Commissione Europea ha dettato le regole grammaticali per il nome della moneta: nome comune maschile, invariabile. Secondo queste regole, quindi, la parola euro rimane invariata anche al plurale, anche se l’autorevole Accademia della Crusca , dal punto di vista grammaticale, sostiene che in italiano la parola euro è soggetta alle regole dei sostantivi e quindi diventerebbe euri.

Cosa  significa il simbolo dell’euro?

 Il glifo che identifica l’euro richiama l’epsilon, quinta lettera dell’alfabeto greco e prima lettera della parola Europa.
E’ stato scelto dalle commissioni UE proprio per ricordare l’antica saggezza del vecchio continente e le sue fonti, cioè la civiltà greco- romana che è all’origine di quella occidentale stessa.Le due barrette trasversali che attraversano l’epsilon richiamano graficamente, come per il dollaro, la sterlina, lo yen e la lira stessa, il simbolo monetario.Le stesse indicano la stabilità della moneta.

 

L’eurologo

 L’EUROLOGO è un segno distintivo che gli esercizi commerciali espongono nelle loro vetrine e che comporta, per chi aderisce all’iniziativa, impegni ben precisi. Infatti, chi espone l’eurologo in Italia e negli altri Paesi della moneta unica , si impegna a garantire ai consumatori tutte le informazioni indispensabili ad effettuare un pagamento in euro.