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Così si è raccontato per voi

SABATO BUFANO


 
 

Mi presento

Mi chiamo Sabato Bufano, ho 40 anni, sono sposato e ho due splendide figlie, una di cinque anni, l’altra di quattro mesi. Anni fa mi sono laureato in Scienze dell’Informazione e da anni ho lavorato (e lavoro tuttora) per molte aziende nel campo dell’Informatica. Da alcuni è ritenuto un campo e una professione un po’ freddi, tuttavia è un settore che a me piace e di cui sono appassionato. Attualmente sono responsabile dei Sistemi Informatici di un’azienda di Grande Distribuzione.

Fin dall’adolescenza sono stato un accanito lettore di libri, fantascienza e avventura soprattutto. Non a caso gli autori più presenti nella libreria di casa sono, ad esempio, Isaac Asimov e Wilbur Smith. Ma un posto di rilievo occupano anche Jack London, Arthur Miller, Leonardo Sciascia, oltre a classici quali Edgar Allan Poe e Oscar Wilde. Mi è sempre piaciuto girare per librerie e comprare libri che colpivano la mia fantasia e non di rado tornavo a casa con una buona scorta di volumi sotto il braccio. La cosa che mi spiace è che col passare degli anni il mio lavoro ha sempre più eroso il tempo disponibile per la lettura, per cui oggi leggo molto di meno rispetto ad alcuni anni fa. Da circa un anno ho cominciato a scrivere. Piccole cose, poesie, racconti. Che ho tenuti gelosamente conservati nel cassetto. Poi girando su Internet, alcuni mesi fa mi sono imbattuto in un sito per autori esordienti. Più per gioco che per altro ho inviato alcuni miei scritti e con mia sorpresa alcuni giorni dopo li ho visti non solo pubblicati ma c’erano anche lettori che erano andati a leggerli. Così su vari siti Internet sono visibili alcuni miei racconti ("Treno bollente", "Chat assassina", "Una notte straordinaria") e alcune mie poesie ("Ho fatto un sogno", "Alle mie piccole donne"). E sulla mia mail cominciavano anche ad arrivare commenti positivi. Un mio racconto, "Treno bollente", è stato pubblicato sulla rivista Orizzonti, della Aletti Editore, nella sezione "Narrativa Contemporanea". La cosa mi ha fatto molto piacere, facendomi convincere che forse ho dei numeri. Anche se come scrittore sono alle prime armi, per cui molto acerbo e con tanto da imparare. Nel frattempo ho scritto "Una vita in gioco", il mio primo romanzo. Nato dal bisogno di raccontare di un problema di cui forse poco si parla e che tanti disastri causa nelle famiglie e nelle persone che ne sono colpite: il gioco d’azzardo. Un autore al quale vorrei assomigliare è Luciano De Crescenzo: non tanto come argomenti trattati ma come storia personale. Anche lui faceva più o meno il mio stesso mestiere, che poi ha abbandonato per dedicarsi a scrivere con semplicità e ironia. Mi piace scrivere utilizzando un linguaggio diretto, semplice, il linguaggio di tutti i giorni. E mi piace scrivere utilizzando il punto di vista degli "altri". Non dal pulpito delle persone "normali", ma con l’occhio di chi è emarginato o "normale" non è considerato.

 

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