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Così si è raccontato per voi

GIANLUCA DELLA MONICA


 
 

Gianluca Della Monica è di Roma. È militare in servizio permanente dal 1996 e per questo spesso assente dalla capitale. Scrive poesie e romanzi in cui ricorrono spesso situazioni di tensione psicologica. La psiche dei protagonisti viene tirata in ballo e messa duramente alla prova, così come avviene anche nel suo primo romanzo pubblicato nel 2001: "L'angelo malato" (Edizioni Il Calamaio).

I suoi scrittori preferiti sono in gran parte contemporanei, ognuno lo affascina per una caratteristica diversa, come la grinta nei personaggi di Ken Follett, la dolcezza linguistica di Dacia Maraini, le atmosfere toccanti di Susanna Tamaro e il mordace umorismo di Luciano De Crescenzo. Del passato ammira in modo particolare due autori: il romantico Coleridge, Schopenhauer e Guy de Maupassant, da una novella del quale si è ispirato per il terzo romanzo cui sta lavorando attualmente.

Della Monica afferma che, quando comincia a scrivere un romanzo, le sue idee partono da un aforisma, nel caso de "L'angelo malato", la sua prima opera edita, ad ispirarlo sono state delle parole del Mahabharata "L'anima è cosa che la spada non può ferire, che il fuoco non può consumare, che le acque non possono macerare, che il vento di mezzogiorno non può essiccare". Nel romanzo "Farfalle di porcellana" (2003- Edizioni Il Foglio) ad ispirarlo sono state le parole di Carl Sandburg: "Nulla accade se non l'hai sognato prima".

 

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