CALABRIA...terra da scoprire!!!

 

Il comune di Soverato si trova in provincia di Catanzaro ed è situato nella parte sud del Golfo di Squillace. Soverato è uno dei centri turistici più conosciuti e belli della costa jonica, tanto da essere definito "La perla dello Jonio". La città è caratterizzata da tre zone diverse: la prima fascia urbana si distribuisce sulla costa, la seconda si allarga in collina e la terza, la parte più alta della città, rappresenta la Soverato Vecchia. La città gode di un clima mite e gradevole in ogni giorno dell’anno, grazie ad un insieme di fattori climatici e ambientali unici: un mare pulitissimo, sole che splende tutto l’anno e splendide spiagge. Inoltre, il porto peschereccio di Soverato è uno dei più attivi della Calabria jonica. E’ possibile raggiungere Soverato in aereo, atterrando all’Aeroporto di Lamezia Terme, che dista circa 60 km dalla città. L’aeroporto è munito di servizi per il noleggio auto ed è collegato con autobus e ferrovia ai centri vicini. Per chi desidera raggiungere la città in auto, raggiunta Roma con la A1, si prosegue con la A3 Salerno - Reggio Calabria sino all’uscita Lamezia Terme-Catanzaro. Da lì, si prosegue per la S.S. 848 in direzione Soverato e, poi, si imbocca la Strada Europea E - 90 sino all’uscita per la città. Non ci sono molti riferimenti storici, ma pare che anticamente Soverato si chiamasse Poliporto (dal greco Polis-portos) e che, solamente nel 1096 prendesse il nome di "Suberatum". Presso la spiaggia di San Nicola sono stati ritrovati numerosi reperti (monete romane, recipienti per olio e cereali) relativi ad un insediamento portuale (si pensa Soverato marina) risalente al periodo romano. Il villaggio vicino al mare sopravvisse sino all’alto Medioevo fino all’arrivo dei Saraceni (X secolo), i quali bruciarono e depredarono il territorio e l’antico villaggio marinaro venne ricostruito sopra una collina poco distante dalla costa. Nei secoli successivi il territorio venne sottoposto a numerose dominazioni: nell’XI secolo i Normanni, gli Svevi nel 1194, gli Angioini nel 1271, gli Aragonesi nel 1443, sino a che il feudo di Soverato, passò sotto il controllo dei Borgia, che ne tennero il dominio per 133 anni. Con il 1806, Giuseppe Napoleone abolì la feudalità e Soverato divenne autonoma, ma dovette affrontare il terribile terremoto del 1783, che distrusse completamente la città. La città venne ricostruita ancora una volta e, verso la fine del 1800, alcuni abitanti si trasferirono di nuovo nella marina ripopolando il territorio vicino al mare. Uno dei monumenti più importanti della città di Soverato è la Chiesa della SS. Addolorata, che custodisce al suo interno il gruppo marmoreo della "Pietà". La scultura venne commissionata, nel 1521, dal Consigliere del Regno di Napoli, Giovanni Martino d’Aquino, all’artista Antonello Gagini. Nella parte vecchia della città, molto suggestivo è l’antico borgo medioevale dove, sono ancora presenti i ruderi del vecchio abitato distrutto dal terremoto del 1783. Un altro monumento importante è l’imponente monastero di Santa Maria della Pietà, del XVI secolo, conservato perfettamente, che si erge lungo il corso del torrente Beltrame.

 

Regione prevalentemente montuosa situata tra due mari, la Calabria presenta due lunghi tratti costieri affacciati sullo Ionio e sul Tirreno. Il confronto, quasi sempre ravvicinato, tra questi due elementi, mare e montagna, dà luogo ad un paesaggio unico e di grande impatto. Le due coste, che non distano mai più di 100 km, sono in realtà differenti tra di loro. Sul mar Ionio troviamo soprattutto piccole insenature e golfi a mezzaluna, sul Tirreno spiagge più ampie e lineari. In comune però hanno la qualità delle loro acque e la ricchezza della fauna ittica, che invitano a immersioni subacque. Le località più famose sono Tropea, Catanzaro, Soverato, Scalea. Ma la Calabria è anche turismo montano, con i rilievi del Pollino, della Sila e dell'Aspromonte, le cui bellezze naturalistiche sono tutelate da parchi nazionali. La storia della regione è legata inevitabilmente all'appartenenza alla Magna Grecia, come testimoniato dai numerosi siti archeologici che troviamo a Locri, Sibari e Crotone, oltre che dal Museo Archeologico di Reggio Calabria, che ospita tra l'altro i famosi Bronzi di Riace.

I Bronzi di Riace sono una coppia di statue bronzee di dimensioni leggermente superiori al vero (altezza m 2 circa), di provenienza greca o magnogreca o siceliota, databili al V secolo a.C. e pervenute in eccezionale stato di conservazione. Le due statue - rinvenute nel 1972 nei pressi di Riace in provincia di Reggio Calabria - sono considerate tra i capolavori scultorei più significativi del ciclo ellenico, e tra le poche testimonianze dirette dei grandi maestri scultori del mondo greco classico. I Bronzi si trovano al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria e sono diventati uno dei simboli della città stessa.

La Cattolica è una piccola chiesa bizantina a pianta centrica di forma quadrata, e si trova a Stilo in provincia di Reggio Calabria. Soggetta all'impero di Bisanzio fino all'XI secolo, la Calabria conserva oggi numerose testimonianze dell'arte orientale, ne è un valido esempio la Cattolica di Stilo del IX secolo, piccolo gioiello di architettura bizantina. La Cattolica era la chiesa madre tra le cinque parrocchie del paese, retta da un vicario perpetuo (succeduto al protopapa di epoca bizantina), che aveva diritto di sepoltura al suo interno. ne sono testimonianza i resti umani rinvenuti in un sepolcro marmoreo con un anello di valore. La denominazione di Cattolica stava ad indicarne la categoria delle "chiese privilegiate" di primo grado, infatti con la nomenclatura impiegata sotto il dominio bizantino nelle province dell'Italia meridionale (soggette al rito greco), la definizione di katholikì spettava solo alle chiese munite di battistero. Cosa che è rimasta fino ad oggi in certe località legate per tradizione a questo titolo, come ad esempio la chiesa "Cattolica dei Greci" di Reggio Calabria che fu la prima della città. In effetti l'architettura, la ricchezza degli affreschi e la copertura in piombo delle cupole dimostrano che non si tratta di un tempietto di minore importanza. La Cattolica di Stilo, costituisce un'architettura puramente e tipicamente bizantina, come si può vedere dalla pianta e dalla costruzione, unico esempio del genere con la sua gemella di San Marco in Rossano ad ovest dell'Adriatico.

La CALABRIA e la Magna Grecia. 

La Magna Grecia ("Magna Graecia" in latino, "Megálē Hellas/Μεγάλη Ἑλλάς in greco) è il nome dell'area geografica situata nella penisola italiana meridionale che fu anticamente colonizzata dai Greci a partire dall'VIII secolo a.C.

Dopo la colonizzazione del Mar Egeo, tra l'VIII ed il VII secolo a.C., gente di civiltà greche (mercanti, contadini, allevatori, artigiani), comparve nella parte meridionale dell'Italia (le attuali Basilicata, Calabria, Campania e Puglia) nell'ambito di un flusso migratorio originato da singole città della comunità greca, motivato sia dall'interesse per lo sviluppo delle attività commerciali, che da tensioni sociali dovute all'incremento della popolazione a cui la magra produzione agricola non riusciva a dare sostentamento. Queste genti, giunte sulle coste Italiche fondarono diverse città quali Rhegion, Kymai, Metapontion e Taras. Per tradizione, la località dove stabilirsi era individuata seguendo l'indicazione che dava l'Oracolo del Santuario di Apollo a Delfi, che veniva interrogato da colui che era stato posto a capo degli aspiranti coloni. Per i discendenti delle genti greche stabilitesi nella Penisola italiana, questo fu il periodo in cui fu raggiunta la massima ricchezza economica, a cui s'aggiunse lo splendore in campo culturale ed artistico, avendo seguito l'evoluzione della Civiltà Greca, in letteratura, filosofia e arte, con punto di sviluppo spesso superiori alla stessa madrepatria. Come conseguenza di questa realtà di grande splendore, le zone colonizzate nella penisola italiana, ci sono state tramandate col nome di Magna Grecia (Megàle Hellàs): un nome che volle testimoniare l'orgoglio per aver dato vita, lontano dalla Grecia, ad una comunità di Greci che aveva raggiunto così alti livelli in campo sociale, culturale ed economico, da poter essere considerata, in confronto, più grande della stessa madrepatria. Dunque verso il III secolo a.C., si cominciò a definire le colonie greche dell'Italia meridionale come facenti parte della Magna Grecia (Megàle Hellàs). Riferimento che si presume sia stato coniato nelle colonie stesse, per mostrare la loro grandezza in relazione alla vecchia Grecia. Il termine Magna Grecia si riferisce quindi alle popolazioni e civiltà, piuttosto che ad un'entità territoriale e politica. Anche la Sicilia vide diverse colonie greche (come Naxos, Zankle e Syraka), che però secondo i greci antichi non facevano parte della cosiddetta Magna Grecia, a differenza di quello che invece pensavano gli storici romani.

Le differenti stirpi.

Gente originaria della città di Calcide della grande isola Eubea, fondò prima Pithecusa (Ischia), poi Kymai (Cuma) in Campania, e tra il 743 a.C. ed il 730 a.C. le due città di Rhegion (Reggio) e Zancle (Messina), rispettivamente sulla sponda calabrese e quella siciliana dello Stretto che separa le due terre. Negli anni successivi, Greci di stirpe achea diedero vita sul versante jonico prima a Sybaris (Sibari, 720 a.C.) e poi a Kroton (Crotone 710 a.C.), spinti dalla necessità di sfuggire carestie e sovrappopolazione. Sempre sullo Ionio, secondo fonti tramandate dallo storico Eusebio di Cesarea, alcuni coloni spartani fondarono la città di Taras (Taranto, 706 a.C.). Fra il 710 a.C. e il 690 a.C., un gruppo di servi (secondo le fonti storiche, unitisi a donne dei loro padroni), provenienti dalle regioni della Grecia chiamate Locride, fondarono Lokroi Epizephyroi (Locri Epizefiri), ultima città fondata in Calabria da gente proveniente direttamente dalla Grecia.

Le sub-colonie.

Nel tempo le nuove città, per ragioni di sovrappopolazione, commerciali e di controllo del territorio, ampliarono la loro presenza nella regione, espandendo di fatto la civiltà greca a tutto il territorio oggi chiamato Calabria, allora conosciuto come Enotria o Italia. I reggini fondarono Pyxus (Policastro Bussentino) in Campania; i locresi fondarono Medma (Rosarno) e Hipponion (Vibo Valentia) in Calabria, i sibariti rivitalizzarono i centri indigeni di Laos e Skydros in Calabria e fondarono Poseidonia (Paestum), in Campania; i crotoniati fondarono Terina e Skylletion (a Roccelletta di Borgia) alle porte di Catanzaro e parteciparono alla fondazione di Kaulon (vicino a Monasterace marina) in Calabria; gli zanclei e i reggini fondarono Metauros (Gioia Tauro) in Calabria. Continue furono invece le aggressioni dei tarantini condotte ai danni dei vicini Peucezi e Messapi, culminate nella definitiva sconfitta subita ad opera degli Iapigi nel 473 a.C., annoverata dallo storico greco Erodoto tra le più gravi inflitte a popolazioni di stirpe greca. Sarà l'arrivo delle legioni romane avvenuto tra il 290 ed il 280 a.C., a sancire il passaggio sotto la protezione ed il dominio di Roma di tutte le città greche della penisola italiana.