VERTICALE PER 30/40 MT, CORTA MA NON TROPPO, AUTOPORTANTE!
Dopo un periodo passato a studiare quale tipo di antenna poteva essere meglio da installare , in mezzo alla selva di fili che mi ritrovo sul tetto, per la banda dei 30 metri,ho pensato che una verticale poteva andare bene. I motivi, per questa scelta,non erano indirizzati a un'antenna che mi potesse offrire determinate possibilita' in DX, ma per la pratica impossibilita' di montare una direttiva in quanto il mast e' gia' occupato da una non poco ingombrante, ma estremamente funzionale, delta loop a 7 elementi per 10/15/20 mt. Sia il traliccio che il palo dedicato a sostenere le antenne dei 2 mt. sono rispettivamente alti 6 mt. da tetto,per cui mi si prospettava un altro problema: l'altezza totale della verticale non poteva essere oltre,altrimenti avrei urtato le direttive soprastanti. Da qui il bisogno di un'antenna corta , ma che potesse rendere comunque. E ho deciso che avrei realizzato una verticale , per i 30 , con carico lineare . Quindi cominciai a fare calcoli,reperire tubi e viti , isolatori e cacciaviti, l'immancabile seghetto e l'onnipresente trapano. Ma la cosa piu' importante, per me, e' stato contattare chi gia', prima di me, aveva avuto esperienza con questo tipo di antenna : IK4GLV. Quindi,grazie anche a qualche suo consiglio e suggerimenti vari, ho cominciato la costruzione dell'antenna in questione. Ma, chissa' perche',durante i lavori ho proseguito costruendo ben 2 radiatori: evidente la realizzazione di un dipolo. Eh, che dire, a lavoro finito le dimensioni erano ben oltre ciò che in realta' io volevo, anche solo come semidipolo ! No,no,ho smontato tutto e sono ripartito con il progetto iniziale. Bene,metto in verticale un semidipolo e mi rendo conto che gia' cominciamo a ragionare. La taratura mi fa accorciare l'antenna ancora di circa 50 cm, e mi sta bene! Poi,pensandoci bene, si poteva tentare di renderla bibanda 30/40. Aggiungo una trappola:poi un cimino......no,troppo lunga. Ma, nel frattempo, tutto andava a meraviglia:risuonava nelle bande desiderate, stazionarie piu' che accettabili e rapporti ricevuti abbastanza lusinghieri. E per accorciare ulteriormente il cimino,cosa metto? un carico capacitivo e il gioco e' fatto. Altro accorciamento di circa 1 mt sul totale e risposta dell'antenna molto buona,direi. Poi, altro problema, non potevo sconfinare sul tetto del vicino con dei tiranti per sostenere l'antenna, così ho creato la condizione di essere autoportante usando delle staffe in materiale isolante e prolungando il braccio non radiante con un tubo in PVC per almeno mt 1,50. Adesso la parte meccanica: naturalmente, come autocostruttore, ho reperito tutto il materiale nel mio " personale " magazzino composto da circa un centinaio di kg. di tubi di alluminio di tutte le misure e di tutti i diametri possibili e immaginabili accumulati in 18 anni di attivita' radioamatoriale, nonche' tutto il materiale isolante, per cui i diametri che vado di seguito a fornire saranno soggetti a variazioni a seconda della reperibilita' del materiale da parte dei singoli. L'antenna e' divisa in 4 parti : radiali, radiatore con carico lineare, trappola e cimino con carico capacitivo. I radiali , nel mio caso,sono 6 ( 3 per i 30 e 3 per i 40 ) lunghi fisicamente l'altezza fisica della banda da coprire e non messi a terra, elettricamente. Nel punto di alimentazione io ho interposto un baloon 1:1 , autocostruito naturalmente, per la coniugazione dell'impedenza e i radiali devono avere almeno una inclinazione di circa 90° e alti almeno un metro da tetto, o da terra, senza essere in tensione, ma semplicemente adagiati e tenuti fermi alle estremita'. Il radiatore: la prima parte del radiatore e' lunga mt 2,30 con diametro esterno 30 mm, e qui cominciano i problemi per unire la seconda parte del radiatore mantenendo una certa rigidita' alla struttura. Io ho superato l'ostacolo inserendo, tra i due tubi, un tondo di teflon uguale al diametro interno del tubo per circa 20 cm per parte tenendo una spaziatura tra gli stessi di circa 15 cm e esternamente unendo i due tratti del radiatore con un tubo in PVC di diametro interno adeguato , spessore 3 mm., lungo cm 30 . Alle due estremita' interne del radiatore, verra' connesso il carico lineare che sara' una misura fissa : il carico e' lungo la misura dello accorciamento (30%) del quarto d'onda piu' il 20 % del quarto d'onda. In pratica, se noi riduciamo fisicamente l'antenna del 30% ( i testi consigliano di non superare tale soglia) avremo circa mt 2,20 di accor- ciamento e a questa misura aggiungiamo il 20 % sul quarto d'onda fisico ( mt 1, 50 ) quindi il carico lineare sara' lungo circa mt 3.70 . Questa misura la manteniamo fissa, e il carico verra' forgiato con dei tronconi di tubo d'alluminio diam. 8 piegandolo laddove e' necessario e studiando i sistemi piu' adeguati alla realizzazione degli isolatori che serviranno a tenere fermo il carico lungo l'elemento. La spaziatura tra le due parti lunghe del carico e' di circa 15 cm sui lati e di 5 nella parte interna. Sarebbe meglio procedere con del filo rigido d'alluminio di diametro 3 mm, ma sarebbe forse piu' complicato da tenere fermo,anche se molto piu' leggero! La parte superiore del radiatore per i 30, e' lunga mt 1,60 , ma qui e' meglio usare due diametri diversi e lasciare l'ultima parte regolabile per le tarature. Fatta la taratura,si applica una trappola per i 30 mt all'estremita' : la mia trappola e' in cavo coassiale RG58 ( 5 spire diam. 60 in aria con appendice per la taratura), prendendo come modello da testo "antenne volume 2°" di Nerio Neri pag. 223. Attenzione: non i diametri, ma solo il collegamento elettrico. Chi ha un buon trap-meter sara' senz'altro piu' agevolato. Sopra la trappola,ci va il cimino che bisogna coniugare con la trappola in modo da rendere la struttura la piu' rigida possibile. Mi sono comportato nello stesso modo usato per il carico lineare. Il cimino per i 40 mt e' risultato essere lungo cm 70, ma consiglio di fare un cimino regolabile con due diametri diversi a cannocchiale e la parte bassa lunga cm 45 . Tra i due diametri del cimino metteremo il carico capacitivo (ex radiali di gloriosa GP per i 2 mt in QRT )3 radiali lunghi cm 50 cadauno. Il carico così posizionato non va piu' rimosso e la taratura dei 40 mt si effettua sulla parte superiore del cimino. Alla fine la mia antenna e' risultata essere lunga 5 mt per effetto della taratura e per l'allungamento del carico lineare di circa un 3 % in piu'. Per fare in modo che l'antenna così formata non abbia bisogno di tiranti, io ho prolungato il braccio di massa di fianco al radiatore per circa mt. 1 e poi ho inserito un diametro 30 mm. in PVC spessore 3 mm. lungo mt 1,50 che mi ha permesso di arrivare fino all'isolatore del carico lineare e qui mi sono agganciato con un altro isolatore adeguato. Struttura non troppo rigida,ma abbastanza robusta. E siccome questa zona dove abito e' battuta almeno 2 volte l'anno da trombe d'aria, l'anno prossimo sarò in grado di fornire anche i risultati meccanici effettivi. Ritengo che sia un'antenna estremamente semplice,piu' complicata da spiegare che da fare, perciò unisco a questo mio scritto qualche disegno e qualche foto per rendere piu' chiaro il lavoro fatto. Direi che e' tutto: ultima cosa che, da prove fatte a terra e a installazione finale a tetto, c'e' stata una diversa risposta sui 40 mt e le stazionarie sono aumentate un po', mentre i 30 sono stati inibiti dalla presenza di altri pali e fili che risuonavano proprio in 30 causan- do non pochi problemi di interferenze di qualsiasi natura RF. Percio' consiglio l'installazione la piu' lontana possibile da qualsiasi cosa che potesse creare questo tipo di inconvenienti. I 40 sono stati sistemati lavorando sui radiali, e non sul radiatore, precisamente sulla inclinazione degli stessi: che poi ci sia stato anche qualche santo a darmi una mano,questo non lo so, ma so di certo che in genere " una antenna autocostruita che va, a casa di qualcun altro non andra' mai!" per la famosa legge di Murphy . Buon lavoro a chi si vorra' cimentare nell'impresa dell'autocostruzione della GP 30/40 .
IK4DCS FRANCO