Vecchio San Paolo

Come indicato nei manuali di propaganda politica ogni tanto, non potendo inaugurare qualcosa, si riannuncia qualche prossima realizzazione del regime.

 
Così, in questi giorni, il sindaco decadente ha annunciato che andiamo avanti sul Vecchio San Paolo.
 
Questo annuncio spiega molto bene perché a Savona molte opere pubbliche siano bloccate, sia che siano da iniziare ( piscina) o in corso (Via Tissoni) o concluse (macello e raccordo con autostrada): si tratta di un micidiale mix di arroganza e dilettantismo.
 
Il problema fondamentale del Vecchio San Paolo, problema per cui la vicenda sarà bloccata per anni, è che si è gestito un appalto concorso (cioè un tipo di appalto in cui i partecipanti offrono ciascuno su proprio progetto) chiamandolo strumentalmente cessione di diritti, come se fosse una operazione finanziaria. Di conseguenza non hanno ritenuto di applicare la severa normativa dell'appalto concorso (commissione giudicante composta da esperti estratti a sorte) ma hanno fatto una commissione generica (con prof. di filosofia di fiducia diretta del potere consolidato). Però poi hanno dovuto applicare il metodo dell'appalto concorso nel meccanismo di aggiudicazione, per cui il professore di filosofia ha dovuto dare punti di valutazione su aspetti progettuali impiantistici (anche se l'essere professore di filosofia non gli ha impedito di valutare in modo molto differenziato i diversi concorrenti dando 10-11 punti, per tre parametri di giudizio, al progetto poi risultato vincitore e 0-1punti ai progetti concorrenti). Nessun tribunale approverà mai una simile procedura.
 
Questo errore, connesso con il desiderio di avere commissari di assoluta fiducia, è solo l'ultimo della vicenda:
Questi errori sono gravissimi e ben maggiori del merito iniziale che va riconosciuto al sindaco e cioè di avere concluso l'accordo con l'ASL sulla proprietà (accordo che invece Gervasio aveva impedito).
 
Più grave di tutti è comunque l'errore di non riconoscere gli errori e di andare avanti fino alla facciata finale contro il muro del Tribunale. A meno che i tre partecipanti non si mettano d'accordo con un po' di polpa per ciascuno. Anche in questo caso è da aspettarsi un esposto di un qualunque cittadino per impedire che una gara che dovrebbe essere competitiva, a vantaggio della collettività, si trasformi in un accordo ristretto, inevitabilmente a spese del Comune.
 
Saluti
 
R. Cuneo