SAVONA
Gli ospedali di Savona e Pietra Ligure non
avranno la Cardiochirurgia che si sono contesi per un decennio. La
sanità ligure non può permettersi il quarto reparto specializzato
che quindi non verrà realizzato. Non solo. L’auspicato decentramento
della Cardiochirurgia casomai, verrà effettuato dalla Regione a
Levante anzichè a Ponente. L’unico dato di fatto è che ancora una
volta le divisioni all’interno della provincia di Savona hanno fatto
perdere una buona occasione.
I numeri della Cardiochirurgia in Liguria
evidenziano da tempo che non c’è spazio per aprire un quarto reparto
oltre a quelli del San Martino, dell’Università e del centro privato
convenzionato di Villa Azzurra a Rapallo. L’assessore regionale alla
Sanità Claudio Montaldo nelle recente visita a Savona ha
preannunciato che non esistono risorse per aprire un nuovo reparto
ma non ci sono nemmeno i numeri per effettuare l’investimento, dal
momento che con il passare degli anni sempre più interventi vengono
effettuati con l’Emodinamica.
A testimonianza della volontà di ridurre i
costi, la Regione sta istruendo una delibera che prevede inoltre il
tetto massimo di interventi per la struttura convenzionata di Villa
Azzurra di Rapallo che effettua tante operazioni da mandare in crisi
i bilanci dell’Asl 4. Il numero degli interventi verrà dunque
limitato in modo da ridurre il tetto di spesa.
Il
vicepresidente del Consiglio regionale Franco Orsi (Forza Italia)
ha tuttavia anticipato i contenuti
di un’interpellanza in cui chiederà conto alla giunta regionale
delle strategie dei prossimi anni in questo delicato settore: «Mi
risulta che esista un progetto per trasferire la Cardiochirurgia
della clinica universitaria a Villa Azzurra. In tal modo non solo
non verrà realizzato il quarto reparto ma verranno ridotti a due».
L’assessore Claudio Montaldo conferma la
linea del contenimento dei costi: «I parametri dicono che con un
milione e mezzo di abitanti è necessaria una Cardiochirurgia mentre
in Liguria ne abbiamo tre. Bisogna quindi contenere i costi. E’ vero
che Villa Azzurra ha formulato una proposta che prevede la
possibilità di ospitare la clinica universitaria del professor
Passeroni. A quel punto naturalmente Villa Azzurra diventerebbe una
struttura mista pubblico-privata in grado fra l’altro di arginare la
fuga di pazienti verso altri centri specializzati». \ |