7 aprile 2006
Ultimo Consiglio Comunale
La torta della staffa?
Dopo avere celebrato l’ultimo Consiglio Comunale con la conservazione nel regolamento comunale del sospettatissimo strumento dell’appalto concorso (Copertura Piscina e Vecchio San Paolo) spunta fuori un nuovo Consiglio Comunale con una sola pratica da esaminare: il nuovo Contratto di Quartiere. Il precedente Contratto di Quartiere era quello che, cambiando la destinazione di uso di Metalmetron da produttiva a commerciale, ha consentito l’arricchimento ultramilionario dell’imprenditore che aveva l’opzione sul terreno.
Di questo nuovo Contratto di Quartiere non si sa molto, in Commissione non se ne è ancora parlato (passerà alla vigilia del Consiglio con buona pace di chi vuole approfondire e meditare): si sa solo che la Delibera da approvare si limita a definire come zona degradata di Savona la zona compresa tra la linea ferroviaria dal Letimbro fino a Corso Tardy e Benech poi a San Michele e Via Cimarosa, il litorale fino al Priamar, compreso il piazzale di levante, Corso Mazzini, Corso Italia, Piazza Saffi, Via Piave e Corso Torino. Cioè il centro della città. Con la definizione di “Zona degradata della città” la porta è spalancata per le proposte progettuali degli uffici comunali.
Ora è evidente che in questa zona ci sono punti degradati ma indicarla come quella più globalmente degradata della città è un’assurdità. Quando, nel 2004, fu definita degradata la zona di Piazzale Moroni, ciò avvenne confrontandola con parametri specifici con altre zone considerate in degrado (studio affidato onerosamente ad una società di progettazione esterna) e cioè Legino 167, Fornaci, Mongrifone, Lavagnola e Valloria.
Il degrado è un concetto non precisissimo per cui, nello studio citato, era stato analizzato con 4 parametri: degrado delle costruzioni e dell’ambiente umano, carenza ed inadeguatezza dei servizi, del verde e delle infrastrutture, contesto di scarsa coesione sociale e di marcato disagio abitativo, incompatibilità per impianti a rischio. In base alla valutazione di ciascuno di questi parametri fu scelta la zona di Piazzale Moroni.
Come mai il centro città, due anni dopo, entra in classifica al primo posto, cancellando le altre zone considerate precedentemente? Dove sono gli elementi di analisi che erano stati necessari due anni fa?
Possibile che si debba sempre investire nel Centro città?
Perché non se ne è mai parlato e la cosa arriva come un fulmine su un Consiglio Comunale ormai delegittimato e con una Giunta in smobilitazione?
Cosa c’è sotto?
E’ evidente: la torta della staffa.
Roberto Cuneo