GRUPPO CUNEO
Savona, 30 novembre 2005
Egr. Sig. XY
Via ZW 1 SAVONA
Purtroppo la Giunta Comunale continua a dimostrare incapacità e volontà di tutelare gli interessi di singoli, contro l’interesse della città. Mi limito ad esporre i casi più eclatanti: la destinazione a centro commerciale delle aree ex-Metalmetron ed il disastro ACTS, che rendono evidente questa triste realtà.
Savona ha un problema d’occupazione giovanile e di sviluppo economico. In tantissime altre città lo sviluppo dell’artigianato semi industriale ha creato posti di lavoro e ricchezza, utilizzando le aree dismesse dall’industria tradizionale. Savona, città portuale ben collegata con autostrade e ferrovie, potrebbe essere ai primi posti, ma ha un problema: un’evidente carenza di aree adatte. L’unica area di Savona che potrebbe ospitare una nuova efficiente area per l’artigianato e la piccola industria è quella dell’ex - Metalmetron. La domanda di spazi è elevata sia da parte di operatori locali che da imprenditori di fuori. Certamente però il valore economico di aree artigianali è inferiore a quello di aree destinate alla grande distribuzione commerciale e così una Giunta non legittimata dal voto popolare (il sindaco eletto dai cittadini se n’è andato) tradisce anche il programma votato dagli elettori, che esponeva i seguenti impegni ben chiari:
· pag. 3: “la rete commerciale e dei negozi di vicinato va salvaguardata come componente fondamentale della qualità urbana”;
· pag. 8 “Le aree destinate alle imprese e integrate da servizi coordinati delle tre zone limitrofe a vocazione e destinazione produttiva: la zona PAIP; le aree artigianali ex-ERG; le volumetrie e le aree ex Metalmetron”.
E così coloro che hanno acquisito l’opzione dell’area, hanno fatto un colossale guadagno a spese della città. Si tratta, infatti, di un’operazione che promette, senza garanzie, pochissimi posti di lavoro (solo 274, mentre sarebbero oltre 400 se la destinazione fosse artigianale), che vanno ridotti di quelli che si perderanno in città per l’inevitabile crisi dei negozi tradizionali, e che, aspetto ancora più importante, sottrae parecchi milioni di valore aggiunto all’economia cittadina, che andranno alle sedi centrali delle catene di distribuzione che s’insedieranno nell’area.
L’altro scandalo emblematico del sistema di potere savonese è quello relativo all’ACTS. Dobbiamo ricordare alcuni punti essenziali relativi al suo Presidente Delbene:
· ACTS era in pareggio quando, nel 2001, fu nominato Presidente dai DS, pur non avendo alcuna qualificazione specifica; il suo primo atto fu quello di aumentarsi lo stipendio; nel bilancio 2004 ACTS perde 1,7 milioni di €;
· Ha fatto un accordo vergognoso con i soci privati di “ACTS linea” (che gestisce il trasporto pubblico), per il quale se l’ACTS linea guadagna, guadagnano tutti, ma se perde, perde solo la parte pubblica; ma che privatizzazione è?
· Ha acquisito dalla Provincia il contratto di trasporto pubblico facendo un prezzo in netta perdita (sono capaci tutti ad acquisire contratti in perdita);
· Ha sviluppato attività collaterali che, nel Bilancio 2004, sono tutte in perdita (officina -0,3 milioni di €, noleggio ed agenzia viaggi -0,1 milioni di €, rimozione -0,1 milioni di €);
· Ha sviluppato un progetto di Metrobus infattibile (su gomma con costruzione parziale di sede nuova, compreso un nuovo ponte sul Letimbro), mentre a Savona sarebbe necessario (e finanziariamente sostenibile) un progetto interamente su rotaia, su sede esistente, molto meno costoso come investimento, come gestione e come consumo di territorio. Quando, finalmente, si prenderà atto che il progetto sostenuto da ACTS non è fattibile, il bilancio dovrà considerare, come perdite, il mare di soldi spesi nel progetto per consulenze, viaggi ecc. (1,5 milioni di euro).
Purtroppo le malefatte della classe politica che domina Savona sono molte di più; ricorderò solo quella del Vecchio San Paolo che in qualsiasi altra città sarebbe un fiore all’occhiello, un punto d’attrazione del centro cittadino, mentre a Savona è impantanato in una gara mal gestita, in cui il Sindaco ha messo un professore di filosofia, senza nessuna qualificazione tecnica, nella Commissione giudicante. Il professore ha dato i voti anche per la qualità dell’impiantistica dei progetti partecipanti: il massimo (11 punti) al concorrente poi risultato vincente, e zero agli altri due. Logicamente la questione è finita nelle aule del tribunale e certamente il recupero del S. Paolo è rimandato alla conclusione del giudizio della magistratura.
Sull’attività dell’Amministrazione Comunale ho preparato oltre 200 documenti (relazioni, emendamenti, interpellanze, lettere ecc.) visibili nel sito www.robertocuneo.blogspot.com. Il mio indirizzo di posta elettronica è cuneosis@tin.it, l’indirizzo di posta normale è Roberto Cuneo, Gruppo Cuneo, Comune di Savona, Corso Italia 19.
Roberto Cuneo