Danni per i cantieri in darsena

Ho partecipato alle assemblee in cui è stato deciso di costituire un Comitato per difendere i cittadini abitanti nel quartiere del Molo e mi sono iscritto al comitato perché mi sembra un buon strumento di difesa.

 
Ho anche presentato in Comune un Ordine del giorno che sarà discusso nei prossimi consigli (ved. nell'archivio di Uomini Liberi). In questo ordine del Giorno richiedo che il Comune intervenga per programmare nel tempo e verificare qualitativamente i lavori futuri (per quello attuale non è da sospender il lavoro come richiede la Turchi ma piuttosto c'è solo da correre per completare i lavori di messa in sicurezza del muro che sta cedendo).
 
Il problema che vedo è che il Comune, dopo avere favorito in ogni modo i proprietari delle aree (es. per l'autosilo è stato concesso un recupero dei volumi del 70%, record italiano, contro un normale massimo del 50% come per l'ex Italsider), ha lasciato al solo codice civile la difesa dei cittadini abitanti in zona. Cioè "chi fa dei danni li paga". Ciò può andare bene nei normali rapporti privati ma non è adeguato quando c'è una sproporzione assoluta tra il singolo cittadino ed un colosso da 100 milioni di euro (Torre di Bofil) con tutti gli avvocati a disposizione (ved. la impari lotta tra il Comitato Savona Futura e Italia Nostra contro i proprietari dell'iniziativa edilizia). A maggior ragione quando i cantieri saranno più di uno per cui sarà facile agli avvocati dimostrare che i danni non hanno padri certi, stritolando così i singoli privati danneggiati in una causa che può durare anni e costare un mare di soldi tra perizie e controperizie.
 
Sembra che il Comune abbia cominciato ad occuparsi della questione ma sarà necessario un pronunciamento del Consiglio Comunale (lunedì chiederò nella riunione dei Capigruppo che il problema sia affrontato con urgenza).
 
Ritengo di un certo interesse il confronto che ho potuto fare tra lo scavo della Torre e un cantiere simile ad Alassio (Grand Hotel). Si tratta sempre di uno scavo di 10 m di profondità in sabbia. Il muro di contenimento della sabbia ad Alassio è di 100 cm (a Savona 50 cm). I tiranti sono su 4 file (a Savona sono 2), i tiranti sono lunghi 20 m (a Savona 15 m), i tiranti sono inclinati sull'orizzonte di 30° mentre a Savona di 60°.
 
La differenza tra i due progetti è che mentre a Savona  le case vicine sono datate e modeste, ad Alassio le case vicine (anche lì separate da una piccola strada) sono in cemento armato e di elevato valore commerciale (probabilmente potentemente abitate).
 
Penso che il comiato che si è formato nel quartiere possa intervenire con efficacia; mi impegno comunque a seguire la questione in comune.
 
Però una domanda: dove era la gente che oggi protesta quando nel Comitato Savona Futura (guidato da Buscaglia, con la Turchi, Fenoglio, la Pongiglione ed altri 40 o 50) abbiamo cercato di anticipare i problemi di oggi contrastando questa immensa speculazione edilizia, avviata da Gervasio e moltiplicata da Ruggeri?
 
saluti
 
cuneo