11 aprile 2005

Commento sui problemi di convivenza

Tra residenti e circolo ARCI

 

Il problema nasce dalla determinazione del 30/5/2001 (prot. 19207) firmata dall’assessore Pennino in nome del Sindaco Ruggeri, con cui si disciplinano gli orari di apertura e chiusura dei pubblici esercizi.

 

In sostanza questa determina non disciplina niente, nel senso che consente a tutti i pubblici esercizi, anche quelli che somministrano alcolici, di determinare, senza limiti, il proprio orario. L’unico vincolo che hanno è quello di tenere aperto almeno 5 ore (con un massimo di 24) al giorno.

 

Questo orario è stabilito dal gestore indipendentemente dal fatto che sia situato in zona di residenze. Nessuna tutela è espressa nel regolamento per coloro che risiedono nella zona.

 

La conflittualità tra residenti (che hanno  l’esigenza di riposare di notte) ed i pubblici esercizi (che di notte lavorano) è fisiologica e non si può risolvere con la lite e l’intervento della forza pubblica ma con una pianificazione che collochi i locali di divertimento notturno lontano dalle residenze. Va sottolineato che la buona volontà del gestore (non diffusissima) è, comunque, insufficiente, visto che i clienti, usciti dal locale, sono spesso maleducati e su di giri.

 

Se non si interviene con una regolamentazione di orari per aree, continueremo ad avere i contrasti che viviamo in Via Famagosta, alla Darsena Vecchia, in Via Caboto e che avremo in Via Nizza dove un Piano Regolatore poco avveduto, ha previsto, al posto dei cantieri, del Famila e del Lidl, una coesistenza di residenze e di locali per il divertimento, anche notturno.

 

Presenterò una mozione in Consiglio Comunale per arrivare a definire una regolamentazione più tutelante delle esigenze di tutti.

 

                                                                  Roberto Cuneo

 

 

 

Savona, 11 aprile 2005

 

 

 

Al Presidente del Consiglio

del Comune di Savona

 

MOZIONE

 

Il Consiglio Comunale,

 

in riferimento ai notevoli e frequenti disagi subiti dalla popolazione residente per il disturbo alla quiete notturna arrecato da pubblici esercizi e dai loro frequentatori,

 

considerando non sufficientemente prescrittiva la Determina del 30/5/2001 relativa agli orari di attività dei pubblici esercizi, che non pone alcun vincolo all’attività in relazione alla collocazione in ambito cittadino,

 

dispone

 

che entro tre mesi la determina sia revisionata allo scopo di compatibilizzare l’attività economica degli operatori, con le esigenze di riposo della popolazione residente.

 

 

                                                                           Roberto Cuneo