Decadenza del Sindaco scadente

Ultimo atto del teatrino: la comica finale

 

E così siamo arrivati in fondo.

 

Dopo che anche i sassi hanno preso atto che il Sindaco, da più di un mese, ha deciso di rinunciare a completare il suo mandato, il Consiglio Comunale conclude la recita e scopre che Ruggeri ha lasciato l’incarico e dichiara il sindaco scadente decaduto.

 

E ora?

 

Grande spazio all’improvvisazione: il sindaco continua ad andare, a nome del Comune, al Consiglio del Porto, alcuni assessori, dopo anni che ne parlano e approvano, scoprono che la Metalmetron non è a vantaggio della collettività ma solo degli imprenditori che hanno comprato l’area per quattro soldi, altri scoprono che il PUC serve solo ai proprietari di aree acquistate a basso prezzo come industriali e trasformate dal PUC in alto valore come residenziali.

 

Il sindaco scadente dimostra un insospettato senso dell’umorismo quando in un’intervista vanta una città rifatta e cita 5 cose:

-         darsena: progetto impostato, avviato e quasi concluso da Gervasio;

-         pinacoteca: idem;

-         università: addirittura precedente a Gervasio;

-         stazione marittima: progetto impostato, avviato e realizzato dall’Autorità portuale (Sciutto, Becce);

-         Chiabrera: unico progetto di Ruggeri, infatti è ancora in alto mare.

 

Nei prossimi mesi dovremo confrontarci con le polpette avvelenate lasciate da Ruggeri alla giunta sopravvissuta. Tra gli altri:

-         il bilancio 2005 sta in piedi con la vendita di Via Cava: se non si fa salta tutto e dipende dal Ministero, non dal comune;

-         il Vecchio San Paolo è stato gestito in modo che non può più uscire dai tribunali, con un professore di filosofia che dà i voti sulla qualità dell’impiantistica;

-         l’enorme indebitamento del comune è stato portato a tasso variabile per cui se si avrà una crescita dei tassi dell’euro qui salta tutto quel poco che è rimasto di servizio ai cittadini.

 

Saranno mesi duri i prossimi perché il miglioramento indubbio raggiunto con l’uscita del sindaco scadente sarà bilanciato dai guai derivanti dalle prestazione degli assessori apprendisti stregoni euforici per la nuova libertà e dalle reazioni del papocchio delle elezioni regionali in cui Savona e alcuni partiti della maggioranza hanno molto da recuperare, nei confronti di Genova e dei DS.

 

La vera vittima sarà, ancora una volta, il cittadino savonese

                                                                                                          Roberto Cuneo