17 gennaio 2006
ATA 2006: una lettera di straordinaria follia
Il Direttore Generale di ATA, Ing. Pirola ha scritto al Comune una lettera intitolata: 2005 Un anno di ordinaria follia. In questa lettera descrive i vandalismi cui ha dovuto mettere rimedio l’ATA. E’ un elenco impressionante che mette sotto accusa i cittadini ed il Comune incapace di fronteggiare l’emergenza vandali.
Di fronte ad un elenco così impressionante mi rammarico che Savona non abbia mai voluto avere una strategia di contenimento mediante videocamere, cosa da me richiesta, anche tenendo conto di un apposito finanziamento approvato dalla Giunta Regionale di Biasotti (come fatto in moltissime altre città, che hanno migliorato molto questo aspetto della convivenza civile).
Ciò però che colpisce della lettera dell’ATA è che il lungo elenco è utilizzato dall’azienda per giustificare strumentalmente la bassa qualità del servizio. Pirola infatti dice che, poiché l’ATA ha un pagamento annuo fisso, i soldi (e le risorse) che sono necessari per rimediare ai vandalismi, sono sottratti ai servizi normali.
Si tratta di un ragionamento folle: poiché mi rompono una panchina allora io pulirò meno la strada!!! Cioè il cittadino paga il danno con un danno peggiore. E poi chi mi dice che sia vero? Chi mi dice che si smette di lavare i portici perché c’è da riparare uno scivolo? Cosa c’entra?
ATA non può dare un pessimo servizio, molto costoso e si impegna nel costruirsi alibi fasulli. E l’Assessore Casaccia, accetta di farsi prendere in giro o non se ne accorge nemmeno?
ATA deve rispettare il contratto di servizio (cosa che non fa), il Comune deve controllare il livello di servizio (cosa che non fa) e l’impegno delle forze dell’ordine, tra loro coordinate, deve essere tale da affrontare il costume perverso vandalico. I costi dei vandalismi non devono essere nascosti nel mega budget di ATA (che paga tutto e niente) ma devono emergere ed essere sostenuti specificamente in modo da rendere i cittadini coscienti del costo della pigra tolleranza irresponsabile, di cui un’amministrazione disattenta diventa un complice più che una vittima.
Roberto Cuneo