Padre Ireneo Affò

Ritratto di Padre Ireneo Affò, inciso dal Rosaspina da un dipinto del TurchiLa vita del P. Ireneo Affò si svolse nella seconda metà del Settecento. Nacque in Busseto da Pietro e Francesca Delle Donne il 10 Dicembre 1741, e nel Battesimo fu chiamato Davide. Nella sua fanciullezza si divertiva "per natural genio" a dipingere ed a comporre versi. Fino al tredicesimo anno di età frequentò le scuole di Soragna. Poi studiò lettere e filosofia in Busseto presso i tanto benemeriti Padri Gesuiti, sotto la guida dei quali formò la base della sua cultura storico-letteraria. Ebbe stretta amicizia con il Dott. Buonafede Vitali, che divenne il suo mecenate. A 17 anni era già socio dell'Accademia dei «Pastori Emoni». I1 suo primo lavoro, letto in pubblica adunanza, fu una canzone in lode di Maria Vergine Assunta in cielo. Poco più tardi compose un poemetto intitolato « La fuga del mondo », nel quale descrive la sua chiamata allo stato religioso. Infatti nel 1761, superate varie difficoltà, veniva accettato a Bologna tra i Francescani Osservanti. Il 28 Giugno del medesimo anno vestiva l'abito del Poverello di Assisi, in Busseto, ed ivi compiva l'anno di Noviziato, assumendo il nome di Fra Ireneo Gian Maria di S. Luigi.
Studiò Sacra Teologia nel Convento della Santissima Annunziata a Bologna. L'Affò aveva una intelligenza elettissima ed una memoria prodigiosa. Il periodo delle vacanze lo dedicava alla consultazione di libri e di manoscritti. Ancora studente compose una nuova lezione dell'opera di Sebastiano Chiesa S. J. (1763) e due tesi accademiche: « Duplicem Hanc ex Universa Philosophia Dissertationem publice propugnandam suscipit Fr. Irenaeus de Buxeto, almae Observantis Provinciae Bononiensis Filius et in Generali Sanctissimae Annuntiationis Bononiae Lyceo Philosophiae Auditor » - Bononiae, Typis Laelii a Vulpe, 1763. È dello stesso periodo una dissertazione letta in pubblica adunanza: « In pubblicam dissertationem dicatam primariis Patribus almae Observantis Provinciae Praefatio » - Bononiae, Typis Joannis Baptistae Sassi, 1763.
Ordinato Sacerdote, con l'ubbidienza dei Superiori tornò a Busseto. Amava profondamente la sua terra nativa. Nel 1767 fu trasferito a Parma, avendo ottenuto quella cattedra di Filosofia nel pubblico concorso vinto in Ferrara. Tale occasione gli ispirò il poemetto: « II concorso di Filosofia ». La profondità della sua dottrina e la serietà del suo insegnamento, attirarono l'attenzione del Duca Ferdinando di Borbone e del Teatino Padre Paciaudi; e da costoro fu nominato Professore nel pubblico Liceo di Guastalla, ove rimase per 10 anni consecutivi.
La nuova residenza segna una data importante nella vita del P. Ireneo Affò, per la maggiore possibilità di attendere completamente allo studio e di fare ricerche di carattere storico.
Nel 1770, con nuovi statuti e regolamenti, fa risorgere in Guastalla l'Accademia degli Inesperti. Il ritmo del suo lavoro va aumentando di giorno in giorno. Esplora una enorme quantità di documenti negli archivi pubblici e privati, in Guastalla e fuori; e, da ultimo, anche l'archivio segreto dei Principi Gonzaga. Frutto di questi diligenti studi sono le seguenti opere
1) Vita di Mons. Persio Caracci Vescovo di Larino. Parma, Carmignani, 1771.
2) Della vera origine di Guastalla - Dissertazione. Guastalla 1773
3) Antichità e pregi della Chiesa Guastallese. Ragionamento istorico-critico. Parma, Stamperia Reale, 1774.
4) Apoteosi d'Iblindo Pastor Arcade. Guastalla, Stamperia Comunale, 1775.
5) L'Orfeo. Tragedia di M. Angelo Poliziano tratta per la prima volta da due vetusti Codici ed alla sua integrità e perfezione ridotta ed illustrata. Venezia, Giovanni Vitto, 1776.
6) Dedica a Caterina Canossa - Torelli e Discorso Preliminare alle Rime di Gaetana Secchi - Ronchi. Guastalla, Tip. Luigi Allegri e Comp., 1776.
7) Notizie degli Scrittori celebri di Correggio, scritte da Girolamo Colleoni e pubblicate a cura dell'Affò. Guastalla 1776.
8) De' Cantici Volgari di San Francesco d'Assisi - Dissertazione. Guastalla, Tip. Luigi Allegri e Comp., 1777.
9) Dizionario precettivo critico ed istorico della Poesia Volgare. Parma, Carmignani, 1777 - II Edizione, Milano, Silvestri, 1824.
10) Frammenti di antica Cronaca Parmigiana dall'anno 1325 all'anno 1329 di anonimo autore, per la prima volta data in luce dal P. Ireneo Affò. (Nella Continuazione del «Nuovo Giornale de' Letterati d'Italia» diretto da Girolamo Tiraboschi, Modena, 1777, Tomo XII).
11) Vita del Beato Giovanni Buralli da Parma, VII Generale dell'Ordine de' Minori. Parma, Stamperia Reale, 1777.
12) Saggio degli errori sparsi nella «Parma Accademica» del Signor Ab. Paolo Luigi Gozzi. Guastalla 1778.

Per quanto gradita fosse la dimora in Guastalla, il P. Affò aveva comunque lo sguardo fisso verso Parma dove poteva avere più largo campo di studi. Nonostante questo vivo desiderio, dignitosamente, ricusò una cattedra di Fisica, offertagli dal P. Andrea Mazza, non sentendosi adatto a tale insegnamento. Solo nel 1778 per opera del suo amico P. Paolo Maria Paciaudi, veniva richiamato a Parma e destinato dal Sovrano a Vice Bibliotecario della Palatina, con l'incarico di Professore onorario di Storia nella Regia Università.
La nuova carica riuscì singolarmente proficua alle sue ricerche. Infatti egli incominciò subito ad occuparsi della storia parmense; e potè, coi larghi mezzi di studio che gli forniva la biblioteca, riesaminare la storia di Guastalla ed i suoi lavori sui Gonzaga.
Nel 1780 venne nominato Definitore Provinciale. In quel periodo di tempo il Conte di Firmian lo invitò ad assumere la carica di Prefetto Imperiale alla biblioteca di Brera. Ma il P. Ireneo rifiutò la onorifica offerta, grato ai suoi protettori, e, soprattutto, perchè era assorto interamente nei suoi studi sulla storia di Parma e di Guastalla. Per questo lavoro intraprese, con grande gioia, un viaggio di esplorazione di documenti fino a Napoli; viaggio che gli riuscì molto fruttuoso per le liete accoglienze che ebbe nelle città di Firenze, Pisa, Venezia, Roma e Napoli, visitate nel 1781-1782. Ritornò con il materiale necessario per terminare i suoi studi. Nel 1785, morto il P. Paciaudi, subentrò nel posto di Bibliotecario della Palatina di Parma: incarico che tenne fino alla morte.
Tre anni (1785-1787) gli furono assorbiti dalla stampa della Storia di Guastalla; dieci anni (1788-1797) dai poderosi lavori della Storia di Parma e degli Scrittori Parmensi. Accanto a queste opere veramente monumentali, egli diede alle stampe anche molti altri volumi. Ecco l'elenco sommario delle principali opere
1) Vita di Baldassarre Molossi da Casalmaggiore, detto Tranquillo, poeta latino. Parma, Carmignani, 1779.
2) Memorie della Vita e delle Opere del Conte Pomponio Torelli. (Nella Continuazione del « Nuovo Giornale de' Letterati d'Italia » diretto da Girolamo Tiraboschi, Modena, 1779, Tomo XVIII).
3) Vita del Cavaliere Bernardino Marliani, mantovano. Parma, Carmignani, 1780.
4) Vita di Luigi Gonzaga detto Rodomonte, coll'aggiunta delle sue rime. Parma, Carmignani, 1780.
5) Vita di Vespasiano Gonzaga Duca di Sabbioneta. Parma, Carmignani, 1780.
6) Memorie della Vita di Donna Ippolita Gonzaga Duchessa di Mondragone. (Nella « Raccolta Ferrarese di Opuscoli Scientifici e Letterari », edita dall'Abate Antonio Meloni di Cento, Venezia, Coleti, 1780, Tomo VI). Una seconda Edizione uscì a Guastalla, Tip. Luigi Costa e Comp., 1781.
7) Memorie della Vita e degli Studi del Card. Sforza Pallavicino. Venezia Coleti, 1781. Estratte dal Tomo V della « Raccolta Ferrarese di Opuscoli Scientifici e Letterari » diretta dall'Abate Antonio Meloni. Ripubblicate dallo Zaccaria nel Tomo I della sua « Istoria del Concilio di Trento » , 1792-1797. Una IV Edizione uscì in Parma, Stamperia Reale, 1794.
8) Memorie di Taddeo Ugoleto, parmigiano. Parma, Stamperia Reale, 1781.
9) Vita di Donna Giulia Gonzaga. (Nella « Raccolta Ferrarese di Opuscoli Scientifici e Letterari » edita dall'Abate Antonio Meloni, Venezia, 1781, Tomo VIII). Rifusa dall'Autore e posta per prima nelle « Memorie di tre celebri Principesse della Famiglia Gonzaga » , pubblicate nel 1787.
io) Delle Zecche e Monete di tutti i Principi di Casa Gonzaga che fuori di Mantova signoreggiarono. Bologna, Lelio Della Volpe, 1782.
11) Vita di Monsignore Bernardino Baldi da Urbino, primo Abate di Guastalla. Parma, Carmignani, 1783.
12) Vita di Frate Elia, I° Ministro Generale de' Francescani. Parma, Carmignani, 1783. Il Edizione, Parma, Giacomo Blanchon, 1819.
13) Apologia del pio esercizio della Via Crucis opposta alle censure del P. Giuseppe Maria Puiati, Monaco Cassinese. Parma, Carmignani, 1783.
14) Vita del graziosissimo pittore Francesco Mazzola, detto il Parmigiano. Venezia, Coleti, 1783. (Nella « Raccolta Ferrarese di Opuscoli Scientifici e Letterari » diretta dall'Abate Antonio Meloni, Venezia 1783. Tomo XIII). II Edizione ampiamente rifusa e aumentata, Parma, Carmignani, 1784.
15) Compendio istorico della Vita del B. Giovanni da Salerno dell'Ordine de' Predicatori, discepolo del Patriarca San Domenico e Fondatore del Convento di Santa Maria Novella di Firenze. Parma, Stamperia Reale, 1784.
16) Cronichetta Parmigiana (Nel « Diario Parmigiano » edito dal Carmignani dall'anno 1784 al 1798 in Parma).
17) Vita del B. Orlando de' Medici, eremita, con la Storia del suo Culto in Busseto. Parma, Stamperia Reale, 1784.
18) Compendio della Vita della B. Stefana Quinzani degli Orci Nuovi, monaca, Fondatrice del Monastero di San Paolo in Soncino, con Appendice di Documenti appartenenti alla Vita ed al Culto della Beata. Parma, Stamperia Reale, 1784.
19) Memorie di Alberto e di Obizzo Sanvitale, Vescovi di Parma nel secolo XIII. Venezia, Coleti, 1784. (Nella « Raccolta Ferrarese di Opuscoli Scientifici e Letterari » diretta dall'Abate Antonio Meloni, Venezia, Coleti, 1784, Tomo XX).
20) Vita di Monsignor Giangirolamo Rossi de' Marchesi di S. Secondo, Vescovo di Pavia. Parma, Carmignani, 1785.
21) Vita del B. Pietro Geremia da Palermo dell'Ordine dei Predicatori. Parma, Stamperia Reale, 1785.
22) Storia della Città e Ducato di Guastalla. Guastalla, Salvatore Costa e Comp., Tomo I, 1785; Tomo Il, 1786; Tomo III, 1787; Tomo IV, 1787.
23) Prefazione e preambolo alla versione italiana fatta dal Conte Bernieri, della tragedia « Il Cristo » di Coriolano Martirano Vescovo di Cosenza; premessa al testo latino. Parma, Bodoni, 1786.
24) Vita della B. Orsolina da Parma. Parma, Stamperia Reale, 1786.
25) Relazione del solenne ricevimento negli Ordini di San Michele e dello Spirito Santo di S.A.R. il Principe Ereditario di Parma, Don Lodovico di Borbone. Parma, Stamperia Reale, 1787.
26) Memorie storico - critiche del B. Martino da Parma, Vescovo di Mantova. Parma, Carmignani, 1787.
27) Memorie di tre celebri Principesse della Famiglia Gonzaga. Parma, Carmignani, 1787.
28) La Zecca e la Moneta parmigiana illustrata. Parma, Carmignani, 1788.
29) Vita di S. Bernardo degli Uberti, Abate Generale di Vallombrosa, Cardinale e Vescovo di Parma. Parma, Carmignani, 1788.
30) Memorie degli Scrittori e Letterati di Parma. Parma, Stamperia Reale, Tomo h 1789; Tomo 11, 1789; Tomo III, 1791; Tomo IV, 1793; Tomo V, 1797.
31) Discorso intorno all'antichità, progressi, vicende e ristabilimento delle Scuole di Parma. (E' premesso al Tomo I delle «Memorie degli Scrittori e Letterati di Parma», 1789). Ristampato in Parma, Tipografia Ferrari, 1873.
32) Discorso sulla dimora del Petrarca a Parma. (Premessa al Tomo II delle « Memorie degli Scrittori e Letterati di Parma », 1789).
33) Illustrazione di un antico piombo del Museo Borgiano di Velletri, con appendice di documenti. Parma, Carmignani, 1790.
34) Note ai Commentari del Cardinale Scipione Gonzaga. (Inviate al Marchese Valenti Gonzaga, fratello del Cardinale,
che, lui morto, fattale dal Marotti tradurre in latino e insieme a un quarto volume da questi aggiuntovi con altre annotazioni, riveduto il tutto dall'Affò, pubblicò in Roma nel 1791).
35) Saggio di Memorie su la Tipografia Parmense del secolo XV. Parma, Stamperia Reale, 1791.
36) Storia della Città di Parma. Parma, Carmignani, Tomo I, 1792; Tomo II, 1793; Tomo III, 1793; Tomo IV, 1795.
37) Discorso su le Accademie di Parma. (Premesso al Tomo IV delle « Memorie degli Scrittori e Letterati di Par
ma», 1793).
38) Osservazioni sul genio dei Landiranesi per la pittura di Pietro Brandolesi. Padova, 1793.
39) Risposta dell'Autore della Vita di Fr. Elia Ministro Generale de' Minori, stampata in Parma nel 1783, alla Lettera dell'Anonimo Pisano (P. Anton Felice Mattei M. C.) pubblicata in Pisa quest'anno 1793, dopo il giudizio proferito su ambedue gli Opuscoli dai Signori Giornalisti di Pisa. Parma, Carmignani, 1793.
40) II Parmigiano Servitor di Piazza. Con notizie interessanti sulle pitture di Parma e catalogo delle principali. Parma, Carmignani, 1794.
41) Ragionamento sopra una Stanza dipinta dal celeberrimo Antonio Allegri, detto Correggio, nel Monastero di San Paolo. Parma, Carmignani, 1794.
42) Notizie intorno la Vita e le opere di Basinio de' Basini. Rimini, 1794. (Inserite anche nel Tomo II delle « Memorie degli Scrittori e dei Letterati di Parma », 1789).
43) Dedica della Egloga di Mons. Bernardino Baldi, Abate di Guastalla, «La madre di Famiglia» dall'Affò ristampata per le nozze Piovani-Zaccaria. (In fine ai «Componenti Poetici» pubblicati in Parma, Carmignani, 1794).
44) Ricerche storico - canoniche intorno la Chiesa, il Convento e la Fabbrica della Santissima Annunziata di Parma. Parma, Carmignani, 1796.
45) Memorie della Vita e degli Studi del P. Don Benedetto Bacchini Abate Cassinese. Parma, Stamperia Reale, 1797.
46) Manifesto per la pubblicazione della sua opera intitolata «Biblioteca de' Scrittori Parmigiani » (senza data di stampa).

Oltre gli innumerevoli componimenti poetici pubblicati vivente l'autore, oppure rimasti inediti (Cfr. Leonello Modona, Bibliografia del Padre Ireneo Affò, Parma, 1898, p. 81 e p. 121-128), ci sono anche queste opere postume degne di menzione:
1) Memorie Storiche di Colorno (Opera scritta dall'Affò nel 1780, come si ricava dall'autografo). Pubblicata a cura di Antonio Tarchioni, Parma, Fratelli Gozzi, 1800.
2) Diario del viaggio a Roma e Napoli nel 1781. Riprodotto da p. 1o6 a p. 114 nelle « Annotazioni » del Bramieri al1'«Elogio del Padre Affò » del P. Pompilio Pozzetti. II edizione stampata a Parma, Stamperia Gozzi, 1802.
3) Vita di Pier Luigi Farnese primo Duca di Parma Piacenza e Guastalla e Marchese di Novara. Pubblicata da Pompeo Litta, Milano, P. E. Giusti, 1821.
4) Albero genealogico dei Marchesi Lupi, preceduto da notizie intorno alla Terra ed ai Signori di Soragna. A p. 61 della « Appendice » al Tomo I della Storia di Parma, di Angelo Pezzana (Parma, Tipografia Ducale, 1827).
5) Vita di Fra Giordano da Rivalta. Bologna, Tip. Fava e Garagnani, 1867; a cura dell'Abate Luigi Barbieri.

I1 numero delle altre opere scritte dal P. Ireneo Affò, e rimaste inedite, è in verità assai elevato. E' del tutto impossibile dare qui l'elenco completo dei manoscritti e delle opere inedite, specie a carattere storico. Su questi punti è utilissima la consultazione dei seguenti autori: Angelo Pezzana, Vita del Padre Affò, nel Tomo VI delle «Memorie degli Scrittori e Letterati Parmigiani», Parma, Tipografia Ducale, 1825, p. 321-360; Leonello Modona, «Bibliografia di Padre Ireneo Affo», Parma, Tipografia Luigi Battei 1898, p. 101-120.

Se testimoni di provata fede non ne avessero trasmessa la memoria e se tuttora non parlassero le molteplici opere da lui scritte e stampate, oggi, per noi, a mala pena riuscirebbero credibili le incessanti fatiche che, per amore della scienza e della Chiesa, ebbe a sostenere l'Affò nel corso della sua non lunga vita. Mentre con tanta ammirevole e incredibile operosità il P. Ireneo lavorava nel campo della cultura, non dimenticava però i suoi doveri di Religioso e di Sacerdote.

Nel Giugno del 1789, con Breve Pontificio, fu dichiarato ex Definitore Generale onorario; ma nel 1791 veniva eletto Definitore Generale effettivo. E il 1 Settembre 1795, nel Capitolo Provinciale tenuto nel Convento della Santissima Annunziata in Bologna, i Padri Vocali lo elessero Ministro Provinciale: « Haec est electio Ministri Provincialis per PP. Vocales in hoc Conventu SS.mae Annuntiationis, Bononiae, capitulariter et legittime congregatos, die 1 Septembris an. 1795 rite celebrata; Praesidente in ea A.R.P. Iosepho Maria de Vico, Commissario Visitatore; in qua electione pro Provincialatu A.R.P. Irenaeus Affò de Buxeto habuit vota 39 » (Cfr. P. Giacinto Picconi Da Cantalupo, «Atti Capitolari della Minoritica Provincia di Bologna», Parma 1905, tomo 11, p. 233, 240).
Chinò il capo all'obbedienza, accettando il grave incarico, e seppe dedicare ottimamente le sue energie allo sviluppo ed all'incremento dell'intera Provincia. Con bontà e fermezza di Padre e di Pastore sostenne e rivendicò i diritti dell'Ordine, rinfrancò la disciplina, riordinò gli studi, arricchì le biblioteche conventuali, favori moltissimo la predicazione specie sotto la forma di Sante Missioni al popolo, divulgò le devozioni francescane e principalmente il pio esercizio della « Via Crucis ». Anche tra i gravi uffici, mantenne sempre la nativa sua affabilità e dolcezza.

Sulla fine del mese di Aprile 1797 si recò in visita canonica al Convento di Busseto. E presso un ammalato gravissimo, al quale, col conforto della parola sacerdotale, somministrò gli ultimi Sacramenti, contrasse il terribile morbo della febbre petecchiale. Il Dottor Buonafede Vitali, suo amico carissimo, fece tutto il possibile per conservare all'Ordine ed alle Lettere una vita così preziosa, ma ogni sforzo riuscì inutile. Il male contratto era inesorabile. Accolse dai Confratelli l'annuncio della sua fine senza minimamente turbarsi, e chiesti i Santi Sacramenti che ricevette con piissimo fervore e con serenità di mente, si addormentò nel Signore. Ognuno dei presenti notò il suo religioso fervore negli ultimi istanti. Era tutto raccolto in Dio. Erano le 11 antimeridiane del 14 Maggio 1797. Aveva varcato di cinque mesi i cinquantacinque anni di vita.

Il compianto dei Confratelli e dei letterati d'Italia fu grande.
Accademie e Istituti di Cultura commemorarono lo scomparso, poichè il P. Ireneo Affò apparteneva a 13 Accademie. Solenni riti di suffragio vennero celebrati in Parma ed a Busseto. Nella Chiesa di S. Maria degli Angeli a Busseto, per ricordo, fu eretto un monumento con la seguente iscrizione:

FR . IRENAEO. AFFO' . ORDINIS . MINORUM . EX . OBSERV.
A . PIO . VI . P . M . IN . XVIII . VIR . UNIVERSI . COETUS
CURATORES . COAPTATO . PROVINCIAE . BONONONIENS . MODERATORI
A . R . HISP. INF. FERDINANDO , BORBONIO . PARMENSI
BIBLIOTHECAE . PRAEFECTO . ASSUMPTO . IN . R. LYCEO
HISTORIAR . PROFESSORI . HONORARIO . ILLUSTRIORIBUS . ACCADEMIIS
SOCIO . PRUDENTIA . MORIBUS . DOCTRINA . INTER . SODALES
CONSPICUO . POLITIORIBUS . LITTERIS . HISTORICISQUE . MONUMENTIS
EDITIS . SPUD . ITALOS . CELEBRATO . MAIORA . PARANTI . MORTE
PRAEREPTO . DOLORE . ET . LUCTU . BONORUM .OMNIUM
CIVI . BENEMERENTI . SUIQUE . AMANTISSIMO . GRATA
CIVITAS . PATRUM . CONSULTO . M . H . P . C .

VIXIT . ANNOS . LV . MENSES . V . DIES . IV . DIEM . SUUM
FUNCTUS . IN . PATRIA . PRIDIE . ID . MAII . ANNO MDCCLXXXXVII.

Anche la cittadinanza di Busseto, nel 1915, ha voluto onorare il Padre Affò erigendogli un cippo marmoreo davanti alle scuole comunali per opera dello scultore Riccardo Monti. Insieme a Giuseppe Verdi, P. Ireneo Affò (1741-1797) è il figlio più illustre di Busseto. Fu per molti anni Prefetto della Regia Biblioteca di Parma, ricoperse importanti uffici nell'Ordine, si rese famoso per l'incredibile produzione di opere storiche e letterarie.

Sulla vita e sulle opere del P. Ireneo Affò, si riporta questo giudizio del Modona: «Tutti quanti gli storici, i letterati e gli eruditi d'Italia devono riconoscere nell'Affò un ingegno superiore, cui i loro studi dovranno sempre andare debitori di non lieve incremento. Le tre capitali sue opere: la Storia di Guastalla, la Storia di Parma e le Memorie degli Scrittori e Letterati Parmigiani, basterebbero da sole a procacciare fama imperitura a qualsiasi scrittore. Queste, a cui fanno degno riscontro le storie parziali di Colorno, di Brescello, di Reggiolo, pongono l'Affò nel numero se non dei sommi, certo dei più coscienziosi e benemeriti storiografi d'Italia; sicchè nel 1794 si pensò a lui quale il solo possibile continuatore degli Annali d'Italia, e gli eruditi di ogni parte d'Italia gliene fecero istanza, ch'egli modestamente rifiutò. Ebbe mente versatile e comprensiva, ingegno prontissimo a tutto: trattò i più svariati argomenti; scrisse di storia politica, letteraria, artistica ed ecclesiastica; si occupò di diplomatica, di sfragistica, di archeologia, di biografia e di bibliografia: ed in ognuno di tali rami, conviene pur riconoscerlo, segnò un avanzamento portandovi nuova luce e una dottrina, una giustezza di criteri, una imparzialità e soprattutto un amore intenso della verità, una instancabilità e diremmo quasi una incontentabilità di ricerca, quali anche oggi coi migliorati metodi di critica, molte volte invano si cerca. A tutte queste opere dell'Affò svariatissime ed importanti per argomento e per mole, è da aggiungere la estesissima sua corrispondenza epistolare che intrattenne ininterrottamente coi migliori e più chiari ingegni, letterati, storici, scienziati ed eruditi della sua epoca. Il Pezzana già calcolava che di tutte quelle lettere, autografe o in copia, si sarebbero potuti formare ben 2 grossi volumi. La sola Biblioteca di Parma possiede milletrecento lettere dell'Affò. Dal secolo XVI a pressochè tutto il secolo XVIII, la lettera fra scienziati ed eruditi, assumeva l'importanza ed era considerata un vero e proprio componimento letterario, destinato a vivere ed a restare testimonio dell'ingegno e del sapere di uno scrittore» (Cfr. Leonello Modona, Opera citata, p. 4-19).
Hanno scritto dell'Affò i seguenti autori:
- B. Vitali, In morte del Reverendissimo P. Ireneo Affò, Parma, Carmignani, 1797;
- P. Pozzetti, Elogio di Ireneo Affò, Il edizione con note dell'Avv. Luigi Bramieri, Parma, Stamperia Gozzi, 1802;
- A. Pezzana, Vita del Padre Ireneo Affò nel Tomo VI delle «Memorie degli Scrittori e Letterati Parmigiani», Parma, Tipografia Ducale, 1825;
- Prof. Tipaldo, Biografie di Italiani illustri, Venezia 1844, Tomo IX, fasc. 2 (quella del P. Affò pubblicata anche in estratto);
- F. Bellini, Cenni intorno alla vita e alle opere dell'Affò, Milano 1941;
- E. Seletti, La Città di Busseto, Milano, Tipografia Bortolotti, 1883, Tomo 11, p. 191 seg. e Tomo III, p. 167 seg.;
- L. Modona, Bibliografia di Padre Ireneo Affò Parma, Tipografia Luigi Battei, 1898;
- P. G. Picconi da Cantalupo, Serie Cronologico-Biografica dei Ministri e Picari Provinciali della Minoritica Provincia di Bologna, Parma 1908, p. 283-288;
- P. Feliciano Frzòp, P. Ireneo Affò Epistolografo, (Estratto dai Vol. VII e VIII dell'Arc. Stor. per le Prov. Parmensi, Parma, Officina Grafica Fresching, Anni 1942 e 1943);
- A. Giannini, Padre Ireneo Affò, Busseto, Tipografia Secchi, 1915;
- C. Frati, Le Lettere di Girolamo Tiraboschi a P. Ireneo Affò, Modena 1894-1895.

Il giorno 31 Maggio 1942 fu commemorato in Busseto il II Centenario della nascita di Padre Affò, presenti varie personalità del mondo della cultura. Guardiano del Convento in quel tempo era il Padre Eugenio Tosi, e la notizia ci è stata tramandata da lui. « Oggi è stato celebrato il II Centenario della nascita del P. Ireneo Affò, storico bussetano. Alle ore 9,30 è arrivata, qui in Chiesa nostra, la Sezione Parmense della Regia Deputazione di Storia patria per l'Emilia e Romagna composta dal presidente Prof. Arnaldo Barilli, dal Dott. On. Giuseppe Micheli, dai Professori Omero Masnovo, G. Lombardi, F. Lanzoni, Anguissola Nob. Carlo della Sezione di Piacenza, Attilio Rapetti, pure di Piacenza, dall'Arch. Arturo Pettorelli, dal Marchese Maurizio Corradi-Cervi Direttore dell'Archivio Comunale, dal Dott. Giorgio Monaco Direttore del Museo d'Antichità, dal Dott. Giovanni Masi Direttore della Biblioteca Palatina, dai soci Generale E. Boccaccia, Avv. F. Cocconi, Avv. A. Credali, Prof. G. Busolli, Dott. F. Zanetti. Erano pure presenti il Podestà ed il Segretario del Fascio del luogo in rappresentanza anche del Prefetto e del Federale di Parma, la Segretaria dei Fasci Femminili, il Vice Segretario del Fascio, il Dirigente la Consulta Combattenti, il Vice Comandante della Gil, il Comm. Dott. Angiolo Carrara-Verdi Presidente del Regio Conservatorio di Parma, l'Avv. Dott. Lino Carrara, il Colonnello Alberto Ghezzi, il Rag. Giuseppe Dovara ed altri. Hanno ascoltato la S. Messa ed hanno deposto una corona di alloro sulla tomba del Padre Ireneo Affò. Si sono quindi recati nel salone del Palazzo podestarile per la seduta commemorativa. Dei Religiosi vi hanno partecipato il Padre Salvatore Spada, venuto espressamente dal Convento della Santissima Annunziata di Parma, il P. Guardiano, il P. Vicario ed il P. Costanzo Grandi. Ha aperto la seduta il Presidente Prof. Barilli dichiarando i moventi che lo hanno indotto a tenere l'adunanza in onore di Ireneo Affò. Ha letto poi la sua relazione il Prof. Omero Masnovo facendo uno specchio generale del P. Affò nei suoi scritti. Fu fatto poi un sunto delle relazioni di Gaetano Gasperoni: « Gaetano Mariani e il P. Ireneo Affò » ; Maurizio Corradi-Cervi
« l'Affò romanista »; P. Feliciano Frzòp: « P. Ireneo Affò epistolografo»; Luisa Boni: « P. Ireneo Affò storico dell'arte e della letteratura » .
Alle 12,30 è stata chiusa l'adunanza » (Cfr. Cronaca del Convento di Busseto, libro III, n. 673).