Istituto Comprensivo Statale di San Marco dei Cavoti

Note sammarchesi

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Estratto dal CD-ROM “Incontriamoci a San Marco”

realizzato a conclusione delProgetto “Presi dalla Rete” dall'Istituto Comprensivo in convenzione con le Università di Padova e Salerno*.

 

 

ECONOMIA

 

L’economia di San Marco dei Cavoti si basa prevalentemente sull’agricoltura con coltivazioni di cereali, olivi, viti, tabacco.

All’agricoltura si affianca l’allevamento di bovini, suini, equini e ovini.

Altro prodotto locale tipico è il MIELE. Ma San Marco è soprattutto”il paese del TORRONE”, la cui produzione è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.

Le industrie presenti sono prevalentemente legate alle attività TESSILI e hanno migliorato l’economia del paese.

E’ ancora attivo l’artigianato con la lavorazione della pietra, del ferro battuto, del legno e del ricamo.

Una voce importante nell’economia del paese è il turismo in quanto San Marco offre: cultura, clima temperato, cucina e prodotti tipici ancora genuini, un suggestivo centro storico di origine medievale, interessanti risorse paesaggistiche, feste tradizionali e tanta ospitalità.

 

Miele

Le condizioni ambientali di San Marco dei Cavoti risultano estremamente favorevoli all’apicultura. La professionalità degli apicultori sammarchesi assicurano  la produzione di un miele di qualità superiore.

 

Torrone

Dolce apprezzato da tutti, il torrone di San Marco è una piacevole bontà dal profumo di mandorle e miele. La qualità e genuinità sono assicurate dal rispetto delle antiche ricette custodite con orgoglio e gelosamente dai produttori locali.

 

Tessile

Un settore produttivo emergente nelle attività locali è il tessile di confezioni.

Non rientra nella tradizione, ma si è, per così dire, “innestato” di recente nell’economia sammarchese in maniera naturale e spontanea, ampliando le attività, senza stravolgere le precedenti strutture.

La produzione è varia: jeans, felpe, tute, giacche, impermeabili…

Queste danno lavoro a svariate persone.

 

USI E COSTUMI

 La festa dei carri trae origine dal culto della SS. Vergine del Carmelo e si svolge la seconda domenica di Agosto.

In questo periodo il grano è stato raccolto e può essere usato per la costruzione dei carri.

L’antica statua della Vergine viene custodita gelosamente nella Chiesa del Carmine a cui fa capo l’omonima Confraternita, che ancora oggi si occupa della gestione della Chiesa e della festa.

La raccolta dei fondi, detta “questua”, per la realizzazione della festa, ha inizio qualche mese prima.

In passato l’offerta veniva fatta prevalentemente in natura, in particolare con il grano raccolto e donato dopo la trebbiatura.

Il giorno della festa i preparativi liturgici iniziano dalle prime ore della domenica con la vestizione della Madonna: gioielli, spille in oro, bracciali, orecchini, tutti ex voto, vengono appuntati sulle vesti della Vergine. 

Quando la statua è pronta viene portata in processione verso la Chiesa Madre,dove ha inizio la celebrazione liturgica.

Terminata la messa, la statua viene fatta sfilare in processione per le strade principali del paese, preceduta dai ”Carri di grano”.

In passato il carro più bello era quello così detto “pieno”, cioè quello più ricco di grano che si distingueva per quantità e qualità.

Il carro anticamente veniva trainato da una coppia di buoi, adornati con ghirlande di fiori e nastri.     

                       

* I docenti coinvolti nel progetto sono stati: DONATA VERZINO, LIA CERRITELLO, MARIA VITTORIA BARONE, GENOVEFFA COSTANZO, SANTA BONGO, ANNA PIETRAFESA, GIUSEPPINA DE CONNO, LUIGINA LA VISTA, IMMACOLATA CARPINELLI