Vuoi Salvarti l'Anima? Leggi Questa Pagina e
Recita la Coroncina della Divina Misericordia!
Gesù promette la morte in grazia di
Dio e la salvezza a chi recita questa coroncina.
Inoltre a chi la recita vengono espiati i peccati e non dovrà poi soffrire in purgatorio.
Fai conoscere questa pagina a più persone possibili
specialmente a chi vive nel peccato!
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La Divina Misericordia:
la Divina Misericordia trasmessa attraverso Santa Maria Faustina Kowalska:
- l'Immagine di Gesù Misericordioso;
- la Festa della Misericordia;
- la Coroncina alla Divina Misericordia;
- l'Ora della Misericordia;
- la Diffusione del Culto della Divina Misericordia.
Il 22 febbraio 1931 Gesù apparve, in Polonia, a
Suor Faustina Kowalska (beatificata il 30 aprile 2000) e le affidò il messaggio della
Devozione alla Divina Misericordia. Lei stessa così descrisse lapparizione:
Mi trovavo nella mia cella, quando vidi il Signore vestito di candida veste. Aveva
una mano alzata in atto di benedire; con laltra toccava la tunica bianca sul petto,
dal quale uscivano due raggi: uno rosso e laltro bianco. Dopo un istante,
Gesù mi disse: Dipingi un quadro secondo il modello che vedi, e scrivici sotto:
Gesù, io confido in Te! Desidero, inoltre che questa immagine sia venerata nella vostra
Cappella e in tutto il mondo. I raggi rappresentano il Sangue e lAcqua che
sgorgarono quando il mio Cuore fu trafitto dalla lancia, sulla Croce. Il raggio bianco
rappresenta lacqua che purifica le anime; quello rosso, il sangue che è la vita
delle anime. In unaltra apparizione Gesù le chiese listituzione della
festa della Divina Misericordia, esprimendosi così: Desidero che la prima domenica
dopo Pasqua sia la festa della mia Misericordia. Lanima, che in quel giorno si
confesserà e si comunicherà, otterrà piena remissione delle colpe e delle pene.
Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa.
"Ogni atto di venerazione della Divina Misericordia deve essere
un'espressione di fiducia e deve essere legato alla pratica della misericordia verso il
prossimo, se al devoto della Misericordia deve assicurare tutti quei benefici che Gesù ha
legato a tale devozione" (R., p. 19).
a) Venerazione dell'immagine di
Gesù Misericordioso
Il disegno essenziale di questo quadro è stato
mostrato a suor Faustina nella visione del 22 febbraio 1931 nella cella del convento di
Plock. "La sera, stando nella mia cella - scrive suor Faustina - vidi il Signore
Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire mentre l'altra toccava sul
petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l'uno
e l'altro pallido (...) Dopo un istante, Gesù mi disse, Dipingi un'immagine secondo
il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te (Q. I, p. 26). Tre anni
dopo a Vilnius Gesù ha spiegato il significato dei raggi: "I due raggi rappresentano
il Sangue e l'Acqua" (Q. I, p. 132). Non si tratta qui di un qualche effetto
artistico, ma di una simbologia del quadro estremamente profonda.
Agli elementi essenziali del quadro appartengono le parole poste in basso: "Gesù,
confido in Te". Gesù parlava di ciò già durante la prima apparizione a Plock e poi
a Vilnius: "Gesù mi ricordò (...) che queste tre parole dovevano essere messe in
evidenza" (Q. I, p. 138). Non si tratta qui del numero delle parole, ma del loro
senso integralmente legato al disegno e al contenuto del quadro.
Gesù ha definito un altro particolare di questo quadro, ha detto infatti: "Il Mio
sguardo da questa immagine è tale e quale al Mio sguardo dalla croce" (Q. I, p.
140). La questione dello sguardo non è dunque senza importanza, se lo stesso Gesù mette
l'accento su di essa, dando un significato a questo particolare. E qui incontriamo una
doppia interpretazione di questo desiderio di Gesù: alcuni - e tra loro don Sopocko -
leggono queste parole in modo realistico e dicono che lo sguardo deve essere diretto in
basso come dall'alto della croce; altri credono, che si tratti dello sguardo che esprime
la misericordia (tra loro padre J. Andrasz, il secondo direttore spirituale di suor
Faustina). A seconda di questa interpretazione sono sorte - si può dire - due
"scuole" di rappresentazione dell'immagine del Gesù Misericordioso: una ha il
suo modello nel dipinto di E. Kazimirowski, mentre la seconda nel dipinto di A. Hyla, del
santuario della Divina Misericordia a Cracovia.
Senza significato invece sembra essere la questione dell'altezza della mano destra. Don M.
Sopocko credeva che la mano dovesse essere alzata solo all'altezza della spalla. Nel
Diario invece troviamo solo questo: "La mano destra è alzata per benedire". E'
la cosa più importante, mentre invece se la mano è alzata all'altezza della spalla
oppure più in alto, non ha alcun significato per il contenuto del quadro.
Quale è il significato di questo quadro?
Il cosiddetto "luogo teologico" è stato indicato dallo stesso Gesù, legando la
benedizione del quadro e la sua pubblica venerazione alla liturgia della prima domenica
dopo Pasqua. La Chiesa legge in quel giorno il Vangelo sull'apparizione di Gesù risorto
nel Cenacolo e sull'istituzione del sacramento della penitenza (Gv 20, 19-29).
A questa scena del Cenacolo si sovrappone
l'avvenimento del Venerdì Santo: la crocifissione e la trafittura del Cuore di Gesù con
la lancia. "Entrambi i raggi uscirono dall'intimo della Mia misericordia, quando
sulla croce il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia" (Q. I, p.
132). Di questo scrive san Giovanni nel 19° capitolo del Vangelo. Gesù ha spiegato poi
che "il raggio pallido rappresenta l'Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso
rappresenta il Sangue che è la vita delle anime" (Q. I, p. 132). San Tommaso,
riferendosi ai Padri della Chiesa, unisce la simbologia dell'acqua e del Sangue con il
sacramento del battesimo e con l'Eucarestia, cosa che può essere riferita anche agli
altri sacramenti. "Alla luce del Vangelo di Giovanni - scrive don I. Rozycki -
l'acqua e il sangue (...) stanno a significare le grazie dello Spirito Santo, che ci sono
state donate per la morte di Cristo. I due raggi rappresentati sul dipinto di Gesù
Misericordioso possiedono questo stesso profondo significato" (R., p. 20).
L'immagine del Gesù Misericordioso spesso viene identificata come quella della Divina
Misericordia e giustamente poiché nella passione, morte e risurrezione di Cristo la
misericordia di Dio verso l'uomo si è rivelata con totale pienezza.
In cosa consiste il culto dell'immagine
della Divina Misericordia?
L'immagine occupa una posizione chiave in tutta
la devozione alla Divina Misericordia, poiché costituisce una visibile sintesi
degli elementi essenziali di questa devozione: esso ricorda l'essenza del culto,
l'infinita fiducia nel buon Dio e il dovere della carità misericordiosa verso il
prossimo. Della fiducia parla chiaramente l'atto che si trova nella parte bassa del
quadro: "Gesù, confido in Te". L'immagine che rappresenta la misericordia di
Dio deve essere per chiara volontà di Gesù un segno che ricordi l'essenziale dovere
cristiano, cioè l'attiva carità verso il prossimo. "Essa deve ricordare le esigenze
della Mia misericordia, poiché anche la fede più forte non serve a nulla senza le
opere" (Q. II, p. 278). La venerazione del quadro dunque consiste nell'unione di una
orazione fiduciosa con la pratica di atti di misericordia.
Le promesse legate alla venerazione
dell'immagine.
Gesù ha definito con molta chiarezza tre promesse:
- "L'anima che venererà questa immagine,
non perirà" (Q. I, p. 18): cioè ha promesso la salvezza eterna.
- "Prometto pure già su questa terra (...) la vittoria sui nemici" (Q. I, p.
18): si tratta dei nemici della salvezza e del raggiungimento di grandi progressi sulla
via della perfezione cristiana.
- "Io stesso la difenderò come Mia propria gloria" nell'ora della morte (Q. I,
p. 26): ha cioè promesso la grazia di una morte felice.
La generosità di Gesù non si limita a queste tre grazie particolari. Poich ha
detto: "Porgo agli uomini il recipiente, col quale debbono venire ad attingere le
grazie alla sorgente della misericordia" (Q. I, p. 141), non ha posto alcun limite
n al campo n alla grandezza di queste grazie e dei benefici terreni, che ci si
può aspettare, venerando con incrollabile fiducia l'immagine della Divina Misericordia.
La storia del quadro
Il primo quadro della Divina Misericordia fu
dipinto a Vilnius, nel 1934, dal pittore Eugenio Kazimirowski. Suor Faustina dette
personalmente le indicazioni al pittore. Quando il quadro fu terminato, non ne rimase
contenta e piangendo si lamentò con Gesù: "Chi Ti dipingerà così bello come
sei?". In risposta sentì: "Non nella bellezza dei colori n del pennello
sta la grandezza di questa immagine, ma nella Mia grazia" (Q. I, p. 136).
Questo dipinto per la prima volta è stato mostrato in pubblico e ha avuto pubblica
venerazione nel santuario della Madre della Misericordia a Ostra Brama il 26-28 aprile
1935. Ha suscitato grande interesse tra i fedeli e le sue riproduzioni negli anni della II
Guerra Mondiale sono state diffuse per iniziativa di don M. Sopocko. Oggi tale quadro è
venerato nella chiesa di Santo Spirito a Vilnius.
In tutto il mondo è però famoso il quadro di Lagiewniki, a Cracovia, dipinto da Adolf
Hyla. Il suo primo dipinto, offerto come ex-voto per la salvezza della famiglia durante la
guerra, è stato benedetto il 7 marzo 1943 e da allora nel santuario di Cracovia hanno
luogo pubbliche celebrazioni della Divina Misericordia. Il quadro tuttavia era troppo
grande e non entrava sull'altare, dove veniva collocato durante le funzioni alla Divina
Misericordia. Per questo motivo la superiora, madre Irena Krzylanowska ordinò al pittore
un secondo quadro, che per grandezza e forma entrasse all'interno dell'altare laterale. La
Domenica in Albis, il 16 aprile 1944, per la prima volta solennemente celebrata in quella
cappella in onore della Divina Misericordia, padre Juzef Andrasz S J benedisse il nuovo
quadro dipinto da Adolf Hyla. Esso rappresentava Gesù Misericordioso sullo sfondo di un
prato e di cespugli. Nel 1954 A. Hyla ha ridipinto lo sfondo del quadro con un colore
scuro e sotto i piedi di Gesù ha dipinto un pavimento.
Anche se l'immagine del Gesù Misericordioso della cappella di Cracovia - Lagiewniki non
era, storicamente parlando, il primo quadro, neanche nelle cappelle della congregazione,
fu proprio esso ad essere famoso per le grazie, mentre le sue copie e riproduzioni sono
state diffuse in tutto il mondo. Così doveva avverarsi il desiderio di Gesù, pronunciato
già durante la prima apparizione a Pcock: "Desidero che questa immagine venga
venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero" (Q. I, p. 26).
b) La festa della Misericordia
E' la più importante di tutte le forme di
devozione alla Divina Misericordia. Gesù parlò per la prima volta del desiderio di
istituire questa festa a suor Faustina a Pcock nel 1931, quando le trasmetteva la sua
volontà per quanto riguardava il quadro: "Io desidero che vi sia una festa della
Misericordia. Voglio che l'immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente
benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della
Misericordia" (Q. I, p. 27). Negli anni successivi - secondo gli studi di don I.
R¢zycki - Gesù è ritornato a fare questa richiesta addirittura in 14 apparizioni
definendo con precisione il giorno della festa nel calendario liturgico della Chiesa, la
causa e lo scopo della sua istituzione, il modo di prepararla e di celebrarla come pure le
grazie ad essa legate.
La scelta della prima domenica dopo Pasqua ha un suo profondo senso teologico: indica lo
stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la festa della Misericordia,
cosa che ha notato anche suor Faustina: "Ora vedo che l'opera della Redenzione è
collegata con l'opera della Misericordia richiesta dal Signore" (Q. I, p. 46). Questo
legame è sottolineato ulteriormente dalla novena che precede la festa e che inizia il
Venerdì Santo.
Gesù ha spiegato la ragione per cui ha chiesto l'istituzione della festa: "Le anime
periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione (...). Se non adoreranno la Mia
misericordia, periranno per sempre" (Q. II, p. 345).
La preparazione alla festa deve essere una novena, che consiste nella recita, cominciando
dal Venerdì Santo, della coroncina alla Divina Misericordia. Questa novena è stata
desiderata da Gesù ed Egli ha detto a proposito di essa che "elargirà grazie di
ogni genere" (Q. II, p. 294).
Per quanto riguarda il modo di celebrare la festa Gesù ha espresso due desideri:
- che il quadro della Misericordia sia quel giorno solennemente benedetto e pubblicamente,
cioè liturgicamente, venerato;
- che i sacerdoti parlino alle anime di questa grande e insondabile misericordia Divina
(Q. II, p. 227) e in tal modo risveglino nei fedeli la fiducia.
"Sì, - ha detto Gesù - la prima domenica
dopo Pasqua è la festa della Misericordia, ma deve esserci anche l'azione ed esigo il
culto della Mia misericordia con la solenne celebrazione di questa festa e col culto
all'immagine che è stata dipinta" (Q. II, p. 278).
La grandezza di questa festa è
dimostrata dalle promesse:
- "In quel giorno, chi si accosterà alla
sorgente della vita questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene"
(Q. I, p. 132) - ha detto Gesù. Una particolare grazia è legata alla Comunione ricevuta
quel giorno in modo degno: "la remissione totale delle colpe e castighi". Questa
grazia - spiega don I. Rozycki - "è qualcosa di decisamente più grande che la
indulgenza plenaria. Quest'ultima consiste infatti solo nel rimettere le pene temporali,
meritate per i peccati commessi (...). E' essenzialmente più grande anche delle grazie
dei sei sacramenti, tranne il sacramento del battesimo, poiché la remissione delle
colpe e dei castighi è solo una grazia sacramentale del santo battesimo. Invece nelle
promesse riportate Cristo ha legato la remissione dei peccati e dei castighi con la
Comunione ricevuta nella festa della Misericordia, ossia da questo punto di vista l'ha
innalzata al rango di "secondo battesimo". E' chiaro che la Comunione ricevuta
nella festa della Misericordia deve essere non solo degna, ma anche adempiere alle
fondamentali esigenze della devozione alla Divina Misericordia" (R., p. 25). La
comunione deve essere ricevuta il giorno della festa della Misericordia, invece la
confessione - come dice don I. Rozycki - può essere fatta prima (anche qualche giorno).
L'importante è non avere alcun peccato.
Gesù non ha limitato la sua generosità solo a questa, anche se eccezionale, grazia.
Infatti ha detto che "riverserà tutto un mare di grazie sulle anime che si
avvicinano alla sorgente della Mia misericordia", poiché "in quel giorno
sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima
abbia paura di accostarsi a Me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto" (Q.
II, p. 267). Don I. Rozycki scrive che una incomparabile grandezza delle grazie legate a
questa festa si manifesta in tre modi:
- tutte le persone, anche quelle che prima non nutrivano devozione alla Divina
Misericordia e persino i peccatori che solo quel giorno si convertissero, possono
partecipare alle grazie che Gesù ha preparato per la festa;
- Gesù vuole in quel giorno regalare agli uomini non solo le grazie salvificanti, ma
anche benefici terreni - sia alle singole persone sia ad intere comunità;
- tutte le grazie e benefici sono in quel giorno accessibili per tutti, a patto che siano
chieste con grande fiducia (R., p. 25-26).
Questa grande ricchezza di grazie e benefici non è stata da Cristo legata ad alcuna altra
forma di devozione alla Divina Misericordia.
Numerosi sono stati gli sforzi di don M. Sopocko affinchè questa festa fosse
istituita nella Chiesa. Egli non ne ha vissuto però l'introduzione. Dieci anni dopo la
sua morte, il Card. Franciszek Macharski con la Lettera Pastorale per la Quaresima (1985)
ha introdotto la festa nella diocesi di Cracovia e seguendo il suo esempio, negli anni
successivi, lo hanno fatto i vescovi di altre diocesi in Polonia.
Il culto della Divina Misericordia nella prima domenica dopo Pasqua nel santuario di
Cracovia - Lagiewniki era già presente nel 1944.
La partecipazione alle funzioni era così
numerosa che la Congregazione ha ottenuto l'indulgenza plenaria, concessa nel 1951 per
sette anni dal Card. Adam Sapieha. Dalle pagine del Diario sappiamo che suor Faustina fu
la prima a celebrare individualmente questa festa, con il permesso del confessore.
c) La coroncina alla Divina Misericordia
Questa preghiera era stata dettata a suor
Faustina da Gesù il 13 e il 14 settembre 1935 a Vilnius. Nella sua cella ha avuto la
visione di un angelo, venuto a castigare la terra per i peccati. Quando ha visto questo
segno dell'ira di Dio ha cominciato a chiedere all'angelo di attendere ancora
poiché il mondo avrebbe fatto penitenza. Quando però si è trovata al cospetto
della Santissima Trinità non ha avuto il coraggio di ripetere la supplica. Solo quando
nell'anima ha sentito la forza della grazia di Gesù ha cominciato a pregare con le parole
che ha udito interiormente (erano le parole della coroncina alla Divina Misericordia) e
allora ha visto che il castigo è stato allontanato dalla terra. Il mattino dopo, entrata
in cappella, Gesù ancora una volta le ha insegnato con esattezza come bisogna recitare
questa preghiera. (Q. I, p. 192 - Q. I, p. 193).
Don I. Ruzycki spiegando il contenuto della coroncina dice che in essa offriamo a Dio
Padre "il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità" di Gesù Cristo, Figlio di
Dio, cioè la Sua Divina Persona e la Sua Umanità, non la stessa natura di Dio, che è
comune al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo e come tale non può essere offerta a Dio
Padre. Possiamo invece offrire tutta la Persona del Figlio di Dio Incarnato, poiché
Egli stesso "ha dato se stesso per noi quale offerta e sacrificio" (Ef 5,2).
Recitando la coroncina ci uniamo all'offerta di Gesù fatta sulla croce "in
espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero". In essa offriamo a Dio
Padre il Suo Amatissimo Figlio e dunque ci appelliamo al "motivo più forte per
essere esauditi da Dio" (R., p. 27).
Sui grani dell'Ave Maria del Rosario ripetiamo: "Per la Sua dolorosa passione abbi
misericordia di noi e del mondo intero", che significa - secondo lo spirito della
devozione - appellarsi non tanto alla riparazione fatta da Cristo sulla croce, quanto alla
Sua misericordia, che vuole offrirsi agli uomini.
La recita di questa preghiera è anche un atto di misericordia, poiché in essa
chiediamo "la misericordia per noi e per il mondo intero". Il pronome
"noi" sta a significare, secondo la spiegazione di don I. Rozycki, la persona
che recita la preghiera e coloro per i quali desidera o è obbligata a pregare. Invece
"il mondo intero" - sono tutte le persone che vivono sulla terra e le anime che
soffrono in purgatorio.
La formula della coroncina è destinata alla recita comunitaria o individuale, senza
differenza, e perciò non bisogna cambiare n le persone dei verbi n aggiungere
altre parole. La trasformazione invece delle parole nell'espressione: "mondo
intero" a "tutto il mondo" è corretta, perché in nulla cambia il
testo della coroncina ed è più esatta nella lingua polacca.
Gesù ha legato alla recita di questa coroncina una promessa generale e promesse
particolari. La promessa generale dice: "Per la recita di questa coroncina Mi piace
concedere tutto ciò che Mi chiederanno" (Q. V, p. 508). "Con essa - ha detto
un' altra volta Gesù - otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla Mia
volontà" (Q. VI, p. 568). La volontà di Dio è espressione del Suo amore per
l'uomo, dunque tutto ciò che è in disaccordo con essa o è un male o è dannoso e non
può essere dispensato neanche da Padre migliore.
Le promesse particolari riguardano l'ora
della morte:
"Chiunque la reciterà otterrà tanta
misericordia nell'ora della morte. (...) Anche se si trattasse del peccatore più
incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della Mia infinita
misericordia" (Q. II, p. 263). Si tratta qui della grazia della conversione e di una
morte nel timore di Dio e nello stato di grazia. La grandezza della promessa consiste nel
fatto che condizione per ottenere la grazia è recitare almeno una volta tutta la
coroncina così come Gesù l'ha chiesto con fiducia, umiltà e dolore per i peccati. La
stessa grazia - di conversione e remissione dei peccati - sarà ricevuta dagli
agonizzanti, se altri accanto al loro letto la reciteranno.
Gesù ha fatto notare tre condizioni
necessarie perché le preghiere in quell'ora siano esaudite:
- la preghiera deve essere diretta a Gesù e
dovrebbe aver luogo alle tre del pomeriggio;
- deve riferirsi ai meriti della Sua dolorosa passione.
"In quell'ora - dice Gesù - non rifiuterò nulla all'anima che Mi prega per la Mia
Passione" (Q. IV, p. 440). Bisogna aggiungere ancora che l'intenzione della preghiera
deve essere in accordo con la volontà di Dio, e la preghiera deve essere fiduciosa,
costante e unita alla pratica della carità attiva verso il prossimo, condizione di ogni
forma del culto della Divina Misericordia.
d) Lora della Misericordia
Nellottobre 1937 a Cracovia, in
circostanze non meglio specificate da Suor Faustina, Gesù ha raccomandato di onorare
lora della propria morte, che lui stesso ha chiamato "unora di grande
misericordia per il mondo intero" (Q. IV pag. 440). "In quellora ha
detto successivamente fu fatta grazia al mondo intero, la misericordia vinse la
giustizia" (Q V, pag. 517).
Gesù ha insegnato a suor Faustina come
celebrare lora della Misericordia e ha raccomandato di:
invocare la misericordia di Dio per tutto il
mondo, soprattutto per i peccatori;
meditare la Sua passione, soprattutto labbandono nel momento dellagonia e, in
quel caso ha promesso la grazia della comprensione del suo valore.
Consigliava in modo particolare: "in quellora cerca di fare la Via Crucis, se i
tuoi impegni lo permettono e se non puoi fare la Via crucis entra almeno per un momento in
cappella ed onora il mio Cuore che nel SS.mo Sacramento è pieno di misericordia. E se non
puoi andare in cappella, raccogliti in preghiera almeno per un breve momento là dove ti
trovi" (Q V, pag. 517).
Gesù ha fatto notare tre condizioni
necessarie perché le preghiere in quellora siano esaudite:
la preghiera deve essere diretta a Gesù e
dovrebbe aver luogo alle tre del pomeriggio;
deve riferirsi ai meriti della Sua dolorosa passione.
"In quellora dice Gesù non rifiuterò nulla allanima che
Mi prega per la Mia Passione" (Q IV, pag. 440). Bisogna aggiungere ancora che
lintenzione della preghiera deve essere in accordo con la Volontà di Dio, e la
preghiera deve essere fiduciosa, costante e unita alla pratica della carità attiva verso
il prossimo, condizione di ogni forma del Culto della Divina Misericordia
e) Diffusione del culto della Divina Misericordia
Parlando delle forme di devozione alla Divina
Misericordia don I. Rozycki menziona anche la diffusione del culto della Misericordia,
poiché anche a questa forma sono legate promesse. A tutti promette protezione
materna durante l'intera esistenza e "tutte le anime che adoreranno la Mia
misericordia e ne diffonderanno il culto (...) queste anime nell'ora della morte non
avranno paura. La Mia misericordia le proteggerà in quell'ultima lotta" (Q. V, p.
508).
A tutti sono dirette dunque due
promesse:
- la prima riguarda la protezione materna in
tutta la vita,
- la seconda riguarda l'ora della morte.
Un particolare invito Gesù rivolge ai sacerdoti assicurando che "i peccatori
induriti si inteneriranno alle loro parole, quando essi parleranno della Mia sconfinata
misericordia e della compassione che ho per loro nel Mio Cuore" (Q. V, p. 504).
Gesù non definisce - oltre all'omelia - altri modi di diffusione del culto della
Misericordia, dunque essi possono essere intesi abbastanza largamente. Essere apostolo
della Misericordia di Dio significa innanzitutto dare testimonianza di vita nello spirito
di fiducia in Dio e di misericordia verso il prossimo. Tale esempio ci ha lasciato suor
Faustina, esempio che attira gli altri alla fiducia totale in Dio infinitamente buono e
onnipotente, e a fare atti di carità verso il prossimo.
f) L'Apostolato della Divina Misericordia
Nel Diario di suor Faustina si parla anche della
questione della cosiddetta "nuova congregazione". Da una lettura superficiale
degli appunti dell'Apostola della Divina Misericordia si potrebbe dedurre che Gesù le ha
chiesto la fondazione di una congregazione, a cui ha affidato il compito di proclamare e
chiedere la misericordia di Dio per il mondo intero. Un'analisi più profonda degli
scritti di suor Faustina porta invece alla conclusione che non si tratta qui di una nuova
congregazione, ma di un grande gruppo di apostolato nello spirito della devozione alla
Divina Misericordia, apostoli che debbono svolgere i compiti prima menzionati nel momento
attuale della storia della Chiesa e del mondo.
Bisogna sottolineare che Gesù neanche una volta ha usato la definizione "nuova
congregazione". A suor Faustina diceva: "tu e le tue compagne", "tale
congregazione" oppure "questa congregazione". Ha definito tuttavia in modo
molto chiaro le sue richieste, riguardanti i compiti e lo spirito di quella comunità.
"Unitamente alle tue compagne, dovrai impetrare la misericordia per voi stesse e per
il mondo" (Q. I, p. 179) - ha detto Gesù. "Concilierai la terra col cielo,
mitigherai la giusta collera di Dio" (Q. II, p. 8). Questa era la prima richiesta,
mentre la seconda era: "Penetra nei Miei segreti e conoscerai l'abisso della Mia
misericordia verso le creature e la mia bontà insondabile e questa farai conoscere al
mondo" (Q. I, p. 180). Affinch la misericordia divina possa essere conosciuta e
diffusa efficacemente in tutto il mondo peccatore, Gesù desidera una particolare
preghiera per i sacerdoti e i religiosi. "Affido alle tue cure due perle preziose per
il Mio Cuore, che sono le anime dei sacerdoti e le anime dei religiosi; per loro pregherai
in modo particolare; la loro forza dipenderà dal vostro annientamento" (Q. II, p.
212). Gesù ha definito invece lo spirito di questa comunità in modo molto breve,
dicendo: "La vostra vita deve essere modellata su di Me, dalla mangiatoia alla morte
in croce" (Q. I, p. 180).
Suor Faustina inizialmente credeva che si trattasse di una nuova congregazione, che
invocasse la misericordia di Dio per il mondo, proclamasse l'infinita bontà di Dio e
vivesse radicalmente il Vangelo, imitando Cristo "dalla mangiatoia alla croce".
Man mano che passava il tempo però e con nuove esperienze e illuminazioni divine, ha
capito che non si tratta solo di una congregazione contemplativa, che lei stessa voleva
fondare e per la quale ha perfino tracciato una regola, ma anche di una congregazione
attiva, maschile e femminile e di un ampio gruppo di persone nel mondo.
Il 27 giugno 1938 ha scritto nel Diario: "Il Signore mi ha fatto conoscere la sua
volontà quasi in tre sfumature, pur essendo una cosa sola" (Q. III, p. 393). Così
dunque questa "nuova congregazione" possiede come "tre forme".
La prima è costituita dalle "anime isolate dal mondo/ che/ arderanno come vittime
davanti al trono di Dio ed impetreranno la misericordia per il mondo intero... Ed
imploreranno benedizioni per i sacerdoti e con la loro preghiera prepareranno il mondo per
la venuta finale di Gesù" (Q. III, p. 393).
La seconda "sfumatura" sono le
congregazioni che uniscono la preghiera agli atti di misericordia. "In modo
particolare proteggeranno dal male le anime dei bambini (...) si impegneranno a
risvegliare l'amore e la misericordia di Gesù nel mondo pieno di egoismo" (Q. III,
p. 393).
La terza "sfumatura" deve essere costituita dalle persone che vivono fuori dai
conventi. A questo gruppo "possono appartenere tutte le persone che vivono nel
mondo", che pregheranno e compiranno azioni di misericordia, almeno una al giorno.
Pur non essendo "vincolati da alcun voto", tuttavia "parteciperanno a tutti
i meriti e privilegi della comunità" (Q. III, p. 393).
Come si deduce dalla descrizione di suor Faustina, non si tratta di una congregazione in
senso stretto, ma di una unica grande comunità di persone, di varie condizioni e
vocazioni, che sono unite dal mistero della Divina Misericordia. E' una comunità di
persone, che attraverso la pratica della devozione alla Misericordia divina vive con lo
spirito evangelico di fiducia e di misericordia e cerca di realizzare i compiti che Gesù
ha affidato a suor Faustina: invocare la misericordia di Dio per il mondo e proclamare in
modo particolare questo mistero di fede al mondo intero.
Gli stessi compiti - professare e proclamare la misericordia di Dio al mondo smarrito,
fare opere di misericordia e invocare la pietà di Dio sull'umanità - sono stati affidati
dal Santo Padre Giovanni Paolo II a tutta la Chiesa. Del resto la Chiesa ha vissuto questo
spirito nei primi secoli della cristianità, di cui ci parlano gli scritti dei Padri della
Chiesa.
Oggi viviamo in un'epoca di decadimento di molti valori fondamentali non solo cristiani,
ma "semplicemente della morale umana, della cultura morale". Da qui nasce
l'invocazione alla misericordia di Dio e la proclamazione di questa verità di fede sembra
una condizione indiscutibile per la rinascita dell'umanità e della pace nel mondo.
"Per quanto forte possa essere la resistenza della storia umana, per quanto marcata
l'eterogeneità della civiltà contemporanea, per quanto grande la negazione di Dio nel
mondo umano, tuttavia tanto più grande deve essere la vicinanza a quel mistero che
nascosto da secoli in Dio, è poi stato realmente partecipato nel tempo all'uomo mediante
Gesù Cristo" (Dives in misericordia, 15).
Al centro della grande comunità di devoti e di apostoli della Divina Misericordia c'è la
figura di suor Faustina. Ella, in modo perfetto, ha realizzato nella sua vita lo spirito e
i compiti che Gesù ha posto davanti a lei e alla "nuova congregazione". I
tentativi di fondare la "nuova congregazione" erano per lei esperienza della
"notte mistica". Grazie ad essa Suor Faustina ha raggiunto le vette della
mistica ed è diventata un modello visibile della via alla santità e dell'apostolato per
tutti coloro che sono attratti dal mistero di Dio e dal desiderio di rendere felici gli
altri.
In Polonia e oltre i suoi confini molti sacerdoti, molte congregazioni religiose e persone
laiche si sono unite in diversi modi a questa grande comunità di devoti e apostoli della
Misericordia di Dio. Sono sorti e continuano a nascere nuovi istituti di vita consacrata,
che si dedicano a tale scopo, gruppi di preghiera e quelli che all'orazione uniscono
l'attività caritativa, vivendo nel mondo. Ci sono pure molte persone che non appartengono
ad alcun gruppo, ma vivono lo spirito della devozione alla Divina Misericordia e in questo
modo appartengono a quella grande comunità di devoti e apostoli della Divina
Misericordia.
Speriamo che le persone coinvolte in questa opera siano sempre più numerose,
poiché il mondo ha bisogno di vivi testimoni di Dio e di mani unite nella preghiera
per impetrare la misericordia, perché - come ha detto Gesù a suor Faustina -
"l'umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia
misericordia" (Q. I, p. 132).
NOVENA della DIVINA MISERICORDIA
Gesù stesso chiese a Suor Faustina di scrivere questa Novena e di recitarla in
preparazione della Festa della Divina Misericordia, la prima domenica dopo Pasqua. Tale
novena comincia il Venerdì Santo. (Diario 1208).
Benché questa Novena ottenga delle grazie particolari se recitata in questo periodo, essa
può essere recitata in qualsiasi momento dellanno.
Gesù disse a Suor Faustina: Desidero che durante questi nove giorni tu conduca le
anime alla sorgente della mia Misericordia affinché attingano forza, sollievo e ogni
grazia necessaria nei sacrifici della vita e specialmente nellora della morte. Ogni
giorno condurrai al mio Cuore svariate schiere di anime e le immergerai nelloceano
della mia Misericordia: Io le introdurrò nella Casa del Padre mio. Nulla negherò a
quelle anime che tu condurrai alla sorgente della mia Misericordia. Ogni giorno chiederai
al Padre mio, per lamarezza della mia Passione, le grazie necessarie a queste
anime (Diario 1209).
Primo Giorno (Venerdì Santo) Oggi conducimi lumanità
intera e specialmente tutti i peccatori e immergili nelloceano della mia
Misericordia: con ciò mi consolerai dellamara tristezza, in cui mi getta la perdita
delle anime.
Gesù misericordiosissimo, la cui prerogativa è daver compassione di noi e di
perdonarci, non guardare i nostri peccati, ma la fiducia che nutriamo nellinfinita
tua bontà. Accoglici nella dimora del pietosissimo tuo Cuore, e non permettere che ne
abbiamo ad uscire mai più. Te lo chiediamo per lamore che ti unisce al Padre e allo
Spirito Santo. Misericordia dellOnnipotente che puoi salvare luomo peccatore,
poiché Tu sei loceano dellamore, soccorri chi
tinvoca umilmente. Eterno Padre, volgi il tuo sguardo di misericordia sopra
lintera umanità e specialmente sopra i peccatori, che sono rinchiusi nel Cuore
infinitamente compassionevole di Gesù e, per la sua Passione dolorosa, mostraci la tua
Misericordia, affinché cantiamo assieme, eternamente, la gloria dellonnipotente tua
bontà. Amen. Recitare la Coroncina
Secondo Giorno Oggi conduci a me le anime dei
sacerdoti e dei religiosi e immergile nella mia imperscrutabile Misericordia. Esse mi
diedero la forza di reggere fino alla fine lamarezza della mia Passione: per mezzo
loro, come attraverso dei canali, la mia Misericordia scorre sullumanità.
Gesù misericordiosissimo, dal quale proviene tutto ciò che è buono, moltiplica sulle
vergini consacrate la grazia, affinché compiano le dovute opere di misericordia, e tutti
coloro che le vedono glorifichino il Padre della Misericordia che è nei Cieli. Nei cuori
puri alberga la sorgente che scorre al mare dellamor divino, chiara quale rugiada
del mattino, più che le stelle in Cielo risplendente. Eterno Padre, mira con occhio di
misericordia la schiera di coloro che scegliesti a lavorare nella tua vigna, le
anime dei sacerdoti e dei religiosi: dona loro la potenza della tua benedizione e, per i
sentimenti del Cuore di tuo
Figlio in cui essi si trovano racchiusi, accorda loro il potere della tua luce, affinché
sappiano guidare gli altri sulle
vie della salvezza, fino a cantare insieme per leternità le lodi della tua
imperscrutabile Misericordia. Amen. Recitare la Coroncina
Terzo Giorno
Oggi conducimi tutte le anime devote e fedeli e immergile nelloceano della mia
Misericordia; esse mi confortarono lungo la Via Crucis: furono quella goccia che mi
consolò nelloceano dellamarezza.
Misericordiosissimo Gesù, che dal tesoro della tua Misericordia elargisci
sovrabbondantemente le tue grazie, accoglici dentro al tuo Cuore, che verso tutti è
duna bontà infinita, e non permettere che ne usciamo mai più. Te lo chiediamo per
limperscrutabile amore di cui ardi verso il Padre Celeste. Non può luomo
scrutare i tuoi portenti, nascondi al santo come al peccatore, Misericordia eterna del
Signore che al cuore stringi giusti e penitenti. Eterno Padre, guarda con misericordia le
anime fedeli che sono leredità del tuo Figliolo, e per la dolorosa sua Passione,
concedi ad esse la tua benedizione e proteggile continuamente, affinché non abbiano a
perdere lamore e il tesoro della santa fede, ma con tutta la schiera degli angeli e
dei santi cantino gloria per leternità allinfinita tua Misericordia. Amen. Recitare la Coroncina
Quarto Giorno
Conducimi oggi quelli che non mi conoscono ancora. Anche ad essi ho pensato
nellamara mia Passione e il futuro loro zelo portò consolazione al mio Cuore.
Immergili nelloceano della mia Misericordia.
O Gesù pietosissimo, che sei la luce di tutto luniverso, accogli nella dimora del
compassionevole tuo Cuore le anime di coloro che non thanno ancora conosciuto; li
illuminino i raggi della tua grazia, affinché anchessi glorifichino con noi i
prodigi della tua Misericordia, e non permettere che sallontanino mai più dal tuo
Cuore infinitamente misericordioso. La tua Misericordia onnipotente splenda su questa
errante umanità, così che, vinta ormai loscurità, glorifichi il tuo amor
concordemente. Eterno Padre, guarda con misericordia le anime di quelli che ancora non ti
conoscono, perché Gesù tiene rinchiusi anchessi nel suo Cuore. Attira verso la
luce del Vangelo queste anime che ignorano la grande felicità di amarti e fa che
glorifichino tutte eternamente la generosità della tua Misericordia. Amen. Recitare la Coroncina
Quinto Giorno
Portami oggi le anime dei fratelli separati, immergendole nelloceano della mia
Misericordia; nellamara mia Passione, essi mi laceravano il Corpo e il Cuore, cioè
la mia Chiesa. Allorché faranno ritorno alla sua unità, si rimargineranno le mie ferite
e avrò sollievo nella mia Passione.
Misericordiosissimo Gesù, che sei la bontà stessa e non rifiuti mai la tua luce a chi la
chiede, accogli nella dimora del pietosissimo tuo Cuore le anime dei nostri fratelli
separati, attirandoli con il tuo splendore all'unità della Chiesa, e non permettere che
ne escano mai più, e adorino anchessi la generosità della tua Misericordia.
La tua Misericordia, che riveste di autorità la Chiesa col suo raggio, salvi coloro che
ti fanno oltraggio strappando linconsutile tua veste.
Eterno Padre, guarda con locchio della tua Misericordia le anime dei nostri fratelli
separati, soprattutto di coloro
che hanno dissipato i tuoi beni e abusato della tua grazia, mantenendosi nei propri
errori. Sono racchiusi
anchessi nel Cuore misericordiosissimo di Gesù: non badare ai loro errori, ma
piuttosto allamore di tuo Figlio e
ai dolori della sua Passione che Egli accettò per loro e fa che anchessi
cantino le lodi dellinfinita tua Misericordia. Amen. Recitare la Coroncina
Sesto Giorno
Conduci oggi a me le anime miti e umili, come pure quelle dei bambini, e immergile
nella mia Misericordia. Sono queste che maggiormente assomigliano al mio Cuore e mi
confortarono nellamaro tormento della mia agonia: vidi che in futuro avrebbero
vegliato accanto ai miei altari come degli angeli terrestri. Su tali anime Io verso a
torrenti le mie grazie. Solo esse sono capaci di riceverle e quindi posso donare ad esse
tutta la mia confidenza.
Gesù misericordiosissimo, che dicesti Imparate da me che sono mite ed umile di
cuore, accogli nella dimora di questo tuo pietosissimo Cuore le anime umili e miti,
unitamente a quelle dei bambini, che incantano lintero paradiso, costituiscono la
particolare compiacenza del Padre Celeste e lo deliziano spandendo davanti al suo trono il
loro profumo come un mazzo di fiori, levando un perenne inno allAmore e alla
Misericordia. Lanima mite e umile di cuore respira già qui in terra il paradiso:
profuma luniverso, e il dolce viso rallegra del
divino suo Signore.
Padre Eterno, china lo sguardo della tua Misericordia sulle anime umili e miti, come pure
su quelle dei bambini, che Gesù tiene racchiuse dentro al pietosissimo suo Cuore.
Nessunaltra anima rassomiglia quanto esse al tuo Figliolo e il loro profumo si leva
da terra per giungere al tuo trono. Padre di Misericordia e di ogni bontà, ti
supplichiamo, per l'amore che Tu porti a tali anime e per la gioia che provi nel mirarle,
benedici il mondo intero, affinché quanti siamo ora sulla terra, veniamo a cantare
eternamente le lodi della tua Misericordia. Amen. Recitare la Coroncina
Settimo Giorno
Portami oggi le anime che danno culto e gloria alla mia Misericordia e immergile in
Essa. Sono anime che più dogni altra soffrono per la mia Passione e penetrano più
profondamente nel mio spirito, trasformandosi in copie viventi del mio Cuore
misericordioso. Esse splenderanno, nella vita futura, di un particolare fulgore; nessuna
cadrà nel fuoco dellInferno: Io stesso le difenderò nellora della morte ad
una ad una.
Misericordiosissimo Gesù, il cui Cuore è lo stesso amore, accogli in Esso, infinitamente
buono, le anime che danno particolare culto e gloria all'immensità della tua Misericordia
e che, potenti in virtù della tua stessa forza, unite a Te avanzano, fiduciose nella tua
Misericordia, in mezzo alle difficoltà e alle contraddizioni, sorreggendo sulle loro
spalle lintera umanità, per cui esse non saranno giudicate con rigore, ma,
nellora della morte, le avvolgerà la tua Misericordia. Chi dona gloria alla Pietà
suprema, da questa è amato particolarmente, e sempre presso alla vital sorgente, attinge
lacqua della grazia eterna.
Eterno Padre, volgi uno sguardo di benevolenza sulle anime racchiuse nel pietosissimo tuo
Cuore che adorano e glorificano il tuo massimo attributo, quello dellinfinita tua
Misericordia. Timploriamo per loro che vivono il Vangelo con le mani riboccanti
dopere di Misericordia e, piene desultanza, levano a Te, Altissimo,
linno della tua bontà. Ti supplichiamo, o nostro Dio, di mostrar loro la tua
Misericordia in conformità alle speranze e alla fiducia, chesse hanno riposto in
Te. Savveri per tutte la promessa di Gesù: Proteggerò Io stesso nella vita
le
anime che danno culto alla mia infinita Misericordia e, specialmente nellora della
morte, le difenderò come mia gloria. Amen. Recitare la Coroncina
Ottavo Giorno
Portami oggi le anime che si trovano nel carcere del Purgatorio e immergile
nellabisso della
Misericordia, così che gli zampilli del mio Sangue le ristorino dalla loro arsura. Tutte
queste anime sono da me immensamente amate. Esse soddisfano la mia giustizia. È in tuo
potere portar loro sollievo: prendi dal tesoro della mia Chiesa tutte le indulgenze, e
offrile per esse. Oh, se tu conoscessi il loro tormento, offriresti continuamente per loro
lelemosina dello spirito e pagheresti i debiti che esse hanno contratto con la mia
giustizia!
Misericordiosissimo Gesù, che dicesti: Voglio misericordia! ecco che io
introduco nella dimora del tuo Cuore infinitamente pietoso, le anime del Purgatorio, le
quali ti sono molto care e tuttavia devono soddisfare alla tua divina giustizia. Gli
zampilli dAcqua e Sangue, che scaturiscono dal tuo Cuore, spengano le vampe di quel
fuoco, affinché anche lì sia glorificata la potenza della tua Misericordia.
Del Purgatorio dal dolore atroce seleva un pianto e un supplice pregare: Gesù, lo
puoi Tu solo consolare con lAcqua e il Sangue che versasti in Croce.
Eterno Padre, volgi uno sguardo di Misericordia sulle anime che soffrono nel Purgatorio e
che Gesù tiene rinchiuse nel pietosissimo suo Cuore. Per la dolorosa Passione di tuo
Figlio Gesù e per tutta lamarezza che inondò la sua anima santissima, ti
supplichiamo di mostrarti misericordioso alle anime che si trovano sotto lo sguardo della
tua giustizia e ti chiediamo di non mirarle se non attraverso le Piaghe di Gesù, tuo
amatissimo Figlio, perché noi crediamo che la tua bontà e la tua Misericordia sono senza
limiti. Amen. Recitare la Coroncina
Nono Giorno
Portami oggi le anime tiepide e immergile nella profondità della mia Misericordia.
Sono esse che più dolorosamente feriscono il mio Cuore, e la mia provò verso di loro nel
Getsemani uninvincibile ripugnanza. Fu per causa loro che uscii in quelle parole:
Padre, allontana da me questo calice, se questa è la tua volontà!. Il
ricorso alla mia Misericordia resta per loro lultima ancora di salvezza.
Gesù pietosissimo, che sei la stessa compassione, introduci le anime tiepide nella dimora
del tuo Cuore misericordiosissimo. Fa che si riscaldino al fuoco del tuo puro amore
queste anime che sono simili a cadaveri e ti ispirano tanto ribrezzo. O Gesù
pietosissimo, usa lonnipotenza della tua Misericordia e attirale nelle fiamme più
ardenti del tuo amore, donando loro un sacro zelo, perché Tu puoi tutto.
Il fuoco e il ghiaccio mai non stanno insieme: quello si spegne, oppure questo fonde; sol
la pietà del Ciel rende feconde le sterili creature senza speme.
Eterno Padre, getta uno sguardo di commiserazione sulle anime tiepide, che sono racchiuse
nel pietosissimo Cuore di Gesù. Padre della Misericordia, ti supplichiamo per
lamarissima Passione di tuo Figlio e per la sua agonia di tre ore sulla Croce,
permetti che anchesse giungano a glorificare le profondità della tua Misericordia.
Amen. Recitare la Coroncina
La Domenica della Misericordia
Gesù disse a Suor Faustina: Desidero che la Festa della Misericordia sia un rifugio
e un riparo per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono
aperte le viscere della mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime
che si avvicineranno alla sorgente della mia Misericordia. Lanima che si accosta
alla confessione (entro 8 giorni prima o dopo la domenica della Misericordia)
ed alla Santa Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. In quel giorno
sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima
abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto
(Diario 699). Figlia mia, dì che la Festa della mia Misericordia è uscita dalle
mie viscere a conforto del mondo intero (Diario 1517).
Gesù desidera che questa festa sia celebrata la prima domenica dopo Pasqua. Gesù ha
fatto una grande promessa per chi riceve il sacramento della Confessione e della Comunione
in tal giorno: il perdono totale dei nostri peccati e la remissione delle pene! Si tratta
di unindulgenza plenaria, come quella ricevuta nel Battesimo.
Il Sacramento della Confessione
Figlia mia, quando ti accosti alla santa Confessione, a questa sorgente della mia
Misericordia, scendono sempre sulla tua anima il mio Sangue ed Acqua che uscirono dal mio
Cuore e nobilitano la tua anima. Ogni volta che vai alla santa Confessione immergiti tutta
nella mia Misericordia con grande fiducia, in modo che Io possa versare sulla tua anima
labbondanza delle mie grazie. Quando vai alla Confessione, sappi che
Io stesso ti aspetto in confessionale, Mi copro soltanto dietro al sacerdote, ma sono Io
che opero nellanima. Lì la miseria dellanima si incontra col Dio della
Misericordia. Dì alle anime che da questa sorgente della Misericordia possono attingere
le grazie unicamente col recipiente della fiducia. Se la loro fiducia sarà grande, la mia
generosità non avrà limiti. I rivoli della mia grazia inondano le anime umili. I superbi
sono sempre nellindigenza e nella miseria, poiché la mia grazia si allontana da
loro e va verso le anime umili (Diario 1602).
Dì alle anime dove debbono cercare le consolazioni, cioè nel tribunale della
Misericordia. Lì avvengono i più grandi miracoli che si ripetono continuamente. Per
ottenere questo miracolo non occorre fare pellegrinaggi in terre lontane né celebrare
solenni riti esteriori, ma basta mettersi con fede ai piedi di un mio rappresentante e
confessargli la propria miseria ed il miracolo della Divina Misericordia si manifesterà
in tutta la sua pienezza. Anche se unanima fosse come un cadavere in decomposizione
ed umanamente non ci fosse alcuna possibilità di resurrezione e tutto fosse perduto, non
sarebbe così per Dio: un miracolo della Divina Misericordia risusciterà questanima
in tutta la sua pienezza. Oh! Infelici coloro che non approfittano di questo miracolo
della Divina Misericordia! Lo invocherete invano, quando sarà troppo tardi! (Diario
1448).
La Santa Comunione
Io desidero unirmi con le anime umane; la mia delizia è unirmi con le anime. Sappi,
figlia mia, che quando nella santa Comunione vengo in un cuore umano, ho le mani
piene di grazie di ogni genere e desidero donarle allanima, ma le anime non mi
prestano
nemmeno attenzione, mi lasciano solo e si occupano daltro. Oh, quanto è triste per
Me
che le anime non conoscano lAmore! (Diario 1385).
Quanto mi addolora che le anime si uniscano così poco a Me nella santa Comunione!
Attendo le anime ed esse sono indifferenti verso di Me. Le amo con tanta tenerezza e
sincerità ed esse non si fidano di Me! Voglio colmarle di grazie, ma esse non vogliono
riceverle. Trattano con Me come una cosa inerte, eppure ho un Cuore pieno di
Misericordia e damore.
Scrivi questo per le anime dei religiosi: che è una delizia per Me entrare nei loro
cuori
con la santa Comunione (Diario 1638).
Vedi, ho lasciato il trono del Cielo per unirmi a te. Quello che vedi ora è appena
un
lembo e la tua anima già sviene per amore, allora come si sbalordirà il tuo cuore quando
mi vedrai in tutta la mia gloria? Ma voglio dirti che la vita eterna deve cominciare già
su
questa terra per mezzo della santa Comunione. Ogni santa Comunione ti rende più
idonea a trattare familiarmente con Dio per tutta leternità (Diario 1810).
Per favore fai
conoscere questa pagina a più persone possibili specialmente a chi vive nel peccato!