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PUT - PROGRAMMABLE UNIJUNCTION TRANSISTOR
© by Vittorio Crapella - i2viu

Il PUT é un componente assai strano e poco conosciuto e soprattutto quasi introvabile e pertanto molto costoso.

Il suo simbolo é molto assomigliante ad un SCR ma assai diverso.

In realtà come funzionamento é un unigiunzione del quale però posso decidere a che livello innescarlo fissando una tensione di riferimento sul Gate con un partitore resistivo.

Quando la capacità C raggiunge un livello di carica superiore a quello fissato sul G dal partitore R1, R2 il PUT entra in conduzione tra anodo e catodo scaricando C sulla R3.

R3 é di valore sempre molto più piccolo rispetto ad R.

Come l'unigiunzione anche il PUT viene utilizzato per generare degli impulsi molto stretti prelevabili ai capi di R3 in genere per controllare l'innesco di SCR o TRIAC.

La connessione di due transistori come nello schema permettono di ottenere lo stesso effetto di un PUT.

Alimentando il circuito si ha C1 scarico e la base di Q2 a poco più del 60% di Vcc pertanto Q2 sarà interdetto come pure Q1 e la VR1 = 0V. Quando C1 porta l'emettitore di Q2 (VC1) ad una tensione superiore a VR3-5, Q2 inizierà a condurre. Si instaura una reazione positiva infatti se Q1 conduce abbassa la VR3-5 (tensione di base di Q2) e fa aumentare la conduzione di Q2 e di nuovo di più quella di Q1, il tutto in pochi micro secondi.

Se osservo l'andamento delle tensioni nei vari punti otterrò:

TENSIONE SUL CONDENSATORE - VC1

TENSIONE VR3-5

TENSIONE SU R1 - VR1

Come si può osservare il condensatore C1 si scarica molto velocemente sulla R1 da 100 Ohm come se l'emettitore di Q2 si fosse unito al collettore di Q1. Quando la tensione su C1 diventa insufficiente per mantenere la conduzione dei due transistori questi si interdicono di colpo e C1 ricomincia una nuova carica. Il tempo di scarica 't' é legato al valore della capacità C1 e dalla resistenza da 100 Ohm mentre 'T' dipende da C1 e da R2. La R2 non deve scendere sotto ad un valore minimo di circa 12 / 15 KOhm al disotto del quale il funzionamento viene meno perché la corrente di Q1 che va in base a Q2 diventerebbe sufficientemente alta da tenere i due transistori sempre innescati (in conduzione); la stessa cosa avviene anche per l'unigiunzione.
Q1 ha l'emettitore più positivo del collettore e la cosa é voluta, non é un errore. In queste condizioni Q1 funziona come se fosse polarizzato correttamente ma il suo guadagno diventa molto basso e avvalora a maggior ragione quanto affermato sopra, cioè non basterà la corrente proveniente dalle resistenze messe tra l'emettitore e il positivo, a tenere in conduzione Q1 e neppure Q2. A fine scarica della capacità pertanto i due transistori si interdirranno e C1 potrà ricominciare una nuova carica.

Il partitore R3, R5 ed R4 sono scelti per avere il livello di fine carica di C1 pari a circa il 63% di Vcc. Infatti dalla teoria si sa che un condensatore sottoposto a carica attraverso una R raggiunge il 63% del valore a cui é sottoposto dopo un tempo pari al prodotto di R · C. Diventa pertanto molto facile determinare i componenti per avere impulsi ad una frequenza voluta.

Infatti F=1/T pertanto F= 1/ (R · C) nel caso specifico del nostro schema avendo C=10nF ed R=50K il tempo teorico T = 500 uS.
Come si vede dal grafico di VC1 il tempo misurato é a-b=497,6 uS.

Variando i valori di R3, R4 ed R5 si possono fissare comunque altri livelli ottenendo così ampiezze del segnale su VC1 a piacere tra valori di pochi volt fino a valori poco inferiori a Vcc.

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