L'indicatore ottico di sintonia.

L'indicatore di sintonia ha lo scopo di facilitare la manovra dell'accordo del ricevitore sulla emittente desiderata mediante un'indicazione luminosa.
Può essere distinto in tre diverse categorie:

a) indicatori al neon, a colonnina luminosa;
b) indicatori elettromagnetici ad ombra semplice, ad ombra doppia e ad indice;
c) indicatori elettronici ossia valvole indicatrici, con o senza pentodo amplificatore BF.

INDICATORI AL NEON
Sono costituiti da un tubetto di vetro nel cui interno è presente dei gas neon rarefatto nonché tre elettrodi. Viene utilizzata la luminosità conseguente alla scarica elettrica attraverso i gas rarefatti. A variazioni della tensione applicata agli elettrodi corrispondono variazioni di luminosità, consistenti generalmente in variazioni di altezza di una colonnina luminosa. Alla massima altezza raggiunta dalla colonnina corrisponde la migliore sintonia. La variazione di tensione è ottenuta mediante una resistenza inserita nel circuito di placca delle due prime valvole (la conv. e la MF), oppure, se le valvole sono ire, per la presenza di un'AF, solo nel circuito di placca della valvola amplificatrice MF. Tale resistenza è generalmente di 10000 ohm (fig. 26) e viene utilizzata anche per il disaccoppiamento dei circuito. Ad essa vengono collegati i due elettrodi corti dell'indicatore. In serie ad uno di essi è presente una resistenza di valore elevato, da 0,5 ad 1 megaohm, detta resistenza l'imitatrice, il cui compito è di evitare il passaggio di un'intensità eccessiva di corrente attraverso il gas. li terzo elettrodo o elettrodo lungo, va collegato ad una data tensione positiva, generalmente quella stessa degli schermi delle prime valvole. A volte tale tensione può venire regolata, mediante un potenziometro di 10 000 ohm, ed in fai caso la sensibilità dell'indicatore può venire adattata all'ampiezza del segnale in arrivo, diversamente le emittenti molto deboli determinano movimenti impercettibili della colonnina, all'opposto di quanto avviene per quelle vicine o molto forti.

L'indicatore al neon è stato utilizzato quasi esclusivamente dall'Allocchio, Bacchini & Co, salvo rare eccezioni (p. es. l'Irradio mod. 512). Si vedano le applicazioni pratiche negli schemi di questo costruttore.

INDICATORI ELETTROMAGNETICI.
Sono costituiti da semplici strumenti elettromagnetici che determinano deviazioni di uno schermo metallico o di un indice per effetto dei passaggio in una bobina della corrente di placca delle valvole conv. e MF, o solo della valvola MF. Quando sono provvisti di schermo sono pure provvisti di una lampadina. A seconda della zona d'ombra determinata, vengono distinti in indicatori a ombra semplice e ad ombra doppia. Gli indicatori elettromagnetici sono utilizzati quasi esclusivamente dall'Unda e dalla Lambda, in diversi ricevitori, e parzialmente da qualche altro costruttore.

INDICATORI ELETTRONICI.
Questi indicatori appartengono alle valvole elettroniche Nella parte superiore di tali valvole è sistemato uno schermo metallico a forma conica, cosparso di materiale fluorescente, il quale diviene luminoso quando viene colpito dagli elettroni emessi dal catodo. Allo schermo fluorescente è applicata una tensione positiva elevata, generalmente di 250 V. Il catodo è introdotto al centro dello schermo conico ed è coperto da una calottina metallica. L'emissione di elettroni è controllata da due astine o bacchette deviatrici. Un apposito triodo amplificatore provvede a servire le due astine, le quali sono collegate alla sua placca. H triodo è collocato nella stessa valvola, sotto lo schermo fluorescente, ed approfitta dello stesso catodo.

Mentre gli indicatori al neon e gli elettromagnetici sono inclusi nei circuiti d'AF o MF, quelli elettronici sono presenti nel circuito di rivelazione. Il segnale che deve far agire l'indicatore viene prelevato dalla resistenza di carico della rivelatrice, come indica la fig. 28 e applicato alla griglia controllo dei triodo. Il segnale BF viene in fai modo amplificato e quindi applicato alle astine deviatrici, le quali agiscono sugli elettroni emessi dal catodo, determinando zone oscure più o meno ampie, a seconda dell'effetto deviatore, Gli indicatori elettronici si possono distinguere in tre gruppi:

a) valvole indicatrici di sintonia ad una sensibilità: EM1, (EM2), e 6E5, 6G5;
b) valvole indicatrici di sintonia a due sensibilità: EM4 e WE 12;
c) valvole amplificatrici BF e indicatrici di sintonia a una sensibilità: EFM1 e WE 18.

Le indicatrici a) e b) pur essendo delle valvole elettroniche non contano come tali nel numero delle valvole dei ricevitori; le indicatrici c) coniano come valvole principali. Le valvole suddette vengono anche denominate a raggi catodici, ma questo termine è improprio e non va usato.

VALVOLE INDICATRICI AD UNA SENSIBILITÀ (EM1, EM2, 6E5, 6G5).
Ciascuna di queste valvole consiste in due parti: la superiore, indicatrice vera e propria, e la inferiore, amplificatrice a triodo dei segnale da applicare alle astine deviatrici. La superiore è costituita dallo schermo fluorescente, di forma conica, ed al quale è applicata una tensione positiva elevata, circa 250 V, dalle due astine deviatrici, dalla griglia catodica, in quanto si tratta di una griglia collegata al catodo, nonché dal catodo e dal filamento (fig.27). Le astine possono essere ridotte ad una sola, oppure possono essere tre o quattro. A ciascuna astina corrisponde una zona d'ombra. Generalmente sono due. La griglia catodica serve soltanto a rendere uniforme la diffusione degli elettroni sulla superficie fluorescente, e quindi a renderne uniforme la luminosità. Tale luminosità è tanto più accentuata quanto maggiore è la tensione positiva applicata allo schermo fluorescente, e quindi la velocità degli elettroni che lo colpiscono. La tensione massima è di 265 V. Maggiore è la tensione minore è la durata della valvola.

INDICATRICE EM1 (Philips).
È il tipo più semplice di valvola indicatrice a 6,3V e 0,2 A di accensione. Va generalmente collegata in parallelo alla resistenza di carico della rivelatrice, come in fig. 28.

La griglia controllo dei triodo va collegata ad un capo della resistenza, dal lato dei diodo, e il catodo va collegato all'altro capo della resistenza. La placca dei triodo va collegata allo schermo fluorescente tramite una resistenza di 2 MW. Lo schermo fluorescente va quindi collegato all'AT disponibile, da 230 a 250 V. Tensioni basse rendono poco luminoso lo schermo, tensioni superiori ai 250/265 V lo rendono troppo luminoso. Può venire anche collegata al circuito c.a.v. come indica la fig. 29, ma in questo caso la sensibilità è un po' meno evidente.

La EM1 è molto usata. La si trova in molti ricevitori Minerva, C.G.E., Philips nonché in alcuni Carisch e Voce dei Padrone. La EM2 non è prodotta in Italia, e non viene usata.

INDICATRICI 6E5 E 6G5 (FIVRE).
Sono due valvole simili, ad una sola sensibilità, costituite anch'esse da due parti, la superiore luminosa e l'inferiore amplificatrice a triodo. Il principio di funzionamento è quello già indicato. Va collegata in parallelo alla resistenza di carico della rivelatrice oppure al circuito c.a.v. La 6E5 è più usata della 6G5.

VALVOLE INDICATRICI A DUE SENSIBILITÀ (EM4 e WE 12).
In queste valvole metà dello schermo è riservato all'accordo di emittenti deboli e l'altra metà alle emittenti forti. Le astine di deviazione sono perciò due coppie, anziché una sola. La doppia sensibilità è ottenuta in modo abbastanza semplice, ossia introducendo una seconda placca nella parte amplificatrice. Ne risulta un triodo a due placche, delle quali una molto vicina alla griglia controllo e l'altra più lontana. La più vicina è utile per le emittenti deboli, ed collegata alle due astine deviatrici della sezione ad alta sensibilità. La più lontana, a bassa sensibilità, serve per le emittenti forti. La EM4 e la WE 12 sono simili e vanno generalmente collegale in parallelo alla resistenza di carico della rivelatrice, come in fig.31.

Fig. 30.Indicatrice di sintonia a doppia sensibilità Philips EM4.

Fig. 31. - Collegamento di EM4 (o WIE 12).

INDICATRICE EM4 (PHILIPS).
Il principio di funzionamento e l'applicazione sono stati indicali. ~ una indicatrice tra le più usate, in quanto ha parzialmente sostituito la EM1. Viene utilizzala in molti ricevitori Voce dei Padrone, Philips, C.G.E., Imca, Magnadyne, Face, Carisch, Vertex e altri.

VALVOLE AMPLIFICATRICI BF E INDICATRICI Di SINTONIA.
Poiché la parte inferiore di tutte le valvole indicatrici di sintonia provvede ad una certa amplificazione BF mediante un triodo, si è pensato di sostituire quest'ultimo con un pentodo BF, e di utilizzarlo anche per l'amplificazione BF precedente la finale. Ne è conseguita una valvola amplificatrice BF provvista di indicatore di sintonia. A qualsiasi categoria appartengono le due valvole EFM1 e WE 18.

Fig. 32. - Pentodo BF e indicatrice dì sintonia EFM1 Philips (o WE 18 Telefunken). Le astine deviatrici sono collegate alla griglia schermo anziché alla placca. La pendenza della valvola è variabile, ciò che consente di applicare il principio della tensione di schermo mobile, in seguito al quale la tensione positiva viene applicala alla griglia schermo attraverso una resistenza in serie nel circuito AT (vedi fig. 33, resistenza di 0,4 MQ) anziché mediante un divisore di tensione. In fai modo la tensione di schermo non è fissa, come avviene quando è fornita da un divisore, ma è variabile, poiché dipende dalla corrente di schermo, che fluisce nella resistenza in serie. Quando per effetto dei segnale la tensione negativa di griglia aumenta, diminuisce la corrente, quindi la tensione di schermo aumenta, ciò che fa aumentare la corrente di placca, prima ridotta. Poiché le valvole di questo tipo provvedono all'amplificazione BF esse vengono utilizzate quasi esclusivamente insieme con amplificatrici MF e rivelatrici, come le EBF2 e WIE 18. Un esempio è indicato dalla fig. 33.

PENTODO BF E INDICATRICE EFM1.
É generalmente preceduta da una EBF2 e seguita da una EL3. Nei ricevitori nei quali i diodi di rivelazione c.a.v. non sono uniti alla amplificatrice MF, alla EFM11 è generalmente preferita la EM4. Le possibilità di utilizzazione della EFM11 sono quindi limitate.

Bibliografia: RADIO ELEMENTI - D. E. Ravalico - Editore HEPLI Milano - 1954       Schemi Vecchi Ricevitori                 MAGICO       Vari DOC   

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