AGRO NOLANO IN PASTO AI LUPI!

 

Il consiglio comunale di una cittadina di mare per rilanciare la sua economia decide di cedere all’offerta di un gruppo petrolifero che con l’insediamento delle sue raffinerie promette ricchezza e occupazione alla popolazione locale. Ma realizzato il progetto, la struttura non ha l’impatto desiderato,  intanto l’ambiente è in gran parte deturpato ed si è così persa  la possibilità di puntare sullo sviluppo turistico che certamente sarebbe risultato un beneficio per tutta la cittadinanza. Questa è un ipotetico esempio di cattiva amministrazione che presenta un’analogia di fondo con il caso della città di Nola. Più di un decennio fa è stato costruito sulla vasta area agricola tra la città bruniana e Cancello (frazione di San Felice) il Cis, una mega struttura di articoli venduti all’ingrosso che non è stata affatto un motore propulsore per la debole economia locale. Ettari di terreno sono stati cementificati, stroncando una potenziale ricchezza che sarebbe derivata dalla fertilità di una vasta area agricola. Anziché installare padiglioni che accolgono e producono ricchezza per imprenditori e lavoratori esterni all’area nolana, si sarebbe dovuto investire in un grosso processo di modernizzazione dell’agricoltura, promovendo la creazione di un tessuto di piccole aziende agricole specializzate nei prodotti tipici dell’area. Ciò avrebbe significato anche un maggiore rispetto per l’ambiente, uno sviluppo devoto all’antica vocazione del territorio, e soprattutto ricchezza e occupazione per la popolazione locale. Ma le autorità locali continuano con ostinazione ad autorizzare progetti come il Vulcano “Buono” che non saranno per niente un beneficio ma soltanto l’ennesimo colpo contro le stesse realtà economiche locali.

                                                                                                

Luigi Napolitano