Questa storia è stata
scritta sia grazie alle testimonianze di chi assistette ai tragici
eventi trattati, sia in base ai documenti relativi al soldato tedesco
Wilhelm Brockmann forniti dall’ambasciata tedesca.
Non è esagerato affermare
che Brockmann durante la seconda guerra mondiale cambiò le sorti di
Montelanico. Ancora oggi, dopo 70 anni è rimasto nella memoria dei
montelanichesi per il suo coraggio dimostrato più volte. Ma veniamo ai
fatti.
Era verso la fine di
Maggio 1944, ormai gli americani incalzavano verso Roma e a Montelanico
in questi giorni si concentrarono un gran numero di unità tedesche in
ritirata da Cassino. Purtroppo le vicende della guerra avevano cambiato
il carattere di molti di quei soldati e la tensione si faceva sentire.
Una mattina Wilhelm in
compagnia di un altro soldato erano di controllo tra le piccole stradine
di Montelanico quando, appena girato l’angolo di un vicolo, si trovarono
di fronte due ragazzi che impauriti dalla vista dei due soldati armati
si misero a correre; uno dei due subito puntò il fucile verso di loro,
ma Wilhelm prontamente alzò l’arma del suo camerata e fortunatamente il
colpo andò a vuoto.
Due donne che assistettero
a quella scena raccontarono che quel soldato era stato un angelo. Un
altro caso si verificò qualche giorno più tardi, la mattina del 31
Maggio. Ormai gli americani erano circa due giorni che combattevano nel
territorio di Montelanico, mentre i tedeschi alle battute finali
incominciavano a pianificare la ritirata. Iniziarono cosi a minare
tutti gli stabili in Corso Garibaldi fino ad arrivare in piazza Vittorio
Emanuele, compresa la monumentale chiesa San Pietro, e l’edificio della
G.I.L. (Gioventù Italiana Littorio). Lo scopo era di far saltare in aria
questi edifici di modo che agli americani veniva sbarrata l’unica via
d’uscita dal paese.
Wilhelm, pur sapendo a
cosa andava incontro se scoperto, interrupe la miccia che alimentava la
dinamite mandando in fumo i piani tedeschi ed evitando cosi la
distruzione del piccolo centro.
Ma il suo gesto venne
scoperto e il militare fu prima arrestato e poi portato nello stabile
della G.I.L . dove venne legato ad una colonna.
La mattina del 1° giugno
gli americani investirono direttamente l’abitato di Montelanico,
costringendo i tedeschi alla ritirata. L’unico edificio che però
riuscirono a far saltare in aria fu proprio quello G.I.L., così da
bloccare almeno la via di uscita dal paese.
Passato qualche giorno,
durante la rimozione delle macerie, fu trovato il corpo del povero
Wilhelm ancora legato a quel pilastro.
Al contrario dei suoi
commilitoni che furono sepolti in un cimitero da campo provvisorio,
Wilhelm venne tumulato nel cimitero comunale e, come ricordano alcuni
testimoni, “la sua tomba era sempre ben curata e non mancavano mai dei
fiori”. Rimase tumulato nel cimitero di Montelanico fino al 1956,
dopodichè la sua salma fu trasferita nel cimitero militare germanico di
Pomezia insieme ai suoi commilitoni. Fu grazie a questo soldato se
Montelanico mantiene ancora oggi i suoi monumenti centenari.
In memoria al
caporalmaggiore Brockmann Wilhelm nato il 29/10/1910 a Meienburg
(Germania), morto a Montelanico il 1/6/1944
Reparto d’appartenenza:
29° Panzer Grenadier Division - Infanterie Regiment 71, Piastrina di
riconoscimento: gef.2- Inf.Ers.Btl.25-395- |