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QUELLA LAPIDE SOLITARIA

A FONTANA LIRI

Circa 20 anni fa, nel corso di una mostra tenutasi nella parte alta e più vecchia di Fontana Liri (FR), ebbi modo di vedere una lapide posta in un piccolo parco. Essa citava: “A imperituro ricordo di Victor James Crosby, N.112731, assassinato dai barbari unni nel territorio di questo comune. Il 12-12-1943”.

 

 

 

Il sommergibile HMS "Saracen", sul quale Crosby prestava servizio come operatore radio.

 

Una foto di parte dell'equipaggio del "Saracen". Forse c'è proprio Crosby tra loro?

 

Il Regio Sommergibile "Granito", affondato dal "Saracen" nel novembre del 1942.

 

La lapide dedicata a Crosby presso la parte superiore di Fontana Liri.

Allora la cosa attirò la mia attenzione, ma li per lì non approfondii. Poi, anno dopo anno, mi ero sempre ripromesso di tornare su quella lapide e di tirar fuori la storia che se ne celava dietro. Chi era Crosby? Come mai era morto lassù mentre il fronte si trovava ancora dalle parti di Mignano Monte Lungo, quindi lontano più di cinquanta chilometri da Fontana Liri?

Ho chiamato quindi un mio amico locale Carlo Venditti, ricercatore storico anche lui; attraverso le sue notizie e tramite Internet ho messo assieme i tasselli di una storia che, se non fosse per il suo tragico epilogo, avrebbe dell’incredibile per alcuni tratti che la caratterizzano.

 

VICTOR JAMES CROSBY

Victor James Crosby era un operatore radio della Royal Navy, in servizio sul sottomarino “HMS Saracen”, costruito dalla Cammell Laird & Co. Limited a partire dal 1940. L’entrata in servizio dell’unità, secondo le notizie prese dal sito della Royal Navy, data 27 giugno 1942 al comando del Lt. Michael Geoffrey Rawson Lumby (che prima del Saracen aveva comandato i sommergibili “Tribune” e “L23”. Lumby è morto il 7 dicembre del 2001 all’età di 84 anni).

Non fu un sottomarino fortunato, perché appena un anno dopo, il 14 agosto 1943, a largo di Bastia fu attaccato dalle corvette italiane Minerva ed Euterpe e costretto ad emergere. L’equipaggio, prima di abbandonarlo e cadere prigioniero, sabotò lo scafo in modo che non fosse catturato (due uomini perirono nell’impresa). Crosby faceva parte dei marinai inglesi caduti in mano italiana.

L’equipaggio fu internato nella fortezza di Bastia (dove ancora oggi esiste una stele in ricordo che cita testualmente: “In memory of H.M.S. Saracen and her Crew who played a vital role in the Liberation of Corsica. Sank 14th August 1943”). I cinque ufficiali, tra cui il Comandante Lumby, furono portati presso il campo di prigionia di Tarnstedt, vicino Brema.

Nel corso della sua breve carriera, ilSaracenaffondò il sommergibile italiano “Granito”, il sottomarino ausiliarioMaria Angelette”, le navi di Vichy “Provincale IIe “Marseillaise V”, i mercantili italianiTagliamento” e “Tripolie il mercantile tedesco “Vessel Tell”.
Ma come faceva Crosby a trovarsi in Italia allora?

 

UNA POSSIBILE SPIEGAZIONE

Attraverso l’aiuto di Carlo, ho cercato di ricostruire il percorso di Victor eseguendo parallelamente l’analisi dei fatti storici avvenuti in corrispondenza di quelli legati strettamente alla vita di Crosby..

Come detto, l’equipaggio del “Saracen” dopo la cattura fu internato a Bastia; da qui questi prigionieri furono poi spostati in Italia e, vista la vicinanza di Fontana Liri, in uno dei cinque campi di internamento per prigionieri di guerra in Abruzzo (Chieti, Sulmona, Avezzano, L’Aquila e Montorio al Vomano), rispettivamente identificati con le sigle 021, 078, 091, 102 e 145).

Credo possibile che il nostro Crosby si trovasse nel campo di Sulmona, visto che dalle cronache locali dell’epoca si legge che “dopo l’8 settembre del 1943, i detenuti si Sulmona sentirono voci di trasferimento in Germania ed iniziarono la fuga. Il 14 settembre arrivarono i tedeschi e la maggior parte di loro furono portati in Germania. Non prima però che centinaia di loro riuscissero a fuggire e a rifugiarsi sulle colline”.

E’ possibile quindi che Crosby, all’atto della sua morte, si fosse unito a qualche banda partigiana o che stesse tentando di riattraversare le linee del fronte per rientrare tra le proprie forze che, lo ricordiamo, ancora ferme a Monte Lungo, cinquanta chilometri più a sud.

 

MA COSA ACCADDE DAVVERO?

Quello che accadde quella notte tra l’11 e il 12 dicembre 1943 è citato dalle testimonianze raccolte da Carlo Venditti durante la sua ricerca storica. Sembra che un’unità di Polizia tedesca di stanza ad Arpino (pochi chilometri da Fontana Liri) stesse compiendo uno dei tanti rastrellamenti assieme ad un drappello della GNR nella zona e che da quest’azione ne sia derivata una sparatoria, durante la quale Crosby sarebbe rimasto ucciso.

Altre testimonianze riportano che il gruppo partigiano a cui Crosby si era unito avrebbe deliberatamente attaccato il gruppo misto italo-tedesco, riportando alcune perdite tra cui il marinaio britannico in questione.

 

Dopo la guerra, le spoglie di Crosby non furono inumate presso il Cimitero Militare del Commonwealth presso Cassino, bensì vennero riportate in Patria.

Uno degli aspetti incredibili di tutta questa vicenda risiede nel fatto che a bordo del sommergibile “Granito”, affondato dal “Saracen” quasi un anno prima della morte di Crosby, ci fosse proprio un cittadino di Fontana Liri.

 

 

 

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