Allora la
cosa attirò la mia attenzione, ma li per lì non approfondii. Poi, anno
dopo anno, mi ero sempre ripromesso di tornare su quella lapide e di
tirar fuori la storia che se ne celava dietro. Chi era Crosby? Come mai
era morto lassù mentre il fronte si trovava ancora dalle parti di
Mignano Monte Lungo, quindi lontano più di cinquanta chilometri da
Fontana Liri?
Ho chiamato
quindi un mio amico locale Carlo Venditti, ricercatore storico anche
lui; attraverso le sue notizie e tramite Internet ho messo assieme i
tasselli di una storia che, se non fosse per il suo tragico epilogo,
avrebbe dell’incredibile per alcuni tratti che la caratterizzano.
VICTOR JAMES CROSBY
Victor James
Crosby era un operatore radio della Royal Navy, in servizio sul
sottomarino “HMS Saracen”, costruito dalla Cammell Laird & Co. Limited a
partire dal 1940. L’entrata in servizio dell’unità, secondo le notizie
prese dal sito della Royal Navy, data 27 giugno 1942 al comando del
Lt. Michael
Geoffrey Rawson Lumby
(che prima del Saracen aveva comandato i sommergibili “Tribune” e “L23”.
Lumby è morto il 7 dicembre del 2001 all’età di 84 anni).
Non fu un
sottomarino fortunato, perché appena un anno dopo, il 14 agosto 1943, a
largo di Bastia fu attaccato dalle corvette italiane Minerva ed Euterpe
e costretto ad emergere. L’equipaggio, prima di abbandonarlo e cadere
prigioniero, sabotò lo scafo in modo che non fosse catturato (due uomini
perirono nell’impresa). Crosby faceva parte dei marinai inglesi caduti
in mano italiana.
L’equipaggio fu internato nella fortezza di Bastia (dove ancora oggi
esiste una stele in ricordo che cita testualmente: “In
memory of H.M.S. Saracen and
her Crew who played a vital role in the Liberation of Corsica. Sank 14th
August 1943”). I cinque ufficiali, tra cui il Comandante Lumby, furono
portati presso il campo di prigionia di
Tarnstedt,
vicino Brema.
Nel corso della sua breve carriera,
il “Saracen” affondò il sommergibile italiano “Granito”,
il sottomarino ausiliario “Maria
Angelette”,
le navi di
Vichy “Provincale
II“
e “Marseillaise
V”,
i
mercantili italiani “Tagliamento” e “Tripoli”
e il
mercantile tedesco “Vessel Tell”.
Ma come faceva Crosby a trovarsi in
Italia allora?
UNA POSSIBILE SPIEGAZIONE
Attraverso
l’aiuto di Carlo, ho cercato di ricostruire il percorso di Victor
eseguendo parallelamente l’analisi dei fatti storici avvenuti in
corrispondenza di quelli legati strettamente alla vita di Crosby..
Come detto,
l’equipaggio del “Saracen” dopo la cattura fu internato a Bastia; da qui
questi prigionieri furono poi spostati in Italia e, vista la vicinanza
di Fontana Liri, in uno dei cinque campi di internamento per prigionieri
di guerra in Abruzzo (Chieti, Sulmona, Avezzano, L’Aquila e Montorio al
Vomano), rispettivamente identificati con le sigle 021, 078, 091, 102 e
145).
Credo
possibile che il nostro Crosby si trovasse nel campo di Sulmona, visto
che dalle cronache locali dell’epoca si legge che “dopo l’8 settembre
del 1943, i detenuti si Sulmona sentirono voci di trasferimento in
Germania ed iniziarono la fuga. Il 14 settembre arrivarono i tedeschi e
la maggior parte di loro furono portati in Germania. Non prima però che
centinaia di loro riuscissero a fuggire e a rifugiarsi sulle colline”.
E’ possibile
quindi che Crosby, all’atto della sua morte, si fosse unito a qualche
banda partigiana o che stesse tentando di riattraversare le linee del
fronte per rientrare tra le proprie forze che, lo ricordiamo, ancora
ferme a Monte Lungo, cinquanta chilometri più a sud.
MA COSA
ACCADDE DAVVERO?
Quello che
accadde quella notte tra l’11 e il 12 dicembre 1943 è citato dalle
testimonianze raccolte da Carlo Venditti durante la sua ricerca storica.
Sembra che un’unità di Polizia tedesca di stanza ad Arpino (pochi
chilometri da Fontana Liri) stesse compiendo uno dei tanti
rastrellamenti assieme ad un drappello della GNR nella zona e che da
quest’azione ne sia derivata una sparatoria, durante la quale Crosby
sarebbe rimasto ucciso.
Altre
testimonianze riportano che il gruppo partigiano a cui Crosby si era
unito avrebbe deliberatamente attaccato il gruppo misto italo-tedesco,
riportando alcune perdite tra cui il marinaio britannico in questione.
Dopo la
guerra, le spoglie di Crosby non furono inumate presso il Cimitero
Militare del Commonwealth presso Cassino, bensì vennero riportate in
Patria.
Uno degli
aspetti incredibili di tutta questa vicenda risiede nel fatto che a
bordo del sommergibile “Granito”, affondato dal “Saracen” quasi un anno
prima della morte di Crosby, ci fosse proprio un cittadino di Fontana
Liri. |