archivio

mail me

homepage

 

LE FALLSCHIRM-STURGESCHUTZEN BRIGADEN

Da subito dopo la battaglia di Creta, i paracadutisti tedeschi furono relegati dal loro ruolo originario a quello di Fanteria d’elite da impiegare al fianco delle forze della Heer o delle Waffen SS e fino alla fine del 1943 i Fallschirmjäger Regiment disponevano di una sola Compagnia di pezzi leggeri anticarro Pak38 per difendersi dai corazzati nemici.

   

Lo Sturmgeschutz III, il semovente principale che equipaggiava le Fallschirm Sturmgeschutz Brigaden. Era armato con un cannone anticarro da 75mm

 

Come arma d'artiglieria semovente, era disponibile anche un'aliquota di Sturmhaubitze (Obici semoventi d'assalto); stesso scafo dello Sturmgeschutz ma con obice da 105mm

 

Negli ultimi mesi di guerra la Fallschirm Sturmgeschutz Brigade 12 ricevette anche alcuni Sturmgeschutz IV

 

Un semovente italiano M.42, che vide il suo impiego anche nelle nuove Brigate di semoventi tedesche, dato anche la sua elevata disponibilità dopo i fatti dell'otto settembre 1943

 

Il capocarro di uno StuG.III. Come è facilmente visibile, indossa un elmetto da paracadutista

 

Lo stesso capocarro in uno scatto ravvicinato

 

Elementi della Fallschirm Sturmgeschutz Brigade 12 ripresi in Normandia, nel giugno 1944

 

Il Tenente Heinz Deutsch, il quale distrusse ben 34 carri Alleati fino al 15 aprile 1945 (il 31 marzo il suo score fu di cinque carri in un solo giorno). Al 24 dello stesso mese le prede di Deutsch erano salite a 46 (44 secondo alcune fonti), tra cui uno Sherman “Jumbo” distrutto presso Edewecht.

Per questo suo comportamento in azione, ricevette la Croce di Cavaliere e il suo equipaggio la Croce in Oro

 

Uno StuG.III in una pausa dei combattimenti

 

Un Semovente italiano da 75mm della Fallschirm Sturmgeschutz Brigade 21, chiamata anche Fallschirm Sturmgeschutz Brigade "Schmitz" dal nome del suo comandante

 

Il simbolo tattico della

Fallschirm Sturmgeschutz

Brigade 12

Tale punto debole era aggravato dal fatto che, per muovere tali pezzi, i paracadutisti abbisognavano di mezzi atti al traino e ciò ne riduceva di fatto la loro flessibilità di impiego.

A fronte del fatto che le unità Fallschirmjäger andarono aumentando dal 1943 in avanti, si decise che era venuto il momento di dotarle di unità anticarro semoventi.

All’inizio del 1944, l’OKW e l’OKL tentarono di correggere questo squilibrio operativo in seno al I e al II Fallschirmkorps con la formazione di due brigate di cannoni d’assalto (Sturmgeschutzbrigaden), da impiegare esattamente nello stesso identico modo in cui le unità analoghe dell’esercito erano utilizzate in supporto alle formazioni di Fanteria e di Panzergrenadieren. Si sperava in tal modo di rafforzare le capacità anticarro delle divisioni Fallschirmjäger attuali e di quelle di nuove formazione, onde consentire loro un supporto organico in azioni di combattimento.

La “Fallschirm Sturmgeschutz Brigade” di nuova concezione avrebbe avuto un organico reggimentale di 2.000 uomini; ognuna di essa sarebbe stata suddivisa in tre batterie di dieci mezzi con 500 uomini. A loro volta, i dieci StuG.III di ogni batteria erano suddivisi in tre plotoni da tre cannoni d’assalto ognuno. Lo StuG dispari sarebbe stato quello del Comandante di Batteria.

La forza nominale di ogni Brigata veniva quindi ad essere di 31 cannoni d’assalto (il mezzo dispari era quello del Comandante di Brigata). Il rimanente personale in più oltre gli equipaggi era formato da piloti in surplus, meccanici, personale della logistica per il carburante e munizioni, medici, cuochi, sicurezza e personale amministrativo. La Brigata sarebbe stata sottoposta al comando del rispettivo Comandante di Corpo (ne disponeva quindi il Comandante del Fallschirmkorps).

 

ADDESTRAMENTO DELLE BRIGATE

Per la selezione del personale da impiegare nelle nuove Brigate di Cannoni d’Assalto la scelta ricadde in primis su elementi che si trovavano già nelle file della Luftwaffe e che avessero familiarità con cannoni di grosso calibro (molti dei volontari provenivano infatti dalle unità della Flak). Questi uomini avrebbero dovuto formare il nucleo delle nuove unità nell’inverno 1943-44.

I candidati lasciarono quindi le loro vecchie formazioni per essere addestrati in modo particolarmente accurato. La loro formazione prevedeva infatti sia la tecnica e la tattica dell’artiglieria semovente (che impararono presso la Sturmgeschutz Schule di Bug, vicino Bamberg), che quella di combattimento tra carri (che invece fu svolta presso la Scuola per Truppe Corazzate di Antengrabow, nei pressi di Magdeburgo).

La specificità del ruolo fu invece approfondita tramite un apposito “Fallschirm Sturmgeschutz Lehrgang Kommandierung” (Corso di Formazione per cannoni d’assalto dei Paracadutisti)

Il personale in eccesso fu inviato a formare lo Sturmgeschutz Ersatz Abteilung 300 a Neisse (oggi Nysa, in Polonia). Questa era una pratica comune nell’esercito tedesco: difatti ogni unità disponeva di un battaglione da cui trarre i rincalzi.

Alla fine del marzo 1944 i nuovi equipaggi e tutto il personale di supporto vennero inviati alle nuove unità, le quali avrebbero dovuto, alla fine del ciclo di formazione, assumere le denominazioni di Fallschirm Sturmgeschutz Brigaden 11 e 12.

Il periodo tra aprile e giugno del 1944 fu utilizzato per far prendere familiarità con i nuovi mezzi e completare la dotazione di attrezzature. Si trovò anche il tempo per brevettare alcuni uomini come Paracadutisti presso la Scuola di Stendal, cosa che a quello stadio del conflitto era considerato “un lusso”, soprattutto a fronte del fatto che di circa 130.000 uomini nelle file dei paracadutisti tedeschi solo circa 33.000 erano “brevettati” con i sei lanci addestrativi previsti per l’ottenimento del “Fallschirmschutze Abzeichen”

 

FALLSCHIRM-STURMGESCHUTZ-BRIGADE 11 

Originariamente formata nel gennaio del 1944 su quattro batterie come “Sturmgeschutz-Abteilung 1 der Luftwaffe” da utilizzare comeKorpstruppe” sotto il I. Fallschirm-Korps.

Nel dicembre del 1943 37 semoventi italiani di preda bellica (catturati all’ex alleato dopo l’armistizio dell’otto settembre) furono prelevati dai magazzini tedeschi per essere consegnati alla nuova unità. La dotazione finale comprendeva 19 mezzi M.42 da 75/18, 5 M.42 da 75/34, 30 M.43 da 105/25 più quattro carri comando.

Il 22 gennaio 1944 il Battaglione, con in tutto 48 veicoli corazzati, fu urgentemente impiegato per proteggere le strade tra Anzio e Roma.

Qui si snoda da anni una certa indecisione negli storici, in quanto lo scomparso Bruce Quarrie ha sempre sostenuto che la Sturmgeschutz Brigade 11 e la Fallschirm Stugeschutz Brigade “Schmitz” fossero in realtà la stessa unità. Il tutto suona strano però, visto che l’analisi degli organici tedeschi non ha rilevato alcun comandante di nome Schmitz in seno a tale formazione.

Vi sono inoltre altre notizie contrastanti, in quanto il Diario di Guerra della XIV Armata cita che un certo “StuG. Abt. der Fliegerkorps XI” era pronto al combattimento in data 9 febbraio 1944, mentre alla data 1° marzo è riportato che l’unità aveva ancora 22 mezzi atti al combattimento (ma purtroppo non è specificato il tipo).

Nel mese di aprile dello stesso anno avviene la prima ridenominazione in “Sturmgeschutz Brigade der Luftwaffe 1” e a giugno una ulteriore, prendendo il nome definitivo di Fallschirm-Sturmgeschutz Brigade 11.

La storia di questa unità diviene ad un tratto della sua esistenza alquanto nebulosa. Sotto il comando del Capitano Schüber, la Brigata viene impiegata dall’agosto del 1944 nel tentativo di fermare la VII Armata americana che si addentrava nella Francia meridionale dopo l’Operazione “Dragoon”. In questo periodo l’unità aveva ricevuto 22 semoventi StuG.III  e 9 obici semoventi StuH.

Alcune fonti segnalano poi la presenza della Fallschirm Sturmgeschutz Brigade 11 al Passo del Giogo tra il 12 e il 18 settembre 1944, mentre altre la danno a Nancy (est della Francia). Fatto sta che alla fine dello stesso mese l’unità era stata virtualmente distrutta.

I superstiti sotto il comando dell’ Oberleutnant Hollunder furono ritirati dal fronte e inviati in Germania per essere riequipaggiati e integrati da nuove reclute già dall’ottobre del 1944. La nuova dotazione prevedeva 19 StuG.III e 12 StuH.

Nel dicembre del 1944, la Fallschirm Sturmgeschutz Brigade 11 fu utilizzata nell’ambito dell’offensiva delle Ardenne in seno alla 5. Fallschirmjäger Division (facente parte della VII Armata tedesca) con 27 semoventi d’assalto. Il suo compito era proteggere il fianco a sud della V Armata Panzer all’inizio dell’offensiva.

L’unità fu immediatamente chiamata in azione e superò già nei primissimi giorni il fiume Clerf a Wiltz, che fu presa il 20 dicembre unitamente a circa 1000 prigionieri americani, 25 carri Sherman e un numero imprecisato di altri veicoli tra camion, semicingolati e Jeep.

Il 22 dicembre la sua avanzata la portò attraverso Vaux les Rosieres fino a giungere a 15 chilometri a sud di Bastogne, soffrendo gravi perdite dalla 4ª Divisione Corazzata americana. I superstiti furono ritirati nuovamente in Germania quando l’offensiva ebbe termine.

Nuovamente riformata, fu inviata sul fronte orientale per contribuire a fermare l’avanzata sovietica nel gennaio del 1945. Il 28 marzo 1945 l’unità fu ridenominata Fallschirm-Sturmgeschutz-Brigade 111 e aggregata nuovamente alla 5. Fallschirmjäger Division presso Niederbreisig (vicino Colonia). A fine aprile, i resti della Brigata si arresero ai russi.


FALLSCHIRM-STURMGESCHUTZ-BRIGADE 12 

Originariamente formata nel gennaio 1944 a Melun (un sobborgo di Parigi), l’unità prese il nome di “Sturmgeschutz Abteilung 2 der Luftwaffe” e fu spostata nell’area di Donnmarie-Dontilly con Quattro Batterie.

A partire dal 26 marzo 1944 la formazione prese il nome di “Sturmgeschutz Brigade 2 der  Luftwaffe” (solo il 26 giugno arrivò la denominazione finale di Fallschirm Sturmgeschutz Brigade 12). Nei piani l’unità doveva servire permanentemente nel II Fallschirm Korps. Al 17 maggio 1944 risulta che la Brigata aveva una forza di 31 cannoni d'assalto.

La differenza tra dotazione teorica e realtà dipinge un quadro esatto delle difficoltà per i tedeschi di armare e sostituire le perdite delle le proprie formazioni corazzate.

Molti equipaggi dovettero quindi attendere “appiedati” che giungessero i mezzi previsti dall’organico, cosa che avvenne solo a giugno sottoforma di altri 22 StuG.III e 9 M.42 ex italiani. Ma ormai gli Alleati erano sbarcati in Normandia e l’unità, ancora con un addestramento parziale, fu inviata in azione.

Già il 6 giugno la troviamo a sud di Saint Lo aggregata alla 3. Fallschirm Division. Posta sotto il commando del Maggiore Günther Gersteuer, essa consisteva di tre Batterie ognuna con 7 StuG.III e 3 StuH (quindi circa 33 mezzi). Al 27 dello stesso mese, la forza effettiva era già scesa a 11 mezzi ancora pronti al combattimento.

Il 12 luglio la Brigata si trovava in combattimento attorno alla famosa “Collina 192” vicino Saint Lo. Alla fine del giorno dopo l’unità era arretrata a formare una linea difensiva lungo la strada Saint Lo – Bayeux. Al 29 luglio la forza effettiva totale era scesa a 7 StuG.III e 3 StuH, ma alla chiusura della sacca di Falaise un solo StuH era l’unico mezzo sopravvissuto della Fallschirm Sturmgeschutz Brigade 12. Il 40% degli uomini componenti gli equipaggi era andato perduto, così come pure il 90% circa di quelli che formavano le unità di supporto.

Dalla riva est della Senna, l’unità fu spedita a Rouen via St. Quentin e poi a Luttich, per giungere presso Colonia. Nel settembre del 1944 gli furono assegnati quattro StuG di quelli recuperati dal campo di battaglia e ricostruiti. Poco più tardi arrivarono altri cinque mezzi, di cui parte erano StuG.IV.

L'attacco a sorpresa  Alleato nell’ambito dell’Operazione Market-Garden vide  cinque dei mezzi della Brigata in azione intorno a Nimega, contro l’82ª Divisione Aerotrasportata degli Stati Uniti ed in supporto alla neonataFallschirmjager Division.

Una volta che i tedeschi stabilizzarono questo fronte e bloccato la sfortunata offensiva Alleata, l’unità fu ancora una volta rimandata in Germania per essere ricostituita.

Il 4 gennaio 1945 la Fallschirm Sturmgeschutz Brigade 12 fu rimpolpata  presso Amersfoot con altri 10 cannoni d’assalto e aggregata nuovamente alla 7 Fallschirmjäger Division (che nel frattempo stava combattendo a difesa del Reichswald presso Cleve e Venlo).

Per il resto della guerra i suoi cannoni d’assalto furono in costante azione contro gli Alleati, spediti di settore in settore a seconda delle esigenze operative.

Tra i suoi componenti si distinse in particolar modo il Tenente Heinz Deutsch, il quale distrusse ben 34 carri Alleati fino al 15 aprile 1945 (il 31 marzo il suo score fu di cinque carri in un solo giorno). Al 24 dello stesso mese le prede di Deutsch erano salite a 46 (44 secondo alcune fonti), tra cui uno Sherman “Jumbo” distrutto presso Edewecht.

Per questo suo comportamento in azione, ricevette la Croce di Cavaliere e il suo equipaggio la Croce in Oro.

Il 28 marzo 1945 la Brigata cambiò nome in Fallschirm Sturmgeschutz Brigade 121 e, nelle previsioni, essa doveva attraversare in ritirata il fiume Elba presso Cuxhaven, ma non vi riuscì. La fine della guerra la sorprese intrappolata nell’omonima sacca, presso la quale si arrese l’8 maggio 1945.

Il totale l’unità aveva distrutto nel suo anno di vita circa 240 blindati Alleati.

Un caso forse unico consiste nel fatto che per ben due mesi dopo la fine della guerra, gli elementi della Brigata furono lasciati liberi nella zona a loro assegnata con tutto l’armamento a disposizione. Le forze britanniche nel settore erano troppo scarse e troppo impegnate a fornire assistenza alla popolazione civile.

Essi consegnarono le loro armi e i loro mezzi solo nell’estate del 1945, avviandosi alla prigionia nel campo di Wilhelmshaven Di fatto, furono le ultime truppe tedesche della II Guerra Mondiale ad arrendersi.

 

FALLSCHIRM-STURMGESCHUTZ-BRIGADE 21

(Fallschirm-Sturmgeschutz-Brigade Schmitz)

Fu una formazione organizzata ad hoc, costituita su quattro Compagnie a giugno del 1944 traendo personale dal Fallschirm Panzer Jager Abteilung 2 (2. Fallschirmjäger Division). Il suo nome si deve al proprio comandante, l’Oberstleutnant August Schmitz (tale nome figura come unico comandante nel corso dell’intero arco della sua esistenza)

L’unità dispose per tutta la guerra di soli mezzi italiani, largamente disponibili dopo l’Armistizio dell’otto settembre 1943.

Più precisamente e stando alla testimonianza di Rudolf Jackl (un membro della Brigata), l’equipaggiamento consisteva di semoventi M42 75/18, 75/34 e M43 105/25 e sei carri comando. L’elevata disponibilità di tali mezzi dai magazzini del Regio Esercito, rese possibile una dotazione totale che, all’inizio del 1945, contava ben 56 semoventi d’assalto, un numero sensibilmente alto per una unità corazzata tedesca a quello stadio del conflitto.

Originariamente formata su tre Batterie, l'unità fu ampliata a quattro Batterie e rinominata Fallschirm Sturmgeschutz Brigade 21 il 1° gennaio. Il 2 febbraio 1945 la Brigata risulta sotto il I. Fallschirm Korps, X Armata, Corpo d’Armata “Ligurien”.

Il 28 marzo 1945 venne apportata una nuova ridenominazione in  Fallschirm Sturmgeschutz Brigade 210, che rimase fino ai primi di maggio 1945, quando l’unità si arrese alle forze americane a nord del fiume Po.  

 

 

 

released and webmastering by M@rcoweb®2011 - all rights reserved