Tale
punto debole era aggravato dal fatto che, per muovere tali pezzi, i
paracadutisti abbisognavano di mezzi atti al traino e ciò ne riduceva di
fatto la loro flessibilità di impiego.
A fronte
del fatto che le unità Fallschirmjäger andarono aumentando dal 1943 in
avanti, si decise che era venuto il momento di dotarle di unità
anticarro semoventi.
All’inizio del 1944, l’OKW e l’OKL
tentarono di correggere questo squilibrio operativo in
seno al I e al II Fallschirmkorps con la formazione di due brigate di
cannoni d’assalto (Sturmgeschutzbrigaden), da impiegare esattamente
nello stesso identico modo in cui le unità analoghe dell’esercito erano
utilizzate in supporto alle formazioni di Fanteria e di
Panzergrenadieren. Si sperava in tal modo di rafforzare le capacità
anticarro delle divisioni Fallschirmjäger attuali e di quelle di nuove
formazione, onde consentire loro un supporto organico in azioni di
combattimento.
La “Fallschirm Sturmgeschutz Brigade” di
nuova concezione avrebbe avuto un organico reggimentale di 2.000 uomini;
ognuna di essa sarebbe stata suddivisa in tre batterie di dieci mezzi
con 500 uomini. A loro volta, i dieci StuG.III di ogni batteria erano
suddivisi in tre plotoni da tre cannoni d’assalto ognuno. Lo StuG
dispari sarebbe stato quello del Comandante di Batteria.
La forza nominale di
ogni Brigata veniva quindi ad essere di 31 cannoni d’assalto (il mezzo
dispari era quello del Comandante di Brigata). Il rimanente personale in
più oltre gli equipaggi era formato da piloti in surplus,
meccanici, personale della logistica
per il carburante e munizioni,
medici, cuochi, sicurezza e personale amministrativo.
La Brigata sarebbe stata
sottoposta al comando del rispettivo Comandante di Corpo (ne disponeva
quindi il Comandante del Fallschirmkorps).
ADDESTRAMENTO DELLE BRIGATE
Per la selezione del personale da
impiegare nelle nuove Brigate di Cannoni d’Assalto la scelta ricadde in
primis su elementi che si trovavano già nelle file della Luftwaffe e che
avessero familiarità con cannoni di grosso calibro (molti dei volontari
provenivano infatti dalle unità della Flak). Questi uomini avrebbero
dovuto formare il nucleo delle nuove unità nell’inverno 1943-44.
I candidati lasciarono
quindi le loro vecchie formazioni per essere addestrati in modo
particolarmente accurato. La loro formazione prevedeva infatti sia la
tecnica e la tattica dell’artiglieria semovente (che impararono presso
la Sturmgeschutz Schule di Bug, vicino Bamberg), che quella di
combattimento tra carri (che invece fu svolta presso la Scuola per
Truppe Corazzate di Antengrabow, nei pressi di Magdeburgo).
La specificità del ruolo
fu invece approfondita tramite un apposito “Fallschirm
Sturmgeschutz Lehrgang
Kommandierung” (Corso di
Formazione per cannoni d’assalto dei Paracadutisti)
Il personale in eccesso
fu inviato a formare lo Sturmgeschutz
Ersatz
Abteilung 300 a
Neisse (oggi Nysa, in Polonia).
Questa era una pratica comune nell’esercito tedesco: difatti ogni unità
disponeva di un battaglione da cui trarre i rincalzi.
Alla fine del marzo 1944
i nuovi equipaggi e tutto il personale di supporto vennero inviati alle
nuove unità, le quali avrebbero dovuto, alla fine del ciclo di
formazione, assumere le denominazioni di Fallschirm
Sturmgeschutz
Brigaden 11 e 12.
Il
periodo tra aprile e giugno del 1944 fu utilizzato per far prendere
familiarità con i nuovi mezzi e completare la dotazione di attrezzature.
Si trovò anche il tempo per brevettare alcuni uomini come Paracadutisti
presso la Scuola di Stendal, cosa che a quello stadio del conflitto era
considerato “un lusso”, soprattutto a fronte del fatto che di circa
130.000 uomini nelle file dei paracadutisti tedeschi solo circa 33.000
erano “brevettati” con i sei lanci addestrativi previsti per
l’ottenimento del “Fallschirmschutze Abzeichen”
FALLSCHIRM-STURMGESCHUTZ-BRIGADE 11
Originariamente formata nel gennaio del 1944 su quattro batterie come
“Sturmgeschutz-Abteilung 1 der Luftwaffe” da utilizzare
come “Korpstruppe”
sotto il I.
Fallschirm-Korps.
Nel
dicembre del 1943 37 semoventi italiani di preda bellica (catturati
all’ex alleato dopo l’armistizio dell’otto settembre) furono prelevati
dai magazzini tedeschi per essere consegnati alla nuova unità. La
dotazione finale comprendeva 19 mezzi M.42 da 75/18, 5 M.42 da 75/34, 30
M.43 da 105/25 più quattro carri comando.
Il
22 gennaio 1944 il Battaglione, con in tutto 48 veicoli corazzati, fu
urgentemente impiegato per proteggere le strade tra Anzio e Roma.
Qui si snoda da anni una certa indecisione negli storici, in quanto lo
scomparso Bruce Quarrie ha sempre sostenuto che la Sturmgeschutz Brigade
11 e la Fallschirm
Stugeschutz Brigade “Schmitz”
fossero in realtà la stessa unità. Il tutto suona strano però, visto che
l’analisi degli organici tedeschi non ha rilevato alcun comandante di
nome Schmitz in seno a tale formazione.
Vi sono inoltre altre notizie contrastanti, in quanto
il Diario di Guerra della XIV Armata cita che un certo “StuG.
Abt. der Fliegerkorps
XI” era pronto al combattimento
in data 9 febbraio 1944, mentre alla data 1° marzo è riportato che
l’unità aveva ancora 22 mezzi atti al combattimento (ma purtroppo non è
specificato il tipo).
Nel mese di aprile dello
stesso anno avviene la prima ridenominazione in “Sturmgeschutz
Brigade der Luftwaffe 1” e a
giugno una ulteriore, prendendo il nome definitivo di Fallschirm-Sturmgeschutz
Brigade 11.
La storia di questa
unità diviene ad un tratto della sua esistenza alquanto nebulosa. Sotto
il comando del Capitano Schüber,
la Brigata viene impiegata dall’agosto del 1944 nel tentativo di fermare
la VII Armata americana che si addentrava nella Francia meridionale dopo
l’Operazione “Dragoon”. In questo periodo l’unità aveva ricevuto 22
semoventi StuG.III e 9 obici semoventi StuH.
Alcune fonti segnalano
poi la presenza della
Fallschirm Sturmgeschutz
Brigade 11 al Passo del Giogo tra il 12 e il 18 settembre 1944, mentre
altre la danno a Nancy (est della Francia). Fatto sta che alla fine
dello stesso mese l’unità era stata virtualmente distrutta.
I
superstiti sotto il comando dell’ Oberleutnant Hollunder furono ritirati
dal fronte e inviati in Germania per essere riequipaggiati e integrati
da nuove reclute già dall’ottobre del 1944. La nuova dotazione prevedeva
19 StuG.III e 12 StuH.
Nel
dicembre del 1944, la Fallschirm Sturmgeschutz Brigade 11 fu utilizzata
nell’ambito dell’offensiva delle Ardenne in seno alla 5. Fallschirmjäger
Division (facente parte della VII Armata tedesca) con 27 semoventi
d’assalto. Il suo compito era proteggere il fianco a sud della V Armata
Panzer all’inizio dell’offensiva.
L’unità
fu immediatamente chiamata in azione e superò già nei primissimi giorni
il fiume Clerf a Wiltz, che fu presa il 20 dicembre unitamente a circa
1000 prigionieri americani, 25 carri Sherman e un numero imprecisato di
altri veicoli tra camion, semicingolati e Jeep.
Il 22
dicembre la sua avanzata la portò attraverso Vaux les Rosieres fino a
giungere a 15 chilometri a sud di Bastogne, soffrendo gravi perdite
dalla 4ª Divisione Corazzata americana. I superstiti furono ritirati
nuovamente in Germania quando l’offensiva ebbe termine.
Nuovamente riformata, fu inviata sul fronte orientale per contribuire a
fermare l’avanzata sovietica nel gennaio del 1945. Il 28 marzo 1945
l’unità fu ridenominata Fallschirm-Sturmgeschutz-Brigade 111 e aggregata
nuovamente alla 5. Fallschirmjäger Division presso Niederbreisig (vicino
Colonia). A fine aprile, i resti della Brigata si arresero ai russi.
FALLSCHIRM-STURMGESCHUTZ-BRIGADE 12
Originariamente formata nel gennaio 1944 a Melun (un sobborgo di
Parigi), l’unità prese il nome di “Sturmgeschutz Abteilung 2 der
Luftwaffe” e fu spostata nell’area di Donnmarie-Dontilly con Quattro
Batterie.
A
partire dal 26 marzo 1944 la formazione prese il nome di “Sturmgeschutz
Brigade 2 der Luftwaffe” (solo il 26 giugno arrivò la denominazione
finale di Fallschirm Sturmgeschutz Brigade 12). Nei piani l’unità doveva
servire permanentemente nel II Fallschirm Korps. Al 17 maggio 1944
risulta che la Brigata aveva una forza
di 31 cannoni d'assalto.
La differenza tra dotazione
teorica e realtà dipinge un
quadro esatto delle difficoltà per i tedeschi di
armare e sostituire le perdite delle le proprie formazioni corazzate.
Molti equipaggi dovettero quindi attendere “appiedati”
che giungessero i mezzi previsti dall’organico, cosa che avvenne solo a
giugno sottoforma di altri 22 StuG.III e 9 M.42 ex italiani. Ma ormai
gli Alleati erano sbarcati in Normandia e l’unità, ancora con un
addestramento parziale, fu inviata in azione.
Già il 6 giugno la troviamo a sud di Saint Lo aggregata alla 3.
Fallschirm Division.
Posta sotto il commando del Maggiore Günther Gersteuer,
essa consisteva di tre Batterie ognuna con 7 StuG.III e 3 StuH (quindi
circa 33 mezzi). Al 27 dello stesso mese, la forza effettiva era già
scesa a 11 mezzi ancora pronti al combattimento.
Il 12
luglio la Brigata si trovava in combattimento attorno alla famosa
“Collina 192” vicino Saint Lo. Alla fine del giorno dopo l’unità era
arretrata a formare una linea difensiva lungo la strada Saint Lo –
Bayeux. Al 29 luglio la forza effettiva totale era scesa a 7 StuG.III e
3 StuH, ma alla chiusura della sacca di Falaise un solo StuH era l’unico
mezzo sopravvissuto della Fallschirm Sturmgeschutz Brigade 12. Il 40%
degli uomini componenti gli equipaggi era andato perduto, così come pure
il 90% circa di quelli che formavano le unità di supporto.
Dalla
riva est della Senna, l’unità fu spedita a Rouen via St. Quentin e poi a
Luttich, per giungere presso Colonia. Nel settembre del 1944 gli furono
assegnati quattro StuG di quelli recuperati dal campo di battaglia e
ricostruiti. Poco più tardi arrivarono altri cinque mezzi, di cui parte
erano StuG.IV.
L'attacco
a sorpresa Alleato nell’ambito dell’Operazione
Market-Garden vide cinque dei mezzi della
Brigata in azione intorno
a Nimega, contro l’82ª Divisione Aerotrasportata
degli Stati Uniti ed in supporto alla
neonata 7ª Fallschirmjager
Division.
Una volta che
i tedeschi stabilizzarono questo fronte e bloccato la
sfortunata offensiva Alleata,
l’unità fu ancora una volta
rimandata in Germania
per essere ricostituita.
Il 4 gennaio 1945 la Fallschirm
Sturmgeschutz Brigade 12 fu rimpolpata presso Amersfoot con altri 10
cannoni d’assalto e aggregata nuovamente alla 7 Fallschirmjäger Division
(che nel frattempo stava combattendo a difesa del Reichswald presso
Cleve e Venlo).
Per il
resto della guerra i suoi cannoni d’assalto furono in costante azione
contro gli Alleati, spediti di settore in settore a seconda delle
esigenze operative.
Tra i
suoi componenti si distinse in particolar modo il Tenente Heinz Deutsch,
il quale distrusse ben 34 carri Alleati fino al 15 aprile 1945 (il 31
marzo il suo score fu di cinque carri in un solo giorno). Al 24 dello
stesso mese le prede di Deutsch erano salite a 46 (44 secondo alcune
fonti), tra cui uno Sherman “Jumbo” distrutto presso Edewecht.
Per
questo suo comportamento in azione, ricevette la Croce di Cavaliere e il
suo equipaggio la Croce in Oro.
Il 28
marzo 1945 la Brigata cambiò nome in Fallschirm Sturmgeschutz Brigade
121 e, nelle previsioni, essa doveva attraversare in ritirata il fiume
Elba presso Cuxhaven, ma non vi riuscì. La fine della guerra la sorprese
intrappolata nell’omonima sacca, presso la quale si arrese l’8 maggio
1945.
Il
totale l’unità aveva distrutto nel suo anno di vita circa 240 blindati
Alleati.
Un caso
forse unico consiste nel fatto che per ben due mesi dopo la fine della
guerra, gli elementi della Brigata furono lasciati liberi nella zona a
loro assegnata con tutto l’armamento a disposizione. Le forze
britanniche nel settore erano troppo scarse e troppo impegnate a fornire
assistenza alla popolazione civile.
Essi
consegnarono le loro armi e i loro mezzi solo nell’estate del 1945,
avviandosi alla prigionia nel campo di Wilhelmshaven Di fatto, furono le
ultime truppe tedesche della II Guerra Mondiale ad arrendersi.
FALLSCHIRM-STURMGESCHUTZ-BRIGADE 21
(Fallschirm-Sturmgeschutz-Brigade
Schmitz)
Fu
una formazione organizzata ad hoc, costituita su quattro Compagnie a
giugno del 1944 traendo personale dal Fallschirm
Panzer Jager Abteilung 2
(2. Fallschirmjäger Division). Il suo nome si deve al proprio
comandante, l’Oberstleutnant August Schmitz (tale nome figura come unico
comandante nel corso dell’intero arco della sua esistenza)
L’unità dispose per tutta la guerra di
soli mezzi italiani, largamente disponibili dopo l’Armistizio dell’otto
settembre 1943.
Più precisamente e
stando alla testimonianza di Rudolf Jackl (un membro della Brigata),
l’equipaggiamento consisteva di semoventi M42
75/18, 75/34 e
M43 105/25
e sei carri comando. L’elevata disponibilità di tali mezzi dai magazzini
del Regio Esercito, rese possibile una dotazione totale che, all’inizio
del 1945, contava ben 56 semoventi d’assalto, un numero sensibilmente
alto per una unità corazzata tedesca a quello stadio del conflitto.
Originariamente
formata su tre Batterie,
l'unità fu ampliata
a quattro Batterie e
rinominata Fallschirm
Sturmgeschutz Brigade
21 il 1° gennaio. Il 2 febbraio 1945 la Brigata
risulta sotto il I.
Fallschirm Korps, X Armata, Corpo
d’Armata “Ligurien”.
Il
28 marzo 1945 venne
apportata una nuova ridenominazione in Fallschirm
Sturmgeschutz Brigade
210, che rimase fino ai primi di maggio 1945,
quando l’unità si arrese alle forze americane
a nord del fiume Po.
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