Mercoledi 26 Marzo 2025

 

 

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SVILUPPO DELLA CELLULA

 

   

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Il "Mark I" inglese del 1916, capostipite dei moderni mezzi corazzati

 

Quello che nell'immaginario collettivo ha sempre espresso il concetto di "Carro Armato della Seconda Guerra mondiale: il "Tigre"

 

Un "Leopard 2" tedesco, assieme all'M1 "Abrams" americano giudicato il miglior Carro in circolazione

 

Una raffigurazione pittorica dell'utilizzo dell'E-Camouflage, in sviluppo presso la BAE britannica e, a detta degli esperti, applicabile entro cinque anni.

Da quando il Carro Armato ha preso la sua configurazione tradizionale, è sempre stato composto da: un motore, un cannone, uno scafo e una torretta girevole a 360° (o anche no, direbbe una mia amica, per giustificare quei pochi mezzi del genere che nella storia hanno presentato il cannone fisso in casamatta).

I pesi sono andati via via incrementandosi man mano che la lotta corazza/cannone accelerava la propria corsa. I carri attuali pesano mediamente sulle 60 tonnellate ma vanno più veloci di quelli di un tempo, grazie all’adozione di motori che partono come minimo da 1200-1500 CV (che però hanno incrementato i consumi) e al miglioramento dei sistemi di sospensioni.

Il cannone, stando ferme le preferenze dei singoli costruttori riguardo ad anima liscia/anima rigata è arrivato al calibro 120mm (oltre non sarebbe sinceramente nemmeno necessario), mentre il diffondersi dei proietti APFSDS con nocciolo in uranio impoverito ha assicurato quella penetrazione che tutti andavano ricercando sin dagli albori del concetto “carro contro carro”.

Cosa ci sarebbe da fare ancora? Come sarebbe possibile sviluppare un mezzo che, già oggi, appare giunto al limite superiore del proprio sviluppo? Una corazza più resistente? La fisica e la balistica non consentono ancora oggi l’invulnerabilità. Un cannone migliore? Per farci cosa? Quegli attuali “bucano” qualsiasi cosa. Una maggior mobilità? Difficile…tenendo conto che nel carro c’è anche un equipaggio che viene “sbatacchiato” a destra e a sinistra.

No, al momento non esiste alcun margine significativo per lo sviluppo di un Carro Armato, perché già oggi marcia veloce, spara preciso e lontano, va su qualsiasi terreno, vede di notte e di giorno, riesce a guadare un corso d’acqua ed è protetto contro agenti NBC…cosa chiedere di più?.

Forse l’aspetto più interessante della possibile evoluzione dei Carri Armati si sta rilevando in Inghilterra, dove il Il professor Bryn James, che sta sviluppando la tecnologia, sostiene che "I super-condensatori possono essere caricati e scaricati in un singolo, potente evento che respinge il fuoco in arrivo. Potreste pensare che sia richiesta una grande quantità di energia, ma abbiamo scoperto che può essere fatto con una piccola carica elettrica. Le armature convenzionali sono solo un ammasso di metallo, ma un proiettile di RPG può passare attraverso più di 30 centimetri di acciaio. Trasportare abbastanza corazza per proteggersi è estremamente pesante."

Questo genere di “Corazza magnetica” sarà in grado di ridurre il peso dei carri armati di almeno il 70%. Non sarà più necessario trasportare ingenti quantità di metallo per la protezione dai proiettili pesanti e dalle mine anticarro, lo scudo di energia provvederà a proteggere l'equipaggio del carro.

La protezione da proiettili di armi da fuoco leggere potrà essere fornita da armature ben più leggere rispetto a quelle attualmente utilizzate nei carri armati, rendendoli più veloci e manovrabili.
Sarà comunque necessario sviluppare parallelamente dei sistemi di rilevamento in tempo reale dei proiettili in arrivo, per poter calibrare l'attivazione dello scudo di energia poco prima del momento dell'impatto con il carro.

Tali sistemi di rilevamento dovranno coprire tutti i 360° attorno al carro, rilevare tracce termiche di proiettili in arrivo, ed elaborare il timing necessario per l'attivazione dello scudo.

Sistemi simili sono già stati sperimentati dal Ministero della Difesa inglese. Uno di questi, testato nel 2002, era composto da una serie di placche metalliche parallele, che ricoprivano tutto il carro. Quando un proiettile oltrepassava la più esterna, chiudeva il circuito ed azionava il campo di energia, che ne respingeva i frammenti metallici evitando che penetrassero nello scafo del carro armato. Il sistema si è rivelato efficace anche dopo diverse cariche esplosive e proiettili perforanti, ma risulta ancora troppo pesante, oltre a compromettere lo strato esterno della corazza.

Un’altra indiscrezione, sempre dall’Inghilterra, affermerebbe che la più grossa azienda britannica nel settore della difesa, la BAE Systems, sta lavorando ad un nuovo tipo di Carro Armato dotato di una tecnologia definita “E-camouflage'', una sorta di mimetizzazione elettronica. Si tratta di sensori, posti sullo scafo del veicolo, che proiettano su di esso le immagini dell'ambiente circostante, mimetizzandolo alla perfezione…un po’ come faceva il l’alieno “Predator” nei films dell’omonima saga. Quanto c’è di vero e dove arriva la fantasia in queste notizie nessuno lo sa; di certo, qualcuno ci sta studiando.

 

 

 

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