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"Nessun uomo è un'isola". Lo sappiamo tutti. Ma
forse non sappiamo fino in fondo cosa significhi.
Significa soprattutto che nessuno può crescere, può
raggiungere la pienezza della sua persona, può esprimere
al massimo le sue qualità, può insomma realizzarsi
e vivere la gioia se non entra in comunione con gli altri.
È del resto una tendenza inscritta nella nostra natura. Anche
chi fugge gli altri, anche chi si difende dagli altri, lo fa perché
ha un violento bisogno d'incontrarsi con gli altri.
Queste pagine sono dedicate a chi fugge e si difende. A chi ha paura
di trovarsi faccia a faccia con qualcuno e d'impegnarsi profondamente
con lui.
È una paura che abbiamo quasi tutti.
Perché per entrare in comunione con una persona dobbiamo
dirle chi siamo, chi siamo veramente. Dobbiamo quindi buttar giù
le maschere, uscire dai panni del personaggio che abbiamo indossato
e lasciar vedere la persona che in noi abbiamo edificato.
Ecco, in ultima analisi, quello che ci atterrisce. Alla forte esigenza
della comunione fa contrasto la forte resistenza alla comunicazione.
E non c'è la prima se manca la seconda, non possiamo diventare
una cosa sola con qualcuno se non gli manifestiamo il nostro vero
essere.
Vinta la paura, avviene il miracolo.
Mentre io mi apro totalmente all'altro e gli dico sinceramente chi
sono, in quel medesimo istante la mia persona mi si rivela più
chiaramente che mai. E così accade a lui.
Due persone che reciprocamente si comunicano se stesse crescono
nella conoscenza di se stesse. Camminano insieme verso la verità,
ciascuna verso la verità propria e verso la verità
dell'altra.
Ma non poossiamo essere ancora giunti a comunicare noi stessi in
maniera profonda ed esauriente se ci limitiamo a spiegare all'altro
le nostre idee, la nostra visione della vita, i nostri giudizi su
grandi o piccoli problemi.
Il contenuto del nostro pensiero può essere interessante
e sembrare geniale, ma è condiviso da chissà quanti
e non rivela quindi l'unicità, l'irrepetibilità del
nostro io.
Quest'unicità appare piuttosto dai nostri sentimenti: da
ciò che sentiamo dinanzi a qualsiasi realtà e soprattutto
da ciò che sentiamo nei confronti dell'altro.
Solo aprendoci sul piano dei sentimenti - fossero pure sentimenti
di fastidio o di ostilità - arriviamo alle soglie della comunione.
Maschere e personaggi, sono i travestimenti che la nostra psiche
ci fornisce quando qualcosa ci spinge a celare al prossimo il nostro
vero io. A quale meccanismo più o meno consciamente hai fatto
ricorso e quale maschera ti sei messo sul volto?
Toglitela e inizia il viaggio verso l'autenticità, verso
la scoperta del tuo io reale, verso il coraggio di comunicare all'altro
la tua identità, verso la comunione che dà gioia e
dilata le energie.
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