Uno dei volti nuovi e puliti dell’atletica italiana è Matteo Villani, giovane atleta d’origini parmensi che da anni si è trasferito a Modena per potersi allenare con Renzo Finelli uno dei migliori tecnici del mezzofondo italiano.

Nato tra le fila della Fratellanza 1874 con all’attivo diverse maglie con la nazionale juniores quest’anno è stato assunto ai vertici dell’atletica italiana con una delle migliori prestazioni italiane di sempre sui 3000 siepi guadagnandosi l’accesso ai campionati europei coprendo la gara dei 3000 siepi al meeting di Conegliano Veneto con il tempo di 8 minuti e 28 secondi, unico italiano a fare il minimo richiesto per partecipare alle gare di Goteborg. Agli europei in terra svedese ha pagato lo scotto di avere poca esperienza in campo internazionale, un po’ quello che Elisa Cusma aveva provato lo scorso anno vedendosi catapultata in ambito internazionale così su due piedi, è un po’ come essere al primo giorno di scuola, sì è tesi e agitati, mentre quelli del secondo anno sono a loro agio e sanno come muoversi, mentre i nuovi entrati devono guadagnarsi quella sicurezza che fa la differenza. Villani nella sua batteria di semifinale tra spinte accelerazioni e bruschi cambi di ritmo paga l’inesperienza della prima volta circondato tra atleti più smaliziati di lui, nonostante lotti fino alla fine il divario tra i primi quattro che accedono alla finale e troppo grande, il risultato cronometrico dei primi sarebbe stato ampiamente alla sua portata, ma tra la bagarre degli ultimi giri, Villani rimane imbottigliato finendo poi sul traguardo ottavo. La sua rimane comunque una delle sue migliori gare, il tempo è di 8 minuti e 39, a chi con rammarico ricorda i tempi d’oro dell’atletica italiana in cui si era abituati a vedere sempre delle medaglie venire da questa specialità, forse dovrebbe anche ricordare che era un periodo pieno di prestazioni dubbie, sia in campo femminile che maschile dell’atletica e che dopo quel decennio non si sono più ripetute, inoltre la federazione di atletica era molto forte, e sosteneva di più gli atleti che orbitavano nel campo della nazionale, facendoli gareggiare molto di più in ambito internazionale, mentre ora molto viene dalla passione e dalla voglia di fare di giovani semplici e puliti come Matteo Villani, che due giorni prima della sua presenza a Goteborg era impegnato in un esame all’università di Modena, un tipico esempio di un ragazzo che non si aspetta nulla e parte alla conquista di quanto sì è prefissato di fare. Sicuramente Matteo Villani farà ancora parlare di se, la sua giovane età e la sua voglia di migliorarsi giocano a suo favore, molti lo vedono come un novello Alessandro Lambruschini delle siepi italiane, che per chi non se lo ricorda è stato l’unico italiano, sarebbe meglio dire bianco, a battere gli atleti keniani nella gara dei 3000 siepi, un’autentica leggenda che cammina.

 

 

Luigi Esposito (Gino)

Agosto 10, 2006 16:32

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