L’edizione 2006 del Golden Gala sì può ritenere, senza troppi eufemismi, una parata di stelle dell’atletica mondiale nella serata che è stata definita come un campionato mondiale condensato in poche ore, straripante di campioni provenienti da ogni angolo del pianeta.

I migliori atleti del mondo hanno preso parte alla gara che sì è disputata Venerdì sera sulla pista dell’Olimpico che ha visto uno stadio straordinariamente pieno di spettatori per una manifestazione d’atletica leggera.

Tra i big dell’atletica mondiale presenti alla manifestazione il recordman dei cento metri, il giamaicano Asafa Powell, che è andato a vincere la gara stabilendo il record della manifestazione coprendo la distanza in 9.85; nei 400 metri piani, il texano dagli occhi di ghiaccio, Jeremy Wariner, è andato a vincere la competizione stabilendo la quarta migliore prestazione di sempre sui 400 metri, coprendo la distanza in 43.62, record del meeting e migliore prestazione stagionale. Nei cento metri femminili la giamaicana Sherone Simpson sì rifà della sconfitta patita a Parigi la scorsa settimana ad opera dell’americana Marion Jones, battendo la statunitense in 10.87 contro i 10.91 della primatista americana.

Per l’Italia stella della serata è sicuramente Andrew Howe che nel salto in lungo si piazza al terzo posto stabilendo il suo record personale con la misura di 8 metri e 41, nella gara vinta dall’atleta panamense Irving Saladino con un balzo da 8.45, al secondo posto il ghanese Ignisious Gaisah 8.43. Podio dunque diviso da una manciata di sabbia ma che santifica Andrew Howe come il migliore degli italiani tra i big dell’atletica mondiale.

Nei tremila siepi un solitario e coraggioso Paul Kipsiele Koech vince la gara con il buon tempo di 7:59.94, alle sue spalle lontani i connazionali Richard Matelong 8:07.50 e Brimin Kipruto 8:08.32 tutti e tre gli atleti siglano la loro miglior prestazione stagionale sulla distanza. Una vera battaglia nel lancio del giavellotto con Norvegia e Finlandia a rispettare una tradizione di questi paesi, la vittoria va al norvegese  Andreas Thorkildsen con il nuovo record della manifestazione di 90 metri e 34, dietro di lui il finnico Tero Pitkämäki 88.19.

La gara degli 800 metri femminili ha visto il meglio della specialità mondiale presentarsi sulla pista dello stadio olimpico di Roma. Alla partenza mancava solo la mozambicana Maria Mutola, tra queste, la nostra Elisa Cusma, accreditata dell’ultimo tempo della batteria. Alla partenza ha preso subito il via la russa Tatyana Levina, due volte campionessa del mondo nella staffetta 4x400 che ha preso la testa della gara per i primi 400 metri, mentre il gruppo formato da atlete del calibro di Hasna Benhassi, medaglia d’argento ai giochi olimpici d’Atene, la campionessa del mondo, la cubana Zulia Calataud, la medaglia olimpica di bronzo la slovena Jolanda Ceplak, e la giamaicana Kenia Sinclair argento ai mondiali indoor di Mosca, erano tutte impegnate a seguire la battistrada, con Elisa Cusma in mezzo a questo plotone di celebrità, chiusa in una morsa di ferro, sgomitando per riuscire ad uscire dal gruppo. Il passaggio ai primi quattrocento metri vede la Cusma in difficoltà, ma ai trecento metri finali della gara la primatista italiana riesce ad uscire dal gruppo facendosi largo tra le sue avversarie, siamo agli ultimi cento metri, la volata finale vede le atlete occupare le prime quattro corsie della pista un muro d’atlete che cerca di avere il meglio sulle altre, su tutte primeggia la campionessa del mondo la cubana Calataud in 1:59.35, segue l’americana Hazel Clark al terzo posto la keniana Jepkosgei, Elisa Cusma si trova ancora una volta ostacolata tra la canadese Cummins la keniana Jepkosgei e la marrochina Benhassi, difficoltà che si accentua quando queste atlete vedendosi battute dalla campionessa del mondo Calataud, rallentano nei metri conclusi della gara mentre la Cusma sta lottando in quei ultimi istanti di gara per ottenere il tanto sperato risultato. Alla fine, nonostante tutto, Elisa Cusma stabilisce il suo primato personale coprendo la gara in 2.00.84, migliore prestazione stagionale italiana e quinta prestazione italiana di sempre, nella gara dell’olimpico batte la primatista del mondo indoor, la slovena Jolanda Ceplak, la pluricampionessa canadese Diane Cummins e la campionessa americana Sasha Spencer. Subito dopo il termine della gara, la giovane atleta di Castelfranco Emilia, afferma, non sono nemmeno stanca! Il suo tecnico Claudio Guizzardi, è però soddisfatto solo in parte, perché in questa gara Elisa avrebbe potuto abbattere il muro dei due minuti, ad un passo dal record italiano, ad un passo quindi, dall’entrare nella storia, ma la felicità della giovane atleta contagia un po’ tutti i presenti, più che soddisfatto è il tecnico della nazionale di mezzofondo italiana Gianni Ghedini, che vede nella giovane atleta la punta di diamante ai prossimi europei che si terranno a Goteborg. La notte magica di Roma regala quest’ennesimo risultato emiliano alla storia dello sport italiano, fatto di sacrifici ma anche di tanta voglia di emergere che vede questa piccola e minuta ragazza della provincia di Modena combattere contro i giganti dello sport mondiale.

 

Luigi Esposito (Gino) e Fabio Spezzani

Luglio 15, 2006 21:58

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