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Doppietta spagnola e italiana oro e argento alle due formazioni rispettivamente nella categoria femminile e maschile.
Cosimo Caliandro fa sognare l’Italia ma poi è costretto a cedere. Nella prova singola femminile la vittoria va all’etiope, naturalizzata turca, Elvan Abeylegesse, che giocando con le sue avversarie come il gatto e il topo, sì invola solitaria alla vittoria.
Una giornata radiosa per la Coppa Europea, quella di Ferrara 2007, il piccolo stadio è pieno all’inverosimile con un tifo da stadio di calcio.
I giochi sono aperti dalla prova femminile, ventidue atlete che si sfidano sui 25 giri di pista, la favorita, la turca Elvan Abeylegesse, parte in ombra nelle posizioni di rincalzo è lascia alle sue avversarie la prima parte di gara, la tanzaniana Zakia Mrisho è l’atleta incaricata di far da lepre,
A contendersi la Coppa Europa, Spagna, Italia e Gran Bretagna le altre formazioni non hanno il numero per contendersi il Trofeo, alla fine rimangono solo Spagna e Italia la formazione Anglosassone ha due ritiri Kate Reed e Harley Yelling ed è fuori dai giochi.
La sfida nelle prime posizioni vede avvicendarsi la tedesca Sabrina Mockenhaupt, l’inglese Jo Pavey tirate dalla tanzaniana Mrisho, mentre dietro in ombra seguono, saggiamente, Abeylegesse e l’ucraina Tetyana Holovchenko, le italiane sono nel gruppo di rincalzo facendo gara, sulle loro rivali di coppa, in particolare le azzurre Fatna Maraoui e Silvia Sommaggio sono a stretto contatto con Maria Elena Moreno e Isabel Checa in una lotta spalla a spalla che alla fine vede prevalere le iberiche.
Nella seconda parte della gara Elvan Abeylegesse scatta decisa prendendo la posizione di testa senza lasciare scampo alle sue avversarie, infatti, l’atleta turca sembra levitare in confronto alle sue contendenti che devono contendersi le posizioni di rincalzo del podio, alla fine quest'ultimo sarà composto dalla Abeylegesse, dall’atleta ucraina Tetyana Holovchenko e dalla piccola atleta belga Nathalie De Vos, quest'ultima non lasciandosi prendere la mano nei primi chilometri di gara, ha ripreso per strada tutte le atlete che nei primi giri avevano osato troppo, prima tra tutte l’inglese Pavey giunta quarta e la tedesca Mockenhaupt, poi ritiratasi.
La prova maschile vede la nutrita formazione italiana guidata da Cosimo Caliandro partire favorita.
Wilson Busienei (Uganda) lepre della gara, tira deciso, forse anche un po’ troppo i venticinque atleti che si contendono la prova, Caliandro a poca distanza da Busienei corre a testa bassa facendo sperare i colori italiani. Dopo pochi chilometri la fila si allunga e si forma un gruppo di testa formato da Busienei, l’italiano Caliandro l’austriaco Guenther Weidlinger e il tedesco Andrè Pollmaecher, dietro a pochi metri seguono l’ucraino Vasyl Matviychuk e lo spagnolo Carlos Castillejo.
Purtroppo la gara si accende proprio nel momento in cui Cosimo Caliandro va in crisi, l’italiano si stacca dal gruppo di testa che è raggiunto dal portoghese Silva da Matviychuk e Castillejo, di li a poco vi è il ritiro di Caliandro, il primo degli italiani che ingaggia una lotta furiosa contro il tempo è Daniele Meucci, grazie a lui ma anche a Gian Marco Buttazzo, che nonostante una brutta ferita nella pianta del piede continua dolorante a correre ed a Fabio Mascheroni, l’Italia, riesce a tenere il secondo posto in Coppa Europa, dopo che era scivolata dalla prima posizione alla terza.
La lepre non fa in tempo a fermarsi che scattano come molle l’austriaco Guenther Weidlinger e il tedesco Andrè Pollmaecher, i due si staccano decisi dal gruppo facendo gara in solitaria seguono il duo formato da Castillejo e Matviychuk
Il suono della campana dell’ultimo giro vede l’austriaco in testa, ma negli ultimi 200 metri il tedesco Pollmaecher lo supera bruciandolo in volata, entrambi stanchi si lasciano cadere sulla pista Pollmaecher avvicinandosi ad Weidlinger vuole stringergli la mano, ma l’austriaco sul momento lo allontana irritato, dopo la premiazione intervistato, Weidlinger, ci ha spiegato che a lui non importava vincere la gara ma fare il minimo per i mondiali, quella di Ferrara era un‘ottima occasione per stabilirlo, ma a suo dire è stata un occasione sprecata, perché Pollmaecher non ha tirato la gara per un solo metro, negando ad entrambi, la possibilità di staccare il biglietto per Osaka.
Alla domanda ma non ci saranno altre occasioni per correre un buon 10.000? Weidlinger ci ha risposto affermando: certo ci saranno degli ottimi meeting, ma organizzati per atleti come Kenenisa Bekele, quindi in gare che chi spera di correre in 28 netti si troverà a correre da solo, magari doppiato più volte, mentre quella di Ferrara era un’ottima occasione per gli atleti dell’Europa di cercare di ottenere il minimo per i mondiali.
Il podio maschile a squadre vede un Cosimo Caliandro trasfigurato dalla fatica, l’atleta brindisino ci ha rilasciato un breve intervista sulla gara.
Cosimo sei partito deciso e brillante, sembrava che non ci fossero problemi poi la crisi ed il ritiro, ci puoi dire cosa è successo?
Sono ancora molto stanco dopo gli europei indoor, sembrava che avessi recuperato la fatica, ma oggi, la stanchezza si è rifatta risentire, speravo sinceramente di aver recuperato, invece….
A Daniele Meucci il primo degli italiani, autore di un’ottima gara, abbiamo chiesto perché non abbia osato di più.
Ho sentito che alla partenza sarebbero passati forte al 5000 in 13 e 53, quel tempo è quasi il mio record avevo paura di andare troppo forte e poi pagarne le conseguenze.
Sei riuscito a rimontare posizioni su posizioni, ti era rimasto solo il portoghese Rui Pedro Silva, hai fatto un po’ la fisarmonica con lui poi alla fine lo hai rimontato ma al rush finale ti ha battuto di quattro centesimi, non credi che se fossi partito prima sarebbe stata la classica ciliegina sulla torta?
Avevo paura di entrare in crisi, certo alla fine pensavo di averlo agguantato, ma poi mi è sgusciato via, comunque, sono contento così.
All’ucraino Vasyl Matviychuk abbiamo chiesto se fosse soddisfatto della sua gara.
Ero troppo stanco dalla Stramilano, oggi ho cercato di fare il possibile, ma purtroppo il podio mi è sfuggito di poco.
L’atleta turca, la vincitrice della prova femminile, Elvan Abeylegesse, ci ha commentato che: la giornata era ottima per correre un 10.000, partita da favorita ho aspettato che la gara si scaldasse un po’ per poi attaccare, in parole povere una gara da manuale.
Foto servizio Luigi Esposito (Gino) accreditato alla Coppa Europa per Atleticanet.
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